Se dall’interno della Chiesa Cattolica, almeno finora, viene solo una relativamente piccola reazione al suo completo cambio di direzione attuatasi sotto il pontificato di papa Francesco, è a causa del timore di tanti presuli di essere sollevati dai loro prestigiosi incarichi .
“Perché non c’è ‘Resistenza? Io penso di averlo capito. Tanti Sacerdoti cardinali e vescovi non hanno ancora capito o non ha mai capito veramente il pontificato di Benedettto XVI e il Motu-proprio. Io penso che questo valga per noi e per la Chiesa in tutto il mondo, che sono legati alla Tradizione . Come mai? Perché non reagiscono quando ciò per cui hanno combattuto così a lungo e così duramente, è minacciato di distruzione dall’interno?
“Domenica, una signora me ne ha fatto una sintesi. Lei e suo marito la vedono così: si sono sforzati valorosamente negli anni Settanta e nei primi degli anni Ottanta, e il frutto delle loro fatiche è la salvaguardia della fede stessa. Oggi la Messa con tutti elementi accessori, la proprietà, gli edifici, i banchi, le statue, i paramenti – tutto questo è minacciato dalla mera esistenza della Resistenza! Loro si sono battuti in tutti questi anni per restaurare per loro stessi il cattolicesimo della loro giovinezza. Per loro, NON è affatto una questione di dottrina. Lei è membro di una Parrocchia, ma crede che le questioni dottrinali siano cose per i sacerdoti e i vescovi e non per i laici. Per esempio, studiare le encicliche papali significherebbe intromettersi negli affari che Dio ha assegnato alla gerarchia.
“Io ho chiesto se sentono la necessità di comprendere la loro Fede, se le singole anime non debbano rispondere a Dio della conoscenza della loro Fede. La loro risposta è stata sincera, io ritengo, ma mi è apparsa sorprendente. Mi hanno risposto: ‘No! La responsabilità del cattolico consiste nell’obbedire ai suoi superiori’. E se i superiori sbagliano? ‘Obbedire comunque! Fare altrimenti è ribellione’. Per un cattolico, è ‘segno di ribellione’ mettere in discussione i proprii superiori su ‘materie che non gli competono’, cioè la dottrina. Se il superiore sbaglia, sarà Dio a giudicarlo. – ‘Non si sbaglia mai ad ubbidire al sacerdote’, laddove egli c’è. I Resistenti sono ribelli, disobbedienti e irrispettosi. Come osano mettere in discussione il superiore? Come osano presumere di studiare la dottrina, chiedere conto su di essa ai proprii superiori? I Resistenti sono il male, non perché sbagliano sulla dottrina, ma perché le loro parole ed azioni minacciano il cattolicesimo ."E la gerarchia su questo punto a giocato moltissimo sull'obbedienza cieca"
“Ma l’obbedienza cieca è ridicola! Cosa devono fare gli agnelli quando il Pastore è colpito e le pecore sono disperse? Far finta che tutto vada bene e lasciarsi divorare dai lupi in nome dell’obbedienza? Cosa si può dire a queste persone? Esse sono volutamente ignoranti, nella convinzione che l’ignoranza volontaria sia una virtù! Da dove deriva una tale mentalità? Che razza d’errore si è insinuato nella Chiesa, perché i cattolici spegnessero le loro menti? Tutto quello che posso dire è che se la Chiesa è rimasta con un gregge di pecore lobotomizzate, per i nemici della vera fede cattolica sarà facile spazzar via la Tradizione! Ringraziamo il Signore che provvede sempre per la Sua Chiesa, e come Roccaforte, per la Fede a suscitato un grande Vescovo missionario Mons. Marcel Lefebvre, fondando la Fraternità sacerdotale San Pio X, che con la loro dedizione e zelo missionario portano il conforto della fede Cattolica in tutto il mondo.
Una mancanza di resistenza allo scivolamento liberale di tanti presuli si spiega col fatto che preferiscono conservare il posto che custodire le anime.
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