Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

giovedì 27 luglio 2017

Le parole di padre Livio e la misericordia bergogliana




Viva Bergoglio! è il leit motive che riecheggia in ogni dove e che pare aver contagiato il mondo intero: una fiumana di osanna che da un anno a questa parte i media, la gente, ogni essere vivente, rivolgono al Pontefice Francesco, il misericordioso. 
Di contro, chi solo osi porsi davanti alle parole del Papa con senso critico viene tacciato di essere un "cristiano ideologico"; e più pone domande, interrogativi, richieste di spiegazioni e chiarimenti, ecco ricevere con disprezzo l'appellativo di lefebvriano (il fatto poi di far parte o meno della FSSPX è un dettaglio), cioè un fottuto tradizionalista.
Per la verità Papa San Pio X scrisse nell'enciclica Pascendi Dominici Gregis che "i veri amici del popolo non sono nè rivoluzionari, nè novatori, ma tradizionalisti ..." ma non ditelo alla chiesa postconciliare di oggi, tutta intenta ad aggiornarsi... Quindi: giù dalla torre Papa San Pio X e non se ne parli più: anche la misericordia bergogliana prevede eccezioni.


mercoledì 26 luglio 2017

La misericordia di Francesco I, è “selettiva”.


Fiumi di inchiostro sono stati versati, dai siti cattolici, sulla durissima reprimenda del Vaticano contro Radio Maria, dalle cui antenne sarebbe stato detto che il terremoto dell’Italia centrale sarebbe stata una punizione divina per il varo della legge sulle unioni civili. Non si parli di “Punizioni divine”! Il numero 2 della segreteria di stato, monsignor Becciu, ha invitato Radio Maria a “correggere i toni del linguaggio e conformarsi di più al Vangelo e al messaggio della misericordia e della solidarietà propugnato con passione da papa Francesco”. Forse non tanti lettori ricordano chi sono i Francescani dell’Immacolata dal saio azzurro: questo ordine religioso nuovo (fondato negli anni ’70 da padre Stefano Manelli, ancora vivente) col proposito di vivere radicalmente la “regola” di San Francesco d’Assisi e una speciale offerta di sé all’Immacolata – secondo la specifica ascetica di padre Kolbe, morto martire ad Auschwitz offrendosi di sostituire un condannato a morte padre di famiglia. Questa strada severa ha richiamato un gran numero di vocazioni: 800 frati e suore, mentre gli altri ordini religiosi sono ormai vuoti e radi.

lunedì 24 luglio 2017

MONS. SCHNEIDER: CHIESA, CRISI SENZA PRECEDENTI. “DEINFALLIBILIZZARE” IL CONCILIO VATICANO II.


MARCO TOSATTI

Con colpevole ritardo – ma ci siamo imposti, salvo casi particolarissimi, di non fare più di un post al giorno – vi offriamo una riflessione del vescovo Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, in Kazakistan, una delle personalità più lucide e coraggiose di cui la Chiesa dispone oggi. E’ un editoriale che è apparso in Rorate Coeli, in inglese, e su un blog italiano, Ultimo Papa. Chi volesse leggerli integralmente è opportuno vada a queste due fonti. Noi presentiamo alcuni passaggi particolarmente interessanti. Scrive mons. Schneider:

giovedì 20 luglio 2017

Mons. Lefebvre e la principessa Pallavicini."Il giorno in cui un “uragano” scosse le rive del Tevere".


Condividiamo volentieri l’articolo del prof. Roberto De Mattei che, a quarant’anni di distanza, rievoca la storica conferenza di mons. Lefebvre a Palazzo Pallavicini a Roma, il 6 giugno 1977.

Una data ed un evento diventati una tappa epocale della Tradizione Cattolica.

di Roberto De Mattei.

Ricorrono i quarant’anni di uno storico evento: la conferenza tenuta il 6 giugno 1977 da mons. Marcel Lefebvre a palazzo Pallavicini, a Roma, sul tema “La Chiesa dopo il Concilio“. Credo utile rievocare quell’evento, sulla base degli appunti e dei documenti che conservo. Mons. Marcel Lefebvre, fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X (1970), dopo le ordinazioni sacerdotali del 29 giugno 1976, il 22 luglio dello stesso anno era stato sospeso a divinis. Tra i cattolici avvertiti c’erano però forti dubbi sulla legittimità canonica di questo provvedimento e soprattutto non si comprendeva l’atteggiamento di Paolo VI che sembrava voler riservare le sue censure solo a chi professava di voler rimanere fedele alla Tradizione della Chiesa. In questo clima di disorientamento, nell’aprile del 1977 la principessa Elvina Pallavicini (1914-2004) decise di invitare mons. Lefebvre nel suo palazzo sul Quirinale, per ascoltare le sue ragioni.

mercoledì 19 luglio 2017

Le parole di Benedetto XVI " l’addio al Cardinale Joachim Meisner"

Benedetto XVI: "La Chiesa ha bisogno di pastori che sappiano resistere alla dittatura dello spirito del tempo"

E’ stato mons. Georg Gaenswein a leggere, nella cattedrale di Colonia, il lungo messaggio che il Papa emerito Benedetto XVI ha scritto per ricordare il cardinale Joachim Meisner, per venticinque anni arcivescovo della città sul Reno e, soprattutto, suo grande amico. Ai solenni funerali erano presenti diversi porporati, tra cui i cardinali Gerhard Ludwig Müller , Dominik Duka, Reinhard Marx e Péter Erdo, che ha tenuto l’omelia. A presiedere il rito, l’attuale arcivescovo di Colonia, il cardinale Rainer Maria Woelki, già segretario dello stesso Meisner.

martedì 18 luglio 2017

Caro papa Francesco «extra Ecclesiam nulla salus»,torna a suscitare nei fedeli il santo timor di Dio, e l’osservanza dei comandamenti.

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Tornare a suscitare nei fedeli il santo timor di Dio, raccomandare l’osservanza dei comandamenti, precisare il concetto di misericordia collegandolo alla giustizia, ricordare le conseguenze del peccato originale, ribadire che la legge divina universale ha valore oggettivo, riaffermare il primato del cattolicesimo e sottolineare che «extra Ecclesiam nulla salus», ripensare il dialogo ecumenico con i luterani aiutandoli a ritrovare la piena comunione con il romano pontefice, limitare gli interventi pubblici improvvisati, limitare il rischio di usare un linguaggio impreciso o improprio.

lunedì 17 luglio 2017

Continua la persecuzione anticattolica in Cina. " Mons. Pietro Shao Zhumin,Vescovo di Wenzhou sottoposto a regime di carcerazione".

Mons. Pietro Shao Zhumin

Continua la persecuzione anticattolica in Cina.
Due fatti recentissimi di cronaca hanno riportato l’attenzione della comunità internazionale sulla drammatica violazione dei diritti umani ed in particolare della persecuzione anticattolica nella Repubblica Popolare Cinese. Il governo di Pechino ha sottoposto a regime di carcerazione il Vescovo di Wenzhou, membro della cosiddetta “Chiesa sotterranea” fedele alla Chiesa cattolica di Roma, Mons. Pietro Shao Zhumin.

lunedì 10 luglio 2017

Nel pugnetto di Charlie sta san Giuda Taddeo


(di Cristina Siccardi) 
Nella manina di Charlie Gard, il bimbo di 10 mesi condannato a morte dalla Corte d’Appello inglese alla fine del maggio scorso, i genitori Connie Yates e Chris gli hanno posto una medaglia che riporta l’effige di san Giuda Taddeo, il santo dei casi impossibili e accanto al piccolo gli hanno messo due preghiere all’Angelo custode.
L’avrebbero assassinato pochi giorni fa, il 30 giugno, staccandogli i macchinari che lo tengono in vita, ma l’esecuzione è stata rinviata a motivo della campagna mediatica che i coniugi hanno lanciato con un video-appello, nel quale supplicano di poter avere più tempo per dire addio al figlio, dopo che il 28 giugno la Corte dei diritti umani ha approvato la decisione della “giustizia” britannica di concludere definitivamente le terapie sanitarie sul bambino, ricoverato all’ospedale Great Ormond Street di Londra.

domenica 9 luglio 2017

Dal due luglio, il cardinale Müller non è più prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede



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E' stata una sorpresa, il mancato rinnovo del cardinadale Müller e la sua improvvisa rimozione dal suo ufficio di custode dell'ortodossia cattolica.  Dopo cinque anni come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF), il Papa Francesco ha deciso di non rinnovargli il suo mandato . Il pontefice ha nominato come suo successore il Vescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, un gesuita spagnolo, che ne è segretario  dal 2008.

Secondo Infocatho del1 luglio 2017: questa decisione "sarebbe stata presa in un contesto delicato e critico. Il cardinale Müller ha più volte sfidato il Pontefice rifiutandosi di interpretare Amoris Lætitia, in una prospettiva di discontinuità con il magistero romano. Per alcuni sarebbe il motivo per la sua rimozione e mancato rinnovo . "

Come riportato da Zenit 1 luglio: "La sua rimozione prima dell'età del pensionamento canonico ha versato molto inchiostro, se guardiamo gli ex prefetti erano tutti rimasti in carica fino a quando almeno non compivano i loro 75 anni. "E possibile anche un'altra spiegazione:" La notizia è arriva anche un paio di mesi dopo le dimissioni dell' irlandese Marie Collins della Pontificia Commissione per la protezione dei minori (cpmp) ". Nella sua lettera di dimissioni al Papa, Marie Collins ha denunciato "la mancanza di cooperazione, in particolare da parte del dicastero più coinvolto nella questione degli abusi sessuali" come "vergognosa". "battute d'arresto costanti" a causa della "resistenza" di "alcuni membri della Curia." "Alcuni hanno visto scritto Zenit , implicitamente critica della burocrazia della CDF. "
Qualunque siano le ipotesi sul motivo per cui il cardinale Müller sia stato rimosso, possiamo vedere che il Papa non è in grado di mantenere la sua decisione di dare uno status canonico alla Fraternità San Pio X nella dichiarazione dottrinale 2012. Dopo questa osservazione , ci può solo fare alcune domande:
Mons Pozzo, manifestando apertamente una visibile divergenza con suo superiore sui "criteri di cattolicità," era motu proprio oppure conosceva e fosse sostenuto dal suo superiore cardinale Müller? Qual è il suo futuro alla Commissione Ecclesia Dei?
Quale sarà il ruolo di Mons Ladaria, il gesuita spagnolo adesso a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede, una personalità meno inquieta di quella del cardinale tedesco? Più incline alla regola dell'obbedienza nella Compagnia di Gesù, Si definisce un "conservatore moderato"?
Di fronte a queste domande,è difficile fare previsioni. Da parte nostra, ci accontentiamo di aspettare i fatti e vedere i loro effetti.

mercoledì 5 luglio 2017

Cari cattolici : “Quando il Figlio dell'Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?”Vi dovete decidere,SI Si,NO NO

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Cari cattolici. Vi dovete decidere, secondo l’aut aut che pure nel Vangelo c’è:
sì sì, no no

«C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo della Chiesa, e ciò che è in questione è la fede. Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel Vangelo di san Luca: “Quando il Figlio dell'Uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla Terra?”. Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino strani questi libri. Questo, secondo me, è strano. Rileggo talvolta il Vangelo della fine dei tempi e constato che in questo momento emergono alcuni segni di questa fine. Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai. Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all'interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo pensiero non cattolico all'interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia». 
La situazione diventa pericolosa quando questo o quell'altro pastore, oppure arcipastore, cominciano a parlare della Parola di Dio come se esercitassero un potere su di Essa. Inginocchiati davanti al padrone di questo mondo, mettono disordine negli uomini. Subordinano la loro vita con Dio al proprio discernimento, come e fino a che punto li obblighi il Decalogo inciso dal dito di Dio nei loro cuori per la difesa dell'amore affidato al loro lavoro, come debbano comprendere la propria esperienza del bene e del male soprattutto alla luce dei loro condizionamenti storici.

Sostengono l'etica della situazione, che loro impongono alla gente, con le emozioni e con la compassione tollerante per motivi pastorali. Passano sotto silenzio “il dono di Dio” (Gv 4,10) che è la verità. Hanno paura di parlarne, poiché hanno paura che il padrone di questo mondo possa accusarli di violenza. Il loro linguaggio ambiguo e la loro non chiara praxis pastorale mi fanno pensare agli “utili idioti” (espressione di Lenin) che, pur non essendo comunisti, per colpa di una perfida stupidità facevano tutto perché il comunismo dominasse il mondo.

lunedì 3 luglio 2017

Il cardinale Müller, come Benedetto XVI nel 2012, mette fine al possibile accordo dottrinale con la Fraternità San Pio Xdi Christian LASSALE

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La Casa Generalizia della Fraternità San Pio X ha comunicato a tutti i suoi membri il contenuto di una lettera del cardinale Gerhard Müller, la quale ha prodotto negli ingenui l’effetto di una doccia fredda, anzi gelata.
Ecco i principali e più saporiti estratti di questa lettera:


«Come sapete, Papa Francesco ha manifestato, a più riprese, la sua benevolenza nei confronti della vostra Fraternità, accordando in particolare a tutti i sacerdoti membri la facoltà di confessare in maniera valida i fedeli e autorizzando gli Ordinai dei luoghi a concedere delle licenze per la celebrazione dei matrimoni dei fedeli che seguono l’attività pastorale nella vostra Fraternità.
Per altro verso, proseguono le discussioni sulle questioni relative al pieno ristabilimento della comunione della vostra Fraternità con la Chiesa cattolica.

A questo proposito, con l’approvazione del Sommo Pontefice, ho ritenuto necessario sottoporre alla Sessione Ordinaria della nostra Congregazione, riunita lo scorso 10 maggio, il testo della Dichiarazione dottrinale che vi è stata trasmesso durante l’incontro del 23 giugno 2016, come condizione necessaria in vista del pieno ristabilimento della comunione.
Ecco, a questo proposito, le decisioni unanimi di tutti i membri del nostro Dicastero:

1) E’ necessario esigere dai membri della Fraternità Sacerdotale San Pio X l’adesione alla nuova formula della Professio fidei del 1988. Di conseguenza, non è più sufficiente chiedere loro di emettere la Professio fidei del 1962.

2) Il nuovo testo della Dichiarazione dotrinale deve contenere un paragrafo nel quale i firmatari dichiarano, in maniera esplicita, la loro accettazione degli insegnamenti del Concilio Vaticano II e del periodo post conciliare, accordando alle dette affermazioni dottrinali il grado di adesione loro dovuto.

3) I membri della Fraternità Sacerdotale San Pio X devono riconoscere, non solo la validità, ma anche la legittimità del rito della Santa Messa e dei Sacramenti. Secondo i libri liturgici promulgati dopo il Concilio Vaticano II.»

E il caro cardinale conclude, in cauda venenum, che «nel corso dell’udienza accordata al Cardinale Prefetto, il 20 maggio 2017, Il Sommo pontefice ha approvato queste decisioni.»

Nella sua lettera di accompagnamento, Don Thouvenot ricorda, molto «opportunamente», le parole del Monsignor Fellay alla riunione conclusiva  dei Superiori maggiori ad Anzère il 28 giugno 2016:
«La Fraternità Sacerdotale San Pio X non ricerca prima di tutto un riconoscimento canonico al quale essa ha diritto perché è cattolica. La soluzione non è semplicemente giuridica. Essa è legata ad una posizione dottrinale che è imperativo manifestare. (…) La Divina Provvidenza non abbandona la Sua Chiesa il cui capo è il Papa, Vicario di Gesù Cristo. Per questo, un segno incontestabile di queste restaurazione sarà nella volontà manifestata dal Sommo Pontefice di dare i mezzi per ristabilire l’Ordine del sacerdozio, della fede e della Tradizione – segno che sarà, in più, la garanzia della necessaria unità della famiglia della Tradizione.»

Siamo ben lontani dal «timbro» che certuni avevano festeggiato con entusiasmo, e dobbiamo ringraziare la Divina Provvidenza perché continua a vegliare sull’opera di restaurazione intrapresa, cinquant’anni fa, da Mons. Lefebvre, che ha dimostrato lo stesso coraggio dei nostri sette decani e delle comunità amiche fedeli alla sua battaglia per l’unica verità.

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