Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

mercoledì 31 gennaio 2018

Così San Giovanni Bosco sfidava il diavolo




Dalle vessazioni alle beffe. Una dura battaglia quella tra il santo e satana

San Giovanni Bosco e il demonio. Si narrano numerosi episodi in cui don Bosco ha affrontato Satana: incontri, scontri, esorcismi. 

1) CARLUCCIO E LA MADONNA AUSILIATRICE

Carluccio, il figlio di un onesto era un “allievo” di Don Bosco. Al ragazzo, 15enne, trasmesse la devozione. Quando il ragazzo si ammalò, il sacerdote era fuori città e non potè confessarlo. La malattia si fece sempre più grave e Carluccio morì.

martedì 30 gennaio 2018

Don Bosco su come disciplinare un bambino 7 consigli


Utili suggerimenti del santo al genitore stanco o all'insegnante frustrato


Una delle sfide più grandi quando si educa un bambino è sapere come e quando esercitare la disciplina. Cosa deve fare un genitore (o un insegnante) quando un bambino conosce i bottoni da spingere per sfidarlo al massimo e niente sembra funzionare?

Facciamoci aiutare da San Giovanni Bosco. Se volete potete chiamarlo “Don”, con affettuoso rispetto.

Don Bosco sa precisamente cosa state attraversando, perché ha dedicato tutta la sua vita a formare ragazzi ribelli. Ha preso centinaia di giovani svantaggiati, educandoli e impiegando tutte le proprie energie per trasformarli in uomini che potessero servire la società.

Man mano che i suoi sforzi aumentavano, Don Bosco ha avuto bisogno dell’aiuto di altri, e questo significava anche formare nuovi insegnanti.

Nelle sue lettere agli insegnanti, Giovanni Bosco delineava un dettagliato “Sistema Preventivo” di educazione che mirava a disporre “i ragazzi a obbedire non per paura o obbligo, ma in virtù della persuasione. In questo sistema ogni forma di forza dev’essere esclusa, e al suo posto la principale molla d’azione dev’essere la carità”.


Ecco sette suggerimenti che San Giovanni Bosco dava ai suoi insegnanti e che sono rilevanti ancora oggi, potendo aiutare i genitori stanchi o gli insegnanti frustrati a guidare i bambini sulla via della virtù:

lunedì 29 gennaio 2018

“lo smarrimento della sacra dottrina cattolica”

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Pater Noster, qui es in caelis, sanctificetur nomen tuum. Adveniat regnum tuum. Fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra. Panem nostrum quotidianum da nobis hodie, et dimitte nobis debita nostra sicut et nos dimittimus debitoribus nostris. Et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo


“La Chiesa sembra divenuta oggi un set cinematografo, dove si gira un film con un copione alla commedia italiana. Questa Chiesa è la chiesa della vergogna, dello scandalo.
Mons: Galantino sotto suggerimento del Pontefice regnante, “Cambia il Padre Nostro, la nuova versione nella prossima edizione del Messale Romano”. La decisione è stata presa dal Consiglio permanente della Cei, "roba da non credere" che dà inoltre l’addio alla prolusione."...e non indurci in tentazione": questo passo in italiano della preghiera del Padre Nostro, così come è stato tradotto, non piace a Papa Francesco. La preghiera regina per tutti i cristiani, quel 'Padre Nostro' insegnato direttamente da Gesù Cristo non va bene a un'argentino divenuto papa per sbaglio.

sabato 27 gennaio 2018

Recensione - Lutero il vero volto



Il vero volto di Lutero

In occasione del quinto centenario della riforma protestante, papa Francesco ha voluto partecipare, il 31 ottobre 2016, alla celebrazione ufficiale organizzata in Svezia dalla Federazione luterana mondiale. E questo, dopo aver dichiarato, qualche mese prima, che «Lutero non aveva sbagliato». Ma Lutero, che pure fu scomunicato da un predecessore di Francesco, potrà forse oggi essere riabilitato? Papa Leone X avrebbe quindi avuto torto a dichiararlo eretico con la bolla ExsurgeDomine? I cattolici e i protestanti sono d’accordo sull’essenziale?

Ti affido un tesoro: sappi tesoreggiare. Vuotiamo il Purgatorio.

Padre Pio nutriva un interesse vivo e un affetto speciale per le anime purganti. Molti fatti particolari lo attestano e lo confermano via via lungo gli anni della sua lunga vita.

Più importante di ogni altra fu certamente la sua offerta di «vittima» per la liberazione delle anime purganti da quel luogo di pena. L’offerta di «vittima» significò una catena di sofferenze spasmodiche che non hanno riscontro fra le sofferenze comuni agli uomini. Un altro segno della sua carità ardente verso le anime purganti era la preghiera, a cominciare da quella più importante della Santa Messa, nella quale sperimentò più volte il potere del Sacrificio di Cristo nel liberare le anime dal Purgatorio.

venerdì 26 gennaio 2018

Sette anni in Purgatorio per un solo peccato mortale perdonato

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Per ogni peccato mortale perdonato un'anima dovrebbe passare in media sette anni in Purgatorio. Questa e altre rivelazioni ricevute da due mistiche della Chiesa cattolica

Dio ha voluto mostrare in spirito l’oscura sede del Purgatorio ad alcune anime privilegiate, che avrebbero poi rivelato i misteri dolorosi che vi avevano luogo per l’edificazione dei fedeli [1].


Tra queste anime privilegiate c’è stata Santa Francesca Romana, fondatrice delle Oblate, morta a Roma il 9 marzo 1440. Dio l’ha favorita con grandi illuminazioni riguardo allo stato delle anime nell’altra vita. Ha visto l’Inferno e i suoi orribili tormenti, e ha visto anche l’interno del Purgatorio e l’ordine misterioso – quasi come una “gerarchia di espiazioni” – che regna in questa parte della Chiesa di Gesù Cristo.

In obbedienza ai suoi superiori, che si videro costretti a imporle questo obbligo, rese noto tutto ciò che Dio le aveva manifestato, e le sue visioni, scritte su richiesta del venerabile canonico Matteotti, suo direttore spirituale, godono di tutta l’autenticità che si possa desiderare in materia.

giovedì 25 gennaio 2018

La città della Vergine del Rosario di Pompei verrà oltraggiata dal Gay Pride.

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Gay Pride a Pompei, città mariana. Silenzio dei cattolici.

(di Francesco Filipazzi)
Il prossimo 30 giugno a Pompei, le associazioni LGBTQI hanno organizzato il Gay Pride.

La città della Vergine del Rosario verrà quindi invasa dal solito corteo pagliaccesco e il pudore verrà oltraggiato nei modi ben noti. In loco si sono già alzate alcune voci di dissenso, però tacciono quelle che ci piacerebbe sentire. 

Se il sindaco temporeggia dicendo che non ha dato alcun permesso e quelli di Fratelli d'Italia dicono che si offende un luogo sacro, le istituzioni cattoliche come sempre latitano alla grande, tanto che il partito di destra le invita a esprimersi.

Ma d'altronde si sa, i vescovi ormai considerano peccato mortale solo il "populismo", mentre il tentativo di difendere l'onore della Beata Sempre Vergine Maria probabilmente sarà punito con la scomunica, in quanto configurante peccato contro il dogma del "dialogo". Ci si aspetterebbe che qualcuno si esprimesse, almeno qualche associazione cattolica laicale, un sacrestano... qualcuno che fa le pulizie in sacrestia... 
A parte gli scherzi, ci auguriamo che da ora al 30 giugno qualcuno faccia sentire la sua voce.
Per ora ci tocca solo pregare la Vergine Santa con il Santo Rosario in riparazione per il grande oltraggio che verrà compiuto il prossimo mese di giugno al momento ci tocca solo rieditare quelle di Giovanni Paolo II in occasione del gay pride di Roma:

«Un accenno - disse il Papa venuto da lontano all'Angelus - ritengo di dover fare alle ben note manifestazioni che a Roma si sono svolte nei giorni scorsi. A nome della Chiesa di Roma non posso non esprimere amarezza per l'affronto recato al grande Giubileo dell'anno 2000 e per l'offesa recata ai valori cristiani di una città che è tanto cara al cuore di tutti i cattolici del mondo».

mercoledì 24 gennaio 2018

Con la preghiera di riparazione e la penitenza si aiuta tutta la Chiesa!




La preghiera di riparazione ha tale scopo. Riparare significa ridare a Dio la gloria che gli viene tolta con il peccato. E poichè tutti pecchiamo, o gravemente o venialmente, tutti siamo tenuti a riparare. La preghiera di riparazione ha tre effetti: ripara la Divina Giustizia; consola il Cuore di Gesù amareggiato dal peccato; attira misericordia su coloro che hanno peccato. 

“Il 13 maggio 1917 fu la Madonna a rivolgere ai pastorelli, un più intenso invito: «Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?». E alla loro risposta positiva replicò: «Allora, dovrete soffrire molto, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto»”.

PENITENZA E RIPARAZIONE SONO UN ATTO DI CARITÀ

Quello che conta primo di tutto è di amare. L´amore ci porta a volere riparare, a volere consolare i sacratissimi cuori di Gesù e Maria, e ci spinge a fare del bene al nostro caro prossimo. Noi sappiamo per propria esperienza ma ancor di più per fede, che pregare, e fare digiuni, fare penitenza, ci fa bene e fa bene anche al prossimo per cui preghiamo, offriamo e ci sacrifichiamo, fa bene al mondo intero e in più, fa bene al sacro cuore di Gesù e al cuore immacolato di Maria.

La penitenza non è una cosa "negativa", non è una cosa macabra!

Purtroppo la parola "penitenza" come anche "riparazione" suona per molti come una parola cattiva, dura, crudele e non positiva. Invece No, riparare, fare penitenza non è niente di negativo e non è macabro,

possiamo chiamarlo "un atto di caritá".

Forse chiamandola quel che è: un "atto di carità", suona meglio e non spaventa tanto.

Fare questo atto di carità ci rende felici, ci piace e ci fa bene. Fare penitenza significa riparare, è un atto di carità in confronto a Dio e al mondo intero. Significa essere al servizio della Chiesa in questo tempo drammatico dove pare che persino il suo capo visibile (il papa) abbia smarrito la fede; ed è servire Dio e il prossimo. Rende contemporaneamente bella la nostra anima e la nostra vita. Il Sacramento della penitenza (confessarsi) è riconciliarsi con Dio, ma è anche un servizio a Dio e alla sua Chiesa. Rende l'anima tutta unita a Dio. La penitenza è un atto di giustizia per riparare l'offesa, è una virtù sopranaturale che non tutti comprendono. Digiuni e astinenze non sono forme di disprezzo del corpo, ma strumenti per rinvigorire lo spirito, e se offerto per le anime in bisogno di riconciliazione con Dio e le anime del purgatorio, un vero atto di Carità fraterna.

Gesù cerca anime generose che si offrono e lavorano per la salvezza delle anime. Gesù è felice se lo serviamo come mezzano tra Lui e i peccatori! Non va di moda, questo è certo, e non si sente più parlare, di una vita di sacrificio e penitenza. Ma il bisogno che c'è di fare penitenza, non cambia. Dio non cambia! La verità non cambia! Non si tratta che Dio abbia voluto e apprezzato le penitenze solo nel Medioevo, questo è un errore. Amiamo: soffriamo!

Gesù non può più soffrire e viene a mendicare le nostre sofferenze.

Fare l´Ora Santa ha il valore di una peniteza eccezzionale, una a Dio molto gradita.

Non tutti si sentono portati a fare delle penitenze dolorose o a fare digiuni, esiste una penitenza che è anche gradita a Dio e che porta molto frutto:

Al terzo anno di noviziato, mentre S. Veronica Giuliani prega davanti al Crocifisso dell'infermeria, sente Gesù che le dice: "Mia Sposa, mi sono care le penitenze che fai per coloro che sono in mia disgrazia, perciò ti confermo per mezzana tra me e i peccatori, come tu brami "!
Con la preghiera e la penitenza si aiuta tutta la Chiesa!

martedì 23 gennaio 2018

Combattere frontalmente l’ecumenismo "Anche se oggi sembra che stia trionfando dappertutto".

Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa di nuovo, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole.
2 Timoteo 4,3-4
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Il grande santo francescano e mariano, martirizzato ad Auschwitz nel 1941, fondò la Milizia dell’Immacolata con questo scopo: «Procurare la conversione dei peccatori, degli eretici, degli scismatici ecc., in particolar modo dei massoni; e la santificazione di tutti, sotto il patrocinio e per la mediazione della B.V.M. Immacolata» (SK 21).

Ripetiamo: lo scopo della Milizia era convertire i non cattolici. C’è qualcuno, oggi, che voglia predicare e agire allo stesso modo?

In una lettera del 1921, San Massimiliano scriveva ad Alfonso suo fratello: «…ho descritto brevemente alcuni fatti che mi sono accaduti qui e chiedo di pregare molto per quei poveretti, per la conversione dei quali mi sto occupando, soprattutto per il pastore protestante del luogo. Questi potrebbe anche diventare un ottimo francescano e la sua chiesa protestante si presta meravigliosamente all’adorazione perpetua del ss. Sacramento. (…) raccomando fervidamente me stesso e il mio caro pastore protestante insieme con le sue pecorelle, il direttore della scuola e quegli altri poveretti che sono lontani dalla s. Chiesa» (SK 62).

In un articolo del 1922 scriveva: «Quando tutti gli scismatici e i protestanti avranno emesso, con profonda convinzione, la professione cattolica di fede, quando tutti gli ebrei che vivono in mezzo a noi avranno chiesto con piena libertà il santo battesimo, allora una parte dello scopo della “Milizia dell’Immacolata” sarà stato raggiunto» (SK 1005).

In occasione della Natività di Maria del 1923, elevò una preghiera alla Madonna, nella quale diceva: «Molti Ti hanno conosciuto, ma… Ti sfuggono, oppure… Ti hanno abbandonato ed ora sprofondano nel fango dell’immoralità! Ebbene, o Regina, in questo caro giorno della Tua festa, noi Ti auguriamo con tutto il cuore e con tutta l’anima di prendere possesso al più presto e in modo totale dei nostri cuori e dei cuori di tutti e di ciascuno senza eccezione, sia egli cattolico, scismatico o protestante, ebreo o pagano, buono o cattivo. Oh, regna su tutti noi e in tutti noi, poveri abitanti di questo globo terrestre che vola negli spazi del cielo, e regna non solo durante questo nostro pellegrinaggio terreno, ma anche per i secoli dei secoli, in eterno!» (SK 1037).

In una lettera del 1935 fra’ Massimiliano scriveva: «Bisognerebbe sviluppare in modo più intenso, sempre più intenso, l’azione per la conquista delle anime all’Immacolata, alla M.I. Perfino in Polonia non tutti appartengono alla M.I., anzi nemmeno alla Chiesa. Quanti scismatici ci sono ancora, quanti eretici, protestanti, ebrei…» (SK 647).

In una lettera del 1939, scriveva: «Non vedo alcuna difficoltà all’introduzione della M.I. negli Stati Uniti allo scopo di combattere l’ateismo, il comunismo e il neo-paganesimo. Lo statuto infatti, afferma espressamente che scopo della M.I. è l’impegno nell’opera di conversione dei peccatori, degli eretici, degli scismatici, ecc., perciò di tutti insieme e di ognuno singolarmente, senza eccezione alcuna, coloro i quali hanno bisogno di conversione, e tra costoro si trovano appunto sia gli atei sia i comunisti sia i neo-pagani. Quanto poi alla massoneria americana, essa non è tanto innocua come potrebbe sembrare a prima vista. Il suo scopo, infatti, è sempre il medesimo delle altre massonerie sparse per il mondo, vale a dire la distruzione della Chiesa cattolica, anche se le forme di azione sono diverse, molto più filantropiche» (SK 865a).

E… dulcis in fundo!

Nel suo Diario, alla data del 23 aprile 1933, troviamo questo: «Non c’è maggior nemico dell’Immacolata e della sua Milizia che l’ecumenismo di oggi: ogni Cavaliere lo deve non solo combattere, ma anche neutralizzare con azioni diametralmente opposte e alla fine distruggere».

Ecco qual è il pensiero cattolico di un grande santo e martire cattolico: combattere frontalmente l’ecumenismo. Anche se oggi sembra che stia trionfando dappertutto.
L’Immacolata gli ha già schiacciato la testa.
Ella sola ha vinto tutte le eresie.
Sancta Maria, ora pro nobis.

lunedì 22 gennaio 2018

BREVE CUM CATHOLICAE ECCLESIAE IL VESCOVO BENEDETTO, SERVO DEI SERVI DI DIO. A PERPETUA MEMORIA

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Poiché la verità della Chiesa cattolica risplende principalmente per la sua unità, nulla è più auspicabile che gli uomini strappati infelicemente dalle braccia di questa Madre ritornino finalmente a Lei, con pensieri e propositi corretti. I Romani Pontefici Nostri Predecessori, particolarmente per quanto riguarda lo scisma d’Oriente non hanno mai cessato, in ogni tempo, sia con l’autorità dei Concilii, sia con paterne esortazioni, sia anche indicendo preghiere, di adoperarsi con tutte le forze affinché quelle popolazioni Cristiane, così numerose e nobili, potessero professare con un cuore solo e un’anima sola l’antica fede dalla quale si sono miseramente separati.

Pertanto abbiamo approvato con tanto fervore la preghiera che qui presentiamo e che si propone lo scopo che i popoli Cristiani d’Oriente costituiscano nuovamente un unico ovile con la Chiesa Romana e siano diretti da un unico Pastore. Dopo aver udito anche i Venerabili Nostri Fratelli Cardinali di Santa Romana Chiesa Inquisitori Generali, con la massima volontà abbiamo arricchito tale preghiera di quei celesti tesori della Chiesa dei quali l’Altissimo ci ha costituto dispensatori.

Per questo a tutti i fedeli di ambo i sessi che ovunque, sulla terra, reciteranno la seguente preghiera quotidianamente per un mese in qualsiasi lingua, purché fedele al testo originale, nel giorno del mese scelto da ognuno a proprio piacimento, veramente pentiti, dopo essersi confessati e dopo aver ricevuto la Santa Comunione visitino devotamente una Chiesa o un Oratorio pubblico, e qui preghino secondo la Nostra intenzione, concediamo ed elargiamo misericordiosamente nel Signore l’indulgenza plenaria e la remissione di tutti i loro peccati.

A quei fedeli, poi, che con cuore contrito abbiano recitato in qualsiasi giorno la stessa preghiera, concediamo secondo la forma ordinaria della Chiesa trecento giorni da bonificare sulle penitenze comminate o in qualunque modo dovute. Consentiamo misericordiosamente che tutte queste indulgenze, remissioni dei peccati e riduzioni di penitenze possano essere applicate a modo di suffragio anche alle anime dei fedeli trattenute in Purgatorio. Ciò, nonostante il parere contrario di chicchessia. Le presenti norme avranno valore perpetuo.

Infine, affinché in futuro nessuna variazione od errore possano intervenire nella preghiera sotto pubblicata, ordiniamo che un esemplare della stessa venga conservato nell’archivio dei Brevi Apostolici.

Preghiera per l’unione dei Cristiani d’Oriente alla Chiesa Romana. «O Signore, che avete unito le diverse nazioni nella confessione del Vostro Nome, Vi preghiamo per i popoli Cristiani dell’Oriente. Memori del posto eminente che hanno tenuto nella Vostra Chiesa, Vi supplichiamo d’ispirar loro il desiderio di riprenderlo, per formare con noi un solo ovile sotto la guida di un medesimo Pastore. Fate che essi insieme con noi si compenetrino degl’insegnamenti dei loro santi Dottori, che sono anche nostri Padri nella Fede. Preservateci da ogni fallo che potrebbe allontanarli da noi. Che lo spirito di concordia e di carità, che è indizio della Vostra presenza tra i fedeli, affretti il giorno in cui le nostre si uniscano alle loro preghiere, affinché ogni popolo ed ogni lingua riconosca e glorifichi il nostro Signore Gesù Cristo, Vostro Figlio. Così sia ».

Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, il 15 aprile 1916, nel secondo anno del Nostro Pontificato.

BENEDICTUS PP. XV

domenica 21 gennaio 2018

Santo Antonio abate, detto anche sant'Antonio il Grande, sant'Antonio d'Egitto, sant'Antonio del Fuoco, sant'Antonio del Deserto, sant'Antonio l'Anacoreta

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Antonio abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, a vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l'Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant'Atanasio, che contribuì a farne conoscere l'esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Conciliio di Nicea. 

Sant' Annibale Maria Di Francia


Padre Annibale, bruciato dall’amore di Dio e del prossimo, spende la sua vita nell’adoperarsi instancabilmente affinché si obbedisca al comando di Gesù: Pregate dunque il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe


Annibale Maria Di Francia nacque a Messina il 5 luglio 1851 dalla nobildonna Anna Toscano e dal cavaliere Francesco, marchese di Santa Caterina dello Ionio, Vice Console Pontificio e Capitano Onorario della Marina. Terzo di quattro figli, Annibale divenne orfano a soli quindici mesi per la morte prematura del padre. Questa amara esperienza infuse nel suo animo la particolare tenerezza e lo speciale amore verso gli orfani, che caratterizzò la sua vita ed il suo sistema educativo.

sabato 20 gennaio 2018

San Luigi Orione breve biografia

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San Luigi Orione e Sant'Annibale Maria di Francia

«Che cosa può venire di buono da Pontecurone?». Con questa frase, tutt'altro che incoraggiante, un frate francescano del convento di Voghera accoglieva il piccolo Luigi Orione che aveva chiesto di entrarvi per farsi frate. Pontecurone, dove egli nacque il 23 giugno 1872, era un oscuro paese della provincia alessandrina. Il padre faceva lo stradino e politicamente stava dalla parte di chi, pur di cambiare le cose che andavano davvero male, era disposto anche ad andare per le spicce. Sua madre, invece, era tutta casa e chiesa. 

giovedì 18 gennaio 2018

La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.

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Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.

Queste ‘terribili’ e ‘attualissime’ parole , pronunciate dalla Beata Vergine a La Salette,
(paesino del Delfinato, poco distante da Corps, sulla strada tra Grenoble e Gap), perché il messaggio della Santa Vergine è insieme molto attuale e poco noto: la sua diffusione, infatti, fu ostacolata a causa del contenuto, in particolare di quella parte che oggi ci riguarda piú da vicino.

mercoledì 17 gennaio 2018

Esercizi Spirituali di Sant'Ignazio “Cinque giorni… un'eternità” Calendario per l'anno 2018

Fraternità Sacerdotale san Pio X 
Distretto italiano
Sant'Ignazio dopo la conversione
Sant'Ignazio

Uomini:
Priorato San Carlo
Montalenghe. 


Da lunedì 05 marzo ore 12.00 a sabato 10 marzo ore 13.00 a Montalenghe.
Da lunedì 30 luglio ore 12.00 a sabato 04 agosto ore 13.00 a Montalenghe
Da lunedì 12 novembre ore 12.00 a sabato 17 novembre ore 13.00 a Montalenghe.
Uomini:
Priorato
Albano Laziale.

Da lunedì 23 luglio ore 12.00 a sabato 28 luglio ore 13.00 ad Albano Laziale.

Da lunedì 08 ottobre ore 12.00 a sabato 13 ottobre ore 13.00 ad Albano Laziale.

Donne:
Priorato
Albano Laziale.


Da lunedì 12 marzo ore 12.00 a sabato 17 marzo ore 13.00 ad Albano Laziale.
Da lunedì 11 giugno ore 12.00 a sabato 16 giugno ore 13.00 ad Albano Laziale.
Da lunedì 5 novembre ore 12.00 a sabato 10 novembre ore 13.00 ad Albano Laziale.
Montalenghe.
Donne:
Priorato San Carlo
Montalenghe

Da lunedì 09 aprile ore 12.00 a sabato 14 aprile ore 13.00 a Montalenghe.


Da lunedì 23 luglio ore 12.00 a sabato 28 luglio ore 13.00 a Montalenghe.


Da lunedì 08 ottobre ore 12.00 a sabato 13 ottobre ore 13.00 a Montalenghe.


Cosa sono gli "esercizi ignaziani"

Come noto, nel lungo ritiro (1522) che Sant’Ignazio de Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, condusse nella grotta di Manresa ricevette l’ispirazione degli Esercizi dalla Santa Vergine stessa e li compose in un testo autografo. Da allora iniziò a darli e a farli dare regolarmente dai suoi confratelli ottenendo frutti di conversione e di santificazione straordinari. Il caso più famoso forse, fra i tanti che si potrebbero citare, è quello di san Francesco Saverio che, grazie agli esercizi, si convertì profonda- mente e divenne poi il grande missionario delle Indie: in circa dieci anni di missione battezzò più di un milione di persone e fece edificare qualcosa come 6000 chiese et cappelle.




Quasi non ci sono parole per dire la grandezza degli Esercizi. Sono così ricchi di doni spirituali, di grazie, di consolazioni, di rivelazioni, di aiuti soprannaturali che ci si stupisce di come, facendo, in fondo, così poco, si possa ottenere tanto.




La dimensione di ritiro che caratterizza gli esercizi di Sant’ignazio si manifesta in quella che è forse la loro nota più intensa e importante, ovvero il silenzio. La qualità degli Esercizi e dei frutti che se ne trarranno dipende in larga misura dalla perfezione del silenzio in cui volontariamente ci si sprofonda come in una gioiosa solitudine, in un deserto invisibile che dolcemente ci avvolge da ogni parte.




Inoltre negli Esercizi si riceve un grande nutrimento di fede, venendo di fatto ricapitolata, giorno dopo giorno, tutta la dottrina cristiana, ma sopratutto ci si abitua a rendere vivo e operante nella propria quotidianità quanto creduto.




Cinque giorni sono pochi, ma diventano preziosi se in essi si impara qualcosa che illuminerà tutto il resto della nostra vita.

domenica 14 gennaio 2018

DOMENICA SECONDA DOPO L'EPIFANIA "Miracolo alle nozze di Cana".

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Le nozze di Cana

1Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 4E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». 5La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».

6Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. 7E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. 9E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono».11Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
12Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.


sabato 13 gennaio 2018

PLOUMEN, LEADER ABORTISTA OLANDESE, PREMIATA CON LA MEDAGLIA DI SAN GREGORIO MAGNO DALLA SANTA SEDE.



Dove sta andando la Chiesa cattolica?
di Marco Tosatti

Secondo notizie rimbalzate sui social media, e un video in cui la protagonista conferma il fatto, Lilianne Ploumen avrebbe ricevuto la medaglia di cavaliere dell’Ordine Pontificio di San Gregorio Magno.

La notizia è stata data ufficialmente prima da questo sito, il LepantoInstitute, e poi rilanciata su altre piattaforme. Lilianne Ploumen, già ministro olandese per il commercio e lo sviluppo alla cooperazione, è particolarmente attiva nella diffusione a livello mondiale dell’aborto, e dei diritti delle associazioni LGBT. Nel video afferma che la medaglia “è un’alta distinzione dal Vaticano, dal Papa”. Un anno fa, dopo che Donald Trump aveva deciso di sospendere i fondi destinati alle organizzazioni che promuovono l’aborto all’estero, Ploumen ha creato una nuova ONG, chiamata “She decides” (Lei decide) raccogliendo oltre 300 milioni di dollari. Nell’ottobre in un articolo sul Financial Times aveva scritto che “la politica regressiva dell’America sull’aborto è una calamità per i diritti delle donne e delle ragazze che il resto del mondo deve contrastare”.

Ploumen è stata direttrice dei programmi di Cordaid, un’agenzia di aiuti cattolica olandese dal 2004 al 2007, che fu accusata di fornire fondi a Planned Parenthood, la multinazionale americana degli aborti, e fornire contraccettivi.

Nel settembre 2017 Ploumen faceva parte del gruppo centrale LGBTI delle Nazioni Unite. Nel febbraio 2010 aveva incitato attivisti LGBT a intervenire e interreompere una messa nella cattedrale di San Giovanni Battista, recando triangoli rosa e cartelli con la scritta “Gesù non esclude nessuno”. Era contraria all’insegnamento morale della Chiesa sull’omosessualità.

L'ordine equestre di San Gregorio fu stabilito nel settembre 1831, e viene conferito a persone per il loro servizio personale alla Santa Sede e alla Chesa cattolica romana, tramite uno sforzo inusuale, il loro appoggio alla Santa Sede e i loro eccellenti esempi offerti nelle loro comunità e Paesi.
fonte 

STILUM CURIAE

13 Gennaio Battesimo di Nostro Signore Gesù Cristo


Battesimo di Gesù

VANGELO DI SAN GIOVANNI
29 Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!30 Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. 31 Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele». 32 Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. 33 Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. 34 E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».

venerdì 12 gennaio 2018

Aborto, eutanasia, nuovo vangelo progressista e tanto altro ancora.


“La cultura della morte”: un ritratto della nostra società

di Federico Catani 

È la passione per la vita che ha spinto il giovane giornalista Stelio Fergola a scrivere La cultura della morte. Aborto, eutanasia e nuovo vangelo progressista, da poco uscito per le edizioni La Vela. Lo confessa lo stesso autore nell’introduzione, notando con acume il tragico paradosso del tempo attuale: nella nostra società si assiste ad una smodata esaltazione della vitalità da parte degli stessi individui che quotidianamente lottano per ostacolare le nascite e porre fine in anticipo all’esistenza di chi è malato.

Sì, è proprio così. Siamo immersi in una vera e propria cultura della morte, nascosta anche e forse soprattutto in una distorta celebrazione della vita. Per il mondo di oggi vita è solo e soltanto godere appieno dei piaceri carnali e materiali; vita è avere, possedere, dominare, fare tutto ciò che si vuole. In pratica, a dominare sono l’individualismo sfrenato, l’utilitarismo più spinto, l’edonismo senza freni, tipici di una civiltà – se così si può ancora chiamare – che ha dimenticato le sue radici e i suoi valori fondanti. Non è un caso che di fronte al terrorismo islamico l’Occidente reagisca innalzando il vessillo di quelle “conquiste” progressiste che in realtà stanno contribuendo a distruggerlo. La cultura della morte, appunto.

giovedì 11 gennaio 2018

SEI MILIONI DI BIMBI ASSASSINATI DAL 1978- AL 2018 QUARANTA ANNI DI CRIMINI EFFERATI

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Il 17 maggio 1978 si votò in Italia per l'interruzione volontaria della gravidanza» negli ultimi giorni della legislatura a guida del Presidente Gentiloni presunto cattolico passa la legge sull'Eutanasia. Aborto e Eutanasia, due protagonisti assoluti del nostro tempo presentati come panacea per prevenire i massacri dei feti o per “garantire” la libertà dalle sofferenze indicibili dei malati terminali.È tutto così lineare? Gli aborti illegali raggiungevano davvero i numeri spaventosi riportati dai cosiddetti progressisti? L’eutanasia è possibile soltanto nei casi più gravi? E in base a quali parametri questi ultimi vengono valutati? Chi stabilisce il limite della sofferenza umana, ammesso che sia possibile definirlo oggettivamente?

mercoledì 10 gennaio 2018

2018, un anno importante per la Fraternità Sacerdotale di San Pio X

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La Fraternità Sacerdotale san Pio X fondata da Mons. Marcel Lefebvre,posta sotto il patrocinio di San Pio X, è una società di vita comune senza voti, riconosciuta dalla Chiesa. Il 1° novembre 1970 Monsignor Charrière firmava il decreto di fondazione della "Fraternità Sacerdotale Internazionale San Pio X", la erigeva nella diocesi di Friburgo e ne approvava gli statuti. A questo decreto faceva seguito, il 18 febbraio 1971, da Roma, una lettera di incoraggiamento del cardinale Wright, prefetto della Congregazione per il Clero.

Nella prefazione alla ristampa degli statuti della Fraternità, il 20 marzo del 1990, l'arcivescovo Mons. Lefebvre ha riconosciuto l'azione della Provvidenza ", nella sua infinita saggezza, ha dato luogo a un restauro del sacerdozio cattolico, per preservare i tesori Gesù Cristo che ha affidato alla sua Chiesa, fedele in tutta la sua integrità, grazia divina attraverso il suo sacrificio e i suoi sacramenti, e pastori la cui missione è di dispensare questi tesori della vita divina ".Attualmente, la Fraternità Sacerdotale di Pio X ha 637 sacerdoti, oltre a 123 fratelli professi e 79 suore oblate che lavorano instancabilmente al loro fianco. Nei suoi seminari e noviziati, situati in tutto il mondo, circa 250 giovani vengono formati nel servizio all'altare.

L'anno 2018 sarà segnato da un evento importante nella vita della fraternità sacerdotale.I membri del Consiglio Generale, i superiori dei seminari e distretti così come i membri più anziani sacerdoti si incontreranno per eleggere il nuovo superiore generale e i suoi assistenti  ed esaminare i vari aspetti della vita della Congregazione, vita comunitaria e liturgica, apostolato e amministrazione, la santificazione dei suoi membri e il combattimento della fede. Si svolgerà in Svizzera, presso il Seminario di San Pio X a Êcone. In questa occasione, il Superiore Generale, Mons. Bernard Fellay, ha prescritto le preghiere che verranno pregate quotidianamente in tutte le case della Fraternità di San Pio X dall'11 gennaio, cioè sei mesi prima dell'inizio del Capitolo. Il Veni Sancte Spiritus sarà pregato per implorare la luce dello Spirito Santo e invocare il Cuore Immacolato di Maria e San Pio X per ottenere la loro protezione e intercessione. Sia i fedeli che le anime di buona volontà sono cordialmente invitati a unirsi nella preghiera.
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Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del Tuo Amore.


V.Manda il Tuo Spirito

R.e rinnoverai la faccia della Terra.



Preghiamo: O Dio, che hai illuminato la mente dei tuoi fedeli con la grazia dello Spirito Santo, concedi a noi di godere sempre la luce della sua verità e di essere consolati dai frutti della sua gioiosa presenza. Per Cristo nostro Signore. R/. Amen. 


Cuore Immacolato di Maria, prega per noi che ci rivolgiamo a Te.

San Pio X , prega per noi.


VENI, Sancte Spiritus, reple tuorum corda fidelium, et tui amoris in eis ignem accende. V. Emitte Spiritum tuum et creabuntur; R. Et renovabis faciem terrae. 

Oremus: DEUS, qui corda fidelium Sancti Spiritus illustratione docuisti: da nobis in eodem Spiritu recta sapere, et de eius semper consolatione gaudere. Per Christum Dominum nostrum. Amen
Fonte: FSSPX 

Ecumenismo senza Dio che vuole la massoneria

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Da Marco Luscia
L’importante è amare oltre ogni differenza. Amare e basta nel rispetto di tutto e di tutti, aboliamo i confini tra le confessioni religiose, in quanto opinabilissimi prodotti umani.

Ho accettato la provocazione per vedere dove portano le idee, per cercar di capire se sia lecito ancora parlare di verità senza essere tacciati di fondamentalismo. In tempo di ecumenismo spinto, di “beatificazione” di Martin Lutero, di apertura all’ateismo e di rifiuto di ogni dogma in quanto elemento che divide, proviamo a far nostra questa tesi. L’importante è amare.
In ambito cristiano dovrà essere ovviamente il cattolicesimo, in quanto super istituzionalizzato, a fare passi in dietro, privandosi di tutte ” le costruzioni più o meno biblicamente fondate, frutto del tempo e delle interpretazioni”. La pensa così un tal “Grillo parlante”, teologo, convinto sostenitore della infondatezza dottrinale della transustanziazione. Via allora la presenza reale di Cristo nelle specie del pane e del vino; non è possibile mostrare la sostanza, filosoficamente parlando. Via ovviamente i sacramenti come strumenti di salvezza, via il ruolo del Papa, via il ruolo della dottrina ecclesiastica e del magistero, via la metafisica, resti solo la scrittura interpretata liberamente.

martedì 9 gennaio 2018

"La Chiesa si è piegata all'islam e alla sinistra"




Vaticano, Papa Francesco e l'intervista bomba di monsignor Luigi Negri a Libero: "La Chiesa si è piegata all'islam e alla sinistra"

di Pietro Senaldi
Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara e Comacchio, da pochi mesi Emerito, per tanti anni docente di Filosofia presso l' Università Cattolica, si è fatto la fama di prelato del dissenso. Motivo, le sue esternazioni sugli immigrati, la comunione ai divorziati e la deriva laicista della Chiesa. Ma lui non ci sta a farsi affibbiare questa etichetta.

«Tutte le mie parole» spiega «nascono dal fatto che sono ben consapevole della gravità della situazione in cui versa il cattolicesimo odierno e ritengo che per uscire da questa situazione occorra una consapevolezza precisa di ciò che non va; per questo mi premuro di evidenziarlo».

lunedì 8 gennaio 2018

Attualità" Punti fermi sul Magistero"



«Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi» (Mc 1,22)

di don Angelo Citati

Sta facendo molto discutere di sé la recente inserzione negli Acta Apostolicæ Sedis della risposta di papa Francesco ai Vescovi della regione di Buenos Aires nella quale il Pontefice ha lodato l’interpretazione che i Prelati argentini hanno dato dell’esortazione postsinodale Amoris lætitia, secondo la quale detto documento avallerebbe in modo definitivo ed inequivoco la possibilità di amministrare il sacramento dell’Eucaristia ai divorziati risposati civilmente.

La lettera del Pontefice è stata rubricata addirittura sotto la voce «Magistero autentico». E questo ha portato non pochi cattolici a porsi la domanda: ma è sufficiente appuntare in calce ad un testo, a prescindere dal suo contenuto, la qualifica di «Magistero» perché esso lo sia realmente e si imponga così quale norma prossima della fede alla coscienza del credente? 

Data l’attualità del tema, non sarà senza interesse ribadire qualche punto fermo a cui è bene attenersi nella presente crisi nella Chiesa, che è in primo luogo una crisi dell’autorità magisteriale.

Quando Dio si rivela


Conferenza tenuta dal rev.do François Knittel, nell’agosto 2009, alla scuola Sainte-Marie de Saint-Père-Marc-en-Poulet, in occasione della 4ª università estiva d’apologetica avente per tema: 
“Veramente quest’uomo era il Figlio di Dio!”
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Dopo aver dimostrato nelle precedenti università estive prima l’esistenza di Dio poi la spiritualità e l’immortalità dell’anima, una domanda si pone spontaneamente alla mente: esiste una relazione tra Dio e gli uomini diversa da quella tra il Creatore e le sue creature? In altre parole, Dio avrebbe parlato agli uomini? Ha un disegno particolare da svelare loro? Si sarebbe rivelato loro?

Per introdurre il tema che occuperà la nostra università estiva, cioè la rivelazione fatta da Gesù Cristo, è necessario definire cosa dobbiamo intendere per rivelazione. Procederemo in quattro tappe: prima preciseremo i rapporti tra l’ordine naturale e l’ordine soprannaturale (1), poi daremo una definizione della rivelazione (2), prima di esaminare se questa rivelazione sia possibile (3), se non necessaria (4)1 .

domenica 7 gennaio 2018

07-Gennaio prima domenica dopo l’Epifania."Festa della Santa Famiglia"



La Festa della Santa Famiglia si celebra la domenica successiva alla solennità dell'Epifania. Se il Natale ci ha già mostrato la Sacra Famiglia raccolta nella grotta di Betlemme, oggi siamo invitati a contemplarla nella casetta di Nazareth, dove Maria e Giuseppe sono intenti a far crescere, giorno dopo giorno, il fanciullo Gesù. Possiamo immaginarla facilmente (gli artisti l’hanno fatto spesso) in mille situazioni e atteggiamenti, mettendo in primo piano o la Vergine santa accanto al suo Bambino, o il buon san Giuseppe nella bottega di falegname dove il fanciullo impara anche il lavoro umano, giocando.

sabato 6 gennaio 2018

l’Epifania del Signore


Questa festa è il compimento delle promesse antiche di salvezza del genere umano, la manifestazione dell’amore ineffabile del Creatore per le sue creature, la celebrazione della venuta al mondo e della manifestazione a tutte le Genti del Messia, Figlio di Dio.
Nei secoli passati molto è stato detto dai santi padri sul mistero dell’Incarnazione. Come loro un tempo, anche noi oggi ascoltiamo con attenzione le parole delle preghiere e degli inni liturgici, meditiamo la Sacra Scrittura che ci trasmette questo glorioso avvenimento e non smettiamo di contemplare con ammirazione questo straordinario miracolo. E’ di primaria importanza che noi cristiani non soltanto esortiamo gli altri a seguire alti ideali morali, ma ci impegniamo di persona a incarnarli nella nostra vita quotidiana, prima di tutto nel servizio concreto al nostro prossimo. Allora, con l’aiuto di Dio, vedremo in noi crescere i veri frutti dello Spirito: “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5, 22).

“Cerchiamo di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone” (Ebr 10, 24). Superando conflitti e divisioni porteremo al mondo il sorprendente annuncio della nascita del Salvatore e con le opere testimonieremo la straordinaria bellezza e forza spirituale della fede cattolica. Gli ultimi decenni hanno comportato per la nostra fede per la nostra vita, non poche difficoltà e prove: a causa di una decadenza e un rilassamento dei valori non negoziabili,  esse sono tuttavia prove  passeggere e perciò non ci fanno paura. L’esperienza del secolo passato ci ha insegnato molte cose e deve esserci di ammonimento.

Continuiamo a percorrere le vie della salvezza, consci che Dio è con noi. Rafforziamoci nella fede, perché Dio è con noi. Confermiamoci nella speranza, perché Dio è con noi. Sforziamoci di crescere nell’amore, operando il bene, perché Dio è con noi.

Riponiamo tutta la nostra fiducia nel Signore, poiché Egli “è una roccia eterna” (Is 26, 4) e, come testimonia l’apostolo Pietro, “in nessun altro c’è salvezza” (At 4, 12). E che la luce di Cristo rischiari sempre il nostro cammino terreno, e questo cammino ci porti al Regno dei cieli, che il Signore ha preparato per quanti lo amano.

venerdì 5 gennaio 2018

Denuncia contro i vescovi belgi



Non c'è bisogno di altre parole per rispondere ai tiepidi, ai vigliacchi e agli apostati vescovi del Belgio, che fanno di tutto tranne di essere custodi della FEDE cattolica. 
Un vescovo americano,sostiene i bambini mai nati celebrando una messa, un’Adorazione Eucaristica e un esorcismo davanti ad una clinica abortiva nel Kansas.
I vescovi del Belgio,non aderiscono alla morale cattolica poiché si rifiutano di qualificare l’aborto come un crimine. 
Mons. Kemme, nella sua omelia, ha parlato della “diffusione di tenebre e morte nella società”. Ha aggiunto inoltre:
“E’ in luoghi come questo, nell’intero paese e purtroppo in tutto il mondo, che il principe delle tenebre viene onorato. Qui, il diavolo gioisce, le tenebre si fanno più buie e la morte si fa più orrida, perché questo luogo, come tanti altri, è stato scelto per distruggere una vita fatta ad immagine e somiglianza di Dio.
I vescovi del Belgio, hanno lasciato che si commettesse un'ingiustizia, che venisse licenziato dall'università cattolica, il professor Stéphane Mercier per aver definito l’aborto un omicidio.Questi vescovi successori degli Apostoli rifiutano la morale cattolica, poiché si rifiutano di qualificare l’aborto come un crimine. Dove sta andando la Chiesa cattolica?

giovedì 4 gennaio 2018

Epifania di Gesù a tutte le genti


L’Epifania è una delle principali feste religiose dell’anno (insieme a Pasqua, Ascensione, Pentecoste e Natale) ed è celebrata dalla Chiesa Cattolica 12 giorni dopo Natale, il 6 gennaio. Il termine Epifania deriva dal greco ἐπιφάνεια, epipháneia, che può significare “manifestazione”, “apparizione”, “venuta”, “presenza divina”. Nella tradizione cristiana, in particolare, Epifania assume il significato di prima manifestazione dell’umanità e divinità di Gesù Cristo ai popoli di tutto il mondo, simboleggiati dai Magi che gli fanno visita, rendendogli omaggio, portando in dono oro, incenso e mirra. Per comprendere meglio il profondo significato dell’Epifania, leggiamo alcune riflessioni :Benedetto XVI: “Celebriamo oggi l’Epifania del Signore, cioè la sua manifestazione alle genti, rappresentate dai Magi, misteriosi personaggi venuti dall’Oriente, dei quali parla il Vangelo di san Matteo. La luce di Cristo, che nella grotta di Betlemme è come contenuta, oggi si espande in tutta la sua portata universale”. Sempre Benedetto XVI: “Epifania vuol dire manifestazione di Gesù a tutte le genti, rappresentate oggi dai Magi, che giunsero a Betlemme dall’Oriente per rendere omaggio al Re dei Giudei, la cui nascita essi avevano conosciuto dall’apparire di una nuova stella nel cielo”.

mercoledì 3 gennaio 2018

La Madonna costituisce il cuore della vita di ogni cristiano

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P. Ludovico Acernese afferma che sotto la croce Maria, Madre di Dio, diventa anche Madre dell’umanità. Il cappuccino irpino però aggiunge subito che questa mistica maternità include anche le prerogative che il martirio incruento, vissuto in totale unione di intenti e di soprannaturale amore col Figlio Divino, fanno meritare a Maria. Grazie alla sua partecipazione attiva al disegno redentivo di Dio per l’umanità, a partire dall’evento del Golgota, Maria diviene, infatti, anche Corredentrice del genere umano e Mediatrice di tutte le grazie.  La teologia della corredenzione di Maria. Teologicamente la corredenzione di Maria viene giustificata da P. Ludovico, in primo luogo, col dogma della comunione dei santi e quindi con la dottrina del merito definita dal Concilio di Trento. In secondo luogo, viene enunciata a partire da due argomenti sviluppati nei precedenti capitoli, ossia la teologia dell’Immacolata Concezione di Maria e la sua Maternità divina. Secondo la fede cattolica esiste una comunione efficace fra i santi in cielo e il popolo di Dio peregrinante sulla terra, per cui i primi hanno il compito di intercedere, grazie ai meriti acquistati in vita, per i secondi, ottenendo loro le grazie necessarie per la salvezza o per alcuni bisogni particolari.

martedì 2 gennaio 2018

"La Comunione nelle mani": è una norma ingiusta e sacrilega

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Tra le sciagure che hanno funestato la fede e la pietà cristiana, purtroppo col consenso dell"Autorità Ecclesiastica, c'è la "Comunione sulla mano".La Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) in data 19 luglio 1989 ha stabilito che - nelle diocesi si può distribuire la Comunione anche deponendo l'ostia nella mano dei fedeliMolti fedeli e qualche raro sacerdote, che ancora hanno la fede ed il rispetto verso il SS. Sacramento, rifiutano decisamente questa abominevole pratica, non tutti però, specialmente tra i fedeli i quali hanno meno esperienza dei sacerdoti, si rendono conto della ragione più grave per cui ricevere la Comunione in questo modo è illecito e sacrilego; la caduta, cioè la dispersione e la conseguente profanazione delle sacre Specie, benché sotto forma di minuscoli frammenti, che essi pure sono il Corpo Santissimo di Nostro Signore Gesù Cristo.La santa Eucaristia è il mistero per eccellenza della fede. Mediante l'azione della Santa Messa, Cristo, assiso in gloria alla destra del Padre, discende sugli altari delle chiese e delle cappelle di tutto il mondo per rendere nuovamente presente il suo sacrificio sul Calvario, sacrifico unico con il quale l'uomo è salvato dal peccato e perviene alla vita in Cristo grazie all'effusione dello Spirito Santo. È mediante la santa Eucaristia che la vita quotidiana di un cattolico riceve simultaneamente ispirazione e forza.«Il Corpo di Cristo appartiene ai sacerdoti... Esso non sia toccato da nessuno che non sia consacrato... eccetto in casi di estrema necessità». (San Tommaso d’Aquino)
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