Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

lunedì 30 settembre 2019

Meditazione sui dolori di Maria Santissima "La sepoltura di Gesù"

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La sepoltura di Gesù.

Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, come ebbero tutto preparato per un'onorifica imbalsamazione, sindone, bende, panni lini, aromi secondo il costume dei Giudei, con delicata riverente devozione tolgono dal grembo di Maria la benedetta Salma di Gesù, la involtano con la sindone ed i panni lini fra una profusa copia di aromi, la fasciano con bende, ed improvvisata una barella, la sollevano e devotamente la portano poco più in là dal luogo della crocifissione, dentro l'orto appartenente a Giuseppe, ove era un sepolcro di recente scavato nella viva roccia. Se l'era fatto scavare per sé il nobile Decurione, e lui ancora superstite, non ci era stato seppellito alcuno. Il generoso discepolo cedé volentieri al Maestro quel suo sepolcro, tanto più che per l'imminente Sabato, non c'era tempo di trasportarlo più lontano. Ivi giunti, gli uomini soli entrarono, adagiarono la Salma divina nel loculo centrale, la coprirono con altri panni lini; ma chi poteva impedire alla devota amorosa curiosità delle Marie Galilea, di osservare coi propri occhi, dove, e come fosse stato curato il seppellimento del venerato e compianto Maestro? Nessuno pensò ad impedirlo, e sembra che quelle fervorose discepole non rimanessero contente di quanto si era fatto. Maggior copia di profumi si richiedeva a loro parere per conservarlo! 

Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata.

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[Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

52. La Pietà.

Gli esecutori del barbaro crurifragio se ne tornano via in fretta dal Calvario, così Maria la Vergine e le altre compagne restano un altro po' di tempo sole, accanto al Crocifisso Gesù, in tempo che alcuni si affrettavano a toglier via gli altri due.
Mentre Maria era trepidante per quel che si sarebbe fatto della Salma del suo Gesù, ecco arrivare un gruppetto di gente sotto la guida di due nobili sinedristi, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo. Smesso ogni prudenziale ritegno, i due occulti discepoli di Gesù, che avevano osato negare il voto nel Sinedrio per la condanna di lui, avevano chiesto a Pilato, che secondo la legge romana fosse loro consegnato il corpo del giustiziato Gesù. Pilato prese le opportune informazioni dal Centurione, concesse volentieri la domanda dei due nobili uomini, ed ora ecco che venivano con tutto l'occorrente per deporre dalla croce, ed imbalsamare e sepellire secondo l'uso dei nobili Giudei la Salma benedetta di Gesù. Aveva predetto Isaia che il Servo del Signore ubbidiente sino alla morte, sarebbe stato curato dopo morto da ricchi signori. Et cum divitibus in morte sua!

Meditazioni sui dolori di Maria santissima addolorata."nella morte di Gesù.e nel vedere la lancia squarciare il costato di Gesù"


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[Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

50. Maria nella morte di Gesù.

La Vittima divina già quasi dissanguata è in preda al parossismo della febbre traumatica che la crucia d'insopportabile dolore, e la stringe per istrapparne l'anima dalle viccere. Maria, che è sempre là in piedi, spettatrice dell'orribile agonia dell'amatissimo figlio, si sente anima e cuore stretta con l'anima e col Cuore di Gesù in un'amplesso, di dolore e d'amore tale, che la morte ormai vicina minaccia di fare due vittime. Appena si accorge che al grido di Gesù: Ho, sete! qualcuno è accorso con una spugna inzupata nell'aceto e raccomandata ad una canna, a porgergli alle labbra quell'acre bevanda! Gesù ne succhia alquanto. Indi pronunzia a voce più alta l'ultime parole della dolorosa insieme e trionfale preghiera: Dio ha compiuto l'opera sua: Consummatum est. L'opera massima di Dio, la Redenione del genere umano è compiuta con l'ultimo anelito della Vittima divina. Maria lo comprende e con un atto di sovrumano amore a Dio ed agli uomini tutti, fa la suprema offerta del Figlio suo e di tutta se stessa: e quest'atto ispiratole dalla carità più perfetta che pura creatura abbia avuto mai, le conferisce con ragione il titolo di Corredentrice degli uomini.

Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata. "Abbandono"


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[Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

49. Abbandono.

«Da circa l'ora sesta le tenebre offuscarono tutta la terra sino all'ora nona, e si oscurò il sole. Ed all'ora nona esclamò Gesù a gran voce dicendo: Dio mio, Dio mio, perché m'hai abbandonato!».
Maria con occhi lacrimosi, più attentamente li fissa in volto al diletto Figlio agonizzante, come per leggergli negli occhi e nelle labbra l'interna angoscia, che le fanno indovinare quelle dolenti parole. Quasi non si accorge del sole che vien meno; del suolo che si scuote, delle rupi che si spezzano. Ciò non le reca meraviglia, ché troppo bene conosce la dignità del momento, e l'acerbità del delitto che si commette dagli uccisori. Ma quelle parole!... Quelle parole, che dal moto delle labbra riarse di Gesù, si vede che sono seguite da altre esprimenti l'interna angoscia di lui sono l'ultima fervida preghiera sacerdotale!
Ecco il momento, e Maria se ne accorge, che l'eterno Sacerdote secondo l'ordine di Melchisedech, Gesù Cristo suo Figlio secondo la carne, offre le sue preci e supplicazioni a Colui che può salvarlo da morte, con grida valide fra lacrime, ed è esaudito per la riverenza sua. La Corredentrice unisce le sue preci a quelle del Figlio, mentre beve con lo sguardo tutta l'atrocità delle agonie di lui. Non bastava che egli fosse ridotto tutt'una piaga nel santissimo corpo; non bastavano gli spasimi che trasmettono a tutto il corpo le quattro orribili ferite dei chiodi nelle mani e nei piedi: non basta l'acuta dolorosa febbre causata da quello stiramento di membra, inasprimento di ferite, indolimento di nervi, muscoli ed ossa: un nuovo tormento più amaro degli altri manifesta il caro Figlio: l'abbandono di Dio! Noi lo intendiamo con difficoltà. Maria lo intendeva benissimo; ma come farò io ad immedesimare il mio sentimento con quello dell'addolorata Vergine?

domenica 29 settembre 2019

ECCE MATER TUA


[Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

48. Ecco la tua Madre!

«Stavano in piedi presso la Croce di Gesù la Madre di lui, e la sorella della Madre di lui Maria di Cleofa, e Maria Maddalena. Avendo pertanto Gesù scorto la Madre ed il discepolo che amava pur ivi stante, dice alla Madre sua: Donna, ecco il figlio tuo! Quindi dice al discepolo: Ecco la tua Madre! E da quell'ora egli la prese presso di sé».
Quanta materia da meditare ne porge questo commoventissimo tratto di Vangelo, scritto da chi ne fu testimonio e parte, dal discepolo diletto Giovanni! E prima di tutto riflettiamo al nobile contegno di Maria in questa sublime circostanza della sua vita. Appena le è possibile per il diradarsi della folla dei curiosi, ella si accosta alla croce con le sue fide compagne, le Marie, Cleofe, Maddalena e Salome, con le quali era anche l'animoso Giovanni.

domenica 22 settembre 2019

.Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata.

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[ Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

47. Perdono e promessa.

Compiuta l'esecuzione di Gesù e degli altri due condannati, i militi esecutori si pongono a sedere poco lungi dalla croce per far la guardia, ed intanto si spartiscono le spoglie dei morituri, e giocano a dadi, cui debba toccare la tunica di Gesù, che sarebbe un peccato tagliare, tessuta com'era tutta insieme senza cuciture: opera senza dubbio delle materne mani di Maria; che osservava in quali mani era venuto l'amoroso lavoro suo! Ma lo spettacolo più indecente era quello che davano quei zelanti, rigidi, implacabili Scribi, Farisei e sacerdoti che erano venuti a prendersi la diabolica soddisfazione di assaporare le ultime strazianti agonie dell'odiato Nazzareno.

sabato 21 settembre 2019

LA VERITÀ SULL’AMAZZONIA CONVEGNO INTERNAZIONALE SUL SINODO PANAMAZZONICO sabato 5 ottobre


Carissimi amici,

Sabato 5 ottobre si terrà a Roma presso l'Hotel Quirinale il Convegno Internazionale sul Sinodo Panamazzonico promosso dall'Istituto Plinio Corrêa de Oliveiradal titolo Amazzonia: la posta in gioco.

La partecipazione al Convegno è gratuita, per chi vuole è possibile iscriversi al pranzo a buffet che si terrà presso lo stesso luogo del convegno. Per poter comunicare in tempo il numero esatto di persone che si fermeranno a pranzare in hotel, è necessario iscriversi e versare la quota relativa, entro e non oltre il 24 settembre. Se desidera fermarsi a pranzo clicchi qui ed effettui l’iscrizione e il pagamento.

Di seguito il programma dettagliato della giornata.

martedì 17 settembre 2019

«Una crociata di preghiera e digiuno per il Sinodo sull’Amazzonia»


Testo integrale del documento che lancia la «crociata di preghiera e digiuno» promossa dal card.Raymond L. Burke e da mons. Athanasius Schneider vescovo ausiliare di Astana (Kazakhistan) perché il Sinodo sull’Amazzonia non approvi errori ed eresie contenute nell’Instrumentum Laboris. Per quaranta giorni a partire dal 17 settembre e fino al 26 ottobre, vigilia della chiusura del Sinodo: ogni giorno una decina del Rosario dedicata a questa intenzione e digiuno una volta alla settimana secondo la tradizione della Chiesa, per accompagnare con il cuore e con la mente questo evento che potrebbe avere gravi ripercussioni per la vita della Chiesa. Il documento evidenzia sei gravi errori ed eresie contenute nell’Instrumentum Laboris. Richiamo qui l’indice dei precedenti documenti pubblicati.

MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA MEDITAZIONI

[ Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

45. Incontro.

In quel doloroso viaggio al Calvario, che molto appropriatamente si nominò «La via Crucis», vi fu un incontro fra Gesù e Maria ad un certo punto del cammino. Sia che si supponga Maria con le sue compagne uscite di città prima che ne uscisse il corteo dei condannati; sia che la medesima per qualche viottola scorciatoia venisse a trovarsi nella via per la quale doveva passare il suo Gesù, la tradizione può benissimo sostenersi, tanto più che fin da tempi lontani si conserva nel luogo di questo incontro una devota cappella dedicata a S. Maria dello Spasimo, volendosi con questa parola impropria esprimere lo schianto doloroso del cuore di Maria nel vedere da vicino il Figlio suo così trascinato al Calvario, secondo una pia tradizione, malconcio, ansimante, sudato, l'ultimo supplizio.

domenica 15 settembre 2019

15 SETTEMBRE: MEMORIA DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA.

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[. Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

44.Viaggio al Calvario.

La condanna a morte di Gesù fu pronunziata dal Preside Romano il giorno della Parasceve di Pasqua, che quell'anno cumulava con la Parasceve consueta cioè col Venerdì: era quasi l'ora sesta, cioè si era ancora prima del meriggio. I Giudei si avvidero che il tempo stringeva, poiché a calata di sole era per cominciare la grande solennità della Pasqua: rimandare l'esecuzione di Gesù a dopo le feste, non c'era nemmeno da pensare, ché il volubile Pilato avrebbe potuto cambiar parere: bisognava dunque profittare dell'ore disponibili. Si prega il Preside a non differire, tanto più che vi erano da giustiziare due altri condannati per delitti comuni. Tanto meglio; accomunandoli con Gesù sarebbe per lui il colmo dell'infamia. Pensato, sugerito, ottenuto l'intento, si approntarono tre croci: sulle spalle di Gesù si adatta la più pesante, e in tutta fretta si muove il triste corteo verso il luogo infame delle esecuzioni capitali, detto il luogo del cranio, o Calvario. Precede un centurione, scortano i rei quattro soldati, guidano il tutto i capi della Sinagoga, seguono donne piangenti, e discreta folla di curiosi.
Maria con le compagne vedono muovere il corteo, non si mescolano però con alcun gruppo, ma guidate dall'animoso Giovanni prendono altra via.

Le sette sofferenze di Maria santissima Addolorata ...




Ogni sguardo dato a Lei da Gesù, ogni accento di quel labbro soave, mentre sollevava Maria sulle ali dell'amore materno, la precipitava nell'investigabile abisso del più acerbo dolore. Se la Vergine si compiaceva nel contemplare quel volto leggiadro, tosto la conturbava il desolante pensiero che un giorno quel volto sarebbe stato sformato dalle percosse e ricoperto dal gelido sudore della morte; se ne mirava la fronte divina, su cui si divideva la bionda capigliatura, Maria soffriva pensando all'orribile serto da cui sarebbe stata un giorno incoronata.

sabato 14 settembre 2019

MESE DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA.


Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata.
[ Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]
42. La coronazione di spine.

Immobile, atteggiata di dolore e di angoscia, stava Maria contemplando l'indegno strazio che si faceva dell'amatissimo suo Figlío; quand'ecco che i carnefici stanchi cessano dal battere, slegano le mani di Gesù che tutto una piaga sanguinolenta, mal reggendosi in piedi, si prova a ripigliare le sue vesti. Maria sospende il respiro, e vorrebbe slanciarsi là per recare qualche conforto al dolente Figlio... 

giovedì 12 settembre 2019

12 Settembre: la Chiesa festeggia il Santissimo Nome della Beata Vergine Maria



Santissimo Nome della beata Vergine Maria: in questo giorno si rievoca l’ineffabile amore della Madre di Dio verso il suo santissimo Figlio ed è proposta ai fedeli la figura della Madre del Redentore perché sia devotamente invocata.Un culto che si diffuse nel corso dei secoli in tutta la Chiesa, ed i Pontefici arricchirono d’indulgenze l’invocazione dei nomi di Gesù e di Maria.

Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata.



Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

41. Dolore di Maria spettatrice della flagellazione di Gesù.

Era la grande Parasceve di Pasqua, l'ora pressappoco seconda, quando Giovanni uscito per prender voce su quanto accadesse all'amato Maestro, tornò e riferì che i Sinedristi avevano menato Gesù al loro Concilio nella sala ufficiale presso il tempio, ove interrogatolo ed avutane la stessa confessione che la sera precedente, avevano segnato la sua condanna a morte. Che già si disponevano a presentar il condannato al Preside Ponzio Pilato, affinché facesse eseguire la sentenza. Non c'era tempo da perdere: era il momento di appagare le ansiose brame di Maria, che voleva essere spettatrice e partecipe delle pene dell'amatissimo Figlio. Con le tre Marie, la Maddalena, la moglie di Cleofe e la madre dello stesso Giovanni, esce di casa Maria, la Vergine che dalle altre tutte si distingue per più mesto atteggiamento di pianto e di dolore. Giovanni con qualche altro loro di scorta.

mercoledì 11 settembre 2019

SETTEMBRE:MESE DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA

Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata.

[ Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

40. Pietro pentito ricorre a Maria.

La triste notte era all'ultima veglia, già l'alba imbiancava il balzo d'oriente, foriera del gran giorno della umana Redenzione. Nella casa di Maria madre di Giovanni, Marco si svegliava ancora in pianti e lamenti, e tutti si stringevano attorno alla Madre di Gesù, per consolarla del loro meglio. Quand'ecco entrare frettoloso e sconvolto Simon Pietro singhiozzante e stemperato in lacrime: 

martedì 10 settembre 2019

MESE DI SETTEMBRE:Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata.

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Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938

39. Maria ascolta l'Apostolo Giovanni.

Già trascorsa la metà di quella notte angosciosa, che alla dolente Madre dovette sembrare eterna, ecco entrare in casa commosso e trepidante il figlio di Maria Salome, Giovanni, che con grande vivezza e commozione racconta a quelle pie donne quel che ha veduto e udito riguardo a Gesù.
Giovanni non era fuggito al momento della cattura, ma insieme a Pietro aveva seguito le orme della banda che si menava via straziandolo l'Agnello divino. Era entrato nel palazzo de' principi dei sacerdoti, aveva fatto introdurre anche Pietro, e poi seguito più da presso che poteva l'amato Maestro. Diceva dell'interrogatorio fattogli da Anna, dello schiaffo datogli dal servo villano: parlava dei falsi testimoni addotti contro Gesù; della solenne confessione da lui fatta della sua divinità; degli urli, schiamazzi, proteste del Sinedrio a quell'affermazione; della condanna a morte pronunziata per acclamazione contro il Cristo, il Figlio di Dio vivo! Qui coprendo con uno scoppio di pianto una pietosa reticenza, prosegue a descrivere più con cenni e sospiri che parole l'indegno scempio usato dal servitorame di palazzo, e anche dai gravi dottori in legge verso la divina persona di Gesù. Pugni, schiaffi, sputi in faccia, parole villane, provocazioni indegne, cose inenarrabili adoperate contro di lui: e del suo patire si era appena al principio! Quanto soffrirà a quest'ora il caro Maestro!

lunedì 9 settembre 2019

MESE DELLA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA.


 Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938

38. La notte angosciosa.

Mentre Maria ed alcune sue compagne si intrattenevano con la famiglia loro ospite nel piano inferiore del Cenacolo, tutti più o meno assorti nel pensiero di ciò che avveniva nel piano superiore, ed in ascolto di ciò che poteva udirsi, dei sublimi discorsi che vi teneva Gesù, ecco un rumore di mobili smossi, si sentono, i passi dei convitati che si muovono levatisi da mensa: dopo poco eccoli a fila scendere cautamente per la scala esterna ed allontanarsi. Il giovinetto figlio dei proprietari, non sì può più frenare, invano i genitori tentano di trattenerlo, che egli si disvincola e fugge per unirsi alla comitiva di Gesù.
La raggiunge, che già sta per uscire di città verso la villa sua, il Getsemani, vi entra con Gesù e con gli Apostoli, e gode di udire le parole del Maestro, e spiare gli atti di tutti. Quando si crede più sicuro, ecco una turba tumultuante con faci, bastoni e spade, sicché deve correre a nascondersi. La curiosità prevale per un momento alla paura, vuol vedere, vuol udire quel che accade e si dice. Ma ecco che alcuni sgherri gli si avvicinano, lo prendono per il baracano che si era gettato sopra la tunica, sicché non gli rimane che fuggire lasciando il baracano nelle mani di quelli che volevano prenderlo. Così in camicia corre a casa che gli si vedeva lo spavento in volto. I genitori cercano di consolarlo e di farlo riavere, ma la Vergine che era con loro, dopo aver consolato ed accarezzato il giovinetto Marco, vuol sentire da lui tutto ciò che ha udito e veduto riguardante il suo Gesù.
Il giovinetto con profonda commozione dovette raccontare a Maria tutto ciò che più tardi scriverà nel suo Vangelo, che in questo tratto ha una visibile impronta personale.
Arrivano all'orto del Getsemani, e dice ai suoi discepoli: Statevi qui finché io faccia la mia preghiera. E prende seco Pietro, Giacomo e Giovanni, e cominciò a mostrare paura e tedio, e disse loro: È triste l'anima mia fino a sentirsi morire: aspettate qui, e vegliate. Ed inoltratosi un poco, si prostrava a terra, e pregava, che se fosse possibile passasse da lui quell'ora, e diceva: Abba, Padre, tutto tu puoi, allontana da me questo calice; ma non ciò ch'io voglio, bensì quello che vuoi tu! E viene, e li trova addormentati: e dice a Pietro: Simone, dormi? Non avesti forza per un'ora di vegliare! Vegliate e pregate, per non cedere alla tentazione. Segue il racconto di un'altra preghiera, un altro ritorno ai discepoli dormigliosi, poi quasi interrompendosi, passa a quel che più gli era restato impresso. Giuda, la turba, le cautele del traditore; il bacio del tradimento, lo zelo intempestivo di Pietro, le proteste della Vittima, la fuga dei discepoli, l'arresto di Gesù, il tentativo di catturare anche lui.
Considera quale impressione dovette fare nel cuore della Madre amantissima questo tragico racconto. Dire che piangeva sospirando e mostrava di soffrire terribilmente è poco. Bisognerebbe intendere l'orrore che provava del perfido tradimento, la compassione per i discepoli che avevano trascurato di pregare, le agonie del Figlio suo che si ripercuotevano con altrettanto dolore nel cuore della Madre.
Così mentre Gesù pregava intensamente, combatteva per rivendicarci alla libertà dei figli di Dio, e nell'angoscia sudava vivo sangue; anche Maria soffrendo indicibile cordoglio passava quella notte angosciosa in fervida preghiera, unita con l'affetto a Gesù agonizzante.
Impara dalla Verigne Addolorata a stare sempre unito a Gesù penante, vegliare con lui in continua preghiera, soffrire tutto ciò che sarà necessario per salvare l'anima tua. Non ti fidare della prontezza momentanea del tuo spirito; che troppo facilmente cede alle pretese della carne ribelle. Armato di pazienza corri al combattimento che ti si para innanzi, non torcendo mai lo sguardo dall'Autore della nostra fede Gesù. Ricorri all'intercessione della Regina dei Martiri!
Nei momenti più tristi e contrariati della vita insisterò con più fervore nella preghiera di avere forza da resistere alla tentazione.

ESEMPIO. San Filippo Benizi, fulgida gloria e quinto Generale dell'Ordine dei Servi di Maria, che ha per iscopo della sua esistenza quella di promuovere la devozione a Maria Addolorata, deve essere citato ad esempio di quelle grandi anime che nella solitudine, nell'orazione, nella meditazione delle pene di Gesù Cristo, trovano il segreto per vincere tutte le avversità, rendersi cristianamente superiori alle vicende della vita che passa, disprezzare la prosperità, non temere l'avversa fortuna. La sua vita intessuta di grandi gesta, è quella di un eroe di santità. Accetta il priorato solo per sugerimento di Maria: scongiura la sua elezione a Papa; soffre e combatte per assicurar la vita al suo Ordine minacciato. Donde teneva tanta magnanimità? Lo dice l'erma grotta a fianco della vetta del Senario, ove si ritirava spesso a vita aspra per la penitenza; ma dolcissima per la contemplazione delle pene di Gesù e di Maria.

PREGHIERA. O Gesù agonizzante nell'orto per amor mio, e madido di sanguigno sudore per lottare a mio vantaggio contro il potere delle tenebre, oh quanto mi sento commosso al pensiero della immensa vostra carità per me! Infondetemi, ve ne prego, un poco di quel generoso sentimento della Madre vostra, che vi era accanto in ispirito in quell'ora tremenda! Fate che come questa eroica Madre, anch'io mi trasformi tutto in voi, e vigilando e pregando accanto a voi, fortifichi l'inferma natura mia, con la virtù del vostro Spirito, che solo può condurmi a salute. Così sia.

OSSEQUIO. Prima d'intraprendere qualche azione d'importanza, implorate sempre il divino aiuto con l'orazione.

domenica 8 settembre 2019

8 Settembre: Natività della Beata Vergine Maria

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«Festa della Natività della Beata Vergine Maria, nata dalla discendenza di Abramo, della tribù di Giuda, della stirpe del re Davide, dalla quale è nato il Figlio di Dio fatto uomo per opera dello Spirito Santo per liberare gli uomini dall’antica schiavitù del peccato».
L’8 settembre, tutta, la chiesa sia in Oriente che in Occidente celebra la nascita della Vergine Maria, madre del Signore. La fonte prima che racconta l’evento è il cosiddetto Protovangelo di Giacomo secondo il quale Maria nacque a Gerusalemme nella casa di Gioacchino ed Anna. Qui nel IV secolo venne edificata la basilica di sant’Anna e nel giorno della sua dedicazione veniva celebrata la natività della Madre di Dio. La festa si estese poi a Costantinopoli e fu introdotta in occidente da Sergio I, un papa di origine siriana.(Sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore. «Quelli che Dio da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati»: Dante sembra quasi parafrasare il versetto di san Paolo quando definisce Maria «termine fisso d’eterno consiglio».
Onorando la natività della Madre di Dio si va al vero significato e il fine di questo evento che è l'incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei secoli, di Dio". È questo del resto il motivo per cui di Maria soltanto (oltre che di S. Giovanni Battista e naturalmente di Cristo) non si festeggia unicamente la "nascita al cielo", come avviene per gli altri santi, ma anche la venuta in questo mondo. In realtà, il meraviglioso di questa nascita non è in ciò che narrano con dovizia di particolari e con ingenuità gli apocrifi, ma piuttosto nel significativo passo innanzi che Dio fa nell'attuazione del suo eterno disegno d'amore.Per questo la festa odierna è stata celebrata con lodi magnifiche da molti Padri della Chiesa, che hanno attinto alla loro conoscenza della Bibbia e alla loro sensibilità e ardore poetico. Leggiamo qualche espressione del secondo Sermone sulla Natività di Maria di S. Pier Damiani: “Dio onnipotente, prima che l'uomo cadesse, previde la sua caduta e decise, prima dei secoli, l'umana redenzione. Decise dunque di incarnarsi in Maria”. "Oggi è il giorno in cui Dio comincia a mettere in pratica il suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla. Casa bella, poiché, se la Sapienza si costruì una casa con sette colonne lavorate, questo palazzo di Maria poggia sui sette doni dello Spirito Santo. Salomone celebrò in modo solennissimo l'inaugurazione di un tempio di pietra. Come celebreremo la nascita di Maria, tempio del Verbo incarnato? In quel giorno la gloria di Dio scese sul tempio di Gerusalemme sotto forma di nube, che lo oscurò. Il Signore che fa brillare il sole nei cieli, per la sua dimora tra noi ha scelto l'oscurità (1 Re 8,10-12), disse Salomone nella sua orazione a Dio. Questo nuovo tempio si vedrà riempito dallo stesso Dio, che viene per essere la luce delle genti. "Alle tenebre del gentilesimo e alla mancanza di fede dei Giudei, rappresentate dal tempio di Salomone, succede il giorno luminoso nel tempio di Maria. È giusto, dunque, cantare questo giorno e Colei che nasce in esso".
Preghiera a Maria


O Maria Santissima, eletta e destinata Madre dell’unigenito Figlio del Padre, preannunciata dai Profeti, attesa dai Patriarchi e desiderata da tutte le genti, sacrario e vivo tempio dello Spirito Santo, sole senza macchia perché concepita senza peccato, Signora del Cielo e della terra, Regina degli Angeli, umilmente prostrati ti veneriamo e ci rallegriamo dell’annuale ricorrenza della tua felicissima nascita. Ti supplichiamo di venire spiritualmente a nascere nelle anime nostre, affinché queste, prese dalla tua amabilità e dolcezza, vivano sempre unite al tuo dolcissimo e amabilissimo Cuore.

O graziosa Bambina, nella felice tua nascita hai rallegrato il Cielo, consolato il mondo, atterrito l’inferno; hai recato sollievo ai caduti, conforto ai mesti, salute ai malati, la gioia a tutti,Ti supplichiamo: rinasci spiritualmente in noi, rinnova il nostro spirito a servirti; riaccendi il nostro cuore ad amarti, fa’ fiorire in noi quelle virtù con le quali possiamo sempre più piacerti. O grande piccina Maria, sii per noi “Madre”, conforto negli affanni, speranza nei pericoli, difesa nelle tentazioni, salvezza nella morte. Amen.

sabato 7 settembre 2019

Settembre mese dedicato alla Beata Vergine Maria meditazioni alla Addolorata


37. L’ultima cena


Il Mercoledì Gesù si trattenne a Betania lasciando che la malignità e l'odio dei suoi nemici si riscaldassero e bollissero soffiati dalla rabbia infernale. Giuda prende gli ultimi accordi pel tradimento, mentre gli altri Apostoli con incertezza e trepidazione aspettano gli ordini del Maestro, per conoscere come e dove si sarebbe celebrata la Pasqua. « Sapete, dice il Maestro, che fra due giorni si farà la Pasqua, ed il Figlio dell'uomo sarà preso per esser crocifisso?. Venne la mattina del Giovedì, ed i discepoli ancora incerti gli domandano: Dove vuoi tu che ti apparecchiamo per mangiare la Pasqua?». Gesù presi in disparte Pietro e Giovanni, li manda a Gerusalemme avendo dato loro il segno per trovare il Cenacolo preparato. Pietro e Giovanni adempiscono puntualmente gli ordini di Gesù, ed all'ora stabilita Gesù è a tavola in Gerusalemme, in questo Cenacolo con í suoi dodici discepoli

Pertanto dalla sera del Martedì, a quella del Giovedì, Maria ebbe agio di rimanere accanto al suo Gesù nella fida Betania: non era ignara la Vergine della tempesta che fuori imperversava: quello che lo sguardo ed il cuore materno non le lasciavano indovinare, le doveva esser riferito da Gesù stesso, col quale in quei giorni d'inazione aveva lunghi colloqui. Consideriamo quali . sentimenti dovessero tenere in pena ed apprensione quel cuore di madre in quelle lunghe ore tristissime. Il tradimento di Giuda, la vendita del Figlio di Dio per vile danaro, il proposito satanico di mettere a morte il fautore della vita, l'accanimento della persecuzione contro l'innocente... Oh quante frecce da far sanguinare il cuore della santissima Vergine! Misurane, anima, mia, l'acerbità.

S. Bonaventura pensa che Maria si recasse a Gerusalemme 'per fare anche lei la Pasqua con Gesù, e questo parere del Santo è più che verisimile, nè si potrebbe dissentire da lui..Accompagniamo dunque la Vergine che con alcune sue compagne venute di Galilea, in separata comitiva se ne viene in città, ed è ricevuta dal padrone e dalla. padrona del Cenacolo in casa loro.. Mentre Gesù nel piano superiore, detto propriamente il Cenacolo, sta celebrando l'antica e la nuova Pasqua, Maria sta con le persone di casa nel piano inferiore, che era l'abitazione dei proprietari. Dov'era il cuore della divina Madre? Certo lassù col Figlio suo e con i discepoli, tutta assorta nella contemplazione dei grandi misteri che vi si celebravano. Ad un certo momento impallidisce, trema, prorompe in pianto! Che cos'è? Si sentono i passi precipitosi e pesanti di uno dei dodici che scende per la scala esterna in fuga dispettosa! Maria indovina. È proprio lui, . il traditore, che va a consumare il nefando delitto! Un fremito del cuore materno, uno sguardo al cielo, dissero a chi li osservò, quanto soffrisse quell'anima immacolata!

E siamo pure del parere del Serafico Dottore, che Gesù mandasse alla Madre sua da qualcuno degli Apostoli, testè consacrati sacerdoti, la SS.ma Eucaristia! Con quanto amore, con quanta purezza Maria la ricevette! Ecco la comunione più degna, dopo quella di Gesù!...

Considera, anima mia, con quali sentimenti l'Immacolata Vergine Madre di Dio, accoglie in questa circostanza il Figliolo suo, che ora viene nel suo cuore come santificatore e vittima già qui stesso sacrificata per recarle accrescimento di santità, conforto opportuno, pegno di eterna gloria... Quanta purezza, quanta devozione al sacrificio, quanto amore accolgono il Figlio Dio nel cuore di tanta Madre... Oh se tu fossi capace di avere un poco del sentimento di Maria, quando ti accosti alla santa Comunione!... Invece, che succede? Chi sa quanto dispiacere cagioni tu a Maria, quando' ricevi il suo Figliolo con la tua freddezza abituale:..

O Vergine Madre di Gesù sacramentato, impetratemi voi le disposizioni migliori per fare con frutto la santa Comunione.pongo di non risparmiare diligenza alcuna per fare la santa unione con le migliori disposizioni, per dar gusto a Maria, e riparare le offese orribili che si fanno a Gesù amore sacramentato.

ESEMPIO. S. Giuliana Falconieri fondatrice del. le monache Serve di Maria, succhiò col latte della madre e nutrì con gl'insegnamenti di S. Alessio Falconieri suo zio, una fervidissima devozione verso Maria santissima Addolorata. Si studiò d'imitare questa celeste Madre nelle virtù, e meditava assiduamente i dolori di lei. La Vergine santissima ricompensò la devozione della sua serva con segnalati favori, ai quali pose degna corona in terra quello che la Santa ricevette, quando ridotta settantenne agli estremi, e non potendo ricevere la santissima Eucaristia a cagione del continuo vomito, pregò che fosse recata almeno sul letto; e le fosse avvicinata al costato. Fu, esaudita la sua preghiera, e tosto che il sacerdote le ebbe posta vicino al petto la sacra Particola, questa disparve, entrandole miracolosamente nelle viscere. Fu riconosciuto il prodigio nell'atto che curandosi il cadavere verginale, le si vide come impressa da sugello l'immagine del Crocifisso da un lato.

PREGHIERA. « Ecco fin dove è giunta la carità vostra, o Gesù 3nio amantissimo! Voi' della vostra carne e del prezioso sangue vostro, mi avete apprestato una mensa divina ». Oh quanto mi sento indegno dell'inestimabile dono vostro! Eppure ne ho tanto bisogno! Senza di esso non mi riuscirebbe a mantenermi in grazia vostra. Concedetemi, ve ne prego, di accostarmi alla sacra mensa « con l"amore, purità ed affetti della vostra santissima Madre, e fatemi prima morire, che ricevervi indegnamente ».

OSSEQUIO. Fate una fervorosa Comunione unito mente e cuore a Maria Addolorata.

venerdì 6 settembre 2019

Settembre :Mese dedicato alla Beata Vergine Maria Addolorata"Meditazioni sui Dolori della Madonna Addolorata".



[ Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

36. Il primo triduo della settimana dolorosa.

Il giorno dopo quel penoso commiato, Gesù si parte da Betania coi soli Apostoli avviandosi verso Gerusalemme, manda due di loro a Betfage per prendervi un asinello, sul quale Gesù cavalca; quand'ecco che una folla di gente, convenuta nella santa città per la Pasqua, avendo inteso che Gesù veniva, gli mosse incontro con rami di palma acclamando: «Salve, benedetto colui che viene nel nome del Signore! Viva il regno di David padre nostro che viene: Osanna! Osanna!». Così Gesù in modesto, ma eloquente trionfo, entrava in Gerusalemme tra lo sdegno malcelato dei capi della Sinagoga, che avrebbero voluto spacciarlo proprio quel giorno, se non fosse stata la paura di un tumulto. Alcuni Gentili chiesero di Gesù, e gli si avvicinarono, ed allora Gesù manifesta la più solenne e significativa profezia dell'imminente sua, Passione: «Ora si fa giudizio del mondo, ora il principe di questo mondo è cacciato via; ed io elevato che sarò da terra (cioè messo in croce) attrarrò a me tutte le cose». «E fattosi sera, gittato sguardo di sdegno sopra quelli ostinati, se ne torna a Betania con i Dodici».
Maria non si era mossa di là, ed attendeva con ansia il ritorno dell'amatissimo Figlio: le sue ansie ed i suoi timori crebbero, quando udì dalla bocca di lui i casi della giornata, e quando Giovanni le dovette riferire quelle parole di Gesù: «Ora l'anima mia è turbata: E che dirò? Padre, salvami da quest'ora: ma proprio per questo sono arrivato a quest'ora!». Maria che intendeva il significato di queste parole, misurava l'angoscioso dolore del Figlio, ripensava alla rovina estrema che il popolo suo si sarebbe tratto addosso per la sua pervicace incredulità: vedeva il mondo redento, ogni cosa attirata attorno al Figlio suo; ma già lo vedeva con le braccia distese in croce, in atto di abbracciare l'umanità in un impeto di amore! La spada che ella recava fitta in cuore si faceva più acuta e tagliente; la sua generosa carità faceva quella del Figlio per immolarsi per dei suoi fratelli.
Così il giorno seguente, Lunedì, le riferivano la sera notizie di più dichiarati battimenti, d'insidie tese al Figlio, di disegni orditi per arrestarlo prima dell'imminente solennità. Quanto dolore al cuore di una tal Madre!
Non altrimenti andò il terzo giorno, Martedì, quando intese la rottura completa tra Gesù ed i capi della Sinagoga Farisei e Sadducei; la terribile profezia della distruzione del tempio, e della fine del mondo. Quale spavento mostravano in volto e nelle parole i due figli di Salome quando gliela raccontavano!
Dunque tutta l'istoria delle umane generazioni si svolge a sinistra o a destra della croce di Gesù! Ecco il segno della contradizione di coloro che sono alla sinistra; ecco la cagione della salute per tutti coloro che sono alla destra! Così, o Maria, vi fu mostrato il Figlio fin da quando lo presentaste al tempio. Egli è il Redentore, egli il Giudice di tutti; o profittare della sua Redenzione, o aspettare la sua immancabile condanna;. individui, nazioni, regni, imperi e demonii sono e saranno da lui giudicati; che darà a ciascuno secondo le opere sue!
Pensa ai casi tuoi, anima mia, che per quanto tu sii un pulviscolo nel mondo, pur ti attende il giudizio di Cristo: il cielo e la terra passeranno, ma le sue parole, no! Aiutati con una fervida devozione a Maria Addolorata, compatiscila nelle sue amarezze, studiati di comprendere i suoi sentimenti, e più d'imitarne la fede e l'attaccamento a Gesù, così ella farà per te il suo officio di avvocata.
Mi studierò di nutrire in me una fervida carità, in un cuore puro, con la coscienza retta, e con fede sincera, innanzi a Dio e in tutte le mie relazioni con il prossimo.

ESEMPIO. Santa Margherita Maria Alacoque, devotissima religiosa della Visitazione, in quei tempi di gelido formalismo, quali furono gli anni primi del secolo decimosettimo, sembrava non accorgersi della freddezza che la circondava, ma sollevata dall'aura dello Spirito Santo, era sempre assorta nel meditare i misteri della Passione di Gesù Cristo. Un Venerdì dopo l'ottava del Corpus Domini le apparve Gesù, mostrandole il suo Cuore ferito, acceso, cinto di spine, sormontato dalla croce, e le disse: «Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini!». Così ebbe origine la devozione al Sacro Cuore di Gesù, che la Chiesa approva per invitare i fedeli a non dimenticarsi mai, quanto sono costati a Gesù. Questo continuo pensiero è il modo migliore d'imitare Maria Addolorata, e la Santa favorita da Dio di tanta visione non aveva che questo pensiero.

PREGHIERA. O Cuore adorabile del mio Gesù, cui tanta contradizione di nemici volontariamente ciechi fece sanguinare in quei memorabili giorni precedenti alla passione, concedetemi per intercessione di Maria vostra madre, nel cui Cuore purissimo si moltiplicarono allora le spade, che mai non dimentichi, come io son figlio del vostro dolore, delle vostre lacrime, e del vostro sangue: eccitatemi a fervida devozione ai misteri della mia redenzione, sicché meriti di raccoglierne abbondante frutto. Così sia.

OSSEQUIO. Volate col pensiero e con l'affetto nei Sacri Cuori di Gesù e di Maria, e consideratene attentamente gl'ineffabili dolori.

giovedì 5 settembre 2019

MESE DI SETTEMBRE: BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA.


 Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

Penoso commiato.

«Qui va inserita una meditazione molto bella, della quale tuttavia la Scrittura non parla; così il Serafico Dottore si introduce a raccontare il mestissimo commiato che Gesù volle prendere da Maria sua Madre prima di cominciare la sua passione. Confessa il Serafico, che di questo non parla la Scrittura, ma è cosa chiara che lo si può e lo si deve supporre. «È opinione comune dei santi che l'amoroso Redentore non principiasse l'atroce Passione senza averne prima domandato licenza alla dolcissima Madre sua che tanto amava e da cui sapeva di essere cotanto amato». Consideriamo perciò come Gesù e Maria ritiratisi dalla casa di Simone a quella di Marta e Maria, e ridottisi soli a soli nella stanza loro assegnata, dopo essersi detti tante cose col cuore in tumulto e lo sguardo turgido di lacrime, il Figlio rompe quel silenzio angoscioso e dice alla Madre che dalla seguente mattina cominceranno le supreme lotte col potere delle tenebre, e che egli in pochi giorni ne sarà vittorioso, ma con lo spargimento di tutto il suo sangue, e con la morte terribile della croce! Maria ascolta singhiozzando e piange! Poi con voce alterata dal pianto esclama: Oh se potessi andar io alla morte invece tua, o dolcissimo Figlio mio!...

mercoledì 4 settembre 2019

MESE DI SETTEMBRE: BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA.

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 Meditazioni sopra i dolori della SS. Vergine Madre di Dio proposte alla devozione dei fedeli da un sacerdote passionista. Roma, Santuario della Scala Santa, 1938]

 Maria in Betania.

Dal momento della resurrezione di Lazaro l'ostilità dei nemici di Gesù era giunta al parossismo: in un'adunanza del Sinedrio si era deliberato, relatore Caifas sommo sacerdote di quell'ultimo anno del sacerdozio levitico, che Gesù fosse messo a morte, perché questa morte pareva necessaria per la salute pubblica. Si era dato il bando perché chiunque sapesse dove egli si era nascosto, lo denunziasse all'autorità, e fosse arrestato. Gesù che aveva le ore contate, ma contate da lui stesso, credette opportuno ritirarsi nella borgatella detta Efraim, al di là del Giordano, accanto al deserto. Quando credette giunto il tempo riprese il viaggio alla volta di Gerusalemme, senza nulla temere: passò per Gerico, venne a Betania, dove era morto Lazaro che egli aveva risuscitato. Mancavano sei giorni alla Pasqua, era quindi il Sabato precedente quella che noi chiamiamo la Domenica delle Palme. 
Sappiamo che in questo viaggio accompagnavano Gesù Maria Salome, e le principali sue compagne, perciò si può supporre che non ci mancasse la Madre di Gesù, che in quei giorni di trepidazione soffriva più che mai per la nera congiura che sapeva stringersi intorno a lui. Immaginiamo quindi, senza tema di sbagliare, che Maria era con alcune sue compagne, gli Apostoli e Gesù in Betania quel Sabato sera. Fu a tutti questi illustri e graditissimi ospiti apprestata una cena nel cenacolo di un certo Simone soprannominato il Lebbroso. Marta era la faccendiera, Lazaro uno dei commensali, Maria loro sorella presa una libra di unguento di nardo genuino e prezioso, ne unse i piedi di Gesù, e spezzato il vasello che lo conteneva ne sparse in tanta copia, che crede necessario astergerlo con le sue treccie. Segno di grande amore, riverenza ed infinita riconoscenza all'ospite divino che le aveva risuscitato il fratello. La Vergine osservava tutto, ed in cuor suo benediceva quella devota Maria che mostrava tanto amore al suo Gesù. 
Ma ecco motivi di turbamento ed indicibile affanno. «Disse uno dei discepoli di Gesù, Giuda l'Iscariote, che stava per tradirlo: Perché questo unguento non è stato venduto? Se ne sarebbero ricavati trecento danari da darsi ai poveri». Diceva questo non perché gli'importasse dei poveri, ma perché ladro com'era e custode della borsa, faceva la cresta di quel che ci si metteva. Disse adunque Gesù: «Lasciatela stare, che ha prevenuto il prossimo giorno della mia sepoltura. I poveri li avete sempre con voi; me non mi avete sempre. Con questa unzione ella mi ha imbalsamato per la sepoltura. In verità vi dico che dovunque sarà predicato il Vangelo, si narrerà questa sua pietosa azione in memoria di lei». 
Maria ascoltava queste parole, e se le scolpiva in cuore. Tutto sembrava pura gioia, effusione di delicatissimo amore, di riconoscenza, allegrezza intima e tranquilla, ed ecco il traditore interessato, ecco la morte, l'imbalsamazione, la sepoltura di colui al quale tutti i commensali professavano una gratitudine, un amore senza limiti. Eppure quanta mestizia, quanta trepidazione si provava al fondo di ogni dolce cosa! Maria specialmente era vigilante sulla sua specula di dolore, e quel convito non era per lei, che un risveglio di più alla sua tristezza acerbissima. Ai motivi di pena accumulati sin qui nel suo cuore ferito, si aggiungeva ora la raccapricciante vista del traditore. Anche questa pena pungentissima e straziante dovrà soffrire il mio Figlio!... Essere tradito da un discepolo, per rifarsi di pochi soldi schifosí!... Essere tradito dopo aver fatto tanto bene al traditore, dopo averlo tanto amato!... E quella unzione uscita da un cuore amante e riconoscente, è dunque una imbalsamazione per la sepoltura del Figlio mio, ormai imminente!...
Quale strazio al vostro cuore, o Madre tenerissima, chi può comprendere l'acerbità del vostro dolore?! Ma il dolore per le sofferenze del Figlio vostro è la mirra che condisce tutti gli atti della vostra santissima vita. Perché anch'io non condisco tutte le mie occupazioni tristi e liete con questa mirra, che è aroma grato a tutte le anime grandi? Impetratemene voi la grazia. 
Il ricordo della passione di Gesù Cristo non mi abbandonerà mai, specialmente nelle azioni piacevoli e distrattine della mia vita.

ESEMPIO. San Paolo della Croce, amantissimo di Gesù Appassionato e di Maria Addolorata, aveva ricevuto dal Signore un dono singolare di persuasiva, nel promuovere che di continuo faceva della devozione che gl'imbalsamava l'animo. Dirigeva il Santo nelle vie della pietà persone d'ogni ceto, e per tutte aveva sentimenti e massime adatte alla loro condizione sociale. Tra le altre dirigeva egli una nobile ed agiata signora, che gli si mostrava docilissima nel seguirne i consigli. A costei, che lo aveva consultato in proposito, scrive: «Si adorni pure di un filo di perle quando deve comparire in società, ma nel mettersele indosso pensi a Gesù che ebbe una corona di spine, ed una fune al collo. Questo sentimento deve avere ogni Cristiano, quantunque alcune volte l'urbanità voglia, che si vesta secondo l'esigenze del suo stato.

PREGHIERA. O Gesù, resurrezione e vita di tutti coloro che vi credono e vi amano, a voi solo sono dovuti tutti gli ossequi e tutta la gratitudine dell'umanità. Ed io con tutto l'animo offro a voi ogni cosa mia e tutto me stesso, e desidero di riuscirvi gradito in ogni cosa: vivo o morto mi sento vostro, che siete morto per me. Quanto sarei disgraziato ed infelice, se vi tradissi come Giuda! 
Non voglio nemmeno pensarci! Deh per riguardo a Maria vostra Madre, alla quale mi deste per figlio, non permettete mai che mi abbia a separare da voi. Glorificatevi pure in me sia per la vita che per la morte, poichè la vita mia siete voi, e voi la mercede della mia morte. Amen.

OSSEQUIO. Nel godere i leciti e doverosi vantaggi della vita, penserò sempre ai patimenti di Gesù ed ai dolori di Maria, per non invanire nella prosperità.

TUTTE LE DIFFERENZE TRA GESU' E MAOMETTO

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L'errore del multiculturalismo è considerare le religioni tutte uguali, ma guardando al fondatore le differenze emergono
da Dietro le Quinte.
Basterebbe considerare solo le differenze tra Gesù e Maometto, per tagliare la testa al toro,
Gesù non partecipò mai a nessuna guerra e non uccise mai nessuno, Maometto sì, partecipò a numerose guerre, e uccise di persona numerose persone, anche decapitandole.

Noi cristiani abbia Gesù come esempio da seguire, i musulmani hanno Maometto, quindi noi cristiani abbiamo un esempio di vera pace e amore, i musulmani hanno un esempio di vera guerra e odio.
Naturalmente poi ci sono i cristiani tiepidi e i musulmani tiepidi, che non seguono alla lettera gli insegnamenti dei rispettivi "profeti" (per noi Gesù è Dio e non un semplice profeta) ,
i tiepidi quindi si accontentano, non gli interessa più di tanto seguire gli insegnamenti della Bibbia o del Corano, questi oggi vengono chiamati "MODERATI" un termine che va molto di moda, i cristiani fervorosi che leggono e seguono gli insegnamenti della Bibbia e della dottrina cattolica, vengono chiamati "radicali" oppure "fondamentalisti", lo stesso vale per i musulmani.

Quali siano le differenze tra un cristiano "fondamentalista" e un musulmano, è sotto gli occhi di tutti, anzi dovrebbe esserlo, visto che alcuni non lo notano o fanno finta di non notarlo.
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