Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

lunedì 30 aprile 2018

DON ORIONE E PADRE PIO UNITI DALLA LUCE DI CRISTO

«Attraverso la celebrazione della santa Messa, che costituiva il cuore di ogni sua giornata e la pienezza della sua spiritualità, raggiunse un elevato livello di unione con il Signore».

Obbedendo all’impulso impetuoso e generoso del suo temperamento, Emanuele Brunatto, sicuro del fatto suo, quale cittadino adottivo di San Giovanni Rotondo, scavalcando ogni procedura protocollare, partì alla volta di Roma, con una valigia contenente due faldoni di documenti, determinato a far pervenire alle autorità della Chiesa, entro il portone di bronzo del Vaticano, i suoi due incartamenti riguardanti il “caso padre Pio”: “All’attivo, le testimonianze dirette e indirette su Padre Pio e i fatti a carattere sovrannaturale che gli erano attribuiti; al passivo, i risultati della sua inchiesta sul Palladino, Prencipe e Gagliardi”. Ascoltiamo da Brunatto stesso la narrazione di come avvenne l’incontro con Don Orione, e come fu accolto, una volta giunto a Roma. “Non conoscevo a Roma che la contessa Silj, parente del Cardinale suo omonimo. La contessa m’indirizzò a Don Luigi Orione, che aveva reputazione di santità e di ottimo conoscitore della Curia Romana. “Andai a vederlo ad Ognissanti, un giorno in cui egli aveva riunito i suoi amici e benefattori in un grande prato, dove si proponeva di far sorgere uno dei centri della sua attività apostolica. “Quando ebbe finito di parlare, fu uno scroscio di applausi e la folla lo assalì da ogni parte. Malgrado tutto, mi fu possibile di avvicinarlo. Appena gli ebbi accennato di dove venivo e perché, mi rispose: «È una questione seria di cui dobbiamo parlare con calma. Venga a trovarmi domani». E mi dette l’indirizzo del suo ritiro di via delle Sette Sale. Là mi accolse come un amico di lunga data:– Conosco Padre Pio da parecchio tempo – mi disse. - Abbiamo avuto occasione di incontrarci qualche volta… Recentemente, ho avuto l’occasione di collaborare con lui. Un mattino, dopo aver celebrato la Santa Messa nella cappella degli Svizzeri, a Sant’Anna del Vaticano, ebbi la visita di un brav’uomo, che mi disse col migliore accento di Trastevere - Don Orione, salvatemi. Ho cinque figli e da due anni non posso più lavorare. Guardate! E mi mostrò la mano destra paralizzata e deforme. – Ho fatto tutti gli ospedali di Roma, mi sono sottoposto a tutte le cure che mi vennero ordinate, ma senza il minimo effetto. I medici hanno finito per dichiararmi inguaribile. Guaritemi, don Orione, perché possa sfamare i miei figli. – Caro, gli risposi, non sono mica un santo per fare dei miracoli. Ve n’è uno che li fa, ma abita un po’ lontano, nei pressi di Foggia: «È Padre Pio da Pietrelcina»! – Sono pronto a mettermi in viaggio, don Orione, se mi consigliate di andarci. - Ebbene, andateci da parte mia. - E posso domandargli, da parte vostra, di guarirmi? - Certo, lo potete, perché lo desidero di cuore. Una settimana dopo, avevo finito di celebrare in sant’Anna, quando vidi il brav’uomo riapparire in sacrestia. Era raggiante. – Don Orione, vengo a ringraziarvi. Padre Pio mi ha guarito. Mi sono presentato da parte vostra e gli ho chiesto di guarirmi. – «Se è don Orione che ti manda» – mi disse, semplicemente. E tracciò un segno di Croce sulla mia mano… Ed ecco qua! – Ciò dicendo, si mise ad agitare sotto i miei occhi la sua mano guarita» (Franciscus, n.106, 1963, p.88-89). Anche al confratello don Giuseppe Dutto, che gli chiedeva se avesse mai conosciuto Padre Pio, infatti, Don Orione rispose che “non si erano mai visti, ma che si conoscevano”. E non volle aggiungere altro. D’altra parte, un avvocato di Montevideo, parlando a Padre Pio di Don Orione, raccontava che lo sentì esclamare: “Quello sì che è un santo! Io non sono neppure degno di toccargli l’orlo del vestito!”. A parte queste confidenze sui rapporti con Padre Pio, dunque, Don Orione sfogliò i due incartamenti che Brunatto gli aveva portato e, dopo averli esaminati attentamente, esclamò: “La carità è la massima virtù cristiana, ma non vi può essere vera carità al di fuori della giustizia”.

domenica 29 aprile 2018

“Darò il mondo a donne non dotte e fragili, ma dotate da Me di forza e sapienza”

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SANTA CATERINA DA SIENA,
 patrona d'Italia e d'Europa

Il Signore è solito servirsi di umili e deboli creature per operare cose grandi: si servì di Ester per liberare il suo popolo dalla morte, di Giuditta per abbattere l'invitto Oloferne, si servì di Maria SS. per compiere la Redenzione, si servì di S. Caterina da Siena per dare la pace alla Chiesa e ai popoli del suo tempo. 
Nacque Caterina nell'illustre città di Siena, focolaio di grandi santi, nell'anno 1347. 
Già a sette anni la santa fanciulla manifestò una pietà non comune e una virtù tale per cui a otto anni fece voto di verginità. 
Per mantenersi fedele a questa promessa restò sempre ritirata, parca nel parlare, in continua unione col Divino Sposo mediante l'orazione e particolarmente colla mortificazione del suo corpo che macerò con digiuni e flagelli ed ancor più con la mortificazione interna. 
La fanciulla, fatta segno a ingiurie e villanie, rimase ferma tutto soffrendo per Gesù e infine fu vittoriosa. I suoi genitori, scorgendo la mano di Dio che difendeva e guidava la loro figliuola, le lasciarono piena libertà. 
D'allora in poi moltiplicò le sue penitenze esterne; quando però il confessore le impose un po' di moderazione, ella sapendo essere maggiore il valore dell'ubbidienza, subito le moderò. Fu ammessa nella Congregazione delle Terziarie Domenicane, ove trovò modo di esercitarsi in tantissime pratiche di mortificazione; tra le altre ammirabile fu il rigoroso silenzio che mantenne per tre anni. 

venerdì 27 aprile 2018

Cultura dello scarto che "richiede di eliminare Alfie Evans"



"Cultura dello scarto" che "richiede di eliminare esseri umani soprattutto se fisicamente o socialmente più deboli". "Si attribuiscono alla persona nuovi diritti a volte presunti e non sempre si tutela il valore primario di ogni uomo"
“Quanti bambini non nati, ma condannati ingiustamente a essere abortiti, hanno il volto del Signore, che prima ancora di nascere, e poi appena nati hanno sperimentato il rifiuto del mondo.E ogni anziano, anche se infermo o alla fine dei suoi giorni, porta in sé il volto di Cristo. Non si possono scartare!”Oggi “una diffusa mentalità dell’utile”,oggi una diffusa “cultura dello scarto“, “schiavizza i cuori e le intelligenze di tanti, ha un altissimo costo: richiede di eliminare esseri umani, soprattutto se fisicamente o socialmente più deboli. La nostra risposta a questa mentalità è un sì deciso e senza tentennamenti alla vita”.

giovedì 26 aprile 2018

Venerabile Pio XII Altri pensieri

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Imitare Maria
Vorremmo anzitutto che voi, come figli e figlie di Maria, cercaste di riprodurre nell’anima vostra la sua bellezza sovrumana. Abbiate dunque, a immagine di Lei, l’unione perfetta con Gesù. Sia Gesù in voi, siate voi in Lui, fino alla fusione della vostra vita con la vita di Lui. Il vostro cuore, quando è possibile, aspiri all’integrità del cuore di Lei, che nulla ha diviso con altri ed ha conservato per Iddio tutto il suo calore, i suoi palpiti, la sua vita. Portate nei lineamenti dell’anima vostra le sembianze della Madre del cielo. Fate passare attraverso un mondo avvolto nelle tenebre e coperto di fango fasci di luce e di profumo di una purezza incontaminata.
In secondo luogo vorremmo che foste come il sole, il quale riscalda e vivifica. Il calore del vostro amore riscaldi le persone e le cose che vi circondano. Fate distinguere in ogni luogo la vostra presenza col fervore della vostra carità. Il demonio ha invato la terra con l’odio: fate rivivere, prepotente, l’amore. Tanti sono ancora cattivi, perchè non sono stati finora abbastanza amati. Vivificate tutto quanto cadrà sotto l’influsso dei vostri raggi. Siate, cioè, come Maria e con Maria, strumenti di vita nelle anime, che oggi muoiono di freddo e fame, ma potrebbero tornare alla casa del Padre, se fossero mosse dalle vostre parole, trascinate dal vostro esempio.
Finalmente, applicate anche a voi la terza immagine di Maria: siate forti contro il «nemico».
(8 dicembre 1953)
La vera gloria del cristiano
Gli uomini si arrestano spesso ai fumosi bagliori della rinomanza, che si danno o si disputano fra loro con altisonanti parole od azioni. Essere lodati, essere celebri: ecco in che consiste per essi la gloria. Ma gli uomini sovente non curano la gloria che Dio solo può dare, e perciò secondo la parola di Nostro Signore, non hanno fede. La gloria del mondo appassisce, come il fiore del campo, esclamava Isaia. Elevate perciò il vostro sguardo più in altro, o piuttosto penetrate più profondamente, coll’occhio della fede e alla luce delle Sante Scritture, nell’intimo delle vostre anime: «È una grande gloria – vi dirà lo Spirito Santo – seguire il Signore» (Eccl. 23, 38).
(16 ottobre 1940)
Il Cuore di Gesù
in realtà, il nostro divin Redentore è stato confitto al legno della Croce più dalla veemenza interiore del suo amore che dalla brutale violenza esterna dei suoi carnefici; e il suo volontario olocausto è il dono supremo che il suo Cuore ha fatto ad ogni singolo uomo, secondo la incisiva sentenza dell’Apostolo: «Il Figlio di Dio… mi ha amato e ha dato se stesso per me».
Dopo che il Salvatore nostro ascese al cielo e si assise alla destra del Padre nello splendore della sua umanità glorificata, non ha cessato di amare la Chiesa, sua sposa, anche con quell’ardentissimo amore, che palpita nel suo Cuore. Egli, infatti, ascese al cielo recando nelle ferite delle mani, dei piedi e del costato i trofei luminosi della sua triplice vittoria: sul demonio, sul peccato e sulla morte; e recando altresì nel suo Cuore, come riposti in un preziosissimo scrigno, quegli immensi tesori di meriti, frutti del suo triplice trionfo, che adesso dispensa in larga copia al genere umano redento.
(Haurietis Aquas, 1956)

giovedì 19 aprile 2018

“Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!” (1Gv 3,1)

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«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.
Nella gloriosa Resurrezione del Signore Gesù, che è l’evento più importante della storia della salvezza del genere umano, è contenuto il senso stesso e l’essenza profonda della nostra fede, cuore e forza del messaggio cristiano al mondo.
La storia dell’umanità dopo la caduta di Adamo è la storia della continua lotta del bene col male. Avendo disobbedito al Creatore, la prima coppia umana fece entrare nella propria vita e nel mondo il peccato e, con esso, la sofferenza e la malattia, la corruzione e la morte. Il peccato ha separato gli uomini da Dio, che non ha creato il male e non conosce menzogna. Nessun giusto ha saputo superare questa tragica divisione, colmare questo abisso spirituale, poiché le sole forze umane non bastano per questo.In altre parole, la Resurrezione di Cristo ha costituito un passo fondamentale verso l’eternità, grazie al quale è stata superata la limitatezza umana e soddisfatta la sete umana di unione con Dio. La Pasqua segna il trionfo dell’amore illimitato del Creatore per gli uomini, poiché “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3, 16). Cristo nostra Pasqua in un mondo oppresso dal dolore e dalla sofferenza, soffocato dalle guerre e dai conflitti, pieno di odio e risentimento? Come cantare “con la Sua morte ha calpestato la morte e a quanti giacevano nei sepolcri ha donato la vita”, quando la morte continua a essere la più evidente fine della vita terrena di ognuno di noi? La Pasqua non abolisce la reale presenza della morte nel mondo, ma il dolore umano e la tragedia della vita terrena sono stati vinti dal Signore Gesù Risorto che ha donato a noi, Suoi discepoli e seguaci, la speranza invincibile di raggiungere la vita eterna. La morte per noi cristiani non significa più una separazione definitiva, ma un incontro gioioso, l’atteso incontro con Dio.Cristo, “primizia di coloro che sono morti” (1Cor 15, 20), ci ha mostrato l’unica via possibile per il superamento del peccato e della morte: è la via dell’amore. E questo amore siamo chiamati a testimoniare al mondo, prima di tutto con l’esempio della nostra vita, poiché da questo tutti sapranno che siamo discepoli del Signore, se avremo amore gli uni per gli altri (cf. Gv 13, 35).

mercoledì 18 aprile 2018

Hitler, nemico giurato della Chiesa cattolica.Ottant’anni fa Papa Pio XI faceva leggere nelle chiese tedesche la “Mit brennender Sorge”

Ottant’anni fa la “Mit brennender Sorge”
L'opposizione delle Chiese al nazismo in Germania, in Italia come nel resto dell' Europa, come le opposizioni da parte di altri soggetti, diretta all'abbattimento del regime nazista fu, per quanto riguarda l'efficacia, limitata e irrilevante, ma di profonda importanza.

Gli ostacoli per lo sviluppo in Germania, di una fattiva opposizione al nazismo, fra il 1933 e il 1939, furono i successi del regime in politica interna, quelli in politica estera e la spietata opera di repressione nazista, di una durezza ed organicità eccezionali,a repressione, che assunse l'aspetto del terrore, decapitò drasticamente fin dall'inizio le opposizioni. L'opposizione, praticamente annientata, si manifestò con piccoli gruppi che diffondevano materiali clandestini e sabotavano l'industria bellica. La notizia l'11 ottobre dello stesso anno veniva pubblicata in evidenza sulla prima pagina dell'Osservatore Romano.

I vescovi cattolici tedeschi nell'agosto del 1932, durante i lavori della Conferenza episcopale tedesca, emanarono un documento ufficiale in cui si ribadiva in modo solenne l'interdizione dei cattolici a iscriversi al partito nazista, pena la scomunica e si metteva all`indice il Mein Kampf.
Ottant’anni fa Papa Pio XI faceva leggere nelle chiese tedesche la “Mit brennender Sorge”, l’enciclica in cui denunciava il razzismo e il regime nazista

martedì 17 aprile 2018

LETTERA ENCICLICA NON ABBIAMO BISOGNO DEL SOMMO PONTEFICE PIO XI SULL'AZIONE CATTOLICA ITALIANA

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Ai Venerabili Fratelli Patriarchi, 
Primati, Arcivescovi, 
Vescovi e altri Ordinari 
aventi pace e comunione con la Sede Apostolica.

Venerabili Fratelli, salute ed Apostolica Benedizione.

Non abbiamo bisogno di annunciare a voi, Venerabili Fratelli, gli avvenimenti che in questi ultimi tempi hanno avuto luogo in questa Nostra Sede Episcopale Romana e in tutta Italia, che è dire nella Nostra propria dizione Primaziale, avvenimenti che hanno avuto così larga e profonda ripercussione in tutto il mondo, e più sentitamente in tutte e singole le diocesi dell’Italia e del mondo cattolico. Si riassumono in poche e tristi parole: si è tentato di colpire a morte quanto vi era e sarà sempre di più caro al Nostro cuore di Padre e Pastore di anime … e possiamo bene, dobbiamo anzi soggiungere: « e il modo ancor m’offende ».

È in presenza e sotto la pressione di questi avvenimenti che Noi sentiamo il bisogno e il dovere di rivolgerCi e quasi venire in ispirito a ciascuno di voi, Venerabili Fratelli, innanzi tutto per compiere un grave ed ormai urgente dovere di fraterna riconoscenza; in secondo luogo per soddisfare ad un non meno grave ed urgente dovere di difesa verso la verità e la giustizia, in materia che, riguardando vitali interessi e diritti della Santa Chiesa, riguarda pure voi tutti e singoli, dovunque lo Spirito Santo vi ha posto a reggerla insieme con Noi; vogliamo in terzo luogo esporvi quelle conclusioni e riflessioni che gli avvenimenti Ci sembrano imporre; in quarto luogo vogliamo confidarvi le Nostre preoccupazioni per l’avvenire: e finalmente vi inviteremo a dividere le Nostre speranze ed a pregare con Noi e coll’Orbe cattolico per il loro compimento.

domenica 15 aprile 2018

Gaston De Sègur L'INFERNO: FATTI STORICI DOCUMENTATI CHE FANNO RIFLETTERE


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UN GENERALE RUSSO

Gaston De Sègur ha pubblicato un libretto che parla dell'esistenza dell'inferno, su cui sono narrate le apparizioni di alcune anime dannate.

Riporto per intero l'episodio con le stesse parole dell'autore:

"Il fatto accadde a Mosca nel 1812, quasi nella mia stessa famiglia. Mio nonno materno, il conte Rostopchine, era allora governatore militare a Mosca ed era in stretta amicizia col generale conte Orloff, uomo valoroso, ma empio.

Una sera, dopo cena, il conte Orloff cominciò a scherzare con un suo amico volteriano, il generale V., burlandosi della religione e in particolare dell'inferno.

- Ci sarà qualcosa - disse Orloff - dopo la morte?

- Se ci sarà qualcosa - disse il generale V. - chi di noi morirà per primo verrà ad avvisare l'altro. Restiamo d'accordo?

- Benissimo! - soggiunse Orloff, e si strinsero la mano in segno di promessa.

venerdì 13 aprile 2018

Pax Christi "Con la guerra tutto è perduto"


Esodo dei  Cristiani in Siria. Le distruzioni sono immani, la guerra in Siria non è dei siriani, ma di altri che hanno interessi economici e politici; una guerra subita dalla popolazione inerme, vittima dell'arroganza dei potenti della terra. 
Venti di guerra in Siria,Trump a Mosca: Preparatevi, i missili stanno arrivando .
La Siria rischia di scomparire, e la prima vittima è il popolo . Trump minaccia un attacco, spalleggiato da francesi e britannici. Come un ragazzino impegnato in un videogioco bellico e non il “comandante in capo” della più grande potenza militare del mondo, oggi Donald Trump ha lanciato su Twitter una minaccia da brividi. Purtroppo non è un gioco. Il rischio che nei cieli della Siria stia per scoppiare un conflitto fra Stati Uniti e Russia è reale. E il conflitto potrebbe trascinare altre potenze regionali ed europee. Sono in ballo la Francia, il Regno Unito, Israele, l’Iran. Due aerei militari sono decollati intorno alle 16,30 di oggi dalla base militare Nato di Sigonella nella Sicilia orientale. I due velivoli sarebbero diretti in Siria per una azione di pattugliamento e prevenzione.
La notizia si è diffusa circa un’ora e mezzo dopo il decollo ma le autorità militari non confermano e non smentiscono. Desidero rivolgere un pressante appello a moltiplicare l'impegno della preghiera e della penitenza, per invocare da Cristo il dono della sua pace. Senza conversione in Gesù Cristo Principe di pace, non c'è pace.
I prossimi giorni saranno decisivi per gli esiti della crisi Siriana. Preghiamo, perciò, il Signore perché ispiri a tutte le Parti in causa coraggio e lungimiranza. La Chiesa si mobiliti contro la guerra. Di fronte all' inerzia dei governi e all' afasia dei partiti, spinga per mettere in moto le coscienze. Ma in modo visibile. Con marce, veglie, riunioni di preghiera, appuntamenti nelle cattedrali e nelle strade. Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo, essere complici di un massacro missilistico, perchè i governanti delle nazioni opulenti sono interessati ad altro e non alla pace.  «Non si può far ricorso alla guerra, anche se si tratta di assicurare il bene comune». San Giuseppe, patrono universale della Chiesa, vegli sull'´intera comunità ecclesiale siriana e del medio oriente e, uomo di pace qual' era, ottenga per l'´intera umanità, specialmente per i popoli minacciati in queste ore dalla guerra, il prezioso dono della concordia e della pace.

giovedì 12 aprile 2018

CHIESA CATTOLICA DOVE VAI? CONVEGNO DEL 7 APRILE 2018


E' il momento di offrirvi l’esposizione di mons. Athanasius Schneider, centrata sul ruolo della Cattedra di Pietro.

La Sede Apostolica come cattedra della verità

Il Quarto Concilio Ecumenico di Constantinopoli così insegnava: “Nella Sede Apostolica è sempre stata conservata pura la religione cattolica, e professata la santa dottrina. … In essa si trova tutta la vera solidità della religione cristiana” (Dalla formula di Papa Ormisda, sottoscritta dai Padri del Quarto Concilio di Constantinopoli). E il Concilio Vaticano I insegnava: “La Sede di San Pietro si mantiene sempre immune da ogni errore in forza della divina promessa fatta dal Signore, nostro Salvatore, al Principe dei suoi discepoli: “Io ho pregato per te, perché non venga meno la tua fede, e tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli”. Questo indefettibile carisma di verità e di fede fu dunque divinamente conferito a Pietro e ai suoi successori in questa Cattedra, perché esercitassero il loro eccelso ufficio per la salvezza di tutti, perché l’intero gregge di Cristo, distolto dai velenosi pascoli dell’errore, si alimentasse con il cibo della celeste dottrina e perché, dopo aver eliminato ciò che porta allo scisma, tutta la Chiesa si mantenesse una e, appoggiata sul suo fondamento, resistesse incrollabile contro le porte dell’inferno” (Cost. Pastor aeternus, cap. 4).

mercoledì 11 aprile 2018

Fraternità Sacerdotale San Pio X Pellegrinaggio Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso e Pietrelcina

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Ogni anno, migliaia di fedeli, di malati,si recano in pellegrinaggio alla Basilica dell’Addolorata di Castelpetroso, provenienti da ogni parte del mondo, per visitare i luoghi dell’Apparizione della Vergine Addolorata. L'Apparizione, i primi pellegrinaggi, l'edificazione, le opere d'arte, la natura incontaminata, tutti elementi che fanno del cuore della religiosità molisana, il Santuario, solido punto di riferimento di preghiera per tutti. Quest'anno ricorre il centenario della stigmatizzazione di San Pio da Pietrelcina. Acceso dall’amore di Dio e dall’amore del prossimo, Padre Pio visse in pienezza la vocazione a collaborare con Dio alla redenzione dell’uomo, secondo la speciale missione che caratterizzò tutta la sua vita e che egli attuò mediante la direzione spirituale dei fedeli, attraverso il sacramento della confessione dei penitenti e la celebrazione del Santo sacrificio della Messa. Il momento più alto della sua attività apostolica era quello in cui celebrava la Santa Messa.
Breve storia Santuario Addolorata di Castel Petroso
Forse non tutti sanno che in questo bellissimo luogo, il 22 marzo 1888, in località "Cesa tra Santi", una contadinella, Giovanna Fabiano detta Bibiana, avendo smarrito il suo agnello e ritrovandolo presso una piccola grotta rocciosa, ebbe una visione, immersa in una fortissima luce bianca luminosissima, della Vergine, semi inginocchiata, con una veste rosa e un manto azzurro, con le braccia e gli occhi lacrimanti rivolti verso il cielo, con il cuore trafitto da 7 spade, e ai suoi piedi, il corpo straziato di Gesù Cristo. La Vergine non disse nulla... Queste apparizioni si rinnovarono anche davanti al vescovo di Bojano, Francesco Macarone Palmieri, che quindi attestò la veridicità dei fenomeni, e ordinò la costruzione di un Santuario nei pressi del luogo delle apparizioni, da dove poi sgorgò anche una sorgente d'acqua...




Programma

Sabato 26 maggio:

mattino

- ore 6.30 partenza per il santuario dell’Addolorata di Castelpetroso
  DAL PRIORATO DI ALBANO LAZIALE VIAGGIO IN PULLMAN GRAN TURISMO

ore 10.00 c.a: arrivo. Rapida visita ai luoghi dell’apparizione momento di riflessione .


Ore 10:30 Santa Messa cantata DEL CUORE IMMACOLATO DI  MARIA
   nel santuario al termine Tempo libero.


0re 12:15 Pranzo, al ristorante (La quota di iscrizione euro 60 comprende viaggio andata e ritorno incluso il pranzo ).


Ore 13:00 trasferimento  a Pietrelcina.

Pomeriggio 

Sarà dedicato alla visita di Pietrelcina, dove ci sono la casa natale di Padre Pio, il suo studio, la chiesa di Sant'Anna dove venne battezzato con il nome di Francesco Forgione, la sua casa da sacerdote.

- ore 15.00:percorreremo la via del Rosario che solitamente il Santo Cappuccino di Pietrelcina, sacerdote stigmatizzato percorreva


Ore 17:00 Tempo libero. 17:30 partenza da Pietrelcina arrivo previsto ore 20:30

Costo del viaggio 60 euro adulti

40 euro ragazzi, 35 euro bambini, gratis per bambini sotto dei 3 anni, sconto per le famiglie numerose

La quota comprende viaggio in pullman pranzo la prenotazione va effettuata entro il 15 maggio acconto alla prenotazione 20 euro( non rimborsabili se disdetta dall’interessato .

Organizzazione declina ogni responsabilità a persone o cose durante tutto il corso del viaggio.

LO SPIRITO DI QUESTO PELLEGRINAGGIO E’ LA SANTA MESSA

LE VOCAZIONI SACERDOTALI E RELIGIOSE


Per informazioni e prenotazioni:

Alessandra Petrucciani +39 340 4774545

" Una guerra civile in corso dentro la Chiesa”

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Papa Francesco sta smontando la Chiesa romana. Una maggioranza più forte e muscolare di innovatori “ nell’episcopato mondiale che si scontra con una minoranza tradizionalista più timida.“I due Sinodi sulla famiglia  e ora anche quello dei giovani sono stati organizzati dagli innovatori. Assistiamo ad un climax di aggressività alimentato dalla stampa, sui blog e dai siti internet. non mancano attacchi diretti di cardinali e vescovi con iniziative impensabili contro i loro stessi confratelli,e il popolo di Dio, neppure ai tempi pur burrascosi di Paolo VI e delle riforme conciliari si erano verificati. E’ un vero e proprio scontro. In crescendo. Mosso da una parte della gerarchia, maggioritaria, che ritiene una questione identitaria, ad esempio, il “Si” alla comunione ai divorziati risposati o il riconoscimento del valore positivo delle unioni omosessuali. Da arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio di interviste ne ha rilasciate pochissime. Ora ne concede a getto continuo. E ogni giorno ne sentiamo una più grossa dell'altra, come Dio non è cattolico ,oppure l'inferno non esiste, o addirittura usate il profilattico.Quindi dove sta andando Francesco?E’ stato eletto per riformare. Bergoglio vuole smontare la Chiesa romana,dalla sua cattolicità dalla sua FEDE ortodossa ma scomoda per il nuovo pensiero mondialistico. Il Papa molti vescovi e cardinali, non sono più fedeli alla dottrina di Cristo, e al magistero della chiesa cattolica. Ciò è uno scandalo molto grave .

martedì 10 aprile 2018

Madre Marie-Jean Bréant nuova Superiora Generale delle Suore della FSPX


Il 9 aprile 2018, il Capitolo Generale delle Suore della Fraternità di San Pio X ha proceduto all'elezione della nuova Superiora Generale della congregazione, nonché a quella delle sue due assistenti.

Il Capitolo Generale delle Suore della Fraternità San Pio X, attualmente riunitesi nell' Abbazia di San Michele a Brenne (Francia), ha eletto Lunedi, 9  aprile, 2018 Madre Mary Jean Bréant come  Superiora generale per un periodo sei anni. Succede a Madre Marie-Augustin de Poulpiquet.

Suor Thérèse-Marie Trutt è stata eletta Prima Assistente generale e Suor Marie-Claire Wuilloud  Seconda Assistente generale.

Va al  Capitolo Generale delle Suore della Fraternità un speciale ringraziamento per il grande lavoro  e apostolato che svolgono nei priorati  sparsi nel mondo.Le suore della Fraternità San Pio X fondate da Madre Marie-Gabriel nel 1974
Al secolo, Bernadette Lefebvre, religiosa delle Suore Missionarie dello Spirito Santo, ha lasciato l'istituto di appartenenza  per fondare un'opera fedele alla tradizione della Chiesa, rispondendo alla chiamata di suo fratello, monsignor Marcel Lefebvre .

Il 22 settembre 1974, le prime postulante ricevettero l'abito delle Suore della Fraternità. Le vocazioni  sarebbero presto aumentate, sfidando il tumulto post-conciliare, per rendere la messa, il rinnovamento non sanguinario del sacrificio di Cristo, il centro della loro vita al servizio di Gesù nei suoi sacerdoti.

San Pio X e la Vergine Maria, sotto il titolo di Nostra Signora della Compassione , furono scelti come santi protettori della novella  Congregazione.

Fonte : Fsspx.news / The Latin Door del 10 aprile 2018

C’ERA UNA STRATEGIA GIÀ PREPARATA E PIANIFICATA "PILOTARE IL CONCILIO"

massoneria e giudaismo al concilio

AZIONE DELLA MASSONERIA "DENTRO" E DURANTE IL VATICANO II

Da cinquant’anni a questa parte, il liberalismo ha conquistato anche la Chiesa ed è per questo che i cattolici rimangono perplessi. Nuova messa, nuova teologia sacramentaria, nuovo catechismo, nuovo diritto canonico.... E’ una nuova religione che si sta instaurando. Come, cambiando un pò qua e un pò la, si può cambiare tutto...Quale Chiesa oggi?“Esiste un diritto dell’intero popolo di Dio perchè gli venga esplicitato con chiarezza ed oggettività che cosa sia stato il Vaticano II.? Ne va della fede e dell’autentica testimonianza cristiana. “Nel 1959 giunsero a Roma le risposte dei Vescovi di tutto il mondo alla lettera del Card. Tardini in cui si chiedeva loro di indicare le materie e gli argomenti da discutere nel prossimo Concilio (Roberto de Mattei, p. 128) . Le circa 3000 lettere pervenute costituiscono la materia di 8 volumi degli Acta et documenta concilio Vaticano II apparanda./.../La stragrande maggioranza dei padri chiedono solo una moderata riforma sulla linea della Tradizione; la condanna dei mali moderni, interni ed esterni della Chiesa, del relativismo, del modernismo, soprattutto del comunismo e nuove definizioni dottrinarie, in particolare riguardanti la Beata Vergine Maria /.../ e la Regalità di Cristo da opporre al laicismo imperante.

venerdì 6 aprile 2018

F.S.S.P.X.PRIORATO DI ALBANO LAZIALE ADORAZIONE EUCARISTICA DEL I VENERDI’ DEL MESE

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Carissimi fedeli,
vi ricordo gli imminenti appuntamenti:

Venerdì 6 aprile: I ven. del mese. Ritiro per le mamme: inizio ore 10.00 (prenotarsi per il pranzo)
Ore 18.00 santa Messa
ore 18. 40 Esposizione ed Adorazione del SS.mo fino alle ore 22.00 


Sabato 7 aprile: I sabato del mese. ore 18.00 santa Messa


Lunedì 9 aprile: Festa dell'Annunciazione: santa Messa ore 18.00

ADORAZIONE EUCARISTICA 

DEL I VENERDI’ DEL MESE 

IN RIPARAZIONE DELLE OFFESE E OLTRAGGI AL SACRO CUORE DI GESU’ 

E AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA 


VENERDI’ 6 APRILE 

DALLE 18.40 ALLE 22.00



18.00 Santa Messa cantata con processione 

18.40 Esposizione del SS.mo e santo Rosario 

19.00 – 19.30 Esposizione del SS.mo 

19.30 – 20.00 Esposizione del SS.mo 

20.00 – 20.45 Esposizione del SS.mo 

20.45 – 21.00 Esposizione del SS.mo e  Compieta 

21.00 – 21.45 Esposizione del SS.mo

21.45 – 22.00Benedizione Eucaristica 



“Fra tutte le devozioni, questa di adorare Gesù Sacramentato è la prima dopo i sacramenti e la più utile a noi” (Sant’Alfonso Maria de’ Liguori) 

Iscrivete i vostri nomi a fianco dell’orario. Grazie.

giovedì 5 aprile 2018

I 140 anni della nascita al cielo dell'Eminentissimo e Reverendissimo Cardinale LUIGI AMAT DI SAN FILIPPO E SORSO Vescovo di Porto, Velletri e Ostia Commendatario di San Lorenzo in Damaso Decano del Sacro Collegio Cardinalizio



«Ecce sacerdos magnus, qui in diébus suis plácuit Deo»: non si può che sintetizzare e ricordare con tali gravi parole la vita di un Uomo, un Sacerdote, un Vescovo, un Principe della Chiesa Romana. Il 30 marzo di 140 anni or sono la Corte Pontificia e la Santa Chiesa tutta piangevano uno dei suoi figli più illustri e fedeli: l’Eminentissimo Cardinale Luigi Amat di San Filippo e Sorso, Decano del Sacro Collegio. Il busto marmoreo del compianto Principe troneggia ieratico ancora oggi, sopra il suo sepolcro, nella Basilica di San Lorenzo in Damaso in Roma, di cui Sua Eminenza fu commendatario. Era egli figlio della gloriosa isola di Sardegna, onore e vanto dell’Archidiocesi Primaziale Cagliaritana, che gli diede i natali.

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