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Intervista del Papa al Corriere della Sera: i temi e gli aspetti salienti del primo anno di pontificato


Articolo preso da Chiesa e post-concilio
Una conversazione a tutto campo a Santa Marta riporta alla luce aspetti noti e meno noti di questo primo anno di pontificato. Le parole più delicate quelle per il Papa emerito:
«[il Papa emerito] non è una statua in un museo, è un’istituzione», «non vi eravamo abituati e forse ce ne saranno altri»; «insieme abbiamo deciso che partecipasse alla vita della Chiesa» - spiega Francesco - «la sua saggezza è un dono di Dio».
Testo tratto da un’intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, nella quale ad un anno dall’inizio del suo pontificato, Bergoglio ripercorre gli aspetti salienti del suo magistero, della vita della Chiesa in questi mesi, ma anche le sue scelte riguardo alla Curia e il rapporto con il suo predecessore.


È più che mai ineludibile la domanda: dove sta andando - o dove credono di far andare - la Chiesa?
Non è magistero è un'intervista, ma purtroppo rischiamo molto di lasciarci sommergere dalmagistero liquido più distruttivo di uno tsunami. E se le parole riportate fossero vere e le vedessimo confermate, si rivelebbero fondati i timori più volte espressi, persino il mio sulladiarchia : «insieme abbiamo deciso». 




Ad un anno dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ripercorre in un’intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, gli aspetti salienti del suo magistero, della vita della Chiesa in questi mesi, ma anche le sue scelte riguardo alla Curia e il rapporto con il predecessore Benedetto XVI. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Una conversazione a tutto campo a Santa Marta riporta alla luce aspetti noti e meno noti di questo primo anno di pontificato. Le parole più delicate quelle per il Papa emerito: “non è una statua in un museo, è un’istituzione", "non vi eravamo abituati e forse ce ne saranno altri”; "insieme abbiamo deciso che partecipasse alla vita della Chiesa” - spiega Francesco - “la sua saggezza è un dono di Dio”. Poi tanti riferimenti personali e sul governo della Chiesa: “mi piace stare tra la gente” - afferma - “non mi piacciono le interpretazioni ideologiche”, dipingere il Papa come “una sorta di superman mi pare offensivo”, il Papa è un “uomo normale”, non solo nel suo lavoro perché consigliato da tanti, ma solo col suo senso di responsabilità al momento di decidere. Poi alcuni temi forti: gli abusi sui minori, in primis, "ferite profondissime" - dice il Papa - “la Chiesa ha fatto tanto, sulla strada aperta da Benedetto XVI, forse più di tutti”, è forse l’unica istituzione pubblica ad essersi mossa con trasparenza e responsabilità, eppure, sottolinea, “è la sola ad essere attaccata”. Sui divorziati, il Pontefice ribadisce che ogni decisione sarà frutto di riflessione profonda, che il matrimonio è tra uomo e donna e le unioni civili sono patti di convivenza di varia natura, “bisogna vedere i diversi casi e valutarli nella loro varietà”. Sul ruolo della donna nella Chiesa e la sua promozione, il Papa ripete che non solo "può e deve essere più presente nei luoghi di decisione" ma che bisogna pensare che la “Chiesa è femminile dalle origini”, “il principio mariano la guida accanto a quello petrino”, e che l’approfondimento teologale su questo aspetto è in corso. Controllo delle nascite, gli si chiede? La dottrina della Chiesa, sottolinea Francesco, non cambia, ma occorre andare in profondità, mentre sui valori non negoziabili, il Papa chiarisce: “i valori sono valori e basta”. Non mancano i riferimenti infine, ecumenici e internazionali: con la Cina, dei rapporti ci sono, spiega Papa Bergoglio, facendo riferimento ad uno scambio di lettere col presidente Xi Jinping; mentre all’ipotesi che il prossimo viaggio in Terra Santa a maggio porti ad un accordo di intercomunione con gli ortodossi, chiarisce: "siamo tutti impazienti di ottenere risultati 'chiusi', ma la strada dell’unità vuol dire soprattutto camminare e lavorare insieme".










del sito Radio Vaticana

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