Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

domenica 21 novembre 2021

LA CHIESA DI PAPA FRANCESCO ACCOGLIE TUTTI ECCETTO ...



"Non ero a mio agio negli anni settanta con queste messe in italiano spiega don Ernesto sacerdote istriano da più di sessanta anni, 
fuggito dalla ex Jugoslavia sotto il regime di Tito, di cui cinquanta trascorsi in una periferia romana a servire i poveri da ogni dove".

Quando la Santa Messa era in latino, il 99 per cento della gente capiva e sapeva molto di quello che stava accadendo sull’altare. Il sacerdote pronunciava gli oremus e moltissima gente, lo seguiva. Oggi nessuno capisce quasi nulla nonostante la lingua e in italiano e il Canone pronunciato o per meglio dire “urlato” e non più sottovoce diventano parole che cadono nel vuoto. Il 14 settembre del 2007 con il motu-proprio del Santo Padre Benedetto XVI, ho sentito la necessità di ritornare a celebrare pubblicamente la Santa Messa nuovamente come la Santa Chiesa ha sempre raccomandato in latino e rispettando questo cambio perché la messa potesse nuovamente ritornare a ricoprire quel giusto posto che gli spetta ed essere chiaro a tutti che la Santa Messa non è una commemorazione ma il vero sacrificio di Cristo sui nostri altari, un vero servizio per la nuova evangelizzazione e sensibilità di molta gente.

Da quel 7 marzo 1965 (data funesta per la liturgia della Chiesa)a oggi la nuova forma della Liturgia in tutte le parrocchie e chiese del mondo, per tutte le Messe seguite con popolo, sono cambiate già moltissime volte con le aggiunte e persino con lo stravolgimento delle preghiere stesse. Un grande avvenimento, che si dovrà ricordare come principio di declino stesso, della vita spirituale di molti consacrati e di molti laici.

giovedì 18 novembre 2021

IL VELENO DELLE FILOSOFIE MODERNE NEL PENSIERO E NELLA LITURGIA DELLA CHIESA parte seconda




di Cristina Siccardi   
La liturgia non è qualcosa di costruito dagli uomini, qualcosa di inventato per fare un’esperienza religiosa; ma è la lode, l’omaggio e soprattutto il riproporre il Santo Sacrificio. La maggior parte degli uomini moderni, anche cattolici, pensavano che il Vetus Ordo fosse un ferro vecchio da rigattiere, un pezzo d’antiquariato per vecchiette bigotte, amanti di pizzi e merletti. Il Motu Proprio dimostra l’esatto contrario: il Vetus Ordo è la possibilità per il fedele di entrare nel mistero di Dio, perché la Fede è mistero e i giovani sono molto interessati e attratti dalla sacralità di questa Santa Messa.

La deformazione liturgica è stata, realmente, il prodotto di forze intellettuali che hanno soffocato la trascendenza di Dio, la Sua incarnazione e l’opera dello Spirito Santo. Ma l’Opera di Dio non è l’opera degli uomini. Il Vetus Ordo è opera di Dio, il nuovo Messale è opera di alcuni uomini che hanno pianificato un rito atto a soddisfare le loro aspirazioni.

mercoledì 17 novembre 2021

IL VELENO DELLE FILOSOFIE MODERNE NEL PENSIERO E NELLA LITURGIA DELLA CHIESA prima parte




di Cristina Siccardi
Quando la prima domenica di Avvento del 1969 venne introdotta la Messa del Novus Ordo, ovvero la Messa di Paolo VI(1897-1978), furono in molti a rimanere sconcertati, altri, invece, ne furono entusiasti. C’era chi si addolorava per la perdita di un rito millenario: il Messale che risaliva al XVI secolo.

In seguito alla richiesta del Concilio di Trento (1545-1563), san Pio V (1504-1572) s’impegnò per la revisione del Messale che approvò il 14 luglio 1570, con la bolla Quo primum tempore; il Pontefice lo promulgò e lo sostituì a quelli che non potevano vantare un’antichità di almeno 200 anni, ordinando «a tutti e singoli i Patriarchi e Amministratori [...] , e a tutti gli ecclesiastici, [...] facendone loro severo obbligo in virtù di santa obbedienza, che, in avvenire abbandonino del tutto e completamente rigettino tutti gli altri ordinamenti e riti, senza alcuna eccezione, contenuti negli altri Messali, per quanto antichi essi siano e finora soliti ad essere usati, e cantino e leggano la Messa secondo il rito, la forma e la norma, che Noi abbiamo prescritto nel presente Messale; e, pertanto, non abbiano l'audacia di aggiungere altre cerimonie o recitare altre preghiere che quelle contenute in questo Messale».

martedì 16 novembre 2021

MONS. VIGANO' REPLICA A BOEZI







Mons.Carlo Maria Viganò replica a Francesco Boezi autore dell’articolo su il Giornale pubblicato domenica 14 Novembre dal titolo: “L’autogol tradizionalista sui vaccini” in cui lo si annovera tra i «no vax della Chiesa» con preghiera di pubblicazione


                                                                                        15 Novembre 2021

Egregio dott. Boezi,

il Suo articolo su Il Giornale, L’autogol tradizionalista sui vaccini[1], pubblicato domenica 14 Novembre, mi annovera tra i «no vax della Chiesa». Vedo che anche Lei parte in tromba bollandomi con un’etichetta che non mi corrisponde: innanzitutto perché quello contro la Covid19 non è un vaccino ma un siero genico sperimentale, e poi perché, avendo trascorso diversi anni in Africa, mi sono varie volte sottoposto a vere vaccinazioni prima di visitare villaggi colpiti da epidemie.

Anche Lei, quindi, si allinea alla “criminalizzazione del dissenso” ma aggiungendovi un interessante parallelo, che sottoscrivo: chi è contro la narrazione pandemica è anche contro il ruolo di Bergoglio come profeta del Great Reset. Questo elemento, a Suo modo di vedere, inficerebbe l’intero fronte “tradizionalista”, lasciando campo libero a quello “progressista”, quando invece conferma – e questo è ciò che vi disturba – la sua coerenza nell’identificare la stessa matrice eversiva tanto nelle limitazioni delle libertà costituzionali del Green Pass quanto nella propaganda bergogliana a favore del siero genico, addirittura indicandolo come «dovere morale».

La Sua valutazione non entra nel merito né della validità delle argomentazioni addotte per quanto riguarda l’emergenza pandemica e la campagna vaccinale, né della deriva dottrinale, morale e disciplinare del presente “pontificato”. Ella dà per scontate la narrazione pandemica, l’efficacia di un siero genico sperimentale dalle gravissime implicazioni morali e l’assoluta ortodossia di Bergoglio. Secondo Lei, «propendere per teorie anti-scientifiche e complottiste, soprattutto alla luce della provata efficacia dei vaccini anti-Covid19, comporta delle conseguenze», ossia l’estromissione della “componente tradizionale” – che sarebbe corretto chiamare Cattolica tout tourt – dalla vita della Chiesa, una volta finita la pandemia; un significativo parallelo con quanto già avviene in ambito civile.

Quella che Lei chiama «provata efficacia dei vaccini anti-Covid19» viene smentita dalla quotidiana riduzione dell’immunità che essi dovrebbero garantire; quelle che lei definisce «teorie anti-scientifiche e complottiste» sono il risultato di ricerche di illustri scienziati, tra cui lo stesso inventore della tecnologia mRNA, dott. Robert Malone; e quello che lei bolla come «complotto» è in realtà un progetto dichiarato pubblicamente dal World Economic Forum di Klaus Schwab e dall’Agenda 2030 dell’ONU. Mi stupisce da parte sua quest’opera di disinformazione sistematica, che tradisce un’assoluta incompetenza professionale, non esclusa una lucida malafede.

Mi preme poi sottolineare l’assunto secondo cui i “conservatori” e i “tradizionalisti” dovrebbero fare un calcolo meramente politico e di opportunità per convincersi ad appoggiare la narrazione pandemica, in modo da non rimanere estromessi dinanzi alla schiacciante vittoria del fronte “progressista”, che ha sposato le tesi ufficiali. Ma queste, caro Boezi, sono preoccupazioni Sue o di chi ha ispirato il Suo articolo, non certo mie. Per questo “fronte conservatore”, il fatto che Benedetto XVI si sia sottoposto a vaccinazione dovrebbe essere sufficiente a dimostrare l’affidabilità della posizione suggerita dai “moderati”, ad esempio con le opinabili tesi sulla liceità morale del siero genico espresse da alcune pubblicazioni recenti di area “conservatrice”, in netta opposizione alle dichiarazioni dell’Enciclica Caritas in veritate. Vedo che ancora una volta non si esita a strumentalizzare l’Emerito.

Questa valutazione rivela proprio quella mentalità mondana e secolarizzata che ha portato i vertici della Chiesa ad assecondare una mediocritas, una via di mezzo democristiana, inconciliabile con la fedeltà al Vangelo. Nelle questioni di Fede e di Morale, non è possibile servire due padroni, mercanteggiando la Verità cattolica in nome del compromesso; men che meno quando tale squallido atteggiamento si fonda sul timore di perdere potere e credibilità dinanzi ad una menzogna che, per quanto diffusa e ripetuta, non per questo diventa vera. In sostanza, Ella suggerisce di fare un calcolo politico opportunistico, dando per scontato il successo delle vaccinazioni, l’assenza di effetti avversi, e persino letali, del siero genico e l’inesistenza di un piano globale che usa la pandemia per instaurare un regime totalitario. E mi pare poco lusinghiero, per questi “conservatori”, essere considerati disposti a cedere a così basse argomentazioni solo per conservare un potere effimero e del tutto marginale, in un momento in cui occorre schierarsi senza equivoci.

Tra i “moderati” vi sono purtroppo alcuni opportunisti, che talvolta sono addirittura i primi ad accusare i “tradizionalisti” – e me tra questi – di alimentare «complottismo e dietrologia». Ma queste meschinità, lungi dal conferire autorevolezza o credibilità ad un assunto indimostrabile, sono già evidenti per chi ancora esercita un giudizio critico e non si vende ai fautori dell’agenda globalista temendo di privarsi delle sue prebende. Un’agenda, giova ricordarlo, che è intrinsecamente anticristiana e anticristica, e che si avvale della collaborazione dei vertici della Gerarchia e del suo capo, arruolato come piazzista di vaccini e sostenitore dell’ecologismo neomalthusiano, proprio perché li riconosce come alleati, confermando il tradimento che affligge il corpo ecclesiale.

Dovrebbe essere questa inquietante alleanza della corrotta Gerarchia ecclesiastica con i nemici di Dio a lasciare sconcertati, con l’aggravante di essere motivata da cortigianeria e non dal bonum commune per lo Stato e dalla salus animarum per la Chiesa. Poco importa «che tipo di peso politico avranno quelli che hanno propagandato l’anti-vaccinismo», o che «la voce degli sconfitti risulterà affievolita se non direttamente etichettata come macchiettistica» anche grazie al Suo contributo e a quello di sedicenti conservatori già ampiamente smascherati: la Verità, che è attributo di Dio, sta già emergendo nonostante l’accanita censura del mainstream. Chi si è asservito al sistema per ragioni di opportunismo dimostra di pensare che anche gli altri siano corruttibili come lui e disposti a vendersi al padrone di turno, e questo già lo qualifica. Il vero autogol, caro Boezi, l’ha fatto Lei, dimostrando di misconoscere l’indole dei Cattolici tout court, non certo disposti a far mercato dei propri principi.

La prego di pubblicare quanto prima questa mia lettera, dandomi modo di rispondere al Suo articolo, come si addice ad un quotidiano che si vuole rispettoso del libero confronto delle idee.


Con osservanza,

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo


(Fonte accademia nuova italia) 

lunedì 15 novembre 2021

SPIRITO Nuovo Ordine Mondiale, matrice anticristica, sacrificio dell’innocente. Renovatio 21 intervista l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò


Monsignor Carlo Maria Viganò ha rilasciato al fondatore di Renovatio 21 Roberto Dal Bosco questa intervista esclusiva. Sua Eccellenza ha risposto alle domande con la consueta generosità e precisione. Come noto, negli ultimi giorni vi è stato un intensificarsi degli attacchi pubblici a Monsignor Viganò. Chiediamo a tutti i nostri lettori di pregare per l’Arcivescovo: egli è una chiarissima, fondamentale voce della ragione nella tempesta che stiamo attraversando.

C’è stato un tempo in cui i temi di cui parla Vostra Eccellenza – come, ad esempio, l’avvento di un Nuovo Ordine Mondiale di matrice anticristica – erano discussi all’interno delle mura vaticane?

Una società che non si protegge da coloro che la minacciano è destinata all’estinzione, così come un corpo che non si difende dalle malattie ne è colpito e muore. Per questo motivo la Chiesa Cattolica si è sempre preoccupata sia di estirpare le minacce interne sia di prevenire e combattere quelle esterne. D’altra parte, nessun buon governante metterebbe in pericolo i propri cittadini sapendo che vi è un potere occulto che progetta un colpo di stato o che cerca di infiltrare delle spie.

Il Nuovo Ordine Mondiale è una minaccia gravissima tanto per lo Stato quanto per la Chiesa, perché entrambi sono suoi nemici da abbattere, in vista dell’instaurazione di una Repubblica Universale e di una Chiesa dell’Umanità, entrambe di matrice anticristica

Il Nuovo Ordine Mondiale è una minaccia gravissima tanto per lo Stato quanto per la Chiesa, perché entrambi sono suoi nemici da abbattere, in vista dell’instaurazione di una Repubblica Universale e di una Chiesa dell’Umanità, entrambe di matrice anticristica: la Repubblica Universale è la negazione della Regalità sociale di Nostro Signore e dello stesso patto sociale; la Chiesa dell’Umanità è la negazione della necessità della Redenzione e dell’unicità della vera Religione.


domenica 14 novembre 2021

LA CHIESA GOVERNATA DAI PROGRESSISTI CADE A PEZZI E LORO SI SCAGLIANO CONTRO I TRADIZIONALISTI

 

la Messa “tridentina” non è stata inventata da san Pio V né dal Concilio di Trento, ma risale ai tempi apostolici. La Liturgia, infatti, non è l’espressione d’un sentimento del fedele, ma è “la” preghiera ufficiale della Chiesa; è Dogma pregato. Essa racchiude qualcosa di eterno non costruito da mano umana. «Ecce ego vobiscum sum», dice Cristo alla sua Chiesa (Mt 28,20).

Carissimi amici e lettori,

è chiaro da tempo che la confusione nel senso più triste del termine, ormai regna sovrana nella Chiesa.

Da quando la facciamo partire?

Dall’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II?

Forse, bisogna farla partire da prima; il fumo di satana ha iniziato ad entrare non tanto nei sacri palazzi, ma nel cuore di tanti pastori, già da prima.

Certo è, che il Concilio Ecumenico Vaticano II, voluto da Giovanni XXIII e da sempre definito “pastorale” è un punto fermo per quanto riguarda la divisione nella Chiesa, piaga di cui stiamo portando tutti le conseguenze.

A chi imputare la colpa?

A quale tipologia di cristiani cattolici?

Fino al Concilio, non esistevano categorie di cattolici; c’erano i cattolici, punto e basta!

Oggi, si sono create le tipologie, o meglio, le hanno definite tali, coloro che detengono le redini.

Oggi, i cattolici cosiddetti tradizionalisti, i più perseguitati da coloro che invece dovrebbero accoglierli e comprenderli, in primis il Papa, che dimostra comprensione, accoglienza e misericordia per tutti, meno che per coloro che hanno una sensibilità comunque autenticamente cristiana, devono subire l’onta della denigrazione che lascia sbalorditi e senza parole persino i non credenti, i quali non capiscono il perché di scelte così assurde nei confronti di chi non chiede altro se non di poter pregare in un certo modo.
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