Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

venerdì 11 dicembre 2020

Il Papa ha indetto un Anno speciale in onore di San Giuseppe


Nel giorno in cui ricorrono i 150 anni del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale il Beato Pio IX dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa universale. "Al fine di perpetuare l'affidamento di tutta la Chiesa al potentissimo patrocinio del Custode di Gesù, Papa Francesco - si legge nel decreto del Vaticano pubblicato Martedì 8 Dicembre solennità dell'Immacolata concezione di Maria santissima - ha stabilito che, dalla data odierna, anniversario del Decreto di proclamazione nonché giorno sacro alla Beata Vergine Immacolata e Sposa del castissimo Giuseppe, fino all'8 dicembre 2021, sia celebrato uno speciale Anno di San Giuseppe".

Per questa occasione è concessa l'Indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno "qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, nella Domenica di San Giuseppe (secondo la tradizione bizantina), il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina". Penitenzieria Apostolica decreto

mercoledì 9 dicembre 2020

Preghiamo per il riposo eterno dell'anima di Monsignore Soseman.






Monsignor Richard Soseman è ritornato alla casa del Padre a lui va
Il nostro "GRAZIE" e la nostra preghiera .

L’8 ottobre 2017 a Roma mons. Richard Soseman ha cantato la Messa solenne alla chiesa di Gesù e Maria al Corso prima della sua partenza negli Stati Uniti d'America.

Grande amico dell'istituto di Cristo Re sommo sacerdote a spesso celebrato secondo il rito romano antico, mons. Soseman è stato parecchi anni nell’Urbe quale officiale della Congregazione per il Clero. Adempiuto il suo incarico in Vaticano, verso la metà di ottobre del 2017 è rientrato nella sua diocesi, Peoria nell' Illinois, per reinserirsi funditus nell’attività pastorale, assumendo nell’immediato la cura di due parrocchie a Peru, vicino ai suoi familiari.Nella sua ultima Messa a Gesù e Maria prima della sua partenza, ha manifestato la sua gratitudine a questa chiesa, da lui frequentata fin dal 1993, e ai suoi fedeli, come ai tanti cristiani legati alla Messa tridentina conosciuti a Roma e nei vari luoghi dell’Italia da lui visitati.
Il cuore, ancora impersuaso e mesto, sente il bisogno di dire a mons. Soseman quelle parole di commiato che non abbiamo potuto esprimergli nell’attimo della sua morte.Eri guida sicura e illuminata per le associazioni legate alla forma extraordinaria del rito romano, compagno di viaggio per ciascuno di noi. Tutti noi abbiamo sperato nel miracolo della tua guarigione. Abbiamo sperato contro ogni speranza, ma il miracolo, quello che chiedevamo, non c'è stato. Noi non possiamo conoscere i fini del Signore. Sono un mistero. Scopriamo fra i tanti tuoi messaggi che ci hai donato nel corso di questi anni, un tuo pensiero proprio sul mistero: « ... in tale mistero - tu scrivi - anche i nostri dolori diventano tappe della nostra maturazione umana e cristiana, e la vita, che sarà sempre faticoso esodo ... sarà sempre confortata dalla speranza della Pasqua, già presente nell'esperienza attuale del credente, ma che sarà completa nel regno di Dio che ci attende ». Tu vivi già la Pasqua gloriosa del Cristo, tu sei già nella gloria del Padre, perché tu già da questa terra, eri certo del Suo amore. Quante volte lo hai ripetuto anche a noi. Tu dicevi: «Vedete, per un cristiano, non è tanto importante amare Dio, quanto essere certi del Suo amore per noi. Questa sicurezza ci dà conforto, speranza, e fa scaturire in noi, l'amore per Dio e per il prossimo! ». Animato e sorretto da questo Amore, hai costruito la tua chiesa. La tua chiesa che amavi definire: « ... Chiesa di periferia, senza una vera e propria facciata, ma che non ti volta le spalle, accoglie tutti da tutte le parti ... ». La tua chiesa rispecchia il tuo stile di vita: tutti accoglievi, tutti ascoltavi, non rimandandovi indietro nessuno, senza averlo prima confortato. Cosi facendo, realizzavi "la vera chiesa", la chiesa delle anime, la comunità parrocchiale, per la quale hai vissuto e hai dato la vita . Ora noi raccogliamo la tua preziosa eredità e non piangiamo perché Dio ti ha tolto a noi ma lo ringraziamo per averci fatto dono di te.

Tu es sacerdos in aeternum




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