Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

martedì 31 ottobre 2017

L'Avvenire il quotidiano dei Vescovi fa lo spot allo “Ius Soli e “dimentica” l’aborto


Già da diversi anni i dati Istat certificano il drammatico calo delle nascite nel nostro paese, tanto che il numero dei morti ha ormai superato quello dei nati. Eppure, Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, sembra focalizzare l’attenzione sul problema demografico proprio ora, guarda caso nel bel mezzo del dibattito politico circa l’approvazione dello “Ius soli”.

lunedì 30 ottobre 2017

Presentata a Roma la Accademia Giovanni Paolo II per la vita e la famiglia



La notizia, anticipata da “La Verità”, è stata confermata in occasione del convegno sull’Humanae Vitae, promosso alla Pontificia Università “Angelicum” da Voice of the Family.Un gruppo di membri della Pontificia Accademia per la Vita (PAV), creata nel 1994 da Giovanni Paolo II e recentemente “ripulita” e trasformata nei suoi obiettivi da papa Francesco, ha deciso di dare vita ad una John Paul II Academy for Human Life and the Family (JAHLF), che inevitabilmente si pone come contraltare della nuova accademia bergogliana.

domenica 29 ottobre 2017

Gregoriana e Angelicum: due opposte voci sull’Humanae vitae


(di Emmanuele Barbieri)
 Cinquant’anni fa, con l’enciclica Humanae vitae, Paolo VI confermò in maniera vincolante la posizione della Chiesa sulla contraccezione. Nel documento pubblicato il 25luglio 1968, il Papa ribadì che «è esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione. (…) È quindi errore pensare che un atto coniugale, reso volutamente infecondo, e perciò intrinsecamente non onesto, possa essere coonestato dall’insieme di una vita coniugale feconda».

giovedì 26 ottobre 2017

Il vero significato di Halloween – Omelia di P. Giorgio Maria Farè, OCD


Non vedete la deriva di questa festa verso il satanismo? Siete accecati dal pensiero unico dominante? Seppure le origini siano cristiane (dicono alcuni) oppure celtice (dicono altri), non vedete che l’effetto di questo “festeggiamento” è deleterio e negativo? Quindi ascoltate, oppure leggete, oppure stampate e diffondete questa omelia di esattamente un anno fa. E ringraziamo questo bravo predicatore che ci apre gli occhi! Forse conoscete già la registrazione MP3 di questa omelia, tramite i social network, ma ne gira una versione parziale; qui ho voluto trascrivere, invece, la versione integrale e renderla disponibili in PDF e in DOC. E ne è valsa la pena!




Dal Vangelo secondo Marco (10, 46-52)

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo.». E Gesù gli disse: «Và, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
Parola del Signore.

mercoledì 25 ottobre 2017

NO ALLA COMUNIONE IN MANO!

Come ricevere la Santa Comunione: sulla mano o in bocca?

Guarda il video:



In questo video suggestivo viene denunciato uno dei gravissimi problemi legati alla pratica della comunione sulla mano: la perdita dei frammenti.

La pratica della comunione sulla mano, sebbene oggi largamente diffusa, fu introdotta abusivamente in alcuni Paesi del Nord Europa negli anni ’60 e non è mai stata sancita come regola della Chiesa. Viceversa, è a tutt’oggi consentita solo sotto forma di indulto… Leggi la sezione “Approfondimenti” per conoscere la storia di questa pratica.
Guarda il video:

322. Nell’Eucaristia c’è lo stesso Gesù Cristo che è in cielo, e che nacque in terra da Maria Vergine?

Nell’Eucaristia c’è lo stesso Gesù Cristo che è in cielo, e che nacque in terra da Maria Vergine.

331. Sotto le apparenze del pane c’è solo il Corpo di Gesù Cristo, o sotto quelle del vino c’è solo il suo Sangue?

No, sotto le apparenze del pane c’è tutto Gesù Cristo, in Corpo, Sangue, Anima e Divinità; e così sotto quelle del vino.

332. Quando si rompe l’ostia in più parti, si rompe il Corpo di Gesù Cristo?

Quando si rompe l’ostia in più parti, non si rompe il Corpo di Gesù Cristo, ma solamente le specie del pane; e il Corpo del Signore rimane intero in ciascuna parte.

(dal Catechismo di S. Pio X)

Il toccare le sacre specie, la loro distribuzione con le proprie mani, è un privilegio degli ordinati, che indica una partecipazione attiva al ministero dell’Eucaristia.

(S. Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Dominicæ Cenæ, 24 febbraio 1980)

La distribuzione del Corpo di Cristo spetta solo al sacerdote.

(S. Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae, IIIa q. 82 a. 3)

martedì 24 ottobre 2017

Da sempre l’Eucarestia si è data in bocca

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“Dobbiamo badare con ogni premura a non attenuare alcuna dimensione o esigenza dell’Eucaristia. Così ci dimostriamo veramente consapevoli della grandezza di questo dono. (…) Non c’è pericolo di esagerare nella cura di questo Mistero!”

(Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, n.61)

Un edificante episodio …e ciò che insegna san Francesco

Si era nel 1871, in Francia. I Prussiani stavano per occupare il villaggio di Delors. Gli abitanti, buoni cristiani, si preoccuparono che all’arrivo dei nemici l’Eucaristia avrebbe rischiato di essere profanata. Avevano già sentito di casi simili operati dai Prussiani, ma non avevano però il sacerdote per poterla rimuovere dal tabernacolo. Allora pensarono di affidare ad un venerando anziano il compito di prendere le sacre Specie e di nasconderle. Ma l’anziano prescelto si rifiutò categoricamente:“Io non sono degno!”;poi lui stesso consigliò di servirsi di un bambino che era lì ed aveva appena quattro anni. Fu accettata la proposta. Si chiamò quel fanciullo innocente e ci si recò in chiesa. Il vecchio aprì il tabernacolo e il fanciullo prese nelle mani la Pisside con le Ostie e la portò, seguito dai fedeli, in un luogo sicuro. Un pio scrittore che riferisce questo episodio ha commentato: “Quei buoni abitanti mostrarono in qualche modo quale deve essere la purezza di chi riceve la Comunione! Poiché, se tanta deve essere l’innocenza e la purezza in colui che ha da portare semplicemente fra le sue mani Gesù Eucaristico, quanto dovrà essere maggiore l’innocenza e la purezza di chi deve riceverlo nel santuario del proprio cuore?”[1]

giovedì 19 ottobre 2017

Le anime sante del Purgatorio

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Una verità di Fede 
Purtroppo nelle nostre case non si prega più per le anime sante del Purgatorio, eppure la Chiesa fin dai primissimi tempi ha diffuso la devozione verso le anime purganti, a dimostrazione di quanto sia importante ricordare quotidianamente queste anime sante, che non possono pregare per se stesse, ma possono intercedere per noi, specie in punto di morte. Il Purgatorio è una verità di Fede e ne parla Nostro Signore stesso attraverso una parabola: “Conciliati presto col tuo avversario, mentre sei con lui in istrada; affinché il tuo avversario non ti consegni al giudice e il giudice alle guardie; e tu sii cacciato in prigione. Ti dico in verità: non ne uscirai prima di aver pagato sino all’ultimo spicciolo” (Matteo, V, 25-26). Questa prigione non può essere certo l’inferno, perché in quel luogo l’anima è condannata per l’eternità, dunque è il Purgatorio, così come definito dal Concilio di Trento: “Le pene temporanee che non sono ancora state espiate in questa vita si devono espiare in Purgatorio, prima che possa venire aperto l’ingresso nel regno dei cieli” (Sess. 6, c. 30; DB 840). Insegnamento ripreso nel Catechismo di San Pio X, che afferma: “Il Purgatorio è il patimento temporaneo della privazione di Dio, e di altre pene che tolgono dall’anima ogni resto di peccato per renderla degna di vedere Dio.” 

martedì 17 ottobre 2017

L’Europa affidata al Rosario di oltre un milione di polacchi



(di Mauro Faverzani) 
Non vanno sottovalutati l’esempio ed il modello offertici dalla Polonia col «Santo Rosario al confine», così denominato perché recitato sabato 7 ottobre per l’appunto lungo i confini nazionali da oltre un milione di fedeli, radunati in 320 chiese ed in 4 mila «zone di preghiera». Non vanno sottovalutati per tanti motivi.

HUMANAE VITAE 50 anni dopo: il suo significato ieri ed oggi


VOICE OF THE FAMILY
è lieta di invitarla al convegno internazionale

 Sabato 28 ottobre 2017
 presso Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino (Angelicum) Largo Angelicum 1 – Roma

Il prossimo anno cadrà il cinquantesimo anniversario della promulgazione dell’Enciclica Humanae Vitae di Paolo VI (25 luglio 1968).

Paolo VI previde nell’Humanae Vitae che l’accettazione del controllo artificiale delle nascite avrebbe avuto come conseguenza un declino generale delle norme morali in tutta la società; un aumento dell’infedeltà coniugale; un venir meno del rispetto per le donne da parte degli uomini; e l’introduzione di tecnologie riproduttive coercitive da parte dei governi.
Dopo quasi cinquant’anni, non solo queste previsioni si sono avverate, ma siamo arrivati al punto in cui la società, su larga scala, ammette che nel matrimonio le relazioni sessuali possono essere separate dalla procreazione.


Per cercare di evitare alle future generazioni gli effetti distruttivi della mentalità contraccettiva e per aiutare a ripristinare un’autentica cultura cristiana, l’insegnamento cattolico sulla castità e l’apertura alla vita nel matrimonio deve essere difeso e insegnato apertamente.

Con il convegno in programma, Voice of the Family vuole offrire un’opportunità per studiare l’Enciclica Humanae Vitae nella sua epoca storica e nella nostra, ribadendone la continuità con l’insegnamento perenne della Chiesa sancito dal suo paragrafo 14.

A seguire il programma della giornata:


Le conferenze saranno in italiano, inglese e francese con traduzione simultanea nelle tre lingue.
(fonte Famiglia Domani)

venerdì 13 ottobre 2017

la Fraternità sacerdotale San Pio X inaugurerà e consacrerà una chiesa a San Damiano.

La Fraternità sacerdotale San Pio X (FSSPX) inaugurerà e consacrerà una chiesa a San Damiano, comune di San Giorgio Piacentino.«È bene ricordare l'origine della Fraternità, fondata nel 1970 dal vescovo francese Mons. Marcel Lefebvre, La Fraternità Sacerdotale san Pio X fondata da Mons. Marcel Lefebvre, è una società di vita comune senza voti, riconosciuta dalla Chiesa. Il 1° novembre 1970 Monsignor Charrière firmava il decreto di fondazione della "Fraternità Sacerdotale Internazionale San Pio X", la erigeva nella diocesi di Friburgo e ne approvava gli statuti. A questo decreto faceva seguito, il 18 febbraio 1971, da Roma, una lettera di incoraggiamento del cardinale Wright, prefetto della Congregazione per il Clero. A causa della sua fedeltà alla tradizione, della sua opposizione agli errori del Concilio Vaticano II e alla nuova liturgia a sapore protestante, essa fu vittima di persecuzioni dalla parte di alcuni membri della gerarchia ecclesiastica.


Il Papa Benedetto XVI, con il Motu proprio del 14 luglio 2007 riconosceva che la Messa tradizionale, detta di S. Pio V non è mai stata abrogata e che ogni sacerdote può celebrarla.

mercoledì 11 ottobre 2017

11 Ottobre Divina Maternità di Maria Santissima "Il Dogma cambiò le sorti della riflessione mariana di tutti i secoli successivi. "

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Il primo dogma mariano formulato nella Chiesa fu il dogma della “Madre di Dio”. Nel Concilio di Efeso (431 d.C.), per combattere l’eresia di Nestorio che individuava due persone in Cristo, i Padri dell’assise ecumenica risposero affermando solennemente l’unità e l’unicità della Persona divina di Cristo e di conseguenza la Maternità di Maria estesa a tutta la sua persona non umana ma divina: «Se qualcuno non confessa che l’Emmanuele è Dio nel vero senso della parola e che perciò la Santa Vergine è Madre di Dio perché ha generato secondo la carne il Verbo (logos) che è da Dio, sia anatema» (Concilio di Efeso, Anatem. 1 di San Cirillo d’Alessandria).

domenica 8 ottobre 2017

Beato Alano della Rupe e le quindici Promesse fatte dalla Beatissima Vergine Maria


È l’anno 1475 quando il frate domenicano Alano della Rupe mette nero su bianco gli eventi miracolosi di cui è stato protagonista qualche anno prima: in particolare ciò che la Madonna aveva promesso «a tutti quelli che reciteranno devotamente il mio Rosario»

di Pina Baglioni
File:Guido Reni 057.jpg
«Uno che pregava il Salterio della Vergine Maria fu assalito per sette interi anni, a volte con i sensi e altre materialmente, da spaventose tentazioni dei demoni. Ed egli in quasi tutti questi anni, non ebbe nessuna consolazione, neanche una minima. Per misericordia di Dio infine gli apparve la Regina di Clemenza, la quale accompagnata da alcuni santi, visitandolo di quando in quando, essendo stata abbattuta la tentazione da lei in persona, lo liberò dal pericolo […] e affidò a lui l’incarico di predicare questo Rosario». È l’inizio dell’anno 1475 quando il frate domenicano Alano della Rupe decide di mettere nero su bianco gli eventi miracolosi di cui è stato protagonista qualche anno prima. In quel momento si trova a Lilla, dove partecipa, come maestro di teologia, al capitolo della Congregazione riformata di Olanda. 
Si mette a scrivere il suo memoriale giusto in tempo: l’8 settembre di quello stesso anno, infatti, il frate domenicano muore in odore di santità nel convento di Zwolle, in Olanda, a 47 anni, consegnando al popolo cristiano un tesoro di inestimabile valore ricevuto direttamente dalla Vergine Maria durante una delle sue apparizioni: quindici promesse «per tutti quelli che reciteranno devotamente il mio Rosario». 

sabato 7 ottobre 2017

Ho la vocazione ? Cosa devo fare?" Se vuoi! Vieni! Seguimi"!



Presentazione

Padre Barielle fu il direttore spirituale del Seminario San Pio X di Ecône, scelto per questo compito così importante dallo stesso mons. Marcel Lefebvre. Egli scrisse il seguente testo, del quale daremo alcuni estratti, per spiegare i principi della dottrina cattolica concernente la Vocazione.

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Dedica
a San Giuseppe,
patrono delle vocazioni.

Introduzione

“Che immenso tesoro

un prete veramente buono

ovunque egli si trovi!”

San Pio X, esortazione al clero.


Tutti sono chiamati alla santità, a salvarsi come dice San Pietro: “Iddio di ogni grazia ... vi ha chiamati in Gesù Cristo alla eterna sua gloria”. Qui non intendiamo parlare della vocazione alla salvezza, propria di ogni uomo, ma della vocazione particolare con la quale Dio chiama ad uno stato di vita superiore dove, oltre ai comandamenti di Dio, l’uomo, rinunciando al mondo per donarsi totalmente al Creatore, si impegna ad osservare i consigli evangelici. Il nome “vocazione” è strettamente riservato a quest’ultimo stato di vita.

Sono chiamato da Dio a scegliere uno stato di vita di perfezione? O piuttosto a restare nella vita comune? Ovvero: “Ho la vocazione?”

Ecco una domanda che ha turbato molte anime generose. Posso, devo donarmi totalmente a Dio? Persino anime consacrate, di fronte alle tentazioni o al demonio, si turbano e si pongono la domanda: “Sono sulla strada giusta? Non mi sarò ingannato entrando in seminario, in convento?” Ed il demonio ne approfitta per ingannarle, scoraggiarle e turbarle con una serie di scrupoli: “chissà se …? Sono nella giusta via …?” etc. Se ci apprestiamo ad affrontare questo importante argomento, è per illuminare i giovani che si pongono questa grande domanda dalle conseguenze incalcolabili: “ho la vocazione?” […]

martedì 3 ottobre 2017

Colpi bassi alla Fraternità Sacerdotale di San Pio X. dal Cardinale Burke



Non sono mancati, anche di recente, nuovi colpi bassi alla Fraternità Sacerdotale di San Pio X. Questa volta provenienti da parte di chi veniva considerato un cardinale amico.

È stato reso noto di recente che Burke ha descritto la FSSPX come scismatica. Ora, è stato "apparentemente sbagliato" considerare Burke un amico della FSSPX. L'articolo insinua che Burke abbia deciso di non compromettersi in relazione con la sua nomina a membro della Signatura Apostolica.

"La fraternità sacerdotale di San Pio X secondo il cardinale Burke è scismatica, da quando l'arcivescovo Marcel Lefebvre ordinò quattro vescovi senza il mandato del Pontefice Romano",lo ha detto  lui stesso in luglio alla conferenza della Sacra Liturgia a Medford, Oregon.Secondo un audio del discorso pubblicato su Aka Catholic, Burke ha detto che "non è legittimo frequentare la Messa o ricevere sacramenti" in una chiesa della FSSPX. A queste dichiarazioni si replica a sua eminenza, ricordando le affermazioni in senso contrario di diverse alte personalità ecclesiastiche, dal cardinale Edward Cassidy, al cardinale Castrillón Hoyos, per l'appunto, allo stesso Benedetto XVI, il quale, nella Lettera Apostolica del 10 marzo 2009 ai vescovi [qui], nella quale spiegava il perché della remissione delle scomuniche ai quattro vescovi della Fraternità, mai aveva parlato dell'esistenza di un effettivo scisma 159.  Tuttavia vi è da dire che Benedetto XVI ha revocato la scomunica "latae sententiae" ed inoltre se l'arcivescovo Lefebvre non avesse salvato la vera messa, oggi persino il cardinale Burke non la potrebbe  più celebrare ! 
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