Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

martedì 31 gennaio 2017

Operazione Tempesta del cielo crociata del Santo Rosario

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"Dammi un esercito che recita il Santo Rosario, e io conquisterò il mondo!" Beato Papa Pio IX

Nel corso della storia, la recita del Rosario ha ottenuto molti miracoli, soprattutto in tempi disperati, sia durante la battaglia di Lepanto del 1571 sia all'invasione sovietica dell' Austria nel 1955.

I nostri tempi moderni sono disperati davvero. La nostra fede e le nostre famiglie sono sotto attacco. Il male sembra avanzare in tutto il mondo attraverso la cultura della morte, la perdita della fede, la propagazione degli errori,la legalizzazione dell'aborto,dell'eutanasia e del suicidio assistito dal medico, la legalizzazione del matrimonio omosessuale e la confusione dilagante nel mondo, anche nella Chiesa.
Eppure, ora più che mai, preghiamo e speriamo! Speriamo nella misericordia di Dio, speriamo in nostro Signore e nella Madonna.E ci auguriamo che possiamo con la recita quotidiana del Santo Rosario, di ricevere l'aiuto dal cielo .
Ecco un esempio di ciò che la Madonna, i Santi e Papi hanno detto a proposito del Rosario:
"Si può ottenere tutto quello che si chiede dalla recita del Rosario."E' una delle 15 promesse fatte dalla Madonna a San Domenico.
"Il Rosario è la più eccellente forma di preghiera e il mezzo più efficace per raggiungere la vita eterna. E 'il rimedio per tutti i nostri mali, la radice di tutte le nostre benedizioni. Non c'è modo migliore di pregare se non con il Rosario. "Papa Leone XIII
"Il Rosario è la 'arma' per questi tempi difficili." San Padre Pio
"... È la preghiera che tocca più il Cuore della Madre di Dio". San Pio X
"Il Rosario è una preghiera magnifica e universale per i bisogni della Chiesa, le nazioni e il mondo intero." Papa Giovanni XXIII

"Chiedete e vi sarà dato" è la promessa di Nostro Signore Gesù Cristo.

Così, in unione con tutti gli angeli e i santi del cielo, chiederemo nel Santo Rosario e nel Santo sacrificio della messa la conversione dei poveri peccatori degli eretici, degli scismatici,per le nazioni traviate perché Dio Nostro Signore li tragga da tutti i loro errori e li faccia tornare alla nostra Santa Madre Chiesa . 
Pregheremo anche per la conversione degli ebrei,affinché Dio gli  tolga il velo dai loro cuori e riconoscano anch'essi Gesù Cristo Signore Nostro. Per i pagani , i musulmani affinché Dio tolga l'iniquità dai loro cuori e si convertano a Dio vivo e vero e al Suo unico Figlio Gesù Cristo Nostro Dio è Signore.
Ogni fedele, dovrà arruolare un piccolo esercito di uomini, donne ,bambini, di buona volontà e chiedere incessantemente con la Recita del Santo Rosario il trionfo della Santa Chiesa Cattolica sui suoi nemici e che venga riconosciuto negli stati che un tempo furono cattolici il diritto di Dio della Regalità di Cristo Re.



La Fraternità San Pio X, la Tradizione e la Chiesa

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di Carlo Manetti
Quali sono i rapporti tra la Tradizione e la Chiesa? Si può affermare che la Chiesa sia l’espressione viva della Tradizione e che questa sia l’aspetto teorico e vivificante della Chiesa; la Tradizione è l’insieme della Rivelazione e dei Sacramenti, che si attua nella Chiesa e nel fluire della sua storia, facendosi civiltà. Tutta la vita dei cristiani non è altro che il riflesso della Tradizione, sia per ciò che la Chiesa ha costruito, quando l’ha seguita, sia per ciò che essa, nella sua parte umana, ha evitato di costruire o, addirittura, ha distrutto, quando se ne è discostata. Possiamo, quindi, riscontrare un’identità tra la Chiesa e la Tradizione: questa è l’elemento oggettivo di quella, che ne è, a sua volta, l’elemento soggettivo.

lunedì 30 gennaio 2017

S. GIOVANNI BOSCO BIOGRAFIA



TUTTI DOBBIAMO PORTARE LA CROCE COME GESU', E LA NOSTRA CROCE SONO LE SOFFERENZE CHE TUTTI INCOTRIAMO NELLA VITA .
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DON BOSCO


Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 in una piccola frazione di Castelnuovo D'Asti, in Piemonte, chiamata popolarmente "i Becchi".

Ancora bimbo, la morte del babbo gli fece sperimentare il dolore di tanti poveri orfanelli dei quali si farà padre amoroso. Trovò però nella mamma Margherita, un esempio di vita cristiana che incise profondamente nel suo animo.

La Fraternità San Pio X, i rapporti con la Santa Sede, la situazione generale della Chiesa





In un’intervista rilasciata domenica 28 gennaio 2017 a TVLibertés (TVL), un’emissione privata francese, mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità San Pio X, ha fatto il punto sulla situazione attuale della Chiesa e sui rapporti tra la FSSPX e la Santa Sede. Proponiamo qui di seguito ai nostri lettori la traduzione italiana dell’intervista in versione integrale.

TVL: Lei è, dal 1994, Superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata nel 1970 da mons. Lefebvre a Friburgo, in Svizzera, paese del quale Lei è originario. La Fraternità conta oggi 613 sacerdoti, 117 frati, 80 oblate, 215 seminaristi. Nella Chiesa, come è noto, ogni società religiosa ha una sua propria vocazione, legata ai carismi della sua fondazione (ad esempio la povertà per i francescani, lo zelo missionario per i domenicani, ecc.). Qual è, secondo Lei, la spiritualità propria della Fraternità San Pio X?

Clamoroso. Cattolici statunitensi all'attacco...

" L'America è grande perché è virtuosa. Se l'America 
cessa di essere virtuosa, l'America cesserà 
di essere grande . "
Alexis de Tocqueville
Mentre alcuni cardinali e vescovi hanno espresso 'Dubia' al Papa, cattolici americani esprimono alcuni 'Dubia' al loro Presidente. Lo leggiamo su The Remnant del 22 gennaio, che riprendiamo di seguito nella nostra traduzione. Colpisce il fatto che certe questioni comincino a uscire dall'ambito ecclesiale e acquistino risonanza politica con un clamoroso impatto sullo scacchiere internazionale. Un impatto clamoroso e inusuale quanto inusuale, inedita è la situazione che stiamo vivendo come credenti e come cittadini. Non è clamoroso soltanto il fatto in sé, ma che sia accaduta una cosa del genere e proprio ora. E cosa ne potrà seguire?

Caro Presidente Trump:

La slogan della campagna elettorale "rendere l'America do nuovo grande", in sintonia con milioni di americani comuni e la sua tenacia nel contrastare molte delle tendenze deleterie più recenti infonde coraggio. Siamo tutti ansiosi di assistere ad una continua inversione delle tendenze collettiviste degli ultimi decenni.


Tale inversione, per forza di cose, richiede un'inversione di molte delle azioni intraprese dalla precedente amministrazione. Tra queste azioni noi crediamo che ci ne sia una tuttora avvolta nella segretezza. In particolare, abbiamo ragione di credere che dall'amministrazione Obama sia stato progettato un "cambio di regime" in Vaticano. 

domenica 29 gennaio 2017

I miei quindici minuti di silenzio “Dio in noi” (di R. Plus - V. Le Bourgeois - spiegato ai fanciulli)


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 L'intimità con Dio Caro Crociato, tu senti spesso parlare di pietà; la mamma ti raccomanda di essere pio, forse hai anche una zia, che passa molto tempo in chiesa e che tutti trovano molto pia. Con tutto ciò sai proprio bene che cos’è la pietà? La pietà è l’intimità con Dio. Intimità: ecco una parola ancora più difficile dell’altra. Intimo vuol dire vicino a sé, presente, amicissimo. Perchè il tuo compagno Paolo ti è amico più intimo di Giacomo? perché voi due, sia in realtà che nel pensiero, vivete più vicini l’uno all’altro. 

L’OLOCAUSTO COMUNISTA, 100 MILIONI DI MORTI CHE LA STORIA OSCURA O NE PARLA IN MODO GENERICO

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GLI ORRORI DEL COMUNISMO
Nazismo e comunismo sono due specie all’interno dello stesso genere. Entrambi vogliono costruire una società perfetta eliminando tutto ciò che si oppone al raggiungimento dello scopo. Eppure il primo è ricordato come un incubo, il secondo è solo rimosso dalla coscienza. Paradossale che proprio le truppe sovietiche dell’armata rossa, siano considerati gli scopritori e i salvatori di quello che rimaneva del campo di concentramento di Auschwitz nell’ormai lontano 27 Gennaio 1945…COME PUO’ AVER PIETA’ DEI PRIGIONIERI DI AUSCHWITZ UN REGIME CHE HA MASSACRATO IL SUO POPOLO?!… Gli orrori del comunismo in Italia sono un tabù, figuriamoci visto quello che passa la tv italiana non c’è da stupirsi.

sabato 28 gennaio 2017

Ecco perché la Cina vuole una chiesa socialista e autocefala


(di Mauro Faverzani)
I cattolici cinesi devono formare una Chiesa «indipendente» e contribuire attivamente al «socialismo»: a dirlo, è stato Yu Zhengsheng, presidente del Comitato nazionale della Cpcpc, Conferenza politico-consultiva del popolo cinese, infischiandosene degli ammiccamenti giunti nei mesi scorsi dal Vaticano e tesi ad una politica di progressivo avvicinamento.
Il suo intervento è risuonato nella sede della nona Assemblea nazionale dei rappresentanti cattolici cinesi, svoltasi dal 27 al 29 dicembre nella capitale: l’ultima assise si tenne sei anni fa. Nel corso della manifestazione, i vescovi presenti sono stati trattati come burattini dai membri del Partito. Non a caso le precedenti edizioni di queste riunioni furono sempre avversate dalla Santa Sede ed a ragione: i vescovi della Chiesa “sotterranea”, fedeli al Papa, erano costretti con la forza a parteciparvi. L’esito dei lavori ha dimostrato ancora una volta quanto fondati e concreti fossero i timori espressi a chiare lettere solo quattro mesi fa dal vescovo emerito di Hong Kong, card. Joseph Zen Ze-kiun, timori di un compromesso, che suoni come una resa della Santa Sede al potere comunista, gettando la Chiesa clandestina, fedele a Roma, nelle fauci dell’Associazione Patriottica, totalmente comandata dal regime.

La Crociata Omelia del Giubileo sacerdotale di S.E. Mons. Marcel Lefebvre Parigi, 23 settembre 1979


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Nel nome del Padre, del Figlio e La crociata dello Spirito Santo. Così sia. 

Fratelli carissimi, permettetemi, prima di iniziare le poche parole che vorrei rivolgervi nell’occasione di questa bella cerimonia, di ringraziare quanti hanno contribuito alla sua magnica riuscita. Personalmente, in occasione del mio Giubileo sacerdotale, avevo pensato di fare una riunione attorno all’altare di Ecône in modo discreto e privato, ma il clero di Saint Nicolas-du-Chardonnet e i cari sacerdoti che mi circondano hanno tanto insistito affinnché permettessi a tutti coloro che lo desiderassero di unirsi al mio ringraziamento e alla mia preghiera, che non ho potuto rifiutare [...]. 
Ed eccoci riuniti in occasione di questo Giubileo sacerdotale.

venerdì 27 gennaio 2017

speciale: l’ultimo oltraggio al Sovrano Ordine di Malta

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(fonte Corrispondenza Romana)

La lettera che riproduciamo di seguito costituisce un ultimo durissimo oltraggio all’Ordine di Malta, alla sua costituzione, alla sua storia, alla sua dignità.

Tutti gli studiosi di diritto concordano nell’attribuire all’Ordine di Malta piena indipendenza dalla Santa Sede per quanto riguarda il proprio governo interno. La Santa Sede non può interferire negli affari amministrativi dell’Ordine, ma solo intervenire in ciò che riguarda la vita religiosa dei Cavalieri professi. 

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, nella lettera rivolta il 25 gennaio ai Membri del Sovrano Consiglio dell’Ordine, che si riuniranno a Roma, nella sede di via Condotti, il 28 gennaio, comunica che Papa Bergoglio:
nominerà un “delegato pontificio”, figura assolutamente irrituale per l’Ordine di Malta;

Atti, misfatti e soprusi di “266” il misericordioso

Aldo Maria Valli è il Vaticanista del TG1. Per questa posizione ufficiale, ma anche per convinta e umile disciplina di cattolico praticante qual è, non ha mai partecipato alle critiche forti, alle polemiche che sull’operato di questo Papa sono cresciute tra cattolici in vista (Antonio Socci) e perfino tra i vaticanisti (basta citare Marco Tosatti de La Stampa e Sandro Magister di Repubblica). D’altro canto, non si è mai unito agli adulatori mediatici e ai lecchini sempre più numerosi attorno a Bergoglio, che tanto li ama e favorisce. Ha seguito i fatti e i viaggi di “Francesco” con una oggettività e moderazione che gli è stata anche rimproverata dai polemisti tradizionalisti più accesi. Per anni, ha fatto tacere i dubbi che gli crescevano dentro. Oggi s’è risolto: “Raramente sono stato così in dubbio prima di mettermi a scrivere. Sentivo di aver qualcosa di scomodo, forse di inquietante da dire sul papato di Bergoglio, ma non trovavo le parole giuste. Volevo esprimere un disagio e non ero capace di dargli voce”.

giovedì 26 gennaio 2017

Continua la persecuzione a carico di Padre Stefano Manelli Fondatore dei Francescani dell’Immacolata

Avvocato Enrico Tuccillo
Continua la persecuzione a carico di Padre Stefano Manelli, il cui vero delitto è quello di volere riportare il francescanesimo alla originaria povertà del ” Poverello d’Assisi ” e di chiedere di consacrare la vita dei frati alla Immacolata, secondo i continui richiami delle predizioni mariane. Le questioni sorte attorno a questi due voti ( che furono immediatamente approvati da Giovanni Paolo II) sarebbero dovute rimanere all’interno della vita della Chiesa. Invece, essendo essi in odio a chi sotto la copertura della tonaca vive di solo materialismo, si pensò di denunziare P. Manelli al Procuratore di Avellino per truffa. E quando i Giudici del Tribunale e della Cassazione dichiararono l’insussistenza del reato, rincararono progressivamente l’accusa fino ad inventare calunnie infarcite di sesso, violenza e persino di omicidi. In seguito un recente provvedimento del Procuratore di Avellino ha chiesto ed ottenuto l’archiviazione a favore di P. Manelli anche di queste ultime accuse. E noi credevamo di dovere ormai limitarci ad attendere le indagini relative ai reati denunciati dai Frati dell’Immacolata a carico dei calunniatori.

Invece, incredibile a dirsi, riprende la persecuzione,tentando questa volta, e proprio sotto il pontificato di Papa Francesco di strumentalizzare le Congregazioni e i Tribunali della Chiesa con metodi che richiamano alla Umberto Eco i processi tanto esecrati della “Santa Inquisizione”. Sullo sfondo di questa terribile cultura appare chiara la operazione in atto tesa ad attribuire a Padre Manelli l’assurda accusa di avere armato il feritore dei due frati di Santa Maria Maggiore.

Non solo ai Giuristi ma a tutti gli operatori giudiziari non può sfuggire che mai come in questo momento P. Stefano, assorto nella scrittura del libro sulla Madonna, continua a pregare per tutti i suoi “nemici”. Anche a Padre Pio accadde, fino a quando Papa Giovanni XXIII non intervenne allontanando quello stesso branco di fameliche iene, che ora latra attorno al fondatore dei Frati e delle Suore dell’Immacolata.
Enrico Tuccillo

mercoledì 25 gennaio 2017

La “rivoluzione” di Bergoglio Ignoranza Dispotica porta le dimissioni del Gran Maestro

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"Oggi, 25 gennaio, il Santo Padre ha accettato le dimissioni - si legge nella nota della Sala Stampa vaticana -, esprimendo a fra’ Festing apprezzamento e riconoscenza per i sentimenti di lealtà e devozione nei confronti del Successore di Pietro e la disponibilità a servire umilmente il bene dell’Ordine e della Chiesa". Inoltre il comunicato vaticano precisa che "il governo dell’Ordine sarà assunto ad interim dal Gran Commendatore fra' Ludwig Hoffmann von Rumerstein finché verrà nominato il Delegato Pontificio". Secondo lo statuto dell’organismo, il gran maestro presenta la richiesta di abbandonare l’incarico al Sovrano Consiglio che vota in merito, ma la decisione appare irrevocabile. Festing, inglese di Northumberland, 67 anni, era in carica dal marzo del 2008. Le sue dimissioni rappresentano l’ennesimo colpo di scena di una vicenda che ha creato frizioni tra i vertici dell’Ordine e la Santa Sede.

ESERCIZI SPIRITUALI di Sant'Ignazio Fraternità Sacerdotale S.Pio X

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Cosa sono gli "esercizi ignaziani"

Come noto, nel lungo ritiro (1522) che Sant’Ignazio de Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, condusse nella grotta di Manresa ricevette l’ispirazione degli Esercizi dalla Santa Vergine stessa e li compose in un testo autografo. Da allora iniziò a darli e a farli dare regolarmente dai suoi confratelli ottenendo frutti di conversione e di santificazione straordinari. Il caso più famoso forse, fra i tanti che si potrebbero citare, è quello di san Francesco Saverio che, grazie agli esercizi, si convertì profonda- mente e divenne poi il grande missionario delle Indie: in circa dieci anni di missione battezzò più di un milione di persone e fece edificare qualcosa come 6000 chiese et cappelle.

Quasi non ci sono parole per dire la grandezza degli Esercizi. Sono così ricchi di doni spirituali, di grazie, di consolazioni, di rivelazioni, di aiuti soprannaturali che ci si stupisce di come, facendo, in fondo, così poco, si possa ottenere tanto.

La dimensione di ritiro che caratterizza gli esercizi di Sant’ignazio si manifesta in quella che è forse la loro nota più intensa e importante, ovvero il silenzio. La qualità degli Esercizi e dei frutti che se ne trarranno dipende in larga misura dalla perfezione del silenzio in cui volontariamente ci si sprofonda come in una gioiosa solitudine, in un deserto invisibile che dolcemente ci avvolge da ogni parte.

Inoltre negli Esercizi si riceve un grande nutrimento di fede, venendo di fatto ricapitolata, giorno dopo giorno, tutta la dottrina cristiana, ma sopratutto ci si abitua a rendere vivo e operante nella propria quotidianità quanto creduto.

Cinque giorni sono pochi, ma diventano preziosi se in essi si impara qualcosa che illuminerà tutto il resto della nostra vita.

martedì 24 gennaio 2017

LʼAnticristo alla luce delle Scritture e dei segni dei tempi

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Lʼanticristo rappresentato, nellʼaffresco del Signorelli, come straordinariamente somigliante al Cristo.
«Simone, Simone, ecco satana vi ha reclamato per vagliarvi come il grano. Ma Io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22, 31-32).
di Saverio Agnoli
LʼAnticristo. Era da tempo che non se ne parlava più come di una persona. Alì Agca ne ha evocato la presenza, ha detto che lʼAnticristo è vivo, che la gerarchia romana lo conosce: se ne parli, lo si additi, «cosicché lʼumanità possa ravvedersi ed affrontare meglio questo periodo della fine del mondo». Le parole del vecchio lupo turco, grigio di nome ed ormai anche di fatto, sono di quelle che nel bene o nel male lasciano il segno. È stata la morte di Suor Lucia di Fatima ad armare la penna di Alì, che in perfetto italiano, in una “lettera aperta al Vaticano”, ha esordito, bruciante: «Io esprimo il mio cordoglio per la morte della suora Lucia di Fatima. Il segreto di Fatima è collegato anche alla fine del mondo». La notizia, pubblicata in Italia il 20 febbraio, è rimbalzata immediatamente in tuttʼEuropa, provocando inevitabili malumori.

lunedì 23 gennaio 2017

«Amoris laetitia»"Molta confusione che solo un cieco può negare"


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Quattro porporati chiedono al Papa di chiarire alcuni dubbi riguardanti l’interpretazione dell’esortazione post-sinodale «Amoris laetitia» sul matrimonio e la famiglia. Sono i cardinali Walter Brandmüller, già presidente del Pontificio comitato di scienze storiche; Raymond L. Burke, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, e gli arcivescovi emeriti Carlo Caffarra (Bologna) e Joachim Meisner (Colonia).“La divisione tra pastori è la causa della lettera che abbiamo spedito a Francesco. Non il suo effetto. Insulti e minacce di sanzioni canoniche sono cose indegne”. “Una Chiesa con poca attenzione alla dottrina non è più pastorale, è solo più ignorante”.
Già nei mesi scorsi in molti han parlato ormai di vere e proprie epurazioni in atto all’interno della Chiesa. Quanto accaduto in Colombia, per la precisione a don Luis Carlos Uribe Medina (nella foto), ne è probabilmente, suo malgrado, una triste icona, uno degli esempi più lampanti ed evidenti.

Riflessioni in risposta ad Alessandro Gnocchi. di don Angelo Citati FSSPX

(Fonte FSSPX)
«Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada»

Rispondendo, in un articolo apparso sul sito «Riscossa Cristiana», ad una sua lettrice che gli domanda cosa pensi di alcune questioni di attualità, tra cui la recente intervista in cui mons. Athanasius Schneider auspica una soluzione canonica per la Fraternità San Pio X, e riprendendo un suo intervento analogo sul medesimo sito del 12 maggio 2016, il 16 gennaio scorso Alessandro Gnocchi, noto giornalista e apologeta cattolico, esprime delle considerazioni dal tono fortemente critico nei confronti della Fraternità. Benché non venga da lui sollecitata una risposta da parte nostra, essendo stati chiamati in causa e con toni decisamente severi, ci sembra utile fornire il nostro punto di vista sui problemi sollevati.

sabato 21 gennaio 2017

Mons. Marcel Lefebvre Omelia a Fatima (Portogallo) 22 agosto 1987

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«Volete offrirvi a Dio, per sopportare tutte le sofferenze, che gradirà di mandarvi, come atto di riparazione per i peccati, coi quali Egli è offeso, e chiedere la conversione dei peccatori?». «Sì lo vogliamo». «Allora voi avrete assai da soffrire. Ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto»


Editoriale

Nel centenario delle apparizioni mariane a Fatima, in Portogallo.
Proponiamo l'omelia pronunciata da Sua Eccellenza Mons. Marcel Lefebvre a Fatima il  22 agosto 1987 nella festa del Cuore Immacolato di Maria.  Dal 13 maggio al 13 ottobre del 1917 la Madonna è apparsa a tre fanciulli e, attraverso loro, ha voluto farci conoscere i suoi disegni di salvezza.

È una madre che si rivolge ai suoi figli, usando il loro linguaggio semplice e lineare: Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria per mezzo della recita del Santo Rosario, della Comunione riparatrice, della Consacrazione della Russia da parte del Papa. Sono dei mezzi in apparenza senza proporzione, a confronto dei mali che la Madonna stessa ha manifestato attraverso delle visioni, quasi dei quadri catechistici, mostrati ai bambini: l’inferno e una misteriosa persecuzione fisica e morale al Santo Padre. Gli anni successivi hanno mostrato la fondatezza dell’accorato appello di Maria, quando si pensa al dilagare del comunismo che avrebbe provocato milioni di morti, per non parlare dei disastri morali; e poi l’infiltrazione nelle vene stesse della Chiesa del modernismo che nella seconda metà del XX secolo avrebbe sfigurato letteralmente il volto della Sposa di Cristo. 
Gli uomini non hanno ascoltato la voce di Maria: la devozione al Cuore immacolato è lungi dall’essere stabilita sulla terra, e soprattutto i Papi del XX e XXI secolo non hanno ottemperato alla richiesta di consacrazione della Russia. Un atto semplice, in fondo, ma foriero di grandi benedizioni per tutta l’umanità. Ma, come spesso accade, si ricorre ad altri mezzi anziché a quelli indicati dal Cielo: i mezzi dettati dalla prudenza umana; i mezzi di chi, in fondo, ha già perso – o sta perdendo – la Fede nell’onnipotenza di Dio. 
Facciamo in modo che la devozione al Cuore Immacolato di Maria sia stabilita appieno, a cominciare dalle nostre anime e da quelle dei nostri cari. È in fondo quell’evangelico «cercare prima di tutto il Regno dei Cieli e la sua giustizia» che attira lo sguardo benevolo di Dio sulle Sue creature e ne trattiene il giusto sdegno per le loro ingratitudini.

venerdì 20 gennaio 2017

Benedetto XVI: chi disprezza la liturgia antica disprezza l’intero passato della Chiesa


«C’è bisogno come minimo di una nuova consapevolezza liturgica che sottragga spazio alla tendenza a operare sulla liturgia come se fosse un oggetto della nostra abilità manipolatoria.
La cosa più importante oggi è riacquistare il rispetto della liturgia e la consapevolezza della sua non manipolabilità. Reimparare a riconoscerla nel suo essere una creatura vivente che cresce e che ci è stata donata, per il cui tramite noi prendiamo parte alla liturgia celeste.
Questa, credo, è la prima cosa: sconfiggere la tentazione di un fare dispotico, che concepisce la liturgia come oggetto di proprietà dell’uomo, e risvegliare il senso interiore del sacro. Tutto ciò deve essere preceduto da un processo educativo che argini la tendenza a mortificare la liturgia con invenzioni personali.

giovedì 19 gennaio 2017

E’ in atto la più grande crisi nella Chiesa Se non ci sono più preti non piange quasi più nessuno. È questa la triste constatazione che ci tocca fare.

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Ogni anno in Italia oltre 40 sacerdoti chiedono la dispensa dal ministero per sposarsi o perché non si sentono più adatti a servire la Chiesa da pastori. E molti altri ottengono periodi sabbatici per superare difficoltà e dubbi.
Assistiamo alla più grande crisi sacerdotale della storia della Chiesa, intere terre in Europa sono ormai senza sacerdote e tutto tace. Non sentirete nemmeno un vescovo gridare all’allarme, piangere con i suoi fedeli, domandare a tutti una grande preghiera per le vocazioni sacerdotali; intimare un digiuno e una grande supplica perché il Signore abbia pietà del suo popolo.

mercoledì 18 gennaio 2017

« Scoprire la bellezza della Chiesa che appare oggi,dietro il suo volto in apparenza sfigurato »: di don Pierpaolo Maria Petrucci

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La crisi profonda che attanaglia la Chiesa si manifesta in maniera sempre più evidente nei suoi sintomi, che appaiono di giorno in giorno più palesi. Dall’ultimo sinodo, in cui si è discusso per sapere se, nella pratica, il matrimonio è ancora indissolubile ed il sesto comandamento ancora in vigore, si sta preparando la prossima riunione di ottobre. L’apostolato della Preghiera ha comunicato recentemente l’intenzione di preghiera dei vescovi italiani per il mese di giugno: «Perché venga annunciato il cuore del messaggio cristiano piuttosto che alcuni aspetti dottrinali e morali»; tutto un programma! Sempre di più si rivela il tradimento di membri della gerarchia, imbevuti di spirito liberale. Con il voto del 22 maggio scorso l’Irlanda, uno dei più antichi paesi di tradizione cattolica, è stato il primo Paese che ha riconosciuto la legalità dell’unione contro natura per via di referendum popolare. Le complicità, i silenzi della gerarchia cattolica durante la campagna hanno destato grande scandalo, soprattutto considerando il fatto che il clero esercita ancora una notevole influenza in quel Paese. Prima delle elezioni, l’arcivescovo di Dublino Diamund Martin ha dichiarato che egli avrebbe votato contro il matrimonio omosessuale, ma non avrebbe detto ai cattolici come votare . Dopo il voto ha sostenuto di fronte alla televisione nazionale irlandese che «non si può negare l’evidenza» e che la Chiesa in Irlanda «deve fare i conti con la realtà».

martedì 17 gennaio 2017

Editoriale di don Pierpaolo Maria Petrucci Tradizione Cattolica

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In un importante discorso del 1952 agli Uomini di Azione Cattolica, Pio XII metteva in guardia contro un misterioso nemico della Chiesa che negli ultimi secoli «ha tentato di operare la disgregazione intellettuale, morale, sociale dell’unità nell’organismo misterioso di Cristo». Identificava così un processo rivoluzionario che nel corso della storia sta cercando di distruggere fin dalle fondamenta l’ordine naturale e cristiano. Dall’Umanesimo paganeggiante che «ha voluto la natura senza la grazia», esso ha generato la grande Rivoluzione Protestante che strapperà dalla Chiesa la metà dell’Europa: «Cristo sì, Chiesa no». Relegando la religiosità ad un fatto puramente soggettivo il Protestantesimo conteneva già in germe la successiva Rivoluzione Francese ed il laicismo di Stato preparato dall’Illuminismo: «Dio sì, Cristo no», fino a giungere al grido empio: 

Cardinal Raimond Leo Burke: Non temo di perdere la porpora, ma il giudizio di Dio



RAYMOND LEO CARDINAL BURKE



Nella nostra traduzione, il testo integrale dell'intervista di Michael Matt al Cardinal Raymond Leo Burke apparsa nella versione cartacea di The Remnant il 25 dicembre scorso e l'altro ieri in quella on line.

Dopo le recenti affermazioni con le quali il Card. Müller escludeva pericoli per la dottrina e la fede, le accuse di ogni genere e le minacce del decano della Rota Romana sul rischio di destituzione dei 4 cardinali dei dubia, il Cardinale ha confermato e meglio esplicitato precedenti dichiarazioni, dimostrando di essere sostenuto da una vera e salda fede e conseguente coerenza e fortezza di Pastore fedele al suo mandato. Ci sono molti spunti e approfondimenti da sviluppare dalle dichiarazioni che seguono, anche sul Concilio. Non li trascureremo. Il cardinale peraltro parla in modo sempre più chiaro seppur comprensibilmente prudente e giustamente rispettoso. Gli assicuriamo tutta la nostra preghiera e il nostro sostegno. 

Inserisco una prima notazione preliminare, di getto. Il cardinale, in un'altra intervista, si riferisce alla notaapostrofe con cui ad Antiochia Paolo chiese a Pietro il motivo per cui egli costringeva «i Gentili a far come i Giudei» (Gal 2,17). E quella era una domanda, una semplice domanda (anche se non nasconde un velato rimprovero), fatta «dal minimo degli Apostoli» (1 Cor 15,9) al proprio Capo, così come è quella dei 4 cardinali. In ogni caso Burke, riferendosi all’episodio di Antiochia allude alla formulazione dei «Dubia» ma non alla «correzione formale» che, se è correttiva, non può certo porsi con modalità interrogative, ma assertive, categoriche, e adeguatamente conclusive.


Richiamiamo, per gli approfondimenti, l'archivio degli articoli sull'AL.

MJM: Vorrei affrontare l’argomento che è il piatto forte del giorno, vale a dire la controversia che gira intorno all’esortazione post-sinodale di Papa Francesco, l’Amoris Laetitia (AL). Il documento – specialmente il paragrafo 305 – è stato definito da vari sacerdoti e teologi (per esempio, su EWTN e in altri siti) “pericoloso”, “assai sconcertante”, “molto problematico”, “un grande sbaglio”, “una contraddizione diretta della Familiaris Consortio di Papa Giovanni Paolo II”, e così via. Innanzitutto, Eminenza, quanta autorità possiede l’AL? Stiamo parlando semplicemente di qualcosa di scandaloso o vi sono paragrafi in odore di eresia?

lunedì 16 gennaio 2017

Mons.M.Lefebvre


Mons.M.Lefebvre  Breve Biografia
Marcel Lefebvre nasce il 29 novembre 1905 da una famiglia di industriali del nord della Francia. Dopo gli studi secondari, raggiuge il fratello maggiore nel seminario francese di Roma, nell’ottobre 1923. Mons. Lefebvre conserverà sempre una grande stima per il direttore del seminario francese, Padre Henri Le Floch, che gli fece amare e riverire l’insegnamento dei papi. Il Padre spiegava con forza le grandi encicliche contro gli errori moderni come il liberalismo, il modernismo o il comunismo. Il 21 settembre del 1929, Marcel Lefebvre viene ordinato sacerdoteda Mons. Liénart a Lilla.In seguito ritorna a Roma per preparare il suo dottorato in teologia, mentre svolge il compito di gran cerimoniere del seminario. Già titolare di un dottorato in filosofia, ottiene il dottorato in teologia il 2 luglio del 1930.
Dal 1930 al 1931 è vicario in una periferia operaia di Lilla, mentre aspetta dal suo vescovo il permesso di entrare nella Congregazione missionaria dei Padri dello Spirito Santo. Il 1 settembre del 1931 inizia il suo noviziato.

La Chiesa Ucraina tuona contro il gender

(fonte Chiesa e post concilio)
Vigili sentinelle: "I vescovi greco-cattolici di Ucraina chiamano con nome e cognome una delle radici dei problemi del mondo e dei suoi valori e racchiudono tutte le sfide nel rispondere al tema gender in una “lettera enciclica” firmata a nome del sinodo dall’Arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk e rivolta a tutti, sacerdoti e fedeli, perché comprendano i termini della sfida".
Sono scesi in campo con una dura presa di posizione (mediante enciclica) contro la teoria gender i vescovi greco-cattolici ucraini. Prima c’era il regime sovietico, che imponeva una visione “ateistica” del mondo, presentata come “l’unica scientifica” e che privava gli uomini del diritto di professare liberamente la loro fede religiosa”. Oggi, le sfide sono simili, “modi ideologici di distruggere la fede cattolica” mettendo in discussione in maniera subdola “la fede e la moralità cristiana”, e tra queste sfide ci sono in particolare le teorie del gender. 
I vescovi greco-cattolici di Ucraina chiamano con nome e cognome una delle radici dei problemi del mondo e dei suoi valori e racchiudono tutte le sfide nel rispondere al tema gender in una “lettera enciclica” firmata a nome del sinodo dall’Arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk e rivolta a tutti, sacerdoti e fedeli, perché comprendano i termini della sfida.

domenica 15 gennaio 2017

Cardinal Burke: "No, I am not saying that Pope Francis is in heresy."

In an interview with CWR, Raymond Leo Cardinal Burke discusses the current controversy over "Amoris Laetitia' and the questions he submitted with three other bishops to Pope Francis.

U.S. Cardinal Raymond L. Burke, patron of the Knights and Dames of Malta, center left, and a group of priests pose with Pope Francis during his general audience in St. Peter's Square at the Vatican Sept. 2, 2015. (CNS photo/Paul Haring)

Raymond Leo Cardinal Burke was made a bishop by Pope John Paul II in 1994. In 2010 he was named a cardinal by Pope Benedict XVI and soon thereafter become Prefect of the Supreme Tribunal of the Apostolic Signatura. In 2014 Pope Francis removed Cardinal Burke from his position as Prefect and named him chaplain to the Order of Malta. During the Extraordinary Synod of Bishops, held in Rome in October 2014, Cardinal Burke strongly criticized the mid-term report (Relatio post disceptationem), stating that it "lacks a solid foundation in the Sacred Scriptures and the Magisterium" and that it "gives the impression of inventing a totally new ... revolutionary, teaching on marriage and the family." He added that he thought a statement of clarification from Pope Francis "is long overdue." 

Chi vuole sfasciare l’Ordine di Malta?



(di Roberto de Mattei) «Molto tempo prima che le Nazioni civili fossero giunte a stabilire un diritto internazionale; molto prima che avessero potuto formare il sogno – non ancora attuato – di una forza comune a tutela della sana libertà umana, della indipendenza dei popoli, di una pacifica equità nelle loro mutue relazioni, l’Ordine di S. Giovanni aveva riuniti in una fraternità religiosa e sotto una disciplina militare, uomini di otto «lingue» diverse, votati alla difesa dei valori spirituali, che costituiscono l’appannaggio comune della cristianità: la fede, la giustizia, l’ordine sociale e la pace».

giovedì 12 gennaio 2017

Un licenziamento, una demolizione: la nuova curia eccola qui

Caccia aperta in Vaticano- invece di mandare all'inferno il marcio che c'è all'interno si cercano nuovi "CAPRI ESPIATORI" tra i collaboratori più stretti dei cardinali e vescovi fedeli alla Dottrina e al Magistero perenne della Chiesa-La Gendarmeria incrocia dati, fonti , intercettazioni, incontri questo rastrellamento alla Pinochet intacca il terribile Pontificato di Francesco con una (stra)ordinaria (auto)demolizione…Un’aria pesante, come si coglie subito percorrendo l’acciottolato di Porta Sant’Anna, dove si vedono facce di circostanza più che di serenità. «Ci mancava questa storia ora — commenta un prelato —
(il commento iniziale è nostro) 


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di Sandro Magister 
La riforma della curia vaticana che papa Francesco sta attuando è compiuta in parte alla luce del sole e in parte nell’ombra. Tra i provvedimenti presi recentemente nell’ombra ve ne sono due emblematici.

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Sul primo ha sollevato il velo il vaticanista Marco Tosatti, quando il 26 dicembre diede notizia dell’ordine dato dal papa a un capo di dicastero di licenziare in tronco tre suoi ufficiali, ordine dato senza spiegazioni e senza accettare obiezioni.

Oggi si sa che il dicastero in oggetto non è di second’ordine, è la congregazione per la dottrina della fede. E i tre licenziati godevano del pieno apprezzamento del loro prefetto, il cardinale Gerhard L. Müller, a sua volta fatto segno di ripetuti atti di umiliazione, in pubblico, da parte del papa.

Ma chi è, dei tre estromessi, l’officiale che Francesco in persona – come riferito da Tosatti – aspramente rimproverò per telefono per aver espresso contro di lui delle critiche, arrivate all’orecchio del papa ad opera di un delatore?

Il Papa e i vescovi polacchi.

Marco Tosatti
Il presidente della Conferenza episcopale polacca, l’arcivescovo Stanislaw Gadecki, ha fatto qualche breve dichiarazione sull’incontro a porte chiuse del Pontefice con i vescovi della nazione. 

Non c’era un discorso preparato, e secondo quanto riporta LifeSiteNews il Papa avrebbe parlato soprattutto del problema della comunione ai divorziati risposati. L’episcopato polacco, alla vigilia della visita per la Giornata Mondiale della Gioventù. “Il Santo Padre ha detti che le leggi generali sono molto difficili da applicare in ogni Paese, e così parla di decentralizzazione”, ha rivelato Gadecki. 

mercoledì 11 gennaio 2017

la storia di un uomo che voleva dannarsi, ma non aveva fatto i conti con la Madonna...



Tito Casini
C'era anticamente un uomo il quale si Voleva dannare. Non dico che si fosse proprio proposto di andare all'inferno: dico che s'era messo per una strada da finire in quel brutto posto. Da buon cristiano qual era stato in principio, s'era a poco a poco voltato al male, e, facendo un giorno peggio dell'altro, dì cristiano non aveva ormai più che il battesimo. Niente più messe (figurarsi le funzioni), né per Pasqua né per Natale, niente più prediche né vangeli, niente più confessioni né comunioni, niente più vigilie né quaresime né quattro tempora, niente più divozioni, niente più preghiere, e al posto di tutto questo tutti e sette i vizi del catechismo... Dite se non è questa la strada che mena alla dannazione.
Vero è che per dannarsi bisogna fare i conti con la Madonna, vale a dire con una mamma. Una mamma! Io mi ricordo di quand'ero piccino e, qualche volta, per un capriccio, per rabbia ch'essa m'avesse tirato via da un pericolo, levato di mano un vetro o un coltello, raccattavo un sasso o un bacchetto e facevo l'atto di andarle contro per picchiarla. Nel movermi inciampicavo, andavo in terra, piangevo, e mamma lesta a rizzarmi, pigliarmi in collo, baciarmi, picchiare e chiamar brutto, cattivo, il sasso o il bacchetto che m'aveva fatto cascare, che aveva fatto cascare il suo bambino tanto buono... La Madonna è una mamma.

martedì 10 gennaio 2017

Le apparizioni e il messaggio di Fatima secondo i manoscritti di suor Lucia

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di Antonio A. Borelli Machado
Nei libri che trattano degli avvenimenti di Fatima, la descrizione delle apparizioni e i colloqui della Madonna con i veggenti sono inseriti in una sequenza di fatti che inglobano le ripercussioni locali provocate dalle apparizioni, gli interrogatori dei veggenti e dei testimoni, le guarigioni e le conversioni straordinarie che ne sono seguite, i particolari tanto attraenti della crescita spirituale dei bambini privilegiati e numerosi episodi connessi. Certamente, niente di più logico e di più comprensibile.

Letti i libri, però, sorge in molti spiriti il desiderio di disporre di un testo che dia loro più facilmente la possibilità di indugiare in modo speciale sul contenuto stesso delle apparizioni, con l'intento di penetrare sempre più il senso del messaggio che la Madonna è venuta a comunicare agli uomini, in modo da potere ottemperare alle sue richieste.

Con l'intenzione di soddisfare questo desiderio tanto legittimo, abbiamo composto una relazione circoscritta a quanto accadde tra la Vergine, l'Angelo del Portogallo e i veggenti, cioè un rapporto nel quale tutti gli altri fatti, edificanti o pittoreschi, che si inseriscono nella storia di Fatima, sono stati lasciati da parte per fissare l'attenzione sull'essenziale.

Alla relazione delle manifestazioni dell'Angelo nel 1916 e della Madonna nel 1917, segue quella delle rivelazioni private ricevute dall'uno o dall'altro dei veggenti isolatamente, e in modo speciale di quelle di suor Lucia. Poiché costituiscono un complemento delle apparizioni della Cova da Iria, non potevano mancare in questa sede.

lunedì 9 gennaio 2017

Funerali di Guy Fellay, 9 gennaio 2017, in Ecône


Oggi 9 gennaio 2017, alle ore 10 presso il seminario di Ecône (Vallese), Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Bernard Fellay, Superiore Generale della Fraternità San Pio X, ha celebrato la Messa di esequie Per l'anima di suo padre, Guy Fellay, morto 5 gennaio 2017 all'età di 86. 


A Mons. Bernard Fellay vanno le nostre più sentite condoglianze con l'assicurazione della nostra preghiera per il riposo dell'anima di suo padre.


Requiescat in pace.

Cappella Santa Caterina da Siena via Urbana 85 Roma F.S.S.P.X.




Carissimi Fedeli Amici,
dopo la pausa Natalizia riprendiamo il catechismo, che normalmente viene fatto il primo Venerdì di ogni mese, per motivi pastorali non è stato possibile farlo Venerdì 6 Gennaio, che ricorreva la Festività dell'Epifania quindi venerdì 13 Gennaio, al Termine della Santa Messa delle ore 18:30 viene ripreso il catechismo e approfondiremo le lettere di San Paolo. Resto a vostra disposizione Sac.don Gabriele













Le apparizione di Fatima La missione di suor Lucia



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In occasione della seconda apparizione, alla richiesta di Lucia di portarla in cielo con i suoi cugini, la Madonna le rispose, come abbiamo visto:

- "Sì, Giacinta e Francesco li porto tra poco. Ma tu resti qui ancora qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato".

Queste parole indicano chiaramente che Lucia, oltre che come depositaria dei segreti rivelati dalla Madonna, restava su questa terra per compiere una determinata missione.

Bisogna anche ricordare che, già nella prima apparizione, il 13 maggio, la Madonna aveva annunciato:

- "Sono venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e che cosa voglio. Poi ritornerò ancora qui una settima volta".
Doveva quindi esservi una settima apparizione della Madonna alla Cova da Iria. Quando? In essa, che cosa voleva comunicare o manifestare agli uomini la Madonna? Comunque sia, sembra ovvio ammettere che suor Lucia dovrebbe essere ancora una volta la confidente della Madonna alla Cova da Iria.
Stando così le cose, se questa settima apparizione non è avvenuta segretamente, essa rappresenta una delle grandi aspettative relative a Fatima.

domenica 8 gennaio 2017

Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe Domenica 08 gennaio

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Lettura del Vangelo secondo Luca (2,42-52)
Quando Gesù ebbe dodici anni,essendo essi ascesi a Gerusalemme secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

venerdì 6 gennaio 2017

Solennità dell'Epifania di N.S.Gesù Cristo.

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L'adorazione dei "magi" a Gesù Bambino è uno degli episodi più significativi della storia del mistero della salvezza che l'Incarnazione vuole operare sulla terra.Ha significato evidente della chiamata universale di tutti gli uomini alla salvezza per Cristo. Al di là della chiusa prospettiva salvifica dell'antico popolo eletto, qui appaiono visibili le radici dell'universalismo cristiano, già espresso dal vegliardo Simeone che ha chiamato il Messia "Luce per illuminare le genti"(Lc 2,32).
Va detto subito,però, che la parola" Epifania", titolo della festa odierna, significa manifestazione,perché oggi si ricorda quando Gesù per la prima volta si è fatto conoscere da pagani, da Gentili: tali erano i Magi venuti misteriosamente e miracolosamente dall'Oriente a TrovarLo ed ad adorarLo. Questo il titolo della festa: manifestazione del Signore. Si ricorda che Iddio in forma positiva, e cioè non soltanto attraverso il creato che parla di Lui e di Lui solo, ma attraverso un fatto storico si è fatto conoscere dagli uomini. Gesù entrando nel mondo ha fatto conoscere Dio e tutta la misteriosa azione di Dio.
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