Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

mercoledì 5 novembre 2014

"L'autoritarismo episcopale al posto della verità"



Facciamo un attimo mente locale.

Ma questi gerarchi, che si permettono di abbracciare e accogliere scismatici ed eretici, mentre minacciano scomuniche nei confronti dei fedeli che vogliono partecipare al Santo Sacrificio custodito e celebrato dalla Fraternità sacerdotale San Pio X, si rendono conto che la loro inusitata scomunica e diretta di fatto nei confronti della Chiesa bimillenaria, che dovrebbe essere loro Mater et Magistra? Come potete costatare in Austria Porte aperte per Donne che arbitrariamente si sono fatte ordinare prete e adirittura anche vescovesse per esse porte aperte.

Dal blog di Marco Tosatti riprendiamo una vicenda che offende il sacerdozio cattolico e l'ordine episcopale.

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Una donna prete (e vescovo) che è stata scomunicata undici anni fa in Austria partecipa regolarmente – una volta ogni quindici giorni - a cerimonie liturgiche presso i Benedettini. Questo accade in Austria, e il vescovo del luogo, a quanto pare, non ha niente da dire al proposito. La notizia viene dal Daily Telegraph. Un cronista è andato a parlare con Christine Mayr-Lumetzberger, e gli sono state mostrate fotografie in cui la si vede mentre presiede a cerimonie liturgiche nelle chiese cattoliche dell’Austria, fianco a fianco on un prete cattolico durante una processione per un funerale e all’altare del monastero di Kremsmunster.

Nel 2002 Mayr-Lumetzberger e sei altre cattoliche decisero di farsi ordinare: “Avevo sentito la chiamata di Dio al sacerdozio sin da quando ero bambina – ha detto al Telegraph – e volevo diventare prete prima di morire. Sarebbe stato impossibile se avessi aspettato che i preti maschi decidessero”.

Furono scomunicate, ma in seguito si portò la sfida a un nuovo livello, e Mayr si fece ordinare vescovo da “più di un vescovo che si trova in buoni rapporti con Roma. E’ stata la loro idea, non la mia”. Non fa il nome dei vescovi implicati, nel timore che possano subire sanzioni da Roma [i veterocattolici di Utrecht? ndr].

La donna sostiene che “la maggior parte dei preti cattolici in Austria sono molto gentili, mi chiamano signora vescovo”. E mostra numerose fotografie di se stessa, in vesti liturgiche vescovili, mentre celebra battesimi, matrimoni e funerali in chiese cattoliche in tutta l’Austria.

Negli ultimi dieci anni l’ha fatto ogni due settimane, all’altare del più antico convento benedettino dell’Austria. Kresmunster. E a quanto sembra i vescovi non hanno preso nessuna misura.

Adesso si attende che il Prefetto della Congregazione per i Religiosi, il brasiliano Braz De Aviz, così fermo e severo con i Francescani dell’Immacolata per ragioni ancora tenute rigorosamente segrete, manifesti la sua presenza.

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