UNA VISIONE PROFETICA
Si legge nella Sacra Scrittura la seguente visione che ebbe il Profeta Ezechiele, parecchi secoli prima della venuta di Gesù Cristo nel mondo. Eccone la narrazione:
- La mano del Signore venne sopra il me e mi condusse in ispirito in mezzo ad un campo pieno di ossa. Mi fece camminare tra le ossa, che erano sovrabbondanti e molto secche. Il Signore mi disse: O uomo, credi tu che queste cose diventeranno vive? - Voi lo sapete, o Signore Iddio! - così io risposi. Ed egli disse a me: Profetizzerai intorno a queste ossa e dirai: Ossa secche, ascoltate la parola del Signore! Io manderò a voi lo spirito e vivrete! Vi darò i nervi, vi farò crescere la carne, stenderò su voi la pelle, vi darò l'anima e ritornerete in vita. Così saprete che io sono il Signore.
Parlai a nome di Dio come mi era stato comandato; le ossa si accostarono alle ossa e ciascuno andava alla propria giuntura. E mi accorsi che sopra le ossa erano andati i nervi, la carne e la pelle; però non c'era l'anima.
- Il Signore, continua Ezechiele, mi disse. Parlerai nel mio nome allo spirto e dirai: Il Signore Iddio dice questo: Vieni, o spirito, dai quattro venti e va' sopra questi morti affinché risorgano!
Feci come mi era stato ordinato; entrò l'anima in quei corpi ed ebbero vita; infatti si rizzarono in piedi e si formò una grandissima moltitudine.
Questa visione del Profeta ci dà l'idea di quanto avverrà alla fine del mondo.
LA RISPOSTA AI SADDUCEI
Gli Ebrei erano a conoscenza della risurrezione dei morti. Però non tutti l'ammettavano; infatti tra i dotti si formarono due correnti o partiti: Farisei e Sadducei. I primi ammettevano la risurrezione, i secondi la negavano.
Venne Gesù Cristo nel mondo, iniziò la vita pubblica con la predicazione e fra le tante verità insegnava essere cosa certa che i morti avranno da risuscitare.
Si riaccese allora la questione più viva che mai, fra Farisei e Sadducei. Questi ultimi però non volevano cedere e cercavano argomenti da contrapporre a quanto Gesù Cristo insegnava in proposito. Credettero un giorno di aver trovato un argomento molto forte e lo proposero pubblicamente al Divin Redentore.
Gesù era tra i suoi discepoli e tra la moltitudine che lo accalcava. Si fecero avanti alcuni dei Sadducei e lo interrogarono: Maestro, Mosè ci lasciò scritto: Se il fratello di qualcuno morrà essendo ammogliato e non avrà figli, il fratello sposi la moglie di lui e susciti il seme di suo fratello. Adunque ci furono sette fratelli; il primo prese moglie e morì senza figli. Il secondo sposò la donna ed anche egli morì senza figli. Allora la sposò il terzo e similmente in seguito la sposarono tutti e sette i fratelli, i quali morirono senza lasciare figli. In ultimo mora tinche la danna. Nella risurrezione dei morti questa donna di chi dovrà essere moglie, avendola avuta tutti e sette?
Pensavano i Sadducei di chiudere la bocca a Gesù Cristo, somma sapienza, e di sfatarlo davanti al popolo. Ma si sbagliarono!
Con calma Gesù rispose: Voi v'ingannate, perchè non conoscete le Sacre Scritture e neanche la potenza di Dio! I figli di questo secolo si sposano e si maritano; nella risurrezione dei morti non ci saranno né mariti né mogli; né in seguito potranno più morire, infatti saranno come gli Angeli e saranno figli di Dio, essendo figli della risurrezione. Che i morti risorgeranno, lo dichiara anche Mosè trovandosi presso il roveto ardente, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe. Non è dunque il Dio dei morti, ma dei vivi, poiché tutti vivono per Lui.
Udendo tale risposta, alcuni degli Scribi dissero: Maestro, hai eletto bene! Il popolo intanto rimaneva estasiato davanti alla dottrina sublime del Messia.
GESU' RISUSCITA I MORTI
Gesù Cristo provava la sua dottrina con i miracoli. Egli, essendo Dio, poteva comandare al mare e al vento e farsi ubbidire; nelle sue mani si moltiplicavano i pani ed i pesci; ad un suo cenno l'acqua diventava vino, i lebbrosi guarivano, i ciechi riacquistavano la vista, i sordi l'udito, i muti la loquela, gli zoppi si raddrizzavano ed i demoni uscivano dagli ossessi.
Davanti a questi prodigi, operati continuamente, il popolo restava avvinto a Gesù ed ovunque per la Palestina si esclamava: Mai si son viste tali cose!
Ad ogni nuovo miracolo, una nuova meraviglia della folla. Quando però Gesù risuscitava qualche morto, lo stupore dei presenti arrivava al colmo.
Risuscitare un morto... vedere un cadavere, freddo, in via di putrefazione, dentro la bara oppure disteso sul letto... e subito dopo, ad un cenno del Cristo. vederlo muovere, alzarsi, camminare... quanto stupore non doveva destare!
Gesù risuscitava i morti per dimostrare che era Dio, padrone della vita e della morte; ma voleva anche provare in tal modo essere. possibile la risurrezione dei corpi alla fine del mondo. Era questa la migliore risposta alle difficoltà che mettevano avanti i Sadducei.
I morti da Gesù Cristo chiamati alla vita furono molti; però gli Evangelisti ci tramandarono solamente le circostanze di tre defunti risuscitati. Non è superfluo riportare qui la narrazione.
LA FIGLIA DI GIAIRO
Il Redentore Gesù era disceso dalla barca; la gente, appena lo vide, corse a Lui. Mentre era ancora vicino al mare, si fece innanzi un tale di nome Giairo, Arcisinagogo. Era un padre di famiglia, molto addolorato perché la figliuola di dodici anni stava per morire. Che cosa non avrebbe fatto per salvarla!?... Avendo visto inutili i mezzi umani, pensò di rivolgersi a Gesù, l'operatore di prodigi. Dunque l'Arcisinagogo, senza rispetto umano, si gettò ai piedi di Gesù con le lacrime agli occhi e disse: O Gesù Nazareno, la mia figliuola è in agonia! Vieni subito a casa, imponi su di essa la tua mano affinchè sia salva e viva!
Il Messia esaudì la preghiera del padre e si avvio alla casa di lui. La moltitudine che era grande, lo seguiva. Lungo il cammino, la veste di Gesù fu toccata con fede da una donna che da dodici anni soffriva perdita di sangue. Sull'istante fu risanata. Gesù dopo le disse: O figlia, la tua fede ti ha salvata; va' in pace!
Mentre diceva questo, ecco venire alcuni dalla casa dell'Arcisinagogo annunziando la morte della fanciulla. - E' inutile che tu, o Giairo, disturbi il Divin Maestro! La tua figliuola è morta!
Il povero padre era in preda al dolore; ma Gesù lo confortò dicendo: Non aver paura; soltanto abbi fede! - intendendo dire: Per me è la stessa cosa il far guarire da una malattia o il richiamare in vita un morto!
Il Signore si staccò dalla folla e dai discepoli e volle che lo seguissero soltanto i tre Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni.
Giunti all'abitazione di Giairo, Gesù vide molte persone che piangevano. - Perchè piangete? - disse loro. La fanciulla non è morta, ma dorme!
ī parenti e gli amici, che di già avevano contemplato il cadavere, a sentire queste parale, lo presero per pazzo. Gesù diede ordine che tutti restassero fuori e volle con sè nella camera della defunta il padre, la madre ed i tre Apostoli.
Realmente la fanciulla era morta. Per il Signore il richiamare in vita era facile come per noi svegliare uno che dorme. Gesù infatti, avvicinatosi al cadavere, ne prese la mano e disse: Talitha cum!! - cioè, fanciulla, te lo dico io, alzati! - A queste divine parole l'anima ritornò nel cadavere e la . fanciulla poté alzarsi e camminare per la stanza.
I presenti furono presi da grande stupore,e dapprima neanche volevano credere ai propri occhi; ma Gesù li rassicurò e affinché si convincessero meglio, ordinò che si desse da mangiare alla fanciulla.
Quel corpo, pochi istanti prima freddo cadavere, era divenuto vegeto e poteva compiere le sue ordinarie funzioni.
IL FIGLIO DELLA VEDOVA
Si portava a seppellire un giovanetto; era figlio unico di madre vedova. Il corteo funebre era giunto alla porta della .città di Naim. Il pianto della madre toccava il cuore di tutti. PoVera donna! Aveva perduto ogni bene con la morte del1'unico figlio; era rimasta sola al mondo!
In quel momento faceva il suo ingresso a Naim il buon Gesù, seguito al solito da una grande folla. Il Cuore Divino non restò insensibile alle grida della madre: Avvicinatosi: Donna, le disse, non piangere!
Gesù ordinò ai portatori della bara di fermarsi. Tutti gli occhi si fissarono sui Nazareno e sulla bara, ansiosi di vedere qualche prodigio. Ecco vicini l'autore della vita e la morte. Basta che il Redentore lo voglia e subito la morte cederà la preda. Quella mano onnipotente toccò la bara ed ecco il miracolo.
- Giovinetto, disse Gesù, te lo comando io, alzati!
Le aride membra si scuotono, gli occhi si aprono ed il risuscitato si alza, mettendosi a sedere sulla, bara.
- O donna, avrà soggiunto il Cristo, te lo avevo detto di non piangere! Eccoti il figlio!
E' più da immaginare che da descrivere ciò che la madre abbia fatto a vedere il figliuolo tra le braccia! Dice l'Evangelista: A vedere ciò tutti furono pieni di timore e glorificarono Iddio.
LAZZARO DI BETANIA
La terza ed ultima risurrezione che il Vangelo narra nei minimi particolari è quella di Lazzaro; la narrazione è tipica e merita di essere riportata integralmente.
A Betania, villaggio poco distante da Gerusalemme, abitava Lazzaro con le due sorelle, Maria e Marta. Maria era stata pubblica peccatrice; ma pentitasi del male fatto, si era data completamente alla sequela di Gesù; e volle anche offrire a Lui la propria abitazione per ospitarlo. Il Divin Maestro volentieri alloggiava in quella casa, ove trovava tre cuori retti e docili ai suoi insegnamenti: Lazzaro si era ammalato gravemente. Le due sorelle, sapendo che Gesù non era in Giudea; mandarono alcuni per avvisarlo.
- Maestro, costoro gli - dissero, colui che tu ami, Lazzaro, è gravemente infermo!
Udendo ciò, Gesù rispose: Questa infermità non è per la morte, ma per la gloria di Dio, affinché per essa sia glorificato il Figlio di Dio. - Tuttavia Egli non andò subito a Betania e si trattenne ancora due giorni nella regioni del Giordano.
Dopo di questo, disse ai suoi discepoli: Andiamo di nuovo in Giudea... Il nostro
amico Lazzaro già dorme; ma vado io a. svegliarlo. - I discepoli gli osservarono: Signore, se dorme, certamente sarà in. salvo! - Gesù però non intendeva parlare del sonno naturale, bensì della morte dell'amico; perciò chiaramente lo disse: Lazzaro è già morto ed io sono contento di non essermi trovato ivi, affinché voi crediate. Adunque, andiamo da lui!
Quando Gesù arrivò, da quattro giorni il morto era stato seppellito.
Essendo la famiglia di Lazzaro conosciuta e tenuta in considerazione, sparsasi la notizia della morte, molti Giudei erano andati a trovare le sorelle Marta e Maria per consolarle.
Intanto Gesù era giunto presso il villaggio, ma non vi era entrato. La notizia della sua venuta arrivò subito all'orecchio di Marta, la quale lasciò tutti senza dirne il motivo e corse incontro al Redentore. Maria ignara del fatto, rimase in casa con le persone amiche venute a confortarla.
Marta, visto Gesù, esclamò con le lacrime agli occhi: O Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
- Le rispose Gesù: Tuo fratello risorgerà nella risurrezione alla fine del mondo! - Soggiunse il Signore: lo sono la risurrezione e la vita; chi crede in me anche morto, vivrà! E chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?
- Si, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivo, venuto in questo mondo!
Gesù le disse di andare a chiamare la sorella Maria. Ritornò Marta a casa e disse alla sorella sottovoce: E' venuto il Divino Maestro e desidera parlarti; è ancora all'ingresso del villaggio.
Maria, udendo questo, subito si alzò e andò da Gesù. I Giudei, che erano a farle visita, a vedere improvvisamente alzare Maria ed uscire frettolosa da casa, dissèro: Certamente va al sepolcro del fratello per piangere. Andiamo anche noi con essa!
Giunta Maria dove era Gesù, a vederlo, si gettò ai suoi piedi, dicendo: Se tu, o Signore, fossi stato qui, mio fratello - non sarebbe morto!
Gesù, come Dio, non poteva commuoversi, perchè niente era capace di turbarlo; però come uomo, avendo cioè un corpo ed un'anima come l'abbiamo noi, era suscettibile a commozione. E difatti, a vedere Maria che piangeva ed i Giudei, venuti con lei, pure piangenti, fremette Egli nel suo spirito e si turbò. Allora disse: Dove avete seppellito il morto? - Signore, gli risposero, vieni e vedrai!
Gesù era profondamente commosso e cominciò a piangere. I presenti a questa scena si meravigliarono e dissero: Si vede che amava assai Lazzaro! - Alcuni soggiunsero: Ma se ha fatto tanti miracoli, non poteva impedire che il suo amico morisse?
Si giunse al sepolcro, il quale consisteva in una grotta con una pietra all'ingresso.
La commozione di Gesù aumentò; Egli . allora disse: Allontanate la pietra dall'ingresso del sepolcro! - Signore, esclamò Marta, il cadavere è in putrefazione e puzza! E' seppellito da quattro giorni! - Ma non ti ho detto, replicò Gesù, che se tu crederai, vedrai la gloria di Dio?
La pietra fu rimossa; ed ecco apparire Lazzaro, disteso sopra un rialzo, avvolto in un lenzuolo, mani e piedi legati fetore del cadavere era segno evidente che la morte aveva cominciato l'opera sua distruggitrice.
Gesù, rivolti gli occhi in alto, disse: O Eterno Padre, ti ringrazio che mi hai esaudito! Io lo sapevo che tu sempre mi ascolti; ma ho detto questo per il popolo che mi circonda, affinché creda che mi hai mandato nel mondo!
Detto questo, con gran voce Gesù gridò: Lazzaro, vieni fuori/ - Sull'istante il corpo in putrefazione si rianimò. II Signore dopo disse: Ora scioglietelo e fate che esca dal sepolcro!
Nel vedere Lazzaro vivo, fu per tutti immensa meraviglia! Quale consolazione per le due sorelle il ritornare a casa col fratello! Quanta riconoscenza verso il Redentore, Autore della vita!
Lazzaro visse ancora molti anni. Dopo l'Ascensione di Gesù Cristo, venne in Europa e fu vescovo di Marsiglia.
LA PROVA MAGGIORE
Oltre a risuscitare gli altri, Gesù volle risuscitare anche lui stesso e fece questo per provare in modo chiarissimo la, sua Divinità e per dare all'umanità una idea del corpo risuscitato.
Contempliamo la morte e la risurrezione di Gesù Cristo nei suoi particolari.. Il numero sterminato di miracoli compiuti dal Redentore avrebbe dovuto convincere tutti della sua Divinità. Ma alcuni non volevano credere e volontariamente chiudevano gli occhi alla luce; tra costoro erano i Farisei superbi, i quali erano invidiosi della gloria del Cristo.
Un giorno essi si presentarono a Gesù e gli dissero: Ma dacci un segno che tu vieni dal Cielo! - Egli rispose che segni ne aveva dato tanti e che tuttavia ne avrebbe dato uno speciale: Come il Profeta Giona stette tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così Il Figlio dell'uomo starà tre giorni e tre notti nelle viscere della terra e poi risorgerà!... Distruggete questo tempio, parlava del suo corpo, e dopo tre giorni lo riedificherò!
Già si era sparsa la notizia che Egli sarebbe morto e poi risuscitato. I suoi nemicî se ne ridevano. Gesù dispose le cose in modo che la sua morte fosse pubblica ed accertata e che fosse provata dai nemici stessi la sua gloriosa risurrezione.
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