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I MORTI RISORGERANNO VI PARTE


LO SFACELO

In terra ci sarà la costernazione dei popoli per lo sbigottimento prodotto dal mare. Si consumeranno gli uomini per la paura e per l'aspettazione di quanto sarà per accadere in tutto l'universo, poi­ché le potenze del cielo saranno sconvol­te: il sole si oscurerà, la luna non darà più luce e cadranno dal cielo le stelle.

Tutto l'universo si sconvolgerà prima del giudizio. Il mare sta adesso dentro i confini tracciati da Dio; in quel tempo invece le onde si riverseranno sulla ter­ra. Il terrore sarà grande sia per il rumo­reggiare furioso del mare sia per le inon­dazioni. Gli uomini fuggiranno a ripa­rarsi sui monti. Ma essi, dal presente pre­sagendo il futuro molto più terribile, sa­ranno in grande affanno. La tribolazione sarà grande, quale mai fu dal principio del mondo. La disperazione s'imposses­serà degli uomini; e se Iddio, in grazia degli eletti non abbreviasse quei giorni, nessuno si salverebbe.

Immediatamente dopo ciò, il sole per­derà la sua energia e si oscurerà; per con­seguenza anche la luna, che manda alla terra la luce riflessa del sole, resterà al buio. Gli astri del firmamento oggi se­guono la legge del Creatore e danzano con ordine meraviglioso attraverso gli spazi. Prima del Giudizio il Signore to­glierà alle stelle la legge di attrazione e

di repulsione, da cui sono governate, ed andranno a cozzare le une contro le al­tre producendo il caos.

Ci sarà anche il fuoco distruggitore. La Sacra Scrittura infatti dice: Prece­derà innanzi a Dio il fuoco... La terra e le cose che sono in essa saranno bruciate. Quanta desolazione!


UNA RIFLESSIONE

In conseguenza di tutto ciò la terra sa­rà simile al deserto e silenziosa come uno sterminato cimitero.

E' ben giusto che la terra, testimone di tutte le iniquità umane, venga purifi­cata prima che il Divin Giudice faccia la sua gloriosa comparsa.

E qui faccio una riflessione. Gli uomi­ni si affaticano per guadagnare un pal­mo di terreno. Si fabbricano. palazzi, si costruiscono ville, s'innalzano monumen­ti. Dove andranno a finire queste cose?... Serviranno ad alimentare il fuoco fina­le!... I re si fanno guerra e spargono il sangue per ingrandire i loro stati. In quel giorno di distruzione tutti i confini scompariranno.

Oh, se gli uomini meditassero queste cose, quanto male potrebbero evitare!

Si sarebbe meno attaccati alle cose di questo mondo, si agirebbe con più giu­stizia, non si verserebbe tanto sangue!


L'ANGELICA TROMBA

Il Figlio dell'uomo manderà i suoi An­geli con tromba e voce molto sonora, i quali raduneranno i suoi eletti dai quat­tro venti, da un'estremità all'altra dei cieli.

Gli Angeli, servitori fedeli di Dio, da­ranno di piglio ad una tromba misterio­sa e faranno sentire la loro voce in tut­to il mondo. Sarà questo il segno della risurrezione universale.

Pare che tra questi Angeli debba es­serti anche San Vincenzo Ferreri. Era questi un Sacerdote Domenicano, il qua­le predicava frequentemente sul Giudi­zio Universale. La sua predicazione ave­va luogo, come si usava ai suoi tempi, an­che lungo le piazze. Si narra nella sua vita che, trovandosi egli un giorno a predicare all'aperto sul Giudizio davanti ad una grande moltitudine, passava un cor­teo funebre. Il Santo fece fermare i por­tatori della bara e disse al defunto: In nome di Dio, o fratello, alzati e dici a questo popolo se è vero quanto io ho pre­dicato sul Giudizio Universale! - Per di­vina virtù il morto si rianimò, si alzò sul­la bara e disse: Quanto egli insegna è ve­ro! Anzi Vincenzo Ferreri sarà uno di quegli Angeli che, alla fine del mondo, suoneranno la tromba per far risorgere i morti! - Detto questo, si ricompose sulla bara. In conseguenza di ciò, S. Vin­cenzo Ferreri viene rappresentato nei quadri con le ali alle spalle e con una tromba in mano.

Dunque, appena gli Angeli suoneran­no ai quattro venti, ci sarà un muoversi dappertutto, poiché le anime usciranno dal Paradiso, dall'inferno e dal Purgatorio, ed andranno a riunirsi al proprio corpo.

Diamo ora, o lettore, uno sguardo a queste anime ed uno sguardo ai corpi, facendo qualche. pia riflessione.


I BEATI

Saranno passati cinquanta, cento, mil­le anni... dacché le anime si trovano in Paradiso, in quell'oceano di felicità. Un secolo, per loro è meno di un minuto, poiché il tempo nell'altra vita non si computa.

Iddio si manifesta alle anime beate, inondandole di gioia perfetta; e pur es­sendo le anime tutte felici, ciascuna pe­rò gode in rapporto al bene operato nel­la vita. Sono sempre sazie e sempre avi­de di felicità. Iddio è così infinitamente grande, buono e perfetto, che le anime vi trovano sempre nuove meraviglie da contemplare. L'intelligenza, fatta per la verità, s'inabissa in Dio, Verità per es­senza, e gode senza misura penetrando le divine perfezioni. La volontà, fatta per il bene, si unisce intimamente a Dio, Sommo bene, e lo ama senza limite; in questo amore trova perfetta sazietà.

Oltre a ciò, le anime godono la com­pagnia della Corte Celeste. Sono eserciti sterminati di Angeli distribuiti in nove cori, che risplendono di luce arcana, emanata da Dio, che fanno echeggiare il Pa­radiso di melodie ineffabili, cantando lo­di al Creatore. Maria Santissima, la Re­gina del Paradiso, splendendo in supe­riorità su tutti i Beati come il sole sugli astri, incanta con la sua eccelsa bellez­za! Gesù, l'Agnello Immacolato, imma­gine perfetta dell'Eterno Padre, rischiara il Paradiso, mentre le anime che lo han­no servito in terra, lo vanno lodando e benedicendo!

Sono schiere d'innumerevoli vergini che seguono il Divino Agnello ovunque vada. E sono martiri e confessori e peni­tenti, che in vita hanno amato Iddio, i quali tutti si uniscono ad osannare alla Santissima Trinità, dicendo: Santo, San­to, Santo è il Signore, Dio degli Eserciti. A Lui sia gloria per tutta l'eternità!

Ho dato una pallidissima idea di ciò che godono i beati in Paradiso. Sono co­se che non si possono descrivere. San Paolo fu ammesso a vedere il Paradiso menare era in vita e interrogato a dire ciò che aveva visto, rispose: Occhio uma­no mai vide, orecchio umano mai udì, cuore umano non può comprendere ciò che Iddio ha preparato a coloro che lo armano! - Insomma, tutte le gioie di questo mondo, prodotte dalla bellezza, dall'amore, dalla scienza e dalla ricchez­za, messe assieme, son ben piccola cosa in confronto a quello che gode ogni istan­te un'anima in Paradiso! Ed è così, per­chè le gioie ed i piaceri del mondo sono di ordine naturale, mentre quelli del Cie­lo sono di ordine soprannaturale, il che richiede una superiorità pressocché infinita.

Dunque, mentre le anime in Paradiso saranno immerse nella felicità più per­fetta, ecco sentirsi il suono misterioso della tromba che chiamerà al Giudizio. Tutte le anime allora usciranno festanti dal Paradiso ed andranno ad informare il proprio corpo, il quale per virtù divina si ricomporrà in un batter d'occhio. Il corpo acquisterà nuove perfezioni e sarà simile al Corpo risorto di Gesù Cristo. Come sarà ineffabile quell'incontro! - Vieni, dirà l'anima beata, vieni, corpo, a riunirti a me!... Queste mani mi serviro­no per lavorare a gloria di Dio ed a bene del prossimo; questa lingua mi aiutò a pregare, a dare buoni consigli; queste membra furono ubbidienti a me in con­formità alla retta ragione!... Fra poco, dopo il Giudizio, andremo assieme in Pa­radiso! Sapessi quanto è grande la ricom­pensa di quel poco di bene fatto sulla terra! Ti ringrazio, o corpo mio!

Da parte sua, il corpo dirà: ed io ti so­no grato, o anima, perchè in vita mi go­vernasti bene!... Tu tenevi a freno i miei sensi, affinché non operassero male! Tu mi mortificavi con la penitenza e così ho potuto custodire la purezza! Tu mi nega­vi i piaceri illeciti.. ed ora vedo che i go­dimenti che mi sono preparati sono di gran lunga superiori... e li avrò eterna­mente!.. O felice penitenza! Felici ore passate nel lavoro, nell'esercizio della ca­rità e nella preghiera!

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