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Il concistoro discute di famiglia, divorziati e nozze nulle


IL CONCISTORO STRAORDINARIO SULLA FAMIGLIA
Padre Lombardi: 42-43 interventi dopo introduzione di Kasper. Clima non di “tensione o ansia”. Scelti i presidenti del sinodo sulla famiglia: Tagle, Vingt-Trois e Damasceno

                                                            IACOPO SCARAMUZZI




CITTÀ DEL VATICANO

La possibilità di concedere la comunione ai divorziati risposati è stata dibattuta al concistoro straordinario sulla famiglia che si celebra in Vaticano, ieri e oggi, nel corso di una discussione “molto ampia e serena”, dove non sono però mancate sottolineature circa le “difficoltà” della visione cristiana della famiglia nella attuale “cultura secolarizzata”. Nel corso di un briefing, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha riferito che, dopo l’intervento introduttivo del cardinale Walter Kasper ieri mattina (che ha ricevuto i complimenti di “tantissimi padri”), sono intervenuti sinora 42-43 cardinali sugli oltre 150 presenti, ed ha messo in evidenza che la due-giorni si inserisce in un “cammino sinodale di due anni” e non giungerà, dunque, a conclusioni definitive.



Nel corso del dibattito che si è svolto tra ieri pomeriggio e questa mattina, una “serie di interventi” ha affrontato “da punto di vista canonico e giuridico” le “procedure per le cause in cui si pone la nullità” del matrimonio e “come eventualmente migliorare, semplificare, riprendere in considerazione questo ambito”, ha detto il gesuita. Vi è poi stata “sulla questione dei divorziati risposati e della ammissione a sacramenti” un’altra “serie di interventi” che, ha tenuto a dire Lombardi, si è svolta in maniera “molto ampia e serena”. Nel merito, Lombardi ha registrato il “grande impegno di riuscire a coniugare nel modo migliore il tema della fedeltà al mandato di Cristo” e quello “della misericordia” e della “attenzione pastorale alle persone e alle diverse situazioni”.Tra gli interventi, anche alcuni “di carattere più generale con una prospettiva ampia della visione della famiglia nella prospettiva dell'antropologia cristiana” e la “valutazione del rapporto tra questa visione e il contesto della cultura secolarizzata, che porta avanti visioni della famiglia, della sessualità e della persona molto diverse” di fronte alle quali “la visione cristiana si trova in una situazione di difficoltà”, ha detto Lombardi, precisando che non vi è stato però, in questi interventi, un clima di “lamentela” ma comunque di “realismo”. Non sono state “tematizzate” questioni come la contraccezione o le coppie omosessuali, ha risposto il portavoce vaticano ai giornalisti. In generale, l’atmosfera della discussione tra cardinali non è stata di “tensione o ansia”, ha detto Lombardi, ma di “discernimento, saggezza e ricerca insieme” per affrontare i problemi.
All’inizio della riunione, il Papa ha annunciato di aver scelto come presidenti del sinodo straordinario sulla famiglia che si svolgerà dal 5 al 19 ottobre prossimi i cardinali André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, Louis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, e Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida. Nessuno dei tre è dunque un curiale. Già decisi nei mesi scorsi, invece, il relatore generale, il cardinale di Budapest Peter Erdo, e il segretario speciale, l’arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte. Padre Lombardi, ad ogni modo, ha sottolineato che “non c'è da aspettarsi dal Concistoro una conclusione o un orientamento unitario” sui divorziati risposati o altre tematiche famigliari, perché la riunione dei cardinali è piuttosto una “incoraggiante introduzione al cammino del sinodo” che non intende quindi “prefigurare o condizionare” il sinodo straordinario dell’ottobre 2014 né quello ordinario già previsto per il 2015 sempre sulla pastorale famigliare: “Abbiamo davanti a noi un cammino sinodale che dura due anni, con ampia consultazione, due sinodi che dureranno alcune settimane, le risposte delle conferenze episcopali – ha detto Lombardi – non pretendiamo che nel giro di due giorni, in cui neanche riusciranno tutti i cardinali a parlare perché il tempo è limitato, si debbano affrontare tutti gli argomenti”.

All’inizio del briefing, padre Lombardi ha letto una dichiarazione “approvata” anche dal Papa nel quale il Concistoro eleva “una particolare supplica” per i “numerosi cristiani che, in diverse parti del mondo, sono sempre più frequentemente vittime di atti di intolleranza o di persecuzione” e ricorda le nazioni teatro di conflitti, tensioni e guerre come il Sud Sudan, la Nigeria, l’Ucraina, la Siria, la Repubblica centrafricana: “Sempre più urgente è l’iniziativa della comunità internazionale per favorire la pace e la riconciliazione interna, garantire il ripristino della sicurezza e dello Stato di diritto e permettere l’indispensabile accesso agli aiuti umanitari. Purtroppo, si è avuto modo di notare che molti dei conflitti in corso vengono descritti come di natura religiosa, non di rado contrapponendo surrettiziamente cristiani e musulmani, mentre si tratta di conflitti che hanno primariamente radici di natura etnica, politica o economica. Da parte sua, la Chiesa cattolica, nel condannare ogni violenza perpetrata in nome dell’appartenenza religiosa, non mancherà di continuare il proprio impegno per la pace e la riconciliazione, attraverso il dialogo interreligioso e le molteplici opere di carità che quotidianamente forniscono aiuto e conforto ai sofferenti ovunque nel mondo”.















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