San Valentino
vera storia
Pochi conoscono la vera storia del vescovo e martire Valentino.
Valentino da Interamna, vescovo, martire e santo patrono dell'amore universale, nacque intorno all'anno 176 nella città umbra che oggi corrisponde all'attuale Terni, l'antica Interamna Nahartium o Interamnia. Morì a Roma per decapitazione sotto l'impero di Aureliano nell'anno 270 (o forse nel 273, la data non è certa). Le sue spoglie furono sepolte sulla collina di Terni, città della quale fu vescovo dall'anno 197 e della quale è tuttora patrono.
San Valentino si recò a Roma per guarire un ammalato. Durante il suo soggiorno romano convertì il rinomato filosofo Cratone e tre suoi giovani discepoli ateniesi, esponendosi con il suo zelo alla facile delazione dei pagani. Il vescovo venne tradotto in tribunale e condannato alla decapitazione, che avvenne nell'anno 273. I tre giovani neoconvertiti ne trasportarono allora il corpo a Terni dove fu sepolto dalla sua comunità cristiana.
Protagonista di storie lontane, che sfumano in leggenda, la sua fama ha superato gli oceani, scavalcato le montagne, traversato i continenti.
In Giappone e negli Stati Uniti, in America Latina come in Asia e in Oceania, Valentino e il santo dell'Amore.
Il legame tra San Valentino e gli innamorati è legato alla tradizione anglosassone medievale, secondo la quale gli uccelli iniziano a nidificare il 14 febbraio risvegliandosi alla vita e al santo di quel giorno sarebbe toccata la protezione appunto degli innamorati. "San Valentino, la primavera è vicino" recita uno dei detti popolari e leggende e curiosità sono prolificate su questo santo, la cui storia è un po' confusa per la presenza di due santi con lo stesso nome vissuti nello stesso periodo e morti entrambi martiri a Roma. A lui facevano ricorso le giovani coppie che volevano far pace.
E` patrono di Terni, Breno e Passau, protettore dei giovani e appunto degli innamorati.
E` raffigurato, a volte, in veste di soldato di Cristo ed è invocato per i dolori al ventre, gli svenimenti e contro le cadute e la peste.
San Valentino Leggende
Questa leggenda narra di un giovane centurione romano di nome Sabino che, passeggiando per una piazza di Terni, vide una bella ragazza di nome Serapia e se ne innamorò follemente.
Sabino chiese ai genitori di Serapia di poterla sposare ma ricevette un secco rifiuto: Sabino era pagano mentre la famiglia di Serapia era di religione cristiana. Per superare questo ostacolo, la bella Serapia suggerì al suo amato di andare dal loro Vescovo Valentino per avvicinarsi alla religione della sua famiglia e ricevere il battesimo, cosa che lui fece in nome del suo amore.
Purtroppo, proprio mentre si preparavano i festeggiamenti per il battesimo di Sabino ( e per le prossime nozze), Serapia si ammalò di tisi. Valentino fu chiamato al capezzale della ragazza oramai moribonda. Sabino supplicò Valentino affinché non fosse separato dalla sua amata: la vita senza di lei sarebbe stata solo una lunga sofferenza. Valentino battezzò il giovane, ed unì i due in matrimonio e mentre levò le mani in alto per la benedizione, un sonno beatificante avvolse quei due cuori per l'eternità.
Perché san Valentino è il patrono degli innamorati?
Quando ha avuto inizio questa tradizione di scambiarsi messaggi e regali amorosi legata alla figura del vescovo martire e patrono della città di Terni? L'origine del culto di san Valentino come patrono degli innamorati affonda le sue radici in varie leggende nate subito dopo la cristianizzazione della festa pagana dei Lupercalia. La festa di san Valentino, come la conosciamo oggi, non ha una origine religiosa ma è una eredità del mondo anglosassone risalente al Medioevo. Due, in particolare, le leggende che fecero di lui il santo degli innamorati: quella della Rosa della riconciliazione e quella legata all'unione tra la giovane cristiana Serapia e al centurione romano Sabino.
Si racconta che un giorno Valentino, sentendo discutere due fidanzati che stavano passando appena fuori del suo giardino, uscì loro incontro portando in dono una rosa rossa, e invitandoli a fare la pace. Le parole del santo ebbero la forza di rasserenare la coppia e, trascorso del tempo, i fidanzati tornarono da Valentino chiedendo la benedizione per le nozze e promettendosi amore eterno. Quando la popolazione venne a conoscenza del fatto, ebbe inizio l'usanza di donarsi rose tra innamorati e di recarsi al cospetto di Valentino per invocarne protezione.
A Terni si narra, infine, la storia d'amore di una fanciulla cristiana di nome Serapia nei confronti del centurione pagano Sabino. Quando i due riuscirono finalmente a vincere le resistenze dei genitori di lei grazie al battesimo di Sabino e alla fede della ragazza, questa si era già ammalata di tisi. Le rimaneva ancora poco tempo da vivere, e Valentino decise di recarsi al capezzale della giovane. Serapia aveva accanto a sé Sabino, desideroso di poter restare per sempre con lei. Quella incrollabile volontà fu esaudita e, con l'intercessione del santo, i due innamorati, abbracciati tra loro, caddero in un sonno che li congiunse per l'eternità
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