È veramente curioso che i reduci e protagonisti dei maggiori fallimenti e disastri ecclesiali degli ultimi 40 anni, ossia i vescovi latinoamericani e germanici, per l’ennesima volta salgano in cattedra ergendosi a modello di “brillanti” riformatori della Chiesa, anzi, a suoi rianimatori. Sempre con le solite ricette “magiche” in mano, vecchie di quarant’anni. Loro, loro che si ritrovano chiese in brandelli, clero scarso, impazzito e amorale, emorragie milionarie di fedeli ogni anno, atenei cattolici che sono alveari di eretici, canoniche ridotte a lupanari, risultati tutti resi possibili non dalla disapplicazione delle loro famigerate “ricette”, ma proprio dall’essere state applicate, sino in fondo. Con “successo”. In cosa consista, questo “successo”, lo stiamo toccando con mano. E pensare che prima che quei vescovi iniziassero con il loro ecclesiologico accanimento terapeutico preventivo, le loro erano Chiese floridissime, robuste, alveare di feconde e copiose vocazioni. Ora ronzano come mosche sarcofaghe intorno alla carcassa di quella che fu un tempo una grande Chiesa, nella speranza di piantarci alcune uova in qualche lembo di carne ancora vivido, sperando di innestarne linfa vitale. Ma dall’uovo della mosca sarcofaga, la mosca dei cadaveri, vengono fuori solo larve, vermi, e infine altre mosche sarcofaghe. Che finiranno di spolpare le ossa della Gran Morta. Et in pulverem reverteris! Ma come pretendono di essere creduti se non sono neppure credibili?
Mons. Carlo Maria Viganò Sul Comunicato stampa circa la ricezione di Fiducia Supplicans https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-vigano-cdl-fernandezs-defense-of-fiducia-supplicans-shows-his-manifest-heresy/ Il Cardinal Fernández scrive che “non c’è spazio per prendere le distanze dottrinali da questa Dichiarazione o per considerarla eretica, contraria alla Tradizione della Chiesa o blasfema”. Come risponderebbe a una simile osservazione? Non stupisce che l’autore di un documento in sé eretico cerchi di difenderlo contro ogni evidenza. Stupisce invece l’impudenza nel contraddire quella sinodalità che, a sentir loro, dovrebbe lasciare autonomia alle “chiese particolari”. Ma questo è ciò che avviene quando una lobby che pretende di avere una legittimazione “democratica” scopre che il popolo – sovrano solo a parole – non asseconda i suoi piani eversivi. Il consenso popolare diventa allora “deriva populista” (come quando non sono i Democratici a vincere onestamente un’elezione) e la st...
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