Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

martedì 30 gennaio 2024

Santuario Madonna dell'Ambro




“Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà.”
[Salmo 46]

Perciò non temiamo se la terra è sconvolta,
se i monti si smuovono in mezzo al mare,
se le sue acque rumoreggiano, schiumano
e si gonfiano, facendo tremare i monti...




Il Santuario


Il Santuario Madonna dell'Ambro prende il suo nome dal vicino Torrente Ambro, è uno dei santuari delle Marche più antichi e più visitati (dopo Loreto).
Definito anche la piccola Lourdes dei Monti Sibillini, è situato a 658 m di altitudine, incastonato tra Monte Priora e Monte Castel Manardo.
Posto nel cuore del Parco dei Sibillini, in uno scenario di rara bellezza, consente allo spirito e al corpo, di trovare pace e ristoro.
Il Santuario ha avuto origine dall' apparizione della Vergine ad una bambina di nome Santina sordomuta fin dalla nascita. In cambio delle preghiere e delle offerte di fiori che la ragazza era solita portare presso un'immagine della Madonna posta nella cavità di un faggio, la Santa Vergine le dette il dono della parola.


L'Apparizione


La tradizione, indefinibile e percorsa da venature leggendarie, fa risalire le origini del Santuario addirittura al Mille e narra quanto segue:
"Nel maggio del Mille, la Vergine SS.ma, cinta di straordinario splendore, apparve in questa sacra roccia, all'umile pastorella Santina, muta fin dalla nascita. La fanciulla ottenne il dono della parola in premio delle preghiere ed offerte dì fiori silvestri che ogni giorno faceva all'immagine della Madonna, posta nella cavità di un faggio (..... probabilmente una quercia tenuto conto delle altre analoghe apparizioni della Madonna e da quanto riportato dal "Bollettino del Comitato per la costruzione della strada rotabile "

per l'Ambro - Anno 1 - N. 1 - Settembre 1998:
".....su in alto, ben disposta al tronco di una quercia, campeggiava l'immagine della Regina dell'Ambro, cui erano di padiglione quei rami annosi .... )".


La piccola Lourdes dei Sibillini



Il Santuario è chiamato anche "la piccola Lourdes dei Sibillini" perché assomiglia molto al più grande e famoso Santuario della Francia.
- Lourdes è collocata in una valle dei monti Pirenei.
- Il nostro Santuario e collocato in una vallata dei monti Sibillini.
- A Lourdes accanto alla grotta dell'Apparizione sccorre un fiume: il Gave.
- Anche accanto al nostro Santuario scorre un fiume : l'Ambro. Proprio da questo fiume prende il nome il Santuario.
- A Lourdes la Madonna è apparsa ad una bambina che si chiama Bernadette.
- Qui la bambina , a cui è apparsa la Madonna, si chiama Santina.

Inoltre, la roccia che fa da padrona in tutto l'ambiente, ricrea l'atmosfera della grotta dove Maria apparve a Bernadette Soubirou.

Il santuario, il porticato ed il campanile sono costruzioni del XX secolo ma le prime notizie del santuario risalgono al 1037 quando i feudatari del luogo, legati all'Abbazia Benedettina di S.Anastasio, la abbellirono donando ai frati alcuni beni. Nel 1602 l'edicola divenuta troppo piccola e danneggiata dall'usura del tempo, fu ricostruita più grande, ma nell'anno successivo, l'architetto Venturi di Urbino iniziò la costruzione di una nuova grande chiesa incorporandovi la precedente in modo che l'immagine della Madonna, attraverso un ampio finestrone, apparisse come pala dell'altare maggiore. A tutt'oggi è ancora così: la statua di Maria, una figura maestosa, scolpita in pietra e seduta in trono, sorride dalla grata sopra l'altare. La vecchia cappella è tappezzata da centinaia di foto di bambini, famiglie, donne, uomini, soldati in bianco e nero che ringraziano la Madonna di una grazia. All'interno della chiesa ci sono dipinti di Sibille, a testimonianza di quanto la tradizione della Sibilla sia così radicata negli abitanti di questa terra che la connotazione negativa e demoniaca è una deformazione avvenuta soltanto in epoca recente: nel passato il sacro ed il profano si intrecciavano continuamente e senza traumi.

Il paesaggio

Oltre alla spiritualità, presente in questo luogo, visitare il Santuario consente di accedere a luoghi di indiscutibile bellezza. Il Santuario è immerso in un'ampia gola, tra Monte Priora (2.333 m) e Monte Castel Manardo (1.817 m), in una verde distesa che costeggia il torrente Ambro che, con le sue acque cristalline, dona una piacevole freschezza anche nelle torride giornate d'agosto.





Il segreto meraviglioso del santo Rosario di San Luigi Maria Grignion de Monfort

Aprite dunque gli occhi, anime devote che trascurate la preghiera composta dallo stesso Figlio di Dio e che ha comandato a tutti i fedeli: voi che apprezzate solo le preghiere composte dagli uomini, come se l’uomo, anche il più illuminato sapesse meglio di Gesù Cristo come si deve pregare. Voi cercate nei libri degli uomini il modo di lodare e di pregare Dio, come se aveste vergogna di quello che il Figlio suo ci ha insegnato. Siete convinti che le preghiere trovate nei libri siano per i sapienti e per i ricchi, e che il Rosario non sia che per le donne, per i fanciulli e per la gente comune, come se le lodi e le preghiere che voi leggete fossero più belle e più gradite a Dio, di quelle contenute nell’orazione domenicale. E’ una tentazione pericolosa quella di non gustare la preghiera che Gesù Cristo ci ha raccomandato, preferendo le preghiere composte dagli uomini. Non è per disapprovare quelle che i santi hanno composto per stimolare i fedeli a lodare Dio, ma non si può accettare che queste siano preferite alla preghiera uscita dalla bocca della Sapienza incarnata, e che si abbandoni la sorgente, per correr dietro ai ruscelli; che si sdegni l’acqua pura per bere acqua torbida. Perché il Rosario, composto dal Padre nostro e dall’Ave Maria, è quest’acqua pura e perenne, che sgorga dalla sorgente della grazia, mentre le altre preghiere, cercate sui libri, non sono che i piccoli ruscelli che da essa derivano.

San Bonaventura ci assicura che chi è vero devoto di Maria sarà scritto nel libro della vita. Vi saremo scritti sicuramente se saremo veri servi di Maria, poiché, secondo san Giovanni Damasceno, Dio non concede la devozione alla sua santa Madre se non a coloro che vuole salvi.
Bella la preghiera che Guglielmo d’Alvernia mette sulle labbra del peccatore che ricorre a Maria: O Madre del mio Dio, pur nella condizione in cui sono ridotto, io ricorro a te pieno di fiducia. Se tu mi respingi, sappi che ti ricorderò che in qualche modo sei tenuta ad aiutarmi: tutta la Chiesa ti proclama Madre di misericordia. Tu sei avvocata e mediatrice di pace. Dopo il Figlio tuo, sei l’unica speranza, l’unico rifugio. Sappi che tutto ciò che hai di grazia e di gloria e la tua stessa dignità di Madre di Dio – se me lo consenti – lo devi ai peccatori: per loro il Verbo divino ti ha fatto sua Madre.
O Maria, mia liberatrice, mia speranza, regina, avvocata e madre mia, io ti amo, ti voglio bene e voglio amarti sempre. Amen. Così sia. Da Le glorie di Maria – di sant’Alfonso Maria de Liguori

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