Carissimi amici e lettori,
aspre critiche stanno arrivando un pò da per tutto proprio dal 18 dicembre, grazie al documento, «Fiducia supplicans che porta la firma di papa Francesco, riguarda la possibilità di benedire coppie omosessuali e altri tipi di coppie non regolari secondo la dottrina cattolica» La disinvoltura del prefetto del dicastero per la Dottrina della fede, il cardinale Víctor Manuel Fernández, ha creato e sta creando sempre di più di un problema in questa fase del pontificato. Ieri l'uscita del Comunicato stampa che porta la firma del neo-porporato Victor M. Fernández e di mons. Armando Matteo (rispettivamente prefetto e segretario del Dicastero per la Dottrina della Fede); stavolta senza nessuna ex audientia da parte del Papa.Un documento magisteriale che contraddice un documento magisteriale. Un comunicato stampa che non è un documento magisteriale. Non definiscono nemmeno cos'è una coppia perchè altrimenti contraddirebbero San Giovanni Paolo II. Il capolavoro di FiduciaSupplicans.La frana in atto sta cogliendo di sorpresa lo stesso Vaticano che non immaginava una reazione tanto accesa.Mentre i media vaticani tengono silenziato il conflitto, sui social abbondano gli interventi pesanti di cardinali, vescovi e persino interi episcopati che hanno fatto sapere al Papa che stavolta non lo seguiranno
Dalle posizioni diametralmente opposte sembra di assistere ad uno scontro tra guelfi e ghibellini. I cardinali e l'episcopato tedesco sono quelli che plaudono di più mentre in Europa quelli polacchi ungheresi adesso anche quelli della francia e singoli vescovi a macchia di leopardo in spagna italia croazia slovenia sono esterrefatti. La disobbedienza si ingrossa, stavolta guidata dall'episcopato africani totalmente compatti nel ritenere la novità perniciosa per la fede cattolica.
Gli africani sembrano decisi a studiare un documento continentale, per dare maggiore enfasi alla battaglia. La questione è talmente abnorme per la Chiesa che parecchi cardinali hanno abbandonato il tradizionale fair play per sparare a zero sul documento di Fernandez. Il cardinale di Montevideo, Sturla, per esempio ma pure quello della Costa d'Avorio o l'arcivescovo di Nairobi, in Kenia hanno proibito totalmente a tutti i loro preti di benedire omosessuali. «Il documento Fiducia Supplicans lo rigettiamo in toto». La Chiesa non è mai stata più divisa.
Il cardinale Gerhard Muller, già Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, teologo di fama internazionale ha diffuso in varie lingue uno studio teologico che aiuta a capire la fragilità del testo di Fernandez. «Ci si chiede se i fedeli sono obbligati ad accettare questo nuovo insegnamento e se il sacerdote è autorizzato a celebrare queste benedizioni private di nuova invenzione. Inoltre il vescovo diocesano può proibirle se dovessero verificarsi nella sua diocesi?» Il cardinale Muller non ha dubbi: «Voglio dire subito che queste innovazioni non possono andare oltre ciò che è stato rivelato dagli Apostoli come Parola di Dio (Dei Verbum, 8). Non ci sono testi biblici o dei Padri o dei Dottori della Chiesa o documenti precedenti del Magistero a sostegno delle conclusioni di questo provvedimento. Per farla breve, si tratta di un salto dottrinale. Si può infatti parlare di sviluppo della dottrina solo se la nuova spiegazione è contenuta, almeno implicitamente, nella rivelazione e, soprattutto, non contraddice le definizioni dogmatiche. Non in questo caso». A suo parere «in un momento in cui una falsa antropologia sta minando l'istituzione divina del matrimonio tra uomo e donna con la famiglia e i suoi figli, la Chiesa dovrebbe ricordare le parole del suo Signore e Capo: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!» Insomma, non è possibile benedire chi vive nel peccato.
Dalle posizioni diametralmente opposte sembra di assistere ad uno scontro tra guelfi e ghibellini. I cardinali e l'episcopato tedesco sono quelli che plaudono di più mentre in Europa quelli polacchi ungheresi adesso anche quelli della francia e singoli vescovi a macchia di leopardo in spagna italia croazia slovenia sono esterrefatti. La disobbedienza si ingrossa, stavolta guidata dall'episcopato africani totalmente compatti nel ritenere la novità perniciosa per la fede cattolica.
Gli africani sembrano decisi a studiare un documento continentale, per dare maggiore enfasi alla battaglia. La questione è talmente abnorme per la Chiesa che parecchi cardinali hanno abbandonato il tradizionale fair play per sparare a zero sul documento di Fernandez. Il cardinale di Montevideo, Sturla, per esempio ma pure quello della Costa d'Avorio o l'arcivescovo di Nairobi, in Kenia hanno proibito totalmente a tutti i loro preti di benedire omosessuali. «Il documento Fiducia Supplicans lo rigettiamo in toto». La Chiesa non è mai stata più divisa.
Il cardinale Gerhard Muller, già Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, teologo di fama internazionale ha diffuso in varie lingue uno studio teologico che aiuta a capire la fragilità del testo di Fernandez. «Ci si chiede se i fedeli sono obbligati ad accettare questo nuovo insegnamento e se il sacerdote è autorizzato a celebrare queste benedizioni private di nuova invenzione. Inoltre il vescovo diocesano può proibirle se dovessero verificarsi nella sua diocesi?» Il cardinale Muller non ha dubbi: «Voglio dire subito che queste innovazioni non possono andare oltre ciò che è stato rivelato dagli Apostoli come Parola di Dio (Dei Verbum, 8). Non ci sono testi biblici o dei Padri o dei Dottori della Chiesa o documenti precedenti del Magistero a sostegno delle conclusioni di questo provvedimento. Per farla breve, si tratta di un salto dottrinale. Si può infatti parlare di sviluppo della dottrina solo se la nuova spiegazione è contenuta, almeno implicitamente, nella rivelazione e, soprattutto, non contraddice le definizioni dogmatiche. Non in questo caso». A suo parere «in un momento in cui una falsa antropologia sta minando l'istituzione divina del matrimonio tra uomo e donna con la famiglia e i suoi figli, la Chiesa dovrebbe ricordare le parole del suo Signore e Capo: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!» Insomma, non è possibile benedire chi vive nel peccato.
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