Mons. Carlo Maria Viganò LETTERA alla Madre Badessa del Monastero “Maria Tempio dello Spirito Santo” di Pienza
NOTA PRÆVIA
Questa lettera, inviata il 24 Novembre 2023 alla Badessa del Monastero di Pienza, era destinata a non essere pubblicata. L’inasprirsi degli attacchi e delle calunnie nei riguardi di Mons. Viganò e dell’Associazione Exsurge Domine e le notizie infondate e diffamatorie diffuse da alcuni organi di stampa rendono ora necessario portare a conoscenza del pubblico il contenuto di questa comunicazione, nella quale si ha prova che l’Arcivescovo ha fatto ricorso a tutti i mezzi umanamente possibili per evitare la rottura con la comunità benedettina di Pienza. Si rimanda in ogni caso ai comunicati dell’Associazione e al messaggio di Mons. Viganò del 28 Gennaio 2024.
comunicato-relativo-exsurge-domine– 28 Gennaio 2024
Comunicato del Presidente e del Patrono – 17 Dicembre 2023
Comunicato del Presidente e del Patrono – 22 Novembre 2023
24 Novembre 2023
San Giovanni della Croce
Reverenda Madre,
ho appreso con vivo rammarico di quanto avvenuto in occasione della restituzione dei beni che il Presidente di Exsurge Domine si era offerto di custodire in un suo deposito. Inutile che Le dica quanto ciò mi turbi e mi addolori.
Non penso occorra ricordarLe il bene che vi è stato fatto disinteressatamente, esponendomi io stesso in prima persona in un momento in cui l’Ordinario diocesano e la Santa Sede si scatenavano contro il Monastero ed esautoravano Lei come Badessa. Gli attacchi di cui sono stato fatto oggetto a causa di questa mia presa di posizione nei riguardi della Sua comunità sarebbero dovuti bastare, anche solo ad uno sguardo umano, a dimostrare la mia fiducia nella vostra buonafede. Gli ultimi eventi dimostrano ahimè il contrario, e mi pongono in una situazione incresciosa tanto nei riguardi dei miei Confratelli, del Presidente e dei membri di Exsurge Domine, quanto dinanzi all’opinione pubblica, visto che pubblica era stata la mia risposta alla vostra pressante richiesta di aiuto.
Non so dire se il Suo atteggiamento e quello delle Sue consorelle sia dettato da cattivi consiglieri o da altre ragioni: non sta a me giudicare né emettere giudizi sul foro interno, e non posso che pregare il Vostro Sposo perché vi illumini e vi mostri l’inganno in cui siete cadute. Nondimeno, per le conseguenze del vostro comportamento in foro esterno mi vedo mio malgrado costretto a chiederLe, in quanto Superiora della comunità, a considerare le gravi implicazioni spirituali e morali della vostra ribellione, delle quali siete tutte responsabili – e Vostra Reverenza in primo luogo – dinanzi a Nostro Signore, che legge nei cuori e nelle coscienze.
Se non posso condividere la vostra decisione – verso la quale il comunicato divulgato oggi da me e dal Presidente dà prova di estrema indulgenza e comprensione – posso purtuttavia prenderne atto, a patto che pari rispetto e correttezza siano garantiti da parte vostra. Ciò implica anzitutto il dovere di astenervi dal calunniare i miei Confratelli, i membri dell’Associazione e chi Le scrive, ricordandovi che il furto della buona reputazione impone, per essere assolto, la riparazione del danno causato; un danno che molto difficilmente può esser sanato, come certamente Ella e le Sue consorelle saprete per esserne state voi per prime oggetto, anche da parte del Vescovo di Pienza e del suo Successore, il Card. Arcivescovo di Siena. Sarebbe davvero un peccato – letteralmente – se l’esperienza pregressa non vi avesse fatto comprendere quanto offenda la Carità, la Verità e la Giustizia – tutti attributi di Dio – seminare una menzogna destinata ad essere smentita, se non da chi la subisce, certamente dal tempo galantuomo.
Voglio quindi augurarmi, per l’affetto spirituale che credo averLe mostrato e confermato a più riprese e per l’indulgenza con cui ho voluto affrontare la vostra decisione di ritirarvi dal progetto del Villaggio Monastico, che Ella e le Sue consorelle avrete la bontà di risparmiare a tutti noi attacchi tanto spiacevoli quanto ingiustificati, e che saprete far tesoro non solo della preziosa lezione di santità che la Provvidenza vi ha impartito facendovi attraversare la prova della vostra cacciata da Pienza, ma anche della fraterna carità di cui siete state oggetto da parte mia, dei miei Confratelli e dal Presidente di Exsurge Domine. Questo è un bivio davanti al quale la vostra anima è chiamata a compiere una scelta morale tra il bene da compiere e il male da evitare: non permettete che il Maligno, spirito di divisione, approfitti di questa occasione per allontanarvi dalla Grazia di Dio. È questo, in fondo, il principale motivo per cui Le scrivo: le questioni legali non mi interessano né tantomeno mi coinvolgono, mentre la salvezza della Sua anima e di quella delle altre Monache rimane il motivo per cui vi ho aiutato sin dall’inizio e per cui vorrei chiudere serenamente la vicenda presente.
Infine, vorrei che Ella ricordasse che la Croce pettorale consegnatale in occasione del nostro primo incontro voleva essere un gesto con il quale La riconoscevo e confermavo nella Sua dignità di Badessa. Se tenerla può costituire uno spirituale legame e la premessa di un futuro ravvedimento, sono felice di lasciargliela; se viceversa quella Croce rischia di divenire bottino di guerra, credo sia doveroso restituirla a chi con ben altre speranze gliene aveva fatto omaggio.
Sappiate di essere sempre nelle mie preghiere.
In Christo Rege,
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
eremo della palanzana, exsurge domine, familia christi, monache di pienza
Quando mons. Viganò prese le difese delle suore eravamo perplessi perché sapevamo che nei conventi di clausura sono tutti (o quasi) tutti inquinati,di modernismo perché "occupati" da anni con molte nuove new entry dal cammino neocatecumenale... o del RNS... Ora i nodi sembrano venire al pettine. Fra l'altro la vita contemplativa è sotto attacco anche da parte della Chiesa Bergogliana filo protestanete .
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