nel giorno del compleanno di Monsignor Carlo Maria Viganò, mai fu regalo più gradito per questo Blog, riprendere la bella analisi fatta su fb dal Prof.Martino Mora. Grazie per avere il coraggio di dire sempre chiaro il suo pensiero, che sono certa e' sempre centrato nella Verità e non nel servilismo.
Quando cominci a seguire Cristo a 360° gradi ti tirano giù di tutto, pur di denigrarne e offuscarne l'immagine e l'onorabilità la calunnia e la menzogna se la battono.
(A.P)
VIGANO'
Devo amaramente costatare che non passa giorno senza che non si registri un attacco personale a monsignor Carlo Maria Viganò. Questi attacchi, spesso legati a pesanti insinuazioni, a voci riportate senza verifica, a volgari illazioni, provengono quasi sempre dall’ala destra del modernismo cattolico (Cionci, Minutella, La Nuova Bussola, eccetera).
La deligittimazione di Viganò sul piamo personale la iniziò Roberto De Mattei, ma forse più per ragioni geopolitiche (il suo atlantismo fanatico) che religiose. Poi sono arrivati a insinuare, a delegittimare, a frotte, i “conservatori” del modernismo.
Qualcuno si chiederà perché l’ala destra del modernismo cattolico sia ossessionata da monsignor Viganò, quando lo stesso Viganò sembra bellamente ignorarne i principali protagonisti, non replicando agli attacchi.
E’ presto detto. Perché monsignor Viganò, pur non facendo sconti a Bergoglio, anzi denunciandone l'infinita nequizia, smonta la bella favoletta secondo la quale la Chiesa era governata da santi biancovestiti fino al 2013. Che le cose andavano bene fino all’arrivo del gesuita argentino. Che Bergoglio è un marziano a Roma, che prima di lui tutto filava a meraviglia.
Monsignor Viganò spiega (come da molto più tempo fanno la FSSPX e altre realtà della Tradizione) che la Rivoluzione nella Chiesa ha molte tappe, e Bergoglio è soltanto l’ultima.
A questa Rivoluzione - che si basa sui principi antitradizionali affermati dal Concilio Vaticano II (1962-1965) – hanno contribuito tutti i pontefici degli ultimi sessant’anni, seppure in modo e in misura diverse.
E’ per questo che l’ala destra – “conservatrice” ma profondamente antitradizionale - del modernismo cattolico deve delegittimare giornalmente Viganò, come un tempo fece con monsignor Lefebvre (1905-1991) e monsignor De Castro Mayer (1904-1991).
Perché le masse non comprendano mai l’inganno della Rivoluzione nella Chiesa.
P:S: Questo non significa che i modernisti di destra ingannino scientemente il prossimo. Molto spesso sono tecnicamente in buona fede. In quanto ingannano se stessi prima degli altri.
VIGANO'
Devo amaramente costatare che non passa giorno senza che non si registri un attacco personale a monsignor Carlo Maria Viganò. Questi attacchi, spesso legati a pesanti insinuazioni, a voci riportate senza verifica, a volgari illazioni, provengono quasi sempre dall’ala destra del modernismo cattolico (Cionci, Minutella, La Nuova Bussola, eccetera).
La deligittimazione di Viganò sul piamo personale la iniziò Roberto De Mattei, ma forse più per ragioni geopolitiche (il suo atlantismo fanatico) che religiose. Poi sono arrivati a insinuare, a delegittimare, a frotte, i “conservatori” del modernismo.
Qualcuno si chiederà perché l’ala destra del modernismo cattolico sia ossessionata da monsignor Viganò, quando lo stesso Viganò sembra bellamente ignorarne i principali protagonisti, non replicando agli attacchi.
E’ presto detto. Perché monsignor Viganò, pur non facendo sconti a Bergoglio, anzi denunciandone l'infinita nequizia, smonta la bella favoletta secondo la quale la Chiesa era governata da santi biancovestiti fino al 2013. Che le cose andavano bene fino all’arrivo del gesuita argentino. Che Bergoglio è un marziano a Roma, che prima di lui tutto filava a meraviglia.
Monsignor Viganò spiega (come da molto più tempo fanno la FSSPX e altre realtà della Tradizione) che la Rivoluzione nella Chiesa ha molte tappe, e Bergoglio è soltanto l’ultima.
A questa Rivoluzione - che si basa sui principi antitradizionali affermati dal Concilio Vaticano II (1962-1965) – hanno contribuito tutti i pontefici degli ultimi sessant’anni, seppure in modo e in misura diverse.
E’ per questo che l’ala destra – “conservatrice” ma profondamente antitradizionale - del modernismo cattolico deve delegittimare giornalmente Viganò, come un tempo fece con monsignor Lefebvre (1905-1991) e monsignor De Castro Mayer (1904-1991).
Perché le masse non comprendano mai l’inganno della Rivoluzione nella Chiesa.
P:S: Questo non significa che i modernisti di destra ingannino scientemente il prossimo. Molto spesso sono tecnicamente in buona fede. In quanto ingannano se stessi prima degli altri.
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