Carissimi amici e lettori,
ogni anno da dopo il concilio Vaticano II, per la chiesa cattolica romana,dal 18 gennaio al 25 gennaio, viene celebrata la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Questa io la chiamo la settimana dell'ipocrisia e della falsità ecumenica, per quale ragione adesso ve lo spiego.
L’ecumenismo ha una forza propria dichiarata: ricerca dell’unità a tutti i costi. Questa è la presunta positività dell’ecumenismo, che dà di sé un’immagine pacifica, come se ci trovassimo ancora nel giardino dell' Eden prima del peccato di Adamo ed Eva tutto ciò è falso e non corrisponde a verità .
Questa sorte di ecumenismo dal tentativo sdolcinato pacifico del “Dàmose da fa!”, “volèmose bene!”, di unire i credenti in Cristo, nonostante le loro dichiarate e marcate differenze . In altre parole, unità nella diversità dottrinale. Non è difficile capire che, in realtà, si tratta della più atroce e diffusa menzogna circolante nella cristianità, giacché la realtà è ben altra.
I cattolici non possono credere all’ecumenismo propugnato d'oggi che è cloaca di errori, infatti l'errore non viene mai condannato, e in questo caso, si contravviene a quanto San Paolo comanda a Timoteo (2Tm 2:24-26; 4:1-4).. Per il cristiano, l’unico ecumenismo valido è quello che prevede l’unità nella verità, che porta a essere davvero uniti per mezzo della Parola di Dio e all'attaccamento alla cattolica Chiesa e alla Sede Apostolica, essa è di perfetta adesione alla dottrina di Gesù Cristo di cui essa è depositaria. Non esistono altre soluzioni.
Questo ingannevole linguaggio ecumenico e la ricerca ossessiva dell'unità senza la fede e la carità nella verità (nonostante le evidenti diversità) non vuole ostacoli o bastoni tra le ruote. Se qualcuno tenta d’impostare un discorso dottrinale, basato sulla Parola di Dio sulla tradizione , allora si parla di “negatività”, di “atteggiamento poco costruttivo”, e così via.
I Tristi effetti del parlare ecumenico si evidenziano con il passare del tempo, questo modo di pensare, si riflette poi nel modo di parlare e di annunciare la verità rivelata del Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo. L'identità della Santa Chiesa cattolica verrà meno per lasciare il passo alle nuove dottrine e filosofie che ben si adattano al gusto degli uomini alla propria dissolutezza, alla mondanità, ma non al Signore. La società si rivelerà più forte dello stesso insegnamento del Vangelo, in nome di una falsa soluzione dei problemi.
ogni anno da dopo il concilio Vaticano II, per la chiesa cattolica romana,dal 18 gennaio al 25 gennaio, viene celebrata la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Questa io la chiamo la settimana dell'ipocrisia e della falsità ecumenica, per quale ragione adesso ve lo spiego.
L’ecumenismo ha una forza propria dichiarata: ricerca dell’unità a tutti i costi. Questa è la presunta positività dell’ecumenismo, che dà di sé un’immagine pacifica, come se ci trovassimo ancora nel giardino dell' Eden prima del peccato di Adamo ed Eva tutto ciò è falso e non corrisponde a verità .
Questa sorte di ecumenismo dal tentativo sdolcinato pacifico del “Dàmose da fa!”, “volèmose bene!”, di unire i credenti in Cristo, nonostante le loro dichiarate e marcate differenze . In altre parole, unità nella diversità dottrinale. Non è difficile capire che, in realtà, si tratta della più atroce e diffusa menzogna circolante nella cristianità, giacché la realtà è ben altra.
I cattolici non possono credere all’ecumenismo propugnato d'oggi che è cloaca di errori, infatti l'errore non viene mai condannato, e in questo caso, si contravviene a quanto San Paolo comanda a Timoteo (2Tm 2:24-26; 4:1-4).. Per il cristiano, l’unico ecumenismo valido è quello che prevede l’unità nella verità, che porta a essere davvero uniti per mezzo della Parola di Dio e all'attaccamento alla cattolica Chiesa e alla Sede Apostolica, essa è di perfetta adesione alla dottrina di Gesù Cristo di cui essa è depositaria. Non esistono altre soluzioni.
Questo ingannevole linguaggio ecumenico e la ricerca ossessiva dell'unità senza la fede e la carità nella verità (nonostante le evidenti diversità) non vuole ostacoli o bastoni tra le ruote. Se qualcuno tenta d’impostare un discorso dottrinale, basato sulla Parola di Dio sulla tradizione , allora si parla di “negatività”, di “atteggiamento poco costruttivo”, e così via.
I Tristi effetti del parlare ecumenico si evidenziano con il passare del tempo, questo modo di pensare, si riflette poi nel modo di parlare e di annunciare la verità rivelata del Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo. L'identità della Santa Chiesa cattolica verrà meno per lasciare il passo alle nuove dottrine e filosofie che ben si adattano al gusto degli uomini alla propria dissolutezza, alla mondanità, ma non al Signore. La società si rivelerà più forte dello stesso insegnamento del Vangelo, in nome di una falsa soluzione dei problemi.
Vedete quanto cattivo, falso e ingannevole si rivela il modo di parlare “positivo” tipico dell’ecumenismo, quale viene attualmente impostato dai rappresentanti delle confessioni religiose aderenti a questo movimento di pensiero.
Ricordiamo ancora che l’ecumenismo cerca di risolvere i numerosi e profondi problemi che dividono la cristianità in nome dell’unità nella diversità, mentre la Chiesa cattolica i sommi Pontefici timorati di Dio hanno sempre parlato di unità nella verità. Il parlare “positivo” significa, allora, imporre il proprio punto di vista, a scapito di una valutazione globale di tutte le componenti del cristianesimo. Tale mancata valutazione generale farà sì che le gravi questioni non affrontate onde evitare di “scandalizzare” l’altro, prima o dopo emergeranno distruggendo quel che si è tentato di costruire. Il parlare “positivo la distensione” tende a distruggere il parlare nella verità e nella carità. Ciò è sbagliato.
Il modo di parlare “positivo” degli ecumenici si è infiltrato anche nella Chiesa cattolica che è la Chiesa di nostro Signore Gesù Cristo.«Guai a parlare dei problemi!» afferma il fautore del linguaggio “positivo”.Questo ecumenismo selvatico spalanca la porta ai compromessi e ad ogni forma di dottrina travestita di pastoralità Si pensi alle aperture da parte della Chiesa cattolica alle coppie dello stesso sesso e ai divorziati risposati con tanto di benedizione cosa accadrebbe se non si dovesse più parlare di differenze tra l’uomo e Dio, tra la Parola di Dio e la dottrina umana, tra la verità e la tradizione …
La chiesa diventerebbe non solo un’immensa fabbrica di nuove dottrine, ma anche una pericolosissima fonte di errore. Ma, per il cristiano cattolico, non deve essere così. Infatti, bisogna chiudere la porta ad ogni tipo di compromesso e ad ogni falsa dottrina (Gal 5:9; 2Tm 3:13).(Anche se accompagnate dalla triplice benedizione papale). Il dono più straordinario che Dio abbia concesso al genere umano è la libertà in Cristo (Gv 8:31-32): essa esige che si diventi schiavi solo di Lui, e mai di alcun uomo (Gal 1:10). Alla comunione eterna si potrà giungere non con il compromesso, ma solo attraverso la fede in Gesù Cristo e la pratica dei sacramenti . Accanto al dono divino della libertà, che è poi schiavitù in Cristo, deve giacere il bellissimo segno dell’identità in Lui. I cristiani devono sempre sforzarsi allo scopo di non perdere mai questa identità.
La chiesa diventerebbe non solo un’immensa fabbrica di nuove dottrine, ma anche una pericolosissima fonte di errore. Ma, per il cristiano cattolico, non deve essere così. Infatti, bisogna chiudere la porta ad ogni tipo di compromesso e ad ogni falsa dottrina (Gal 5:9; 2Tm 3:13).(Anche se accompagnate dalla triplice benedizione papale). Il dono più straordinario che Dio abbia concesso al genere umano è la libertà in Cristo (Gv 8:31-32): essa esige che si diventi schiavi solo di Lui, e mai di alcun uomo (Gal 1:10). Alla comunione eterna si potrà giungere non con il compromesso, ma solo attraverso la fede in Gesù Cristo e la pratica dei sacramenti . Accanto al dono divino della libertà, che è poi schiavitù in Cristo, deve giacere il bellissimo segno dell’identità in Lui. I cristiani devono sempre sforzarsi allo scopo di non perdere mai questa identità.
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