Le Glorie di Maria - Sant'Alfonso Maria de Liguori
Maria non è regina solo del cielo e dei santi, ma anche dell'inferno e dei demoni, per averli valorosamente sconfitti con le sue virtù. Già fin dal principio del mondo Dio predisse al serpente infernale la vittoria e il dominio che la nostra regina avrebbe ottenuto su di lui, quando annunziò che sarebbe venuta al mondo una donna che lo avrebbe sconfitto: « Io porrò inimicizia fra te e la donna... ella ti schiaccerà la testa » (Gn 3,15 Volg.). E chi mai fu questa donna nemica di Satana, se non Maria, che con la sua mirabile umiltà e la sua vita santa lo vinse e abbatté costantemente le sue forze? « In quella donna è stata promessa la madre del Signore Gesù Cristo », attesta san Cipriano. E osserva che Dio non disse « pongo » inimicizia, ma « porrò », « per indicare che questa vincitrice non sarebbe stata Eva, allora vivente », ma un'altra donna della sua discendenza che, dice san Vincenzo Ferreri, doveva procurare ai nostri progenitori un bene maggiore di quello che essi avevano perduto con il loro peccato. Maria dunque è stata questa incomparabile donna forte che ha vinto il demonio e gli ha schiacciato il capo abbattendo la sua superbia, come il Signore aveva detto: « ella ti schiaccerà la testa ». Alcuni si domandano se queste parole si riferiscano a Maria oppure a Gesù Cristo, poiché nella versione dei Settanta è scritto: « egli ti schiaccerà la testa ». Ma nella nostra Volgata - la sola approvata e imposta alla nostra fede dal Concilio di Trento - leggiamo « ella » e non « egli », e così hanno interpretato sant'Ambrogio, san Girolamo, sant'Agostino, san Giovanni Crisostomo e moltissimi altri. In ogni caso, però, è certo che o il Figlio per mezzo della Madre, o la Madre per virtù del Figlio ha sconfitto Lucifero; sicché il superbo, come dice san Bernardo, « è stato schiacciato e calpestato sotto i piedi di Maria » e come un prigioniero di guerra « subisce un'avvilente schiavitù », costretto sempre ad ubbidire ai comandi di questa regina. Dice san Bruno che Eva facendosi vincere dal serpente ci apportò la morte e le tenebre, ma la beata Vergine vincendo il demonio ci apportò la vita e la luce e lo legò in modo tale che esso non può fare alcun male ai suoi devoti.
E bella la spiegazione che Riccardo di san Lorenzo dà di queste parole dei Proverbi: « Il cuore di suo marito confida in lei e non mancherà di spoglie » (Pro 31,11 Volg.) Scrive Riccardo: « Confida in lei il cuore del marito, cioè di Cristo. E non gli mancheranno spoglie; infatti ella arricchisce il suo sposo di quelle anime di cui spoglia il demonio ». Dio ha affidato nelle mani di Maria il cuore di Gesù, affinché sia sua cura farlo amare dagli uomini, come dice Cornelio a Lapide. E in tal modo non gli mancheranno spoglie, cioè acquisti di anime; poiché ella lo arricchisce di anime, di cui spoglia l'inferno, salvandole dai demoni con il suo potente aiuto. Si sa che la palma è il segno della vittoria; perciò la nostra regina è stata collocata su un alto trono alla vista di tutti i potentati, come palma in segno della vittoria sicura su cui possono contare tutti quelli che si mettono sotto il suo patrocinio: « Quasi palma in Cades m'innalzai » (Eccli [-- Sir] 24,18 Volg.). « Ossia come una difesa », aggiunge il beato Alberto Magno. « Figli, sembra dirci Maria con queste parole, quando il nemico vi assale, ricorrete a me, guardate me e fatevi coraggio perché in me, che vi difendo, vedrete nello stesso tempo la vostra vittoria ». Ricorrere a Maria è dunque un mezzo assolutamente sicuro per vincere tutti gli attacchi dell'inferno. « La beata Vergine, dice san Bernardino da Siena, è regina anche dell'inferno e signora dei demoni, poiché li doma e li abbatte ». Perciò di Maria è scritto che è terribile contro le potestà dell'inferno, come un esercito ben 'ordinato: « terribile come esercito schierato » (Ct 6,3 Volg.), poiché, con un ordine mirabile, sa far servire la sua potenza, la sua misericordia e le sue preghiere a confusione dei nemici e a beneficio dei suoi servi che nelle tentazioni invocano il suo potentissimo soccorso. « Io come vite, le fa dire lo Spirito Santo, ho dato frutti di soave odore » (Eccli [= Sir] 24,23 Volg.). « Dicono che quando la vite è in fiore, commenta san Bernardo, tutti i serpenti velenosi si allontanano ». Come dalle viti fuggono tutti i serpenti velenosi, così fuggono i demoni da quelle anime fortunate in cui sentono il profumo della devozione a Maria.
Per la stessa ragione la santa Vergine viene anche paragonata al cedro: « Qual cedro del Libano m'innalzai » (Eccli [= Sir] 24,17 Volg.). Non solo perché, come il cedro è esente dalla corruzione, così Maria fu immune da peccato, ma anche perché, dice il cardinale Ugo di san Caro a questo proposito, « come il cedro con il suo odore mette in fuga i serpenti, così Maria con la sua santità mette in fuga i demoni » Per mezzo dell'arca gli Israeliti ottenevano le vittorie. Così Mosè vinceva i nemici: « Quando l'arca veniva alzata, Mosè diceva: "Sorgi, Signore, siano dispersi i tuoi nemici" » (Nm 10,35). Così fu vinta Gerico, così furono vinti i Filistei: « poiché l'arca di Dio era coi figli d'Israele » (1Re [= 1Sm] 14,18 Volg.) « L'arca che custodisce la manna, cioè Cristo, è la beata Vergine, che assicura la vittoria contro i malvagi e contro i demoni ». Come nell'arca si tro vava la manna, così in Maria si trova Gesù, di cui fu figura la manna e per mezzo di quest'arca si ottiene la vittoria contro i nemici della terra e dell'inferno. « Quando Maria », arca del Nuovo Testamento, dice san Bernardino da Siena, « fu innalzata ad essere regina del cielo, venne indebolita e abbattuta la potenza dell'inferno » sopra gli uomini. « Quanto i demoni temono Maria » e il suo nome potente! esclama san Bonaventura. Il santo paragona questi nemici a quei ladri di cui parla Giobbe: « nelle tenebre irrompono nelle case... se ad un tratto appare l'aurora la credono un'ombra di morte » (Gb 24,16-17 Volg.). « Così i demoni entrano nell'anima quando è nelle tenebre dell'ignoranza. Ma appena viene nell'anima la grazia e la misericordia di Maria, questa bella aurora scaccia le tenebre e i nemici infernali si danno alla fuga come si fugge davanti alla morte ». Beato chi nelle battaglie con l'inferno invoca sempre il bel nome di Maria! Fu rivelato a santa Brigida che Dio ha fatto Maria così potente sopra tutti i demoni, che, ogni volta che essi assaltano un devoto della Vergine il quale chiede il suo aiuto, a un suo cenno subito atterriti fuggono lontano, preferendo veder raddoppiate le loro pene piuttosto che essere dominati da Maria con la sua potenza. « Come un giglio tra gli spini, così l'amica mia tra le fanciulle » (Ct 2,2).
Con queste parole lo Sposo divino lodò la sua amata Sposa, quando la chiamò giglio. Cornelio a Lapide riflette su questo passo: « Come il giglio è rimedio contro i serpenti e i veleni, così l'invocazione della beata Vergine è rimedio singolare per vincere tutte le tentazioni, specialmente quelle di impurità, come sperimentano quelli che lo praticano ». Diceva san Giovanni Damasceno e lo stesso può dire chiunque ha la fortuna di essere servo di questa grande regina: « O Madre di Dio, se spero in te, certamente sarò salvo. Difeso da te inseguirò i miei nemici e opponendo loro come scudo la tua protezione e il tuo aiuto onnipotente, sicuramente li vincerò ». Il monaco Giacomo, citato tra i padri greci, così parlava al Signore: « Tu ci hai dato in questa Madre la più potente di tutte le armi per vincere tutti i nostri nemici ». Si narra nell'Antico Testamento che il Signore guidava il suo popolo dall'Egitto alla terra promessa « di giorno con una colonna di nube e di notte con una colonna di fuoco » (Es 13,21). Questa colonna, ora di nube ora di fuoco, dice Riccardo di san Lorenzo, è figura di Maria e dei due offici che ella esercita continuamente a nostro favore: « come nube ci protegge dall'ardore della giustizia divina e come fuoco ci protegge dai demoni ». Colonna di fuoco, aggiunge san Bonaventura, perché « come la cera si liquefa davanti al fuoco, così i demoni perdono le forze davanti a quelle anime che si ricordano spesso del nome di Maria, devotamente la invocano e cercano diligentemente di imitarla ». Come tremano i demoni al sentir proferire il nome di Maria! « Al nome di Maria ogni ginocchio si piega e i demoni non solo sono spaventati ma, all'udire tale nome, sono terrorizzati », afferma san Bernardo. Tommaso da Kempis aggiunge: « Al nome di Maria i demoni fuggono come inseguiti dal fuoco. Come gli uomini cadono a terra per timore, quando un tuono dal cielo cade vicino a loro, così cadono abbattuti i demoni al sentir nominare Maria ».
Quante belle vittorie su questi nemici hanno riportato i devoti di Maria in virtù del suo santo nome! Così li vinse sant'Antonio da Padova, così il beato Enrico Suso, così tanti altri servi fedeli di Maria. Leggiamo nelle relazioni dei missionari in Giappone che in quel paese apparvero a un cristiano molti demoni in forma di animali feroci per spaventarlo e minacciarlo, ma egli disse loro: « Io non ho armi che voi possiate temere; se l'Altissimo ve lo permette, fate di me quel che volete. In mia difesa ho soltanto i dolcissimi nomi di Gesù e di Maria ». Aveva appena detto ciò, che al suono dei temibili nomi la terra si aprì inghiottendo quegli spiriti superbi Sant'Anselmo attesta per sua esperienza di aver veduto e udito molti che pronunciando il nome di Maria sono stati subito liberati da ogni pericolo. « O Maria, esclama san Bonaventura, glorioso e ammirabile è il tuo nome; quelli che lo pronunciano in punto di morte non temono l'inferno, poiché i demoni al sentir nominare Maria subito abbandonano l'anima». Il santo aggiunge che « i nemici visibili non temono un grande esercito di armati quanto le potestà dell'inferno temono il nome di Maria e la sua protezione ». « Tu Signora, dice san Germano, con la sola invocazione del tuo nome onnipotente rendi sicuri i tuoi servi da tutti gli assalti del nemico ». Se i cristiani avessero cura nelle tentazioni d'invocare con fiducia il nome di Maria, è certo che non cadrebbero in peccato. Dice il beato Alano: « Fugge il demonio e trema l'inferno quando dico: Ave Maria ». La nostra regina rivelò a santa Brigida che anche dai peccatori più induriti, più lontani da Dio e più posseduti dal demonio, il nemico fugge atterrito appena li sente invocare in loro aiuto, con sincera volontà di emendarsi, il nome di Maria. Ma la Vergine aggiunse che, se l'anima non si emenda e con il pentimento non allontana da sé il peccato, subito i demoni ritornano e continuano a possederla.
EsempioNella città di Reichersperg, in Baviera, viveva il canonico regolare Arnoldo, molto devoto alla santa Vergine. In punto di morte, ricevette i sacramenti e, dopo aver chiamato i suoi confratelli, li pregò di non abbandonarlo in quel momento supremo. Ed ecco che alla loro presenza cominciò a tremare, a stravolgere gli occhi e, tutto coperto di sudore freddo, disse con voce agitata: « Non vedete quei demoni che mi vogliono trascinare all'inferno? ». Poi gridò: « Fratelli miei, invocate per me l'aiuto di Maria; confido in lei che mi darà la vittoria ». I religiosi si misero a recitare le litanie della Madonna e mentre dicevano: « Sancta Maria, ora pro eo », il moribondo riprese: « Ripetete, ripetete il nome di Maria, perché sono già al tribunale di Dio ». Dopo un momento di silenzio soggiunse: « E’ vero che l'ho commesso, ma ne ho fatto penitenza ». E rivolgendosi alla Vergine, disse: « Maria, se tu mi aiuti, io sarò liberato ». I demoni tornarono all'assalto, ma egli si difendeva facendosi il segno della croce e invocando Maria. Così passò tutta quella notte. Giunto il mattino, Arnoldo, tutto rasserenato, esclamò con gioia: « Maria, mia regina e mio rifugio, mi ha ottenuto il perdono e la salvezza ». Poi, guardando la Vergine che lo invitava a seguirla, disse: « Vengo, Signora, vengo ». Fece uno sforzo per alzarsi, ma, non potendo seguirla col corpo, spirò dolcemente e, come speriamo, la seguì con l'anima nel regno della gloria beata.
PreghieraMaria, speranza mia, ecco ai tuoi piedi un povero peccatore, che tante volte per colpa sua è stato schiavo dell'inferno. Riconosco che mi sono fatto vincere dai demoni per non essere ricorso a te, mio rifugio. Se a te fossi sempre ricorso, se ti avessi invocato, non sarei mai caduto. Io spero, mia amabile regina, di essere già stato liberato per mezzo tuo dalle mani dei demoni e che Dio mi abbia già perdonato. Ma temo che in avvenire io cada di nuovo nelle loro catene. So che i miei nemici non hanno perduto la speranza di tornare a vincermi e che già preparano contro di me nuovi assalti e tentazioni. Mia regina e mio rifugio, aiutami tu. Mettimi sotto il tuo manto; non permettere che io ridivenga loro schiavo. So che mi aiuterai e mi darai la vittoria, purché io ti invochi. Ma questo io temo, temo che nelle tentazioni io non pensi a te e non ti invochi. Questa è dunque la grazia che ti chiedo e bramo da te. Vergine santa, che io mi ricordi sempre di te, specialmente nei combattimenti che devo sostenere; concedimi che io non cessi d'invocarti spesso dicendo: « Maria aiutami, aiutami Maria ». E quando finalmente sarà giunto il giorno della mia ultima battaglia contro l'inferno al momento della mia morte, regina mia, assistimi allora più che mai e tu stessa ricordami d'invocarti allora più spesso, con le labbra o con il cuore, affinché, spirando con il dolce nome tuo e del tuo Figlio Gesù sulle labbra, io possa venire a benedirti e lodarti in paradiso e non allontanarmi più dai tuoi piedi per tutta l'eternità. Amen.
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