Dopo un breve periodo di decadenza, relativo ai secoli XVII e XVIII, la
devozione al Preziosissimo Sangue ritrova il suo antico splendore e la sua feconda vitalità ad opera di S. Gaspare del Bufalo che dal Ministero del Sangue trae la ricchezza di santità per sé e per i fedeli, e la forza d'un apostolato diretto al rinnovamento della società del suo tempo, raccogliendo numerosi Sacerdoti e Fratelli nella "Congregazione" da lui chiamata "dei Missionari del Preziosissimo Sangue".
Luce e impulso nuovi verranno alla devozione dal Pontificato di Giovanni XXIII, in particolare dalla sua Lettera Apostolica "Inde a primi", primo documento pontificio avente il solo scopo di promuovere il culto al Preziosissimo Sangue.
Il Cristianesimo è la Religione del Sangue di Cristo. Redenzione e Santificazione, Grazia e Gloria non sono che diversi aspetti della sua efficacia."In un certo senso - scrive P. Faber - tutta la storia della Chiesa è la storia della devozione al Preziosissimo Sangue", perché è la storia della predicazione del Vangelo e dell'amministrazione dei sacramenti. Come devozione speciale e separata è certamente esistita nella mente e nel cuore dell'apostolo Paolo; lo si può vedere dall'insistenza con cui ne parla nelle sue lettere. S. Paolo si può chiamare a ragione il "dottore del Preziosissimo Sangue" e può essere considerato come l'iniziatore della sua speciale devozione. La forza della sua missione apostolica scaturiva proprio da questa devozione.
O piaghe, o Sangue prezioso del mio Signore, che io ti benedica in eterno.
O amore del mio Signore divenuto piagato ! Quanto siamo lontani dalla conformità alla tua vita.
O Sangue di Gesù Cristo, balsamo delle nostre anime, sorgente di ogni misericordia, fa che la mia lingua imporporata di sangue nella quotidiana celebrazione della Messa, ti benedica adesso e sempre.
O Signore, chi non ti amerà ? Chi non arderà di affetto verso di te ?
Le tue piaghe, il tuo Sangue, le spine, la Croce: il Divin Sangue in particolare, versato fino all'ultima stilla, con quale voce eloquente grida al mio povero mio cuore !
Poiché tu agonizzasti e moristi per me e per salvarmi, io darò se occorre, anche la vita, perché giunga al possesso beato del cielo.
O Gesù, sei stato fatto per noi redenzione.
Dal tuo costato aperto, arca di salute, fornace di carità, uscì sangue ed acqua a ricordo del bene dei sacramenti e della tenerezza del tuo amore, o Cristo, che ci hai amato e lavato nel tuo Sangue !
S. Gaspare del Bufalo
Fra i santi Padri della Chiesa abbiamo S. Giovanni Crisostomo in Oriente e S. Agostino in Occidente, che possono essere considerati come tra i più notevoli esempi di una speciale devozione al Preziosissimo Sangue. II grande zelo che ardeva nel Crisostomo e l'entusiasmo divenuto in S. Agostino una vera passione, per il Sangue di Gesù che operò la nostra redenzione, spiegano la preminenza di questa devozione nei loro scritti.
Le rivelazioni di S. Geltrude sono piene delle più soavi e profonde espressioni riguardo al Preziosissimo Sangue di Gesù. Ma questa devozione pare aver preso la sua forma moderna e la sua consistenza in S. Caterina da Siena, che può essere giustamente chiamata la ‘profetessa del Preziosissimo Sangue’ (P. Faber).
Fioretto: Recita adagio le litanie del Preziosissimo Sangue, in cui sono raccolte le sue principali glorie e i suoi preziosi benefici.
ESEMPIO In S. Lubgarda e in S. Angela da Foligno, che pure ebbero la grazia di essere invitate da Gesù stesso a posare le loro labbra sul suo costato aperto, il ricordo del Preziosissimo Sangue è intermittente. In S. Caterina sarà invece un pensiero costante, l'ansia di ogni ora, un'idea fissa, un bisogno irrinunciabile. Fino a un certo punto le sue lettere cominceranno così: "lo vi scrivo nel prezioso Sangue...". Al suo confessore, Raimondo da Capua, raccomanda: "Immergetevi nel Sangue di Gesù Crocifisso, bagnatevi in quel Sangue, inebriatevi con quel Sangue, crescete e fortificatevi in quel Sangue". "In mezzo ai miei lavori - scriveva ancora - voglio essere accompagnata da quel Sangue".
Commenti
Posta un commento