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IL PREZIOSISSIMO SANGUE NELL'APERTUTA DEL COSTATO


Morto Gesù sulla croce, uno dei soldati romani che stavano sul Calvario impugna una lancia e scaglia un colpo spietato e violento contro il Costato dei Salvatore: lo squarcia, apre il Cuore e da quella ferita, come ci assicura l'apostolo ed evangelista S. Giovanni che era presente sotto la croce, scaturisce acqua e Sangue, simbolo, secondo l'interpretazione di S. Agostino, dei sacramenti che ci purificano e ci alimentano spiritual­mente.

Questo Cuore aperto è il riparo in cui sono chiamati a rifugiarsi sia i giusti che i peccatori; nel suo Cuore Gesù ci invita a nascon­derci per evitare il castigo meritato con le nostre colpe e per lavarci dai nostri peccati.

Accogliamo il suo invito, rifugiamoci nella piaga di quel Cuore che tanto ci ha amato.

Gesù ci assicura: "Io vi offro il mio Cuore, basta solo che voi mi doniate una lacrima, un atto di dolore per avermi offeso. Non è molto quello che vi chiedo: soltanto un po' di amore in cambio dell'amore infinito che io vi ho donato e continuo a donarvi".

Quanto poco basta per avere il perdono del Signore! Eppure, troppi negano al loro Dio anche questo poco. Tutto vogliono, tutto pretendono, ma non sanno dar nulla in cambio al loro Signore.

Cerchiamo di non far parte anche noi di questa folta schiera di approfittatori.

Fioretto: Recita cinque volte il "Padre nostro" in onore delle cinque piaghe di Gesù.

ESEMPIO La Beata Osanna da Cattaro, colpita un giorno da fortissima febbre, ha cominciato a lamentarsi per il brutto stato di salute in cui si trovava. Le apparve allora Gesù, tutto piagato e grondante Sangue e le disse. "Figlia mia, perché ti lamenti tanto per questo tuo piccolo male e non piuttosto per i grandi dolori che io ho sofferto per te?".

La beata Osanna ne fu così colpita che da quel momento, a chi le esprimeva sentimenti di compassione, vedendola molto soffrire, rispon­deva: "Quanto ha sofferto Gesù! Come possiamo noi lamentarci per i nostri dolori?".
PADRE NOSTRO Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen. 

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