Non c'è nulla di più necessario dello spirito di sacrificio per chi tende, com'è dovere di tutti, al proprio perfezionamento. "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16, 24).
Se la vita cristiana consistesse soltanto in preghiere e pratiche di pietà, sarebbe abbastanza facile e piacevole; ma la santità si nutre anche di spirito di sacrificio ed è proprio da questo che l'uomo maggiormente rifugge.
Ebbene, la devozione che più di ogni altra ci suggerisce lo spirito di sacrificio, ci incoraggia a portare la croce e a rassegnarci perfettamente alla volontà di Dio è la devozione al Preziosissimo Sangue.
Se guardiamo devotamente Gesù Crocifisso che gronda Sangue dalle sue piaghe, se pensiamo al suo capo coronato di spine, al suo corpo torturato da tremendi flagelli, al suo costato aperto, con quale coraggio rifiuteremo la sofferenza? Sentiremo il cuore così riscaldato e riconoscente fino a saper gioire nelle nostre sofferenze e ci sarà facile bere a quel calice un po' delle amarezze che Gesù ha bevuto prima di noi, molto più di noi e per noi.
"Se la tentazione di ribellarci farà tumulto dentro di noi, il Sangue di Gesù - dice S. Giovanni Crisostomo - sarà la medicina celeste che ci donerà la pace". E quale sollievo interiore sentiremo considerando che nel suo Sangue ha trasformato in fonte di meriti le nostre sofferenze, dando loro un valore infinito, così che un breve soffrire ci frutta un eterno godere!
Fioretto: Contempla almeno per cinque minuti un Crocifisso.
ESEMPIO Nella vita della Ven. Anna di Gesù, compagna di S. Teresa, si legge che una volta nella Comunione si sentì la bocca piena di dolcissimo Sangue sgorgato dall'Ostia. Un'altra volta ebbe una visione della gioia che un numero incalcolabile di anime beate del cielo hanno trovato grazie a quel Sangue.
Portentoso è pure il caso della sete misteriosa di S. Clara da Rimini, una sete che veniva soddisfatta solo dal Sangue di Gesù ricevuto nella S. Comunione.
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