Dio, giusto giudice, trattiene nel purgatorio quelle anime che partirono da questo mondo non perfettamente purificate; solo quando si sono liberate dalle scorie dei loro peccati le ammette alla gioia eterna del paradiso. Ma, da Padre pieno di amore qual'è, desideroso di vederle presto liberate da tante pene, mette nelle nostre mani il prezzo della loro liberazione. Quale conforto, quale refrigerio, quale sollievo offre a quelle anime il Sangue Preziosissimo di Gesù!
In molti modi si può applicare alle anime del purgatorio il Sangue di Gesù, ma quanto è più efficace se si applica per mezzo del sacrificio della Messa! Quante anime si possono liberare da quel carcere di dolore con una sola Messa! Com'è possibile dunque non sentire il dovere di aiutarle? Quante volte il Signore ha fatto vedere, ad anime privilegiate, altre anime che festanti salivano al cielo dal purgatorio, proprio mentre durante la Messa si offriva il Sangue divino per loro!
Dobbiamo prenderci a cuore la liberazione delle anime che soffrono in purgatorio. La carità non va esercitata solo verso i fratelli dell'al di qua, ma anche verso i fratelli bisognosi dell'aldilà. Se grazie a noi arriveranno in paradiso prima del tempo prefissato, certo non si dimenticheranno di chiedere a Dio misericordia e ogni altra grazia a nostro vantaggio.
Fioretto: Fa celebrare una S. Messa per tutte le anime del purgatorio.
ESEMPIO Quando era ancora studente a Colonia, il Beato Enrico Susone fece con un altro frate il patto che, morendo uno dei due, l'altro avrebbe celebrato la Messa, potendolo, ogni lunedì in suffragio dell'anima dell'amico, e questo per un anno.
Morto l'amico, il Beato Enrico fece per lui molte preghiere, ma non celebrò le Messe. Un giorno l'amico defunto gli apparve lamentandosi per l'infedeltà alla promessa. Al Beato Enrico che lo rassicurava dicendogli di aver sempre pregato per lui, l'altro rispose: "Sangue, Sangue, Sangue domando! Perché non hai celebrato le Messe che mi avevi promesso e che sono tanto preziose per noi?".
Il Beato Enrico allora comprese e si scusò. Provvide poi a celebrare regolarmente le Messe che liberarono l'amico dalle pene del purgatorio.
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