Cari Amici,
La solennità degli Apostoli Pietro e Paolo è insieme una grata memoria dei grandi testimoni di Gesù Cristo e una solenne confessione in favore della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. La Chiesa da sempre li ha voluti ricordare assieme, quasi a voler comporre in unità la loro testimonianza.
San Pietro e san Paolo, con le loro diverse ricchezze, con il loro personale carisma, hanno edificato un’unica Chiesa.
Sono questi i santi apostoli che con il loro sangue hanno fecondato la Chiesa:hanno bevuto il calice del Signore e sono divenuti gli amici di Dio.
Questi due autentici pilastri della Chiesa e coraggiosi annunciatori del Vangelo. Attraverso il loro martirio, e la loro testimonianza essi costituiscono il fondamento della nostra fede nel Signore Gesù; insieme sono i fondatori della nuova Roma cristiana. Anche per questo la Chiesa Cattolica celebra la solennità degli Apostoli Pietro e Paolo come unica festa nello stesso giorno, il 29 giugno.
Secondo un’antica tradizione sulla via Ostiense nell’Urbe, a pochi metri della Basilica di san Paolo fuori le Mura, avvenne l’ultimo incontro tra Pietro e Paolo poi separati, per essere avviati al martirio. San Pietro venne condotto nell’antico circo neroniano, che all’epoca sorgeva dove ora è Piazza san Pietro, per essere crocifisso. San Paolo venne condotto “ad aquas salvias”, nell’attuale zona delle Tre Fontane, per essere decapitato.
Il Vangelo presenta la confessione di Pietro a Cesarea di Filippi, ove Simone figlio di Giovanni riconobbe in Gesù il Figlio di Dio e parimenti l'affidamento della Chiesa da parte di Gesù alla custodia premurosa di Pietro, su cui Gesù stesso fondò la sua Chiesa. Simone fu chiamato da Gesù mentre riassettava le reti sulle rive del mare di Galilea.
Non appena Gesù lo chiamò a diventare pescatore di uomini e non di pesci, "subito lasciate le reti, lo seguì". Fu il primo tra gli apostoli di Gesù a proclamare: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Non fu il pescatore di Galilea a proclamare di sua iniziativa questa verità, ma fu lo Spirito di Dio che, illuminandolo, gli fece pronunciare quelle parole. E Gesù lo sottolineò: «Né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli».
La fede professata da Simone costituì il fondamento della Chiesa. Gesù, infatti, scelse Pietro come il punto riferimento per la fede e la vita religiosa dei suoi discepoli. "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa". L’icona della pietra è una immagine utilizzata sia per indicare saldezza e stabilità sia per suggerire l'idea dell'edificio.
Nel Vangelo di Matteo, Gesù attribuisce a se stesso l’immagine della pietra che, scartata dai costruttori era diventata testata d'angolo (cfr. Mt 21, 42). Questa medesima icona Gesù la applica anche a Simone, figlio di Giovanni, al quale cambia il nome in "Kefa", cioè "pietra di fondazione" che assicura la solidità dell'edificio, roccia, sulla quale egli intende edificare la "sua" Chiesa: “su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. La Chiesa è di Cristo! Egli la custodisce con la potenza dello Spirito Santo, perché le forze del male non prevalgano.
A Pietro affida il compito di essere segno visibile di unità nella fede e nella carità e il mandato di confermare i fratelli nella fede: "Io ho pregato per te che la tua fede non venga meno. Per cui conferma i tuoi fratelli. Tra gli apostoli, testimoni oculari della vita, delle parole e delle opere di Gesù, scelti e inviati da Lui per essere suoi testimoni e maestri nel suo nome, Pietro per volontà espressa di Cristo occupa un posto e un significato specialissimo. Gli apostoli riconobbero a Pietro il ruolo di capo e di autorità su tutti loro. Dopo che Gesù ascese al cielo, Pietro guidò la vita e le attività dei Dodici.
Dopo aver annunciato il Vangelo a Gerusalemme, Pietro andò ad Antiochia e poi a Roma. Roma era il centro del mondo allora conosciuto. Situarsi a Roma fu un modo per esprimere l'universalità del vangelo di Gesù e di incoraggiare la diffusione del cristianesimo in tutto il mondo. Ci sono testimonianze assai antiche secondo le quali i Vescovi di tutto il mondo si sono sentiti legati alla tradizione romana cristiana.
L'impronta di Pietro ha dato alla Chiesa di Roma il ruolo di essere riferimento per tutte le altre Chiese, garanzia di autenticità e di unità cattolica della fede e della vita di tutti i cristiani. Pietro è testimone, fondamento e pietra ferma e forte della fede di tutti i credenti: è la roccia su cui Gesù edificò la sua Chiesa, il fondamento dell’unità nella comunità di fede dei credenti.
Accanto alla figura di Pietro si staglia quella altrettanto gigantesca di Paolo che per amore di Gesù il Signore e per la sua causa ha affrontato ogni sorta di disagio: persecuzioni, percosse, lapidazioni, naufragi, pericoli da ogni parte, digiuni, freddo e nudità (cfr. 2 Cor 11, 24-29). La Chiesa unisce oggi “in gioiosa fraternità i due santi apostoli: Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo, Paolo, che illuminò le profondità del mistero; il pescatore di Galilea, che costituì la prima comunità con i giusti di Israele, il maestro e dottore, che annunziò la salvezza a tutte le genti”. Scrisse sant’Agostino: “Un solo giorno è consacrato alla festa dei due apostoli. Ma anch'essi erano una cosa sola. Benché siano stati martirizzati in giorni diversi, tuttavia, erano una cosa sola in Cristo”.
La solennità degli Apostoli Pietro e Paolo è insieme una grata memoria dei grandi testimoni di Gesù Cristo e una solenne confessione in favore della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. La Chiesa da sempre li ha voluti ricordare assieme, quasi a voler comporre in unità la loro testimonianza.
San Pietro e san Paolo, con le loro diverse ricchezze, con il loro personale carisma, hanno edificato un’unica Chiesa.
Sono questi i santi apostoli che con il loro sangue hanno fecondato la Chiesa:hanno bevuto il calice del Signore e sono divenuti gli amici di Dio.
Questi due autentici pilastri della Chiesa e coraggiosi annunciatori del Vangelo. Attraverso il loro martirio, e la loro testimonianza essi costituiscono il fondamento della nostra fede nel Signore Gesù; insieme sono i fondatori della nuova Roma cristiana. Anche per questo la Chiesa Cattolica celebra la solennità degli Apostoli Pietro e Paolo come unica festa nello stesso giorno, il 29 giugno.
Secondo un’antica tradizione sulla via Ostiense nell’Urbe, a pochi metri della Basilica di san Paolo fuori le Mura, avvenne l’ultimo incontro tra Pietro e Paolo poi separati, per essere avviati al martirio. San Pietro venne condotto nell’antico circo neroniano, che all’epoca sorgeva dove ora è Piazza san Pietro, per essere crocifisso. San Paolo venne condotto “ad aquas salvias”, nell’attuale zona delle Tre Fontane, per essere decapitato.
Il Vangelo presenta la confessione di Pietro a Cesarea di Filippi, ove Simone figlio di Giovanni riconobbe in Gesù il Figlio di Dio e parimenti l'affidamento della Chiesa da parte di Gesù alla custodia premurosa di Pietro, su cui Gesù stesso fondò la sua Chiesa. Simone fu chiamato da Gesù mentre riassettava le reti sulle rive del mare di Galilea.
Non appena Gesù lo chiamò a diventare pescatore di uomini e non di pesci, "subito lasciate le reti, lo seguì". Fu il primo tra gli apostoli di Gesù a proclamare: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Non fu il pescatore di Galilea a proclamare di sua iniziativa questa verità, ma fu lo Spirito di Dio che, illuminandolo, gli fece pronunciare quelle parole. E Gesù lo sottolineò: «Né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli».
La fede professata da Simone costituì il fondamento della Chiesa. Gesù, infatti, scelse Pietro come il punto riferimento per la fede e la vita religiosa dei suoi discepoli. "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa". L’icona della pietra è una immagine utilizzata sia per indicare saldezza e stabilità sia per suggerire l'idea dell'edificio.
Nel Vangelo di Matteo, Gesù attribuisce a se stesso l’immagine della pietra che, scartata dai costruttori era diventata testata d'angolo (cfr. Mt 21, 42). Questa medesima icona Gesù la applica anche a Simone, figlio di Giovanni, al quale cambia il nome in "Kefa", cioè "pietra di fondazione" che assicura la solidità dell'edificio, roccia, sulla quale egli intende edificare la "sua" Chiesa: “su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. La Chiesa è di Cristo! Egli la custodisce con la potenza dello Spirito Santo, perché le forze del male non prevalgano.
A Pietro affida il compito di essere segno visibile di unità nella fede e nella carità e il mandato di confermare i fratelli nella fede: "Io ho pregato per te che la tua fede non venga meno. Per cui conferma i tuoi fratelli. Tra gli apostoli, testimoni oculari della vita, delle parole e delle opere di Gesù, scelti e inviati da Lui per essere suoi testimoni e maestri nel suo nome, Pietro per volontà espressa di Cristo occupa un posto e un significato specialissimo. Gli apostoli riconobbero a Pietro il ruolo di capo e di autorità su tutti loro. Dopo che Gesù ascese al cielo, Pietro guidò la vita e le attività dei Dodici.
Dopo aver annunciato il Vangelo a Gerusalemme, Pietro andò ad Antiochia e poi a Roma. Roma era il centro del mondo allora conosciuto. Situarsi a Roma fu un modo per esprimere l'universalità del vangelo di Gesù e di incoraggiare la diffusione del cristianesimo in tutto il mondo. Ci sono testimonianze assai antiche secondo le quali i Vescovi di tutto il mondo si sono sentiti legati alla tradizione romana cristiana.
L'impronta di Pietro ha dato alla Chiesa di Roma il ruolo di essere riferimento per tutte le altre Chiese, garanzia di autenticità e di unità cattolica della fede e della vita di tutti i cristiani. Pietro è testimone, fondamento e pietra ferma e forte della fede di tutti i credenti: è la roccia su cui Gesù edificò la sua Chiesa, il fondamento dell’unità nella comunità di fede dei credenti.
Accanto alla figura di Pietro si staglia quella altrettanto gigantesca di Paolo che per amore di Gesù il Signore e per la sua causa ha affrontato ogni sorta di disagio: persecuzioni, percosse, lapidazioni, naufragi, pericoli da ogni parte, digiuni, freddo e nudità (cfr. 2 Cor 11, 24-29). La Chiesa unisce oggi “in gioiosa fraternità i due santi apostoli: Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo, Paolo, che illuminò le profondità del mistero; il pescatore di Galilea, che costituì la prima comunità con i giusti di Israele, il maestro e dottore, che annunziò la salvezza a tutte le genti”. Scrisse sant’Agostino: “Un solo giorno è consacrato alla festa dei due apostoli. Ma anch'essi erano una cosa sola. Benché siano stati martirizzati in giorni diversi, tuttavia, erano una cosa sola in Cristo”.
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