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"semper idem" di Cristo "ieri, oggi e sempre"


Carissimi amici,
L’avete sentito mai questo versetto della lettera agli Ebrei:Cristo è lo stesso "ieri, oggi,sempre"(Eb 13,8).

E' evidente, Cristo è Dio, pertanto è sempre lo stesso. Ecco perché la verità è immutabile, perché la verità non è una cosa ma è una Persona viva da incontrare, è Lui, Via, Verità e Vita; è Lui per il quale tutto quello che è, è stato fatto (cf Ef 1,13; Col 1, ); è Lui verità di ogni cosa; è Lui che è "la" Verità.


E la Verità non si supera ma si approfondisce proporzionatamente alla propria umiltà e purezza di vita. Più si è umili e puri, più si ha "intelligenza" e, allora, lo Spirito Santo, progressivamente, introduce nella Verità tutta intera. Più si entra nella Verità e più si entra in Cristo.

Ogni piccola verità (nei vari campi) è una tessera di un immenso mosaico. Lo sguardo di insieme di tutte le tessere è come uno splendido catino absidale dove troneggia Cristo Re, Alfa e Omega, Signore della storia. E' importante saper cogliere il Tutto da ogni singola tessera.

In quel Pantocrator è la risposta a tutto, è la ragione e il fine di tutto, è la realizzazione e la felicità di ciascuno.

Mediante il mistero della sua Incarnazione salvifica, Gesù illumina la grande storia della quale è chiave di volta, ed illumina la nostra storia personale.

Egli, per volontà del Padre, si è fatto uno di noi e per la salvezza del mondo è morto e risorto.

Cristo è lo stesso ieri, oggi, sempre! Dunque la Verità è sempre la stessa. A cambiare siamo noi perché limitati ed imperfetti. Cambiamo perché di quell'unica ed immutabile Verità, possiamo, sotto la luce del Paraclito, comprenderne sempre di più, ed affinché questo fruttuosamente avvenga, si deve, ovviamente, procedere "in eodem sensu" (cf.S.Vincenzo di Lerino). Se mutasse il senso, la Verità non sarebbe più tale e noi brancoleremmo nel buio di un soggettivismo letale, sballottati da ogni vento di dottrina.
Carissimi se guardiamo, per esempio, alla fondamentale dottrina sul sacerdozio ministeriale del Concilio di Trento, e la mettiamo a confronto con il Concilio Vaticano II, possiamo trovare nelle sue righe tante sotto-cartelle parlando con termini informatici,che se andate a analizzare si discosta dalla verità anche se non palesemente.
Un Concilio pastorale,come è stato il Vaticano II, con i suoi documenti ufficiali, non possono contraddirne un altro. Oggi giorno molti teologi e conferenze episcopali, appoggiate da Roma stessa, commettono il gravissimo errore, focolaio di tanti e tanti mali, di opporre un atto di magistero autentico ad un altro. Come sta accadendo in questi ultimi sessant'anni. Un tale modo di pensare è decisamente anti-ecclesiale.

Carissimi amici e lettori, bisogna fare molta attenzione vigilare anche nel modo in cui viene insegnata la dottrina ai nostri figli nelle scuole e nelle parrocchie.La nostra "idea forte" è "Cristo, ieri, oggi e sempre"! Lui è l'Unico a non poter essere mai superato, Lui solo è il nostro criterio e tutte le strade passano solo attraverso di Lui. Noi dobbiamo essere come delle rocce inattaccabili sotto la pioggia martellante delle "idee forti" correnti.

Chi annuncia il Vangelo? Il sacerdote?E' Cristo che parla attraverso la bocca del sacerdote.
Ecco perchè S.Agostino diceva che "Cristo annuncia Cristo".
Se andiamo a guardare il Concilio Vaticano II, è in perfetta discontinuità con il Concilio di Trento, e tutti gli altri concili della Chiesa Cattolica.





Dalle notizie dell'ultima ora di Mons. Arcivescovo Carlo Maria Viganò
Arcivescovo cattolico. Già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America. Patrono di “Exsurge Domine".

L’avete sentito: «Un conservatore è qualcuno che si aggrappa a qualcosa e non vuole vedere oltre. È un atteggiamento suicida… chiudersi in una scatola dogmatica». Per una volta Bergoglio ha perfettamente ragione: il conservatorismo vuole “conservare” le apparenze esteriori della Tradizione, senza la sostanza dottrinale che la rende viva. Il conservatorismo è l’atteggiamento di coloro che criticano gli eccessi della chiesa sinodale ma si guardano bene dal metterne in discussione le cause, che sono da ricercare nel Vaticano II. Il conservatorismo è davvero un “comportamento suicida” perché crea una “scatola dogmatica” artificiale, fatta di Novus Ordo ad orientem con casule romane e canti gregoriani e anche di Vetus Ordo; fatta di citazioni selezionate di alcuni documenti conciliari, accidentalmente non contrastanti con il Magistero cattolico di sempre; fatta dell’apoteosi di Giovanni Paolo II e il rimpianto di Benedetto XVI, a cui tutti abbiamo voluto bene. Ma la Tradizione non è conservatorismo; la Tradizione non è una “scatola dogmatica” perché attinge all’acqua limpida e pura della divina sorgente, traendo dalla Grazia e dalla fedeltà al Vangelo e al Depositum Fidei la linfa vitale che la rende capace di guardare al futuro senza rinnegare il passato. La Tradizione si sviluppa come un atleta, che passa dall’infanzia all’adolescenza e all’età adulta rimanendo sempre lo stesso e sviluppando il proprio corpo armoniosamente, in modo da poter affrontare le nuove sfide e vincerle. Semper idem, sempre la stessa. https://x.com/mljhaynes/status/1791217826755190812







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