Carissimi amici e lettori,
Il 2 Maggio la Santa Chiesa fa memoria di sant’Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa, di insigne santità e dottrina, che nell’epoca in cui visse fu di grande crisi per l'ortodossia, cioè della Dottrina autentica. Siamo intorno al 360. In quel periodo (così come oggi) la Verità cattolica rischiava di scomparire. Celebre è la frase di san Girolamo che descriveva quei tempi: «E il mondo, sgomento, si ritrovò ariano».
Oggi c’è chi accusa di disobbedienza a quanti esprimono dubbi, domande e critiche all’operato del Papa venuto dalla fine del mondo, ma «la correzione della confusione o dell’errore non è un atto di disobbedienza, bensì un atto di obbedienza a Cristo e perciò al Suo Vicario sulla terra».
Quando nella Chiesa ci ritroviamo a guida di un importante Dicastero per il Culto Divino Disciplina dei Sacramenti come il Prefetto il card. Arthur Roche, nemico giurato del Rito tradizionale e della Santa Messa, canonizzata dal concilio di Trento e pertanto celebrata in tutto l'orbe cattolico per secoli, applica il motu proprio Traditionis custodes con un intento fortemente punitivo nei confronti dei fedeli e dei sacerdoti legati alla liturgia tradizionale? A me fa rabbrividire.
Questo losco personaggio inglese , peraltro molto poco amato dai suoi confratelli in patria non è una figura popolare tra la maggior parte dei vescovi d'Inghilterra e Galles che lo ricordano come un autoreferenziale segretario generale della Conferenza episcopale e un vescovo di Leeds che si era apertamente ingraziato il defunto cardinale Murphy-O'Connor nella speranza di succedergli a Londra. Ma i vescovi sanno anche che li tormenterà costantemente fino a che non inizieranno a cancellare la Messa in latino in conformità con il suo Rescritto.
Alla luce dei cambiamenti liturgici, bisognerebbe domandare al cardinalone inglese la nuova Messa di Paolo VI corrisponda alla Fede di sempre? Ironia della sorte: I cardinali Arthur Roche e Raniero Cantalamessa hanno indirettamente riconosciuto (forse involontariamente) quanto affermano da oltre cinquant’anni i critici del Novus "orror" scusate Ordo Missae di Paolo VI: il nuovo rito corrisponde a una nuova teologia che “rappresenta, sia nel suo complesso che nei suoi dettagli, un sorprendente allontanamento dalla teologia cattolica della Messa così come è stata formulata nella Sessione XXII del Concilio di Trento”
Quando i connazionali britannici, alla radio della BBC, hanno messo in discussione le restrizioni della celebrazione del rito latino tradizionale, il cardinale Roche, prefetto per il culto divino, ha dichiarato:
“Sapete, la teologia della Chiesa è cambiata. Mentre prima il sacerdote rappresentava, a distanza, tutto il popolo. Sono stati canalizzati, per così dire, attraverso questa persona che da sola celebrava la Messa. Non è solo il sacerdote che celebra la liturgia, ma anche coloro che sono battezzati con lui. E questa è una dichiarazione enorme da fare”.
Carissimi La confusione e la divisione nella Chiesa, sulle questioni fondamentali e più importanti come il matrimonio la famiglia, i Sacramenti e la giusta disposizione per accedervi, gli atti intrinsecamente cattivi, la vita eterna ed i Novissimi – diventano sempre più diffuse. Il Papa non soltanto si rifiuta di chiarire le cose con l’annuncio della costante dottrina e sana disciplina della Chiesa, una responsabilità che è inerente al suo ministero quale Successore di san Pietro sulla "Cathedra Petri", ma contribuisce a aumentare la confusione.Certamente, la situazione è ulteriormente aggravata con gli ultimi documenti come "Fiducia Supplicans", nel silenzio di tanti vescovi e cardinali che condividono con il Romano Pontefice la sollecitudine per la Chiesa universale. Alcuni stanno semplicemente zitti per paura di perdere le loro ricche prebende. Altri fanno finta che non ci sia nulla di grave perché non hanno mai avuto la fede ne la sana formazione cristiana, ma sono solo bramosi di potere. Altri ancora più incrostati di mondanità e protestantesimo,diffondono fantasie di una nuova Chiesa, di una Chiesa che prende una direzione totalmente diversa dal passato.
Carissimi in tutto questo marasma vi diamo una bella notizia: il Papa non può cambiare i Comandamenti. "Adulterio la sodomia sono e resteranno fino alla fine dei tempi peccati gravi". Tutta questa situazione ci deve portare a riflettere sempre più sul messaggio che la Madonna rivelò ai pastorelli di Fátima che ci ammonisce del male - ancora più grave dei gravissimi mali sofferti a causa della diffusione del comunismo ateistico è dell’apostasia dalla fede dentro la Chiesa. "La Chiesa sta attraversando una grande prova che sta scuotendo la fede di molti credenti“, e le persecuzioni che accompagnano nel suo [della Chiesa] pellegrinaggio sulla terra svelerà il «mistero di iniquità» sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità”.
In una tale situazione facciamo appello come popolo di Dio ai vescovi ai cardinali che hanno il dovere di annunciare la vera dottrina. E allo stesso tempo devono condurre i fedeli a fare riparazione per le offese a Cristo e le ferite inflitte al Suo Corpo Mistico, la Chiesa, quando la fede e la disciplina non sono giustamente salvaguardate e promosse dai pastori.
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