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“Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” (Giovanni 15:18-21)


Carissimi amici e lettori,
come si può essere felici da perseguitati, se si commette ogni sorta di ingiustizia contro di noi?
Il segreto sta nel considerare quando questo accade e nel discernere se accade a causa di Gesù: se siamo guidati dall’amore che Lui stesso ha vissuto e incarnato, il nostro amore sarà donato, e donarsi significa dare la vita, essere fecondi, dare molto frutto.
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia».
Si scatenano contro i figli della luce le forze del male : contro sacerdoti, persone inermi, semplici, credenti convinti. Si direbbe che ci sia un accanimento speciale contro coloro che si professano cattolici fedeli alla Tradizione bimillenaria della Chiesa e che cercano di mettere in pratica i precetti che si sono appresi da Essa e che sono stati studiati nel Catechismo di San Pio X.
La Tradizione fa crescere la Chiesa dal basso verso l’alto, con le profonde radici di un albero secolare. “La tradizione è l’origine della fede: essa cresce" “la tradizione è la garanzia del futuro della Chiesa, del sacerdozio cattolico e non un pezzo da museo" come certi presuli vorrebbero farci credere. “Il progressismo come il consevatorismo è la fede morta della Chiesa post-concilio ”. Nella Chiesa c'è un grande pericolo oggi, e questa è la mancanza di fede dei suoi Pastori, che con grande leggerezza sono riusciti a mettere, nel nome dell'”ecumenismo”, sullo stesso piano la fede cattolica e le false credenze: una vale l'altra perché non esiste una verità assoluta. La verità è ciò che per me è vero, ossia ciò che io ritengo sia vero, personalmente, questa è la verità. Ma questo è relativismo e sincretismo religioso.
La Chiesa deve nutrire i suoi figli con una sana e autentica dottrina, solida, non con eventuali novità. L'apostolo si raccomanda «Se anche un angelo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi è stato dato, sia anatema»(San Paolo, Lettera ai Galati (1,6-10) «Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro Vangelo. Però non ce n'è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!».
Benedetto XVI nell’omelia che pronunciò, il 18 aprile 2005,disse:«Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi trasportare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni». Il rovescio della medaglia di questa «fede chiara» porta a uno stato in cui «si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie».
Oggi la tradizione è ostacolata da coloro che sono preposti a difenderla, dal nichilismo, dalla cancel culture, dal woke capitalism, dal postumanesimo cose che mirano essenzialmente a distruggerne le fondamenta e a recidere le radici cristiane dell'Europa cattolica, una comunità che tanto ha realizzato per il cammino dell’Umanità. Nell’ultimo ventennio, il relativo germe culturale ha attecchito in tanti ambienti della politica, della cultura, di organismi istituzionali e delle gerarchie ecclesiastiche in cui, in nome di un vuoto modernismo, l’eredità storica non riveste più alcun significato.

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