Dopo aver detto che una religione vale l'altra, ora si lascia intendere che una condotta vale l'altra, abbandonando le persone al loro destino. Con conseguenze sempre più gravi e anche eterne.
La Dichiarazione Fiducia supplicans è quasi certamente il documento peggiore, sotto il profilo della fede e della morale, prodotto sotto l’attuale pontificato e quindi di tutti i pontificati precedenti. È dunque il pronunciamento peggiore di tutta la storia della Chiesa. Questo perché legittima espressamente e formalmente, scegliendo di avvalersi di una Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede, le relazioni omosessuali – e quindi l’omosessualità – e le relazioni sessuali extramatrimoniali – e quindi la fornicazione e l’adulterio.
In lizza per il primo posto c’era anche il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune di Abu Dhabi del 4 febbraio 2019 sempre firmato da Papa Francesco. In questa dichiarazione firmata anche dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb potevamo leggere: «Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani». Tralasciamo la questione della diversità linguistica (in Genesi 11, 1-9, dove si narra la vicenda della Torre di Babele, è Dio che punisce gli uomini con il pluralismo linguistico e quindi con l’incomunicabilità, dato che fino ad allora la lingua di tutti gli uomini era una sola) e soffermiamoci sulla diversità di religione.
Secondo il Papa è volontà di Dio che esistano diverse religioni. L’affermazione è contraddittoria e non serve essere credenti per capirlo. Facciamo un solo esempio tra i milioni che si potrebbero fare: secondo la dichiarazione Dio vuole che Gesù sia Dio per i cristiani e solo un profeta per i musulmani. Ma qui sta l’inciampo: o l’una di affermazione è vera e l’altra falsa oppure l’inverso, perché entrambe le affermazioni non possono essere vere. Ma nel documento si dice invece che ogni religione è vera dato che viene da Dio: così dicendo si finisce per entrare in contraddizione. E Dio dato che è perfetto non può cadere in contraddizione. Dunque non solo si nega che la religione cattolica sia l’unica ad essere vera, ma si articola un’argomentazione incoerente.
La Dichiarazione Fiducia supplicans ci pare che superi per gravità la dichiarazione di Abu Dhabi. Quest’ultima erra su un aspetto apicale: uno è Dio e una è la vera religione. È un errore teoretico di immensa portata e fondamentale sotto il profilo teologico. Fiducia supplicans erra su un aspetto morale gravissimo. Il primo errore è peggiore sotto l’aspetto veritativo dato che coinvolge Dio, il secondo però e a conti fatti è ancora più grave perché interessa le condotte, la morale e dunque la salvezza eterna. Pochi si danneranno per la prima, molti di più per la seconda. Non solo: la dichiarazione di Abu Dhabi avrà un effetto sociale meno incidente rispetto a Fiducia supplicans.
Infatti il Magistero ordinario ha benedetto, da una parte, i rapporti extramatrimoniali. I vescovi e sacerdoti potranno dunque insegnare che i rapporti sessuali fuori dal matrimonio sono leciti, parimenti l’adulterio. In merito a quest’ultimo aspetto sarà inutile affermare che l’adulterio rimane peccato dato che ferisce la fedeltà. L’obiezione potrà essere superata, seppur in modo fallace, facendo ricorso al consenso del coniuge tradito. Se questi è consenziente, la fedeltà potrà non essere più un problema. Situazione tipica di alcune coppie cosiddette aperte e dei coniugi separati-divorziati. Va da sé che il consenso del coniuge tradito non cancella l’obbligo di fedeltà.
Fiducia supplicans poi permette di dire bene di alcuni mali. Tra questi c’è l’omosessualità. Uno dei soli quattro peccati esistenti che ha il poco invidiabile primato di gridare vendetta al Cielo (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1867). Se la relazione omosessuale è un bene di tale valore da meritarsi una benedizione, ne consegue che cade il divieto di matrimonio omosessuale. Infatti se questa relazione affettiva è moralmente accettabile perché non potrebbe ricevere la grazia sacramentale del matrimonio? Sarebbe irragionevole, perché illogico, vietarlo. Accettata la premessa occorre accettare tutte le sue conclusioni.
Quindi da una parte la Dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede contribuirà in modo sensibile alla diffusione del peccato di fornicazione, adulterio e omosessualità. Su un altro fronte e per analogia si faranno avanti altre richieste: infatti in Fiducia supplicans si giustifica la benedizione asserendo che per benedire non occorre l’impeccabilità della condotta morale di chi riceve la benedizione (ma qui quello che fa problema sta nel fatto che si benedice una relazione in sé disordinata, non la singola persona sebbene peccatrice).
Per analogia anche la coppia incestuosa potrebbe allora chiedere di essere benedetta. Così anche la coppia adulterina, la coppia pedofila, le relazioni poligamiche, quelle poliamorose e, traslando dalle relazioni connotate da pratiche sessuali contrarie al volere di Dio a quelle connotate da diversi aspetti morali ma sempre contrari alla sua volontà, la coppia malavitosa, la coppia spacciatore-tossicodipendente, la coppia truffatrice e molte altre coppie “irregolari” dato che il criterio dell’irregolarità ha confini infiniti e quindi indefiniti.
Il primato di Fiducia supplicans come peggiore pronunciamento del Magistero – che però insegnando l’errore perde la qualifica sostanziale di Magistero trattenendo di questo solo l’aspetto formale – deriva anche dal fatto che la spinta evangelizzatrice verrà azzoppata, fortemente depotenziata. Provate ora voi a sostenere che l’omosessualità non è condizione consona alla dignità della persona. Vi diranno che siete in errore e non siete cattolici.
Fiducia supplicans ha squalificato l’ortodossia. Se il nostro capo afferma che le relazioni omosessuali sono da benedire, come potremmo noi ora contraddirlo? Risposta: dovremo purtroppo contraddirlo. Il credente è fedele a quanto dice il Papa solo se il Papa è fedele a quanto dice la Verità. E, dunque, a domanda diretta dovremo rispondere: «Il Papa ha sbagliato».
E non perché lo diciamo noi, ma perché lo dice l’Antico Testamento, il Nuovo Testamento e una tradizione ininterrotta del Magistero che arriva sino al Catechismo e al documento dell’allora Congregazione per la Dottrina della Fede dal titolo Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso, dove, alla domanda «La Chiesa dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso?», la Congregazione rispose nemmeno tre anni fa così: «Negativamente».
(fonte La Nuova Bussola Quotidiana)
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