Carissimi amici e lettori,
C’era una volta il “Sacro Collegio Cardinalizio”!
Che il Pontefice si avvaleva per il governo della Chiesa universale questo collegio cardinalizio, costituisce il “senato” della Chiesa, che vigilava nel più lodevole apostolato, affinché né il Vangelo né la dottrina venissero annacquate per far piacere al mondo.Costoro che venivano scelti ad assumere questo titolo, sapevano bene cosa avrebbe comportato per loro.
Nella cerimonia di creazione dei cardinali che era in vigore prima della riforma seguita a quella liturgica e tante altre, i cardinali avvicinandosi al Papa, gli baciavano non solo il piede, ma anche il ginocchio e il cuore, per sottolineare quel patto santo che ci sarebbe stato da quel momento in poi tra loro e il Vicario di Cristo, un patto santo che se avesse richiesto l’effusione del sangue, sarebbero stati pronti a farlo.
Ancora, il Papa portava il dito indice del prescelto davanti alla bocca, per ricordare che avrebbero dovuto essere prudenti, riservati e silenziosi.
C’erano poi tanti altri bei segni che poi sono stati tolti, per semplificare, ma che semplificando hanno svilito di significato il momento solenne del concistoro.
Ma c’era anche un’altra prassi che era garanzia di imparzialità, di vera rappresentatività e di non nepotismo.
Proprio così!
Perché il nepotismo è ritornato alla grande con questo pontificato.
Chi vigila oggi? Il Cardinale Víctor Manuel Fernández posto nel più importante Dicastero della curia romana la Dottrina della Fede?
El Tucho che deve tutta la sua progressiva ascesa proprio a Jorge Mario Bergoglio, che ha ampiamente contribuito alla redazione dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, dell’enciclica Laudato si e, in particolare, Amoris laetitia. Non a caso lo stesso neo-prefetto della Dottrina della Fede – finito nelle prime pagine dei quotidiani di mezzo-mondo per le sue aperture in tema di accesso all’Eucaristia da parte dei divorziati risposati e di apertura alle istanze delle persone LGBT+ che per il suo libro Sáname con tu boca. El arte de besar, valsogli in patria il soprannome di El Tucho besame mucho.
Abbiamo ricevuto in questi giorni diverse lettere, di degne persone,di ecclesiastici, niente affatto reazionari, che ci fanno partecipi delle loro preoccupazioni, che poi sono anche una nostra preoccupazione e di tanti fedeli sparsi nel mondo.«Può un cardinale, non essere fedele al giuramento, alla promessa di obbedienza nella persona del Sommo Pontefice»? Mettere in discussione e in dubbio la Fedeltà del cardinale R.L.Burke, nei riguardi del romano Pontefice e della Chiesa è la peggiore fake news, che si potevano inventare a casa Santa Marta.Il Porporato americano del silenzio, della riservatezza e della prudenza, ne ha fatto delle virtù cristiane.Che se la metà dei presuli che vagano da santa Marta alla segreteria di stato e in altri dicasteri la osservassero il romano pontefice potrebbe fare sonni tranquilli. Il grande peccato di molti buoni vescovi, di buoni cardinali, di buoni sacerdoti oggi è, la Fedeltà al Papa,al Magistero della Chiesa, alla dottrina di sempre e al Vangelo, mi duole dirlo ma è così.
Abbiamo ricevuto in questi giorni diverse lettere, di degne persone,di ecclesiastici, niente affatto reazionari, che ci fanno partecipi delle loro preoccupazioni, che poi sono anche una nostra preoccupazione e di tanti fedeli sparsi nel mondo.«Può un cardinale, non essere fedele al giuramento, alla promessa di obbedienza nella persona del Sommo Pontefice»? Mettere in discussione e in dubbio la Fedeltà del cardinale R.L.Burke, nei riguardi del romano Pontefice e della Chiesa è la peggiore fake news, che si potevano inventare a casa Santa Marta.Il Porporato americano del silenzio, della riservatezza e della prudenza, ne ha fatto delle virtù cristiane.Che se la metà dei presuli che vagano da santa Marta alla segreteria di stato e in altri dicasteri la osservassero il romano pontefice potrebbe fare sonni tranquilli. Il grande peccato di molti buoni vescovi, di buoni cardinali, di buoni sacerdoti oggi è, la Fedeltà al Papa,al Magistero della Chiesa, alla dottrina di sempre e al Vangelo, mi duole dirlo ma è così.
Il primo dovere dei Pastori e di annunciare il Vangelo, di testimoniare la verità, di rendere attraente e persuasiva la Parola di Dio, facilitare il cammino della fede, spiegare gradualmente i misteri della fede, stimolare l'altrui responsabilità, tacere verità troppo scomode, praticare il silenzio, tollerare l'errore che si annida nei sacri palazzi, e sinonimo di debolezza,e di complicità. I cardinali, i vescovi, gli stessi sacerdoti di Santa romana Chiesa, hanno il dovere sacrosanto di alzare la voce per svergognare gli ipocriti, ricordando i castighi divini e denunciando colpe e peccati. Chi insorge contro gli abusi, le ingiustizie e le malefatte dei potenti? Chi confuta errori ed eresie manifeste o serpeggiamenti? Chi interviene, da veri guardiani del gregge di Cristo, senza temere rappresaglie, vendette, minacce, emarginazioni? Insomma, chi vigila e custodisce il gregge facendo opera di evangelizzazione? "El Tucho"?
Quando si omette, per scelta pregiudiziale, di denunciare chi fa il male, o lo predica con violenza e spirito di provocazione, allora non diventa possibile la conversione del peccatore e chi predica il male si fa più spavaldo e prepotente.
Il Signore non dimentica i suoi poveri. Se il Pastore non istruisce o non mette in guardia o da scandalo, il Signore che illumina e da fierezza a chi gli è fedele. Anche oggi, si vedono persone umili e indotte, madri di famiglia, operai, contadini, giovani, essere più attenti e docili a Gesù di certi ecclesiastici, teologi e non, e tener loro testa nell'adesione al Signore e alla sua Chiesa. E una gloriosa constatazione, che fu già dell'apostolo Paolo.
Nell'attuale situazione di generale smarrimento, dobbiamo più che mai credere alla dottrina contenuta nelle parabole del Vangelo.
Il fermento nella pasta, il piccolo gregge, il seme che deve morire. Per trasformare il mondo, per purificare la Chiesa, per compiere la sua opera di redenzione, il Signore non ha tanto bisogno di grandi forze umane quanto piuttosto di servi docili e di discepoli umili e puri.
Affidiamo la Chiesa,il cardinale Burke, tutto il popolo santo di Dio alla santa Vergine Madre di Dio immacolata, che insegna. Ella infatti, secondo san Luigi Maria Grignion di Monfort, con il consenso dell’Altissimo ha conservato la fede, nella gloria, per mantenerla nella Chiesa militante nei suoi più fedeli servitori
Quando si omette, per scelta pregiudiziale, di denunciare chi fa il male, o lo predica con violenza e spirito di provocazione, allora non diventa possibile la conversione del peccatore e chi predica il male si fa più spavaldo e prepotente.
Il Signore non dimentica i suoi poveri. Se il Pastore non istruisce o non mette in guardia o da scandalo, il Signore che illumina e da fierezza a chi gli è fedele. Anche oggi, si vedono persone umili e indotte, madri di famiglia, operai, contadini, giovani, essere più attenti e docili a Gesù di certi ecclesiastici, teologi e non, e tener loro testa nell'adesione al Signore e alla sua Chiesa. E una gloriosa constatazione, che fu già dell'apostolo Paolo.
Nell'attuale situazione di generale smarrimento, dobbiamo più che mai credere alla dottrina contenuta nelle parabole del Vangelo.
Il fermento nella pasta, il piccolo gregge, il seme che deve morire. Per trasformare il mondo, per purificare la Chiesa, per compiere la sua opera di redenzione, il Signore non ha tanto bisogno di grandi forze umane quanto piuttosto di servi docili e di discepoli umili e puri.
Affidiamo la Chiesa,il cardinale Burke, tutto il popolo santo di Dio alla santa Vergine Madre di Dio immacolata, che insegna. Ella infatti, secondo san Luigi Maria Grignion di Monfort, con il consenso dell’Altissimo ha conservato la fede, nella gloria, per mantenerla nella Chiesa militante nei suoi più fedeli servitori
infine fede che sarà la tua fiaccola accesa, la tua vita divina, il tuo tesoro segreto di divina sapienza, e la tua arma onnipossente di cui servirti per rischiarare coloro che giacciono nelle tenebre e nell’ombra di morte, per incendiare coloro che sono tiepidi e che abbisognano dell’oro bruciante della carità, per dar vita a quelli che sono morti nel peccato, per colpire ed abbattere, con le tue parole dolci e capaci, i cuori di marmo ed i cedri del Libano, ed infine per resistere al diavolo e a tutti i nemici della salvezza.
Che cosa aggiungere a queste parole benedette? Opus tuum fac! Divampi nel mondo la fede di Maria e presto, quanto prima, si compia la meravigliosa promessa: Infine, il mio cuore immacolato trionferà!
Che cosa aggiungere a queste parole benedette? Opus tuum fac! Divampi nel mondo la fede di Maria e presto, quanto prima, si compia la meravigliosa promessa: Infine, il mio cuore immacolato trionferà!
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