Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

giovedì 23 dicembre 2021

Praedicat bonum et exasperat male




Non resteremo inerti davanti al soffocamento spirituale dei fedeli e delle vocazioni che il Motu Proprio Traditionis Custodes sta preparando.
Vorrei ricordare al prefetto del Culto Divino, monsignor Roche, visto che sostiene che questi provvedimenti non sono discriminatori, che la discriminazione si verifica in diversi modi uno e quando una persona o una comunità viene ingiustificatamente trattata in modo diverso o esclusa da un servizio o da un'opportunità,l'altra e l'intolleranza, che dopo il vaticano II, cresce sempre di più verso quei cattolici che sostengono la liturgia vetus-ordo della chiesa,visto che i presuli che difendono il novus si credono come portatori di una verità assoluta, giusta, e che, come tale, non possono convivere con altre verità se non con chi sposa le loro stesse eresie. Il prefetto della Congregazione per il culto divino circa l’applicazione di Traditiones custodes sta discriminando una moltitudine di fedeli cattolici, con la benedizione del suo diretto superiore che si riempie la bocca un giorno si e l'altro pure di accoglienza, di integrazione, di misericordia e tanti Bla! bla! bla!. Tutti conosciamo il significato di questa espressione: "Predica bene e razzola male" Lo si attribuisce all'atteggiamento di una persona che sembra giusta e onesta nel parlare, ma si comporta in modo ben diverso, mostrando un'evidente dissonanza "fra il dire e il fare".
Stando alle parole di Papa Francesco, la Chiesa deve essere innanzitutto casa della misericordia, nel dialogo tra la debolezza degli uomini e la misericordia di Dio, essa è chiamata ad accogliere, accompagnare, aiutare tutti a trovare la «buona notizia» della speranza cristiana. Ma solo a parole non ci crede nemmeno lui, e ancor meno i suoi tirapiedi che hanno fatto della sede apostolica un postribolo, tra continui scandali e impudicizie, ma con dei bellissimi titoloni di effetto sui giornali e quotidiani senza tralasciare le televisioni di mezzo mondo, naturalmente tutti ben schierati. La realtà purtroppo è un'altra se andiamo a vedere fino in fondo. L'intenzione dichiarata di Papa Francesco, nel Motu Proprio Traditionis Custodes del 16 luglio 2021, è di veder scomparire la celebrazione della Messa apostolica e della Tradizione dalla Chiesa cattolica. Come dimostratosi «Roma sta violando la parola data da Papa Benedetto XVI, con brutalità e intransigenza, lontano dalla tanto decantata accoglienza fraterna» e continua a crescere l’intolleranza in particolare contro i cattolici tradizionalisti da parte dei vescovi nelle loro diocesi. Carissimi lettori concludendo questo breve riassunto della mattanza dei cattolici tradizionalisti, da parte delle autorità Vaticane che passeranno alla storia come carnefici e i soffocatori della fede. 

Vi lascio con le parole di Sant'Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa la sua fu un’epoca di profondo travaglio.L’epoca in cui visse sant’Atanasio fu di grande crisi della ortodossia, cioè della dottrina autentica. Siamo intorno al 360. In quel periodo (così come oggi) la verità cattolica rischiava di scomparire. Celebre è la frase di san Girolamo che descriveva quei tempi: «E il mondo, sgomento, si ritrovò ariano».In tale contesto, sant’Atanasio non si piegò. Egli era un giovane vescovo di Alessandria d’Egitto. Rimase talmente solo a difendere la purezza della dottrina che per quasi mezzo secolo la sopravvivenza della fede autentica in Gesù Cristo.
"Che Dio vi consoli! ... Quello che rattrista ... è il fatto che gli altri hanno occupato le chiese con violenza, mentre in questo periodo voi vi trovate fuori. E' un dato di fatto che hanno la sede, ma voi avete la fede apostolica. Possono occupare le nostre chiese, ma sono al di fuori della vera fede. Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la fede abita in voi. Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la fede? La vera fede, ovviamente: Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta - quella che mantiene la sede o chi osserva la fede? È vero, gli edifici sono buoni, quando vi è predicata la fede apostolica; essi sono santi, se tutto vi si svolge in modo santo ... Voi siete quelli che sono felici, voi che rimanete dentro la Chiesa per la vostra fede, che mantenete salda nei fondamenti come sono giunti fino a voi dalla tradizione apostolica, e se qualche esecrabile gelosamente cerca di scuoterla in varie occasioni, non ha successo. Essi sono quelli che si sono staccati da essa nella crisi attuale. Nessuno, mai, prevarrà contro la vostra fede, amati fratelli, e noi crediamo che Dio ci farà restituire un giorno le nostre chiese. Quanto i più violenti cercano di occupare i luoghi di culto, tanto più essi si separano dalla Chiesa. Essi sostengono che rappresentano la Chiesa, ma in realtà sono quelli che sono a loro volta espulsi da essa e vanno fuori strada. Anche se i cattolici fedeli alla tradizione sono ridotti a una manciata, sono loro che sono la vera Chiesa di Gesù Cristo.
(Coll. Selecta SS. Eccl. Patrum. Caillu e Guillou, vol. 32, pp 411-412). "

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