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La fedeltà alla tradizione non è gradita ai modernisti.


Siamo tutti consapevoli, penso, del fatto che stiamo vivendo in tempi storici che preannunciano un profondo cambiamento epocale, e non a causa del coronavirus, perché nel corso della storia ci sono state centinaia di pandemie e, quando accadono, le cose rimangono più o meno le stesse. Molto più grave e determinante di un piccolo virus è il profondo cambiamento avvenuto nella Chiesa cattolica, una trasformazione che può causare cambiamenti ben più grandi e radicali. Se torniamo indietro potremmo tramite i libri di storia vedere come: Lutero aveva un odio pazzesco per i monasteri e gli istituti religiosi. Si era rifugiato in un monastero e fatto monaco non tanto per vocazione, quanto per scansare la pena di morte dopo aver infilzato e assassinato un compagno di studi troppo bravo, che metteva in secondo piano la sua superba smania di primeggiare. Il papa venuto dalla fine del mondo porta a termine l'opera devastatrice di Lutero, che espresse il suo odio furente contro monasteri e ordini religiosi con queste parole: “ Vorrei abolire tutti i conventi, vorrei farli sparire, raderli al suolo, affinché di essi non rimanga sulla terra neanche la memoria! ”.

Odiava così tanto i monasteri che, per profanarli, aveva l’oscena abitudine di avere rapporti carnali con varie monache apostate che adescava dai conventi. Riguardo a questa sua spregevole abitudine il suo seguace Melantone scrisse: “ Lutero è un uomo estremamente perverso. Le suore che egli ha tirato fuori dal convento hanno finito col prenderlo: egli ha con loro frequenti rapporti carnali ”. Bergoglio, sulle orme di Lutero, ha sferrato un attacco senza precedenti, contro i monasteri e gli istituti religiosi, specialmente quelli di tipo claustrale-contemplativo, nel totale silenzio dei media vaticani e nazionali. In Vaticano c'è una nuova inquisizione catto-progressista perseguitano con accanimento tutti quei istituti religiosi di stampo tradizionalista come i Francescani dell'immacolata per citarne qualcuno perché hanno la fede e tante vocazioni.

La vera storia dei francescani dell’ Immacolata: i misericordisti, col placet di Bergoglio, hanno costretto tantissime suore a uscire dall’ istituto e le hanno obbligate a rinnovare il voto senza la professione mariana. Il voto con la professione mariana era stato approvato dalla Chiesa nella persona di Papa Giovanni Paolo II, ma ai misericordisti questo voto non piace.

FAMILIA CHRISTI

Questa fraternità sacerdotale, nata sulla scia della spiritualità di don Giuseppe Canovai, celebra la Messa nella forma straordinaria del rito romano, non rifiutando comunque la forma ordinaria. Ma la fedeltà alla tradizione non è gradita ai modernisti.

La Fraternità ha sempre goduto della benevolenza di Mons Luigi Negri, sostituito da Bergoglio col vescovo allineato col modernismo Gian Carlo Perego , che ha privato la Fraternità della parrocchia e l’ ha mandata via con spietata misericordia, senza dare ascolto agli appelli accorati e suppliche dei fedeli, calpestando il diritto e senza un processo canonico.

La Chiesa del Belgio, in piena crisi di vocazioni, ha deciso di sopprimere la Fraternità sacerdotale dei Santi Apostoli che ha attirato in soli tre anni 27 membri, 6 sacerdoti e 21 seminaristi. La decisione del nuovo arcivescovo di Malines-Bruxelles, monsignor Jozef De Kesel, appare paradossale per la motivazione espressa: ” La fraternita sacerdotale viene dissolta perché la maggior parte dei seminaristi provengono dalla Francia, nonostante vi siano molte diocesi in Francia in cui mancano sacerdoti “.

Nessun altro motivo è stato indicato formalmente. Non è assurdo?

Il vescovo non ha mai incontrato i preti, né i seminaristi della Fraternità, malgrado i loro numerosi inviti, neanche per celebrare o concelebrare una Messa a Santa Caterina. Allo stesso modo il suo ausiliare, mons. Kockerols, non è mai andato a far loro visita. Non sono mai stati invitati agli incontri diocesani col vescovo, ma sono sempre stati esclusi, fino ad essere soppressi.

Piu’ di duecento parrocchiani, fedeli e amici della Fraternité e delle chiese di Sainte-Catherine e Saint Joseph hanno presentato ricorsi all’arcivescovo, Monsignor De Kesel, per chiedere la revoca della sua decisione, senza nessuna reazione da parte sua. I Centotredici ricorsi canonici sono stati poi inviati alla Congregazione per il Clero, per chiedere la revoca di questa decisione illegittima ed è stata organizzata anche una petizione.

Hanno scritto ALLA SANTA SEDE sottolineando la preziosità di questa fraternità sacerdotale, che suscitava molte vocazioni nei giovani, e svolgeva un magnifico lavoro di evangelizzazione intorno alle parrocchie, in modo che questa Fraternità potesse essere consolidata e proseguita. Bergoglio, invece di aspettare che la giustizia ecclesiastica seguisse il suo corso naturale e si pronunciasse, ha impugnato e firmato di suo pugno il decreto di dissoluzione della Fraternità.


Le conclusioni tuttavia ci portano a riconoscere l'accanimento del mainstream, contro ogni ragionevole evidenza, nel perseverare nella narrazione menzognera di quanto sta accadendo da quasi nove anni in Italia e nel mondo a tutte queste realtà ecclesiali di stampo tradizionalista. Come credenti siamo sconcertati "ma l’obbligo verso Dio precede tutti gli altri. Del resto, anche tra i pagani si trovano esempi di uomini che si sono presi cura dell’anima. ” Come cattolici siamo sotto assedio, da parte di un papa che si è dimostrato implacabilmente ostile a qualsiasi altro modo di vivere la fede, il cattolicesimo che non sia quello che si accorda con la sua agenda mondialista, interreligiosa umanistica, progressista che tutti accoglie tranne i fedeli cattolici. Contro tutte queste difficoltà abbiamo solo l'arma più potente la preghiera del Santo Rosario e dell'offerta di noi stessi come oblazione, cioè l'unione a Cristo che si offre al Padre; un continuo palpito di amore e di adorazione alla Trinità: è l'opera che il Signore chiede sono i primi passi che avvengono nel segreto delle nostre anime in cui il Signore fissa il proprio altare. Egli vuole trasformare il cuore di tutti i fedeli in un altare dove egli si offre continuamente per noi e per i fratelli. Non è un invito limitato solo ai sacerdoti o alle suore o agli oblati e un invito rivolto a tutti non richiede gesti eclatanti, ma solo la disponibilità a lasciarsi guidare da Maria santissima che ci insegnerà lei ad adorare e a unirci al sacrificio di Gesù per trasformare ogni gesto quotidiano in una missione per la salvezza del mondo.

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