Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

venerdì 16 gennaio 2015

Gli esercizi spirituali di Sant'Ignazio alla nostra epoca di don Pierpaolo Maria Petrucci

Dopo la rivolta di Lucifero la sola visione realistica della storia è quella di un immenso campo di battaglia fra le forze del bene e quelle del male: Dio, che nel suo piano d’amore vuole far partecipare alla sua beatitudine le creature razionali, Satana che invece tenta di perderle.
Nella sua caduta l’angelo ribelle trascina «la terza parte delle stelle del cielo» (Ap. 12, 4), esseri splendenti, puramente spirituali e appartenenti ad ogni Coro angelico che, per orgoglio, divengono orribili demoni.
L’azione di Satana si manifesterà poi palesemente dopo la creazione dell’uomo, chiamato a prendere il posto degli angeli ribelli nel Regno dei Cieli, nell’indurlo al peccato originale.

In seguito alla promessa del Redentore, l’azione degli spiriti decaduti, mossi dall’odio a Dio e dall’invidia per gli uomini, si eserciterà in maniera virulenta contro i poveri figli di Eva, eredi di una natura privata della grazia santificante e ferita dalle conseguenze del peccato originale.

Con la Redenzione operata da Gesù per la sua morte in croce ove «appende l’atto della nostra condanna» (Col. 2, 15), Satana subisce una terribile sconfitta ma non desiste dalla sua opera perniciosa per impedire alla Chiesa, nata dal costato aperto di Gesù, di portare agli uomini i frutti della salvezza.


Egli susciterà persecuzioni violente contro la Sposa di Cristo, prima da parte dei giudei che, rigettando il Messia, creano una nuova religione in completa rottura con l’Antico Testamento compiuto in Nostro Signore. Le tradizioni farisaiche stigmatizzate da Gesù diverranno la base della nuova religione, sintetizzate nel Talmud, nuovo libro “sacro” che soppianterà la parola di Dio.

Sarà poi la volta degli imperatori romani che cercheranno di distruggere fisicamente la Chiesa di Dio. Ma il sangue dei martiri sarà semente di nuovi cristiani e la Chiesa, per la testimonianza eroica dei suoi membri, meriterà la conversione dell’impero pagano.

Allora il demonio cercherà di distruggere la dottrina rivelata, sola capace di condurre alla salvezza gli individui e le nazioni, tramite le eresie: l’arianesimo, il nestorianesimo, il monofisismo...

Ma la Chiesa guidata dal Papa, tramite i Concili Ecumenici, riuscirà ad espellere il veleno dell’errore dal suo seno e ad approfondire sempre maggiormente la dottrina rivelata.

Il grande attacco all’ordine sociale cristiano, fondato sui principi del Vangelo sarà portato dalla Rivoluzione protestante che riuscirà a staccare dalla Chiesa la metà dell’Europa.

Da quel momento si innesca un processo diretto a svellere le basi della società Cristiana, per realizzare un Nuovo Ordine Mondiale fondato su nuovi principi, elaborati prima nelle logge ed esplosi con la Rivoluzione francese la cui Magna Charta sarà quella dei Diritti dell’uomo e del cittadino dell’agosto 1789, dove si rigetta l’autorità di Dio sulla società e si proclama l’autonomia da ogni legge sia naturale sia Rivelata, affermando il principio del democratismo: sarà la maggioranza (manovrata a dovere da chi detiene gli strumenti di potere) a decidere ciò che è vero e buono.

Il principe delle tenebre tenterà poi di far penetrare questi errori all’interno del Corpo Mistico di Cristo: sarà l’opera del cosiddetto cattolicesimo liberale che tenterà di far sposare alla Chiesa gli errori rivoluzionari. I Pontefici, come Gregorio XVI e Pio IX, si schiereranno apertamente contro tale tentativo condannandolo ripetutamente.

San Pio X con la sua azione dottrinale e pastorale farà segnare il passo all’infiltrazione nella Chiesa del modernismo, sintesi di tutti gli errori rivoluzionari.

Da quest’azione dei Pontefici si coglie il ruolo fondamentale del papato nella lotta contro il potere delle tenebre: infatti, come san Paolo ci insegna, il mistero di iniquità non si potrà manifestare nelle sue estreme conseguenze se prima non sarà eliminato l’ostacolo che lo trattiene. (2 Tess. 2,3-7) Ora quest’ostacolo, come ci insegna S. Tommaso, è la Chiesa ed in particolare il suo capo, il Papa (Opusc. 68, De Antichrist.)

In ogni crisi del papato Satana ha cercato di realizzare pienamente la sua opera che, come ci annunzia la S. Scrittura, terminerà con il regno dell’Anticristo.

Nelle difficoltà attuali della Chiesa, frutto dell’assimilazione di principi rivoluzionari sanciti da testi ufficiali dell’ultimo concilio e diffusi dagli stessi pontefici, l’azione di Satana tende a sviluppare al massimo questa situazione in suo favore e, se non vi sarà una svolta all’interno della Chiesa vi riuscirà. Ma sembrerebbe che il Signore gli stia preparando una clamorosa sconfitta, almeno secondo la promessa della Madonna a Fatima: «Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà».

Malgrado la crisi che attraversa, la Chiesa manifesta ancora oggi la sua divinità nella capacità che ha di rigenerarsi, perfino nelle situazioni più difficili. Pure oggi laddove si segue fedelmente la dottrina rivelata si vede il tessuto cristiano rinascere intorno ai sacerdoti fedeli alla tradizione della Chiesa. L’ultimo pellegrinaggio della Fraternità San Pio X a Lourdes ne ha dato una bellissima immagine.

Gesù Cristo vuol ancora regnare nelle anime e nella società, questo regno sarà instaurato da Maria Immacolata che si servirà di uomini disposti a militare sotto il suo stendardo.

Come disporci in maniera efficace ad essere duttili strumenti nelle mani di Maria Santissima nella sua opera di restaurazione?

Proprio agli inizi del processo rivoluzionario sviluppatosi contro la Chiesa e la società cristiana, Dio suscitò un grande mezzo per contrastarlo in S. Ignazio di Loyola ed i suoi Esercizi spirituali.

Dopo la sua conversione questo giovane militare si reca in pellegrinaggio al santuario di Monserrato dove, in seguito ad una veglia di preghiera, depone ai piedi della Vergine la sua spada e si seppellisce nella solitudine.

“Ritiratosi nella grotta di Manresa ci dice Papa Pio XI – ammaestrato dalla stessa Madre di Dio nell’arte di combattere le battaglie del Signore, ricevette come dalle mani di Lei quel perfetto codice di cui deve far uso ogni buon soldato di Cristo” (Meditantibus nobis, 3-12-1922)

San Pio X percepiva l’attualità degli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio nella lotta contri gli errori che già infestavano la Chiesa:

«Il metodo di sant’Ignazio è particolarmente adatto a prevenire le menti e i cuori dalle insidie nascoste del Modernismo» (San Pio X, Exercitiorum spiritualium, 8-12-1904)

In un mondo scristianizzato, gli esercizi spirituali aiutano a costruire la vita interiore fondata sulla contemplazione delle verità eterne per aiutarci a vivere alla luce della fede e sfuggire alla morsa mortale del materialismo. Papa Pio XII affermava che: «Quanto all’ascetica del libro degli Esercizi, potremmo pensare che S. Ignazio l’abbia scritto specialmente per la nostra epoca».

Negli Esercizi Spirituali una contemplazione fondamentale è quella dei Due Stendardi che riassume la lotta nella storia fra Cristo e Satana, svelando la tattica che il nemico utilizza per perdere le anime e manifestando la vera via indicata dal Salvatore.

Agli inizi del XX° secolo Dio suscitò nella persona di padre Francesco Vallet (1884-1947) un apostolo degli Esercizi.

Egli ne comprese la forza soprannaturale e riuscì a riassumere in cinque giorni, conservandone le parti essenziali, il metodo ignaziano che era concepito per essere predicato in un mese, così da permettere facilmente di seguirlo.

La predicazione degli esercizi in Spagna agli inizi degli anni ‘30 fu una vera epopea di conversioni e di formazione di cristiani militanti che, uscendo trasformati dagli esercizi ne facevano una propaganda straordinaria. In pochi anni migliaia di uomini poterono seguirli e fu per molti di essi una grazia provvidenziale. Circa ottomila uomini furono preparati dagli Esercizi al martirio che subirono durante le persecuzioni anticristiane ebbero luogo nella guerra civile che doveva martoriare la Spagna dal 1936 al 1939 (Les Exercices de St Ignace Trésor céleste, Ed. Les Amis de St François de Sales, p. 27).

Purtroppo la congregazione da lui fondata con lo scopo di predicare questi esercizi subirà l’aggiornamento voluto dal concilio. Fu allora che un figlio di padre Vallet, padre Ludovico Maria Barielle, ebbe il coraggio di lasciare la sua famiglia spirituale per non avallarne la distruzione e raggiunse Mons. Lefebvre nella lotta in difesa della Tradizione. Fu lui che trasmise alla Fraternità San Pio X la fiaccola di questi esercizi che sono predicati ora nel mondo intero con un grande beneficio per le anime, producendo una vera restaurazione della società cristiana, intorno al sacerdote, alla S. Messa e fondata sulla famiglia.

Questi Esercizi sono senz’altro lo strumento per eccellenza per formare i militi di Maria ed è essenziale praticarli, per la salvezza della nostra anima e per diventare strumenti nelle mani di Maria nella realizzazione del regno del suo Cuore Immacolato.

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