"Cuore di Gesù, Tabernacolo dell'Altissimo" e come un'altra litania afferma, in questo Cuore "abita tutta la pienezza della Divinità".
Il Cuore di Cristo è un "sancta sanctorum". Così ce Lo descrivono anche le litanie ad Esso dedicate.
In questo Cuore umano troviamo la pienezza del Verbo Divino, troviamo lo Spirito Santo, troviamo la Comunione col Padre che "abita" in Gesù.
La Scrittura stessa ce lo attesta. Il Figlio stesso che parla lo afferma:
"Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me.
Se non altro, credetelo per le opere stesse". (Gv 14,11)
"Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso"! (Lc 12,49)
Ad imitazione del Cuore di Gesù, siamo chiamati a fare anche dei nostri cuori una dimora per la Santa Trinità.
Il Signore ce ne assicura la possibilità, è il Padre che lo vuole, è lo Spirito Santo che rende possibile la comunione!
"Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi.
Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto". (Gv 12,26)
"Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me". (Ap 3,20)
"Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui". (Gv 14,23)
Invochiamo il Cuore di Gesù, affidiamoci ad Esso, imitiamoLo: possano diventare, anche i nostri cuori, piccoli tabernacoli della Santa Trinità, fari di luce e di amore nel mondo!
Tutte le litanie su cui abbiamo meditato fino ad ora possono essere riassunte e "simboleggiate" da un' espressione, tratta dalla medesima preghiera litanica : "Cuore di Gesù, casa di Dio".
L'immagine della casa è molto bella, perché ci da' l'idea di una realtà in cui si vive in un clima di familiarità e di amore ed è in effetti quanto per noi deriva dal chiamare Dio Padre "Abbà-Papà" secondo le parole che Gesù ci insegna nel Padre Nostro e dall'essere noi "figli" di Dio per mezzo del Santo Battesimo.
Nel Vangelo, Cristo stesso ricorre al concetto di "casa" quando definisce il Regno simile ad "un padrone di casa" (Mt 20,1) e quando afferma:
"ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche". (Mt 13,52)
In quest'ultima citazione, si rintraccia un concetto ancora più forte di quello contenuto nella prima: non solo il Regno di Dio è un padrone di casa, ma anche l'uomo, alla sequela Christi, può diventare "padrone", comproprietario dei beni immensi della casa del Padre.
Gesù è contemporaneamente Padrone (perché Figlio del Padre!, perchè Dio Egli stesso!) e "casa", poiché in Lui non solo l'Umanità è unita alla Divinità, ma Dio Padre e Dio Spirito vengono ad abitare nel Suo Cuore.
"Entrare" nel Cuore di Cristo, lasciarsi avvolgere dal Suo Amore, ma anche sforzarsi di comprenderne i sentimenti, il Suo modo di esprimere la vicinanza ai fratelli , il Suo zelo per la salvezza degli uomini ed il Suo legame con il Padre; conoscerLo ed imitarLo attraverso il Vangelo ed i Sacramenti, implica allora "accedere" alla casa di Dio.
Ecco perché la stessa litania che definisce il Cuore di Gesù come "casa di Dio" Lo contempla anche come "porta del Cielo".
Solo in Gesù vi è salvezza, solo nel Suo Amore Misericordioso che ha assunto connotati anche umani; solo per opera dello Spirito Santo si può dire che "Gesù è Signore" (1 Cor 12,3), l'inviato del Padre per la salvezza del mondo.
Penetrare nel Cuore di Cristo è quindi immergersi nella volontà del Padre e lasciarSi plasmare dallo Spirito Santo che Egli ci invia.
E' quasi spontaneo pensare a quell'esortazione di Gesù: "Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano". (Mt 7,13)
Il Cuore di Gesù è questa porta: stretta non nel senso che il Suo non sia un Amore Misericordioso (al contrario!), ma perché vivere secondo questo Cuore significa vivere da veri cristiani, con coerenza evangelica, con radicalità evangelica...e perché la Misericordia di Dio trova spazio solo attraverso la libertà della scelta umana, attraverso l'accettazione della mano divina sempre tesa verso l'uomo.
"Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo". (Gv 10,9)
Che il Cuore Sacratissimo di Gesù ci ottenga - per opera dei doni dello Spirito Santo - la capacità di conoscerLo, amarLo, imitarLo e la fortezza per entrare nella volontà del Padre anche quando ci appare come una porta "stretta" che richiede sacrificio e perseveranza.
Il Cuore di Maria, che in tutto è imitazione del Cuore del Figlio, ci sostenga e ci guidi.
Commenti
Posta un commento