Dominabitur a mari usque ad mare
et a flumine usque ad terminos orbis terrarum.
Et adorabunt eum omnes reges terrae
omnes gentes servient ei.
di A.diJ.
Carissimi amici e lettori,
Domenica 26 ottobre festeggeremo la solennità di Cristo Re, e con l'occasione anche il Centenario della QUAS PRIMAS Lettera Enciclica sulla regalità di Cristo di Sua santità PIO PP. XI, che ha istituito la solennità di Cristo Re, proprio cento anni fa, l'11 dicembre 1925. L'enciclica, definisce la dottrina cattolica sulla Regalità sociale di Cristo, e ha istituito la festa liturgica che è fissata per l'ultima domenica di ottobre. A cento anni di distanza, quel gesto profetico conserva intatta la sua attualità e la sua forza teologica. In un’epoca segnata da ideologie totalitarie e da un crescente allontanamento dalla fede, il Pontefice volle affermare con decisione che Cristo è il centro della storia e il Signore del mondo, l’unico in grado di ricondurre l’umanità alla vera libertà e alla pace. La solennità di Cristo Re, invita a riconoscere in Gesù il Re dell’amore "colui che regna dall'albero della croce" significa che il regno di Cristo non è quello dei re terreni, ma trionfa attraverso il suo sacrificio e la sua morte sulla croce. La croce è vista come un "albero di vita" che da strumento di morte, diventa fonte di salvezza e vita eterna per l'umanità. Questo concetto è radicato nella teologia cristiana che vede nel sacrificio di Cristo il momento del suo trionfo, secondo il principio che "dall'albero dell'Eden trasse vittoria, dall'albero della Croce fu vinto". non con la forza del potere ma con la potenza della croce e della misericordia.
Il messaggio della Quas Primas rimane oggi di sorprendente attualità. In un mondo frammentato, attraversato da guerre, individualismi e nuove forme di idolatria, la Chiesa continua ad annunciare che solo nel Regno di Cristo si trova la vera giustizia e la pace duratura.
Come ricordava Pio XI, "la pace di Cristo nel Regno di Cristo" è il fondamento della vita personale e sociale: dove Cristo è accolto, si ricompone l’armonia dei cuori e si rinnova la fraternità tra gli uomini.
Nel contesto del Giubileo ordinario della Chiesa, la prossima solennità di Cristo Re dell’Universo assume un significato particolarmente profondo: essa diventa invito a rimettere Cristo al centro della vita della Chiesa e della storia umana, riconoscendo in lui la sorgente di ogni bene e la meta ultima del cammino umano.
Le comunità i gruppi legati al vetus ordo (la forma straordinaria del rito romano, o Messa Tridentina) , che in questo tempo si preparano al 14° Pellegrinaggio a Roma
PEREGRINATIO AD PETRI SEDEM MMXXV non dimentichino di solennizzare in modo particolare e comunitario la solennità di Cristo Re che gia dal 24 ottobre prossimo saranno presenti nella città eterna di cui il centenario, per una speciale grazia, ricade appunto nell’anno santo giubilare.
Sia un’occasione di rinnovata fede e di gioiosa testimonianza, per proclamare insieme: «A Cristo Re appartengono la Chiesa, il tempo, la storia e il nostro cuore».
Carissimi amici e lettori,
Domenica 26 ottobre festeggeremo la solennità di Cristo Re, e con l'occasione anche il Centenario della QUAS PRIMAS Lettera Enciclica sulla regalità di Cristo di Sua santità PIO PP. XI, che ha istituito la solennità di Cristo Re, proprio cento anni fa, l'11 dicembre 1925. L'enciclica, definisce la dottrina cattolica sulla Regalità sociale di Cristo, e ha istituito la festa liturgica che è fissata per l'ultima domenica di ottobre. A cento anni di distanza, quel gesto profetico conserva intatta la sua attualità e la sua forza teologica. In un’epoca segnata da ideologie totalitarie e da un crescente allontanamento dalla fede, il Pontefice volle affermare con decisione che Cristo è il centro della storia e il Signore del mondo, l’unico in grado di ricondurre l’umanità alla vera libertà e alla pace. La solennità di Cristo Re, invita a riconoscere in Gesù il Re dell’amore "colui che regna dall'albero della croce" significa che il regno di Cristo non è quello dei re terreni, ma trionfa attraverso il suo sacrificio e la sua morte sulla croce. La croce è vista come un "albero di vita" che da strumento di morte, diventa fonte di salvezza e vita eterna per l'umanità. Questo concetto è radicato nella teologia cristiana che vede nel sacrificio di Cristo il momento del suo trionfo, secondo il principio che "dall'albero dell'Eden trasse vittoria, dall'albero della Croce fu vinto". non con la forza del potere ma con la potenza della croce e della misericordia.
Il messaggio della Quas Primas rimane oggi di sorprendente attualità. In un mondo frammentato, attraversato da guerre, individualismi e nuove forme di idolatria, la Chiesa continua ad annunciare che solo nel Regno di Cristo si trova la vera giustizia e la pace duratura.
Come ricordava Pio XI, "la pace di Cristo nel Regno di Cristo" è il fondamento della vita personale e sociale: dove Cristo è accolto, si ricompone l’armonia dei cuori e si rinnova la fraternità tra gli uomini.
Nel contesto del Giubileo ordinario della Chiesa, la prossima solennità di Cristo Re dell’Universo assume un significato particolarmente profondo: essa diventa invito a rimettere Cristo al centro della vita della Chiesa e della storia umana, riconoscendo in lui la sorgente di ogni bene e la meta ultima del cammino umano.
Le comunità i gruppi legati al vetus ordo (la forma straordinaria del rito romano, o Messa Tridentina) , che in questo tempo si preparano al 14° Pellegrinaggio a Roma
PEREGRINATIO AD PETRI SEDEM MMXXV non dimentichino di solennizzare in modo particolare e comunitario la solennità di Cristo Re che gia dal 24 ottobre prossimo saranno presenti nella città eterna di cui il centenario, per una speciale grazia, ricade appunto nell’anno santo giubilare.
Sia un’occasione di rinnovata fede e di gioiosa testimonianza, per proclamare insieme: «A Cristo Re appartengono la Chiesa, il tempo, la storia e il nostro cuore».
che si svolgerà a Roma dal 24 al 26 ottobre 2025
(per partecipare al pellegrinaggio non è necessaria la registrazione)

Commenti
Posta un commento