"Deus non irridetur. Quae enim seminaverit homo, haec et metet".
(Dio non si inganna. Quello che l'uomo semina, raccoglierà.)
Carissimi amici e lettori,
questo ammonimento di Nostro Signore Gesù Cristo mi ha sempre colpito, come anche il versetto del Vangelo di San Matteo 7,6.“Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”.
Molti di noi fedeli, legati alla liturgia Tradizionale della Chiesa, che costituiamo il vasto campo del tradizionalismo della Chiesa cattolica di rito Latina, abbiamo scritto e letto molto sul nuovo pontefice, ci siamo basati sulla sua mitezza, sulla sua devozione, alcuni solo sull'abbigliamento... ma pochi di noi si sono chiesti: aderisce alle nuove dottrine del Vaticano II, e alle riforme che ne sono scaturite, oppure no?
La risposa è evidente, e lo stesso Papa Leone si è premurato di darla pubblicamente ovviamente, si.
E in questo caso, il quesito per un cattolico fedele alla Tradizione, alla Fede rivelata e al Magistero della Chiesa dovrebbe essere: "Resistere" come resistettero i santi a quei papi che deragliando dalle verità cattoliche, come Papa Liberio (dal 352 al 366) fu il Papa durante la controversia ariana, che si ritrovò come oppositore Sant'Atanasio e questa sua perseveranza gli costò ben 17 anni di esilio, a fasi alterne, nell’arco di un trentennio, tra il 335 e il 366.
È con tanta amarezza e, con profonda tristezza che assistiamo al pantano della Chiesa cattolica quella che fu nei secoli la Cattedra della Verità Eterna, dove ogni uomo guardava con fiducia e reverenza al Vicario di Cristo. Oggi questa Sede Petrina, prima con Francesco, con l' introduzione della dea pagana Incas della Pachamama,portata trionfalmente a spalla dai successori degli apostoli in Vaticano nell'ottobre 2019 in occasione del Sinodo sull'Amazzonia, adesso con Leone XIV, si è trasformata, in un palcoscenico di stampo new-age e ambientalista, distante anni luce dalla Tradizione e dal Culto Cattolico.
La Chiesa Cattolica Apostolica Romana è stata fondata sulla Roccia che è Cristo: non sulle sabbie mobili del Vaticano II, con le sue novità dottrinali, che sono la dottrina sull'ecumenismo, condannata da papa Pio XI nella LETTERA ENCICLICA MORTALIUM ANIMOS il dialogo interreligioso, la collegialità, l'appartenenza dei non cattolici alla Chiesa, la libertà religiosa, l'aggiornamento e le riforme è in conformità o contraddizione con la Fede, la Tradizione, il Magistero della Chiesa o nel manicomio della agognata sinodalità, neppure sul ghiaccio del “green deal” e della “conversione ecologica”. E giacché non c'è continuità, ma soltanto confusione e contrarietà e persino contraddizione, i cattolici sono svincolati dall'obbedienza, "disobbedire per ubbidire a Dio". Nel vangelo di Gesù Cristo, l’obbedienza è intesa come fare la volontà di Dio e osservare i Suoi comandamenti. Comprende l’esercizio del nostro arbitrio, ossia la libertà di scelta, per seguire Dio con un cuore ben disposto. Dimostriamo il nostro amore per Dio quando scegliamo di confidare nella Sua volontà e di sottostarvi.
Papa Leone XIV ha benedetto un blocco di ghiaccio, presentato come "simbolo della fragilità del pianeta di fronte alla crisi climatica". Un gesto che, nelle sue implicazioni simboliche, è un'inquietante celebrazione, prima facie, dell'idolatria della natura. Queste cerimonie oggettivamente idolatriche, (vogliamo sperare che siano indipendentemente dalle intenzioni dei partecipanti). Inoltre, hanno un marcato sapore sincretistico che può solo disturbare il senso di fede del popolo cristiano.
San Tommaso ricorda che l'onore è dovuto solo alla natura razionale (Somma teologica III, 25, 3-4). Con questo nome si comprende la persona in generale, e non solo la natura umana. E aggiunge questo secondo principio secondo cui non può esserci onore verso delle creature insensibili, o oggetti, se non in relazione alla natura razionale. Non si rende mai un culto a nature senzienti non umane - piante o animali - per evitare con attenzione qualsiasi pericolo di idolatria. Con profondo dolore mi tocca dire che: "Nulla sembra che sia cambiato" al di là delle differenze caratteriali, formazione e personalità, Leone XIV è in perfetta continuità con Francesco I, e con l'agenda 2030. Salvo in un intervento divino. Questa gerarchia della Chiesa che si è prostituita alla lobby politica in questi decenni piace molto al potere: purché si occupi delle opere caritative, che fanno comodo anche allo stato; aiuti a controllare i comportamenti delle persone, che siano obbedienti a Cesare anzitutto; il loro Dio se lo preghi pure in privato, ognuno per conto suo. In fondo per il potere è sempre stato così, è il suo mestiere. Il potere non tollera le persone libere, e soprattutto non tollera una Chiesa libera, che ha a cuore Cristo sopra ogni cosa e che educa le persone alla libertà; che rispetta le autorità civili ma solo se non vanno contro la legge di Dio. È sempre stato così, il potere non ha mai amato la Chiesa, se non sottomessa. Come in Cina: il piano di Xi Jinping per nazionalizzare la religione con il benestare della Santa Sede e del papa.
D'altronde, la Chiesa è stata pronta a ritirarsi nelle sacrestie nella "farsa pandemica" ancor prima che lo stato la invitasse a farlo; non dimentichiamo i vescovi che facevano i vigilantes nei confronti dei loro preti nel caso avessero trovato il modo di aggirare i divieti e far presenziare qualche persona alle loro liturgie. Quello che sconcerta è una Cei talmente felice del riconoscimento pubblico da parte del Presidente del Consiglio, da non osare neanche far presente che la polizia continuava a multare le persone che andavano in chiesa malgrado sia stato possibile per legge, e che sarebbe stato quindi il caso di farlo stampare sull’autocertificazione il diritto di andare in chiesa a pregare. Forse non osarono perché neanche le interessasse un granché: in effetti, in quei tempi si è avuto l’impressione che a molti vescovi e preti desse addirittura fastidio che qualcuno continuasse a recarsi in chiesa malgrado tutto. Figurarsi celebrare le messe con il popolo. Nulla di nuovo sotto il sole. Era così anche nella Chiesa subito dopo la rivoluzione Francese la "Costituzione civile del clero" del 1790 divise il clero in due fazioni: il clero costituzionale, che giurò fedeltà alla Costituzione francese e al nuovo stato, e il clero refrattario in opposizione, che rifiutò il giuramento, rimase fedele al Papa e alla Chiesa tradizionale, che fu condannato dalla Rivoluzione.
Oggi vediamo la Chiesa Cattolica divisa nuovamente , almeno, in due grandi correnti: clero e fedeli progressisti e clero e fedeli tradizionalisti. I primi contrapposti con odio ai secondi. Quando Papa Benedetto XVI il 7 luglio 2007 rendeva noto il motu proprio con il quale liberalizzava la Messa Tridentina riformata nel 1962 da Papa Giovanni XXIII, intendeva dare un chiaro messaggio a entrambi i gruppi: ai tradizionalisti diceva: «guardate che il rito antico, non è vostro! Non avete, per così dire, alcun copyright! È patrimonio della Chiesa Cattolica universale! È il nostro comune tesoro! ». Ai progressisti invece diceva: «riconciliatevi con il tesoro dottrinale e liturgico della chiesa, imparate ad accogliere voi stessi, la storia e la fede a cui appartenete e dovreste trasmettere ai fedeli, accogliete Cristo, prima di accogliere le vostre strambe idee su cosa sia pastorale e cosa no. La liturgia, anche quella antica, è pastorale più delle vostre bizzarre strategie».Al di là dei singoli Pontefici, alcuni santi altri no, alcuni maggiormente benemeriti di altri, vale sempre quanto disse a suo tempo San Leone Magno: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» come fondamento della Chiesa, sottolineando che questa fede, non essendo una mera opinione umana ma una rivelazione divina, conferisce a Pietro una dignità unica e un potere spirituale rappresentato dalle "chiavi del regno dei cieli". Inoltre, dal punto di vista dottrinale, assume un valore centrale per la Chiesa, conferendo a Pietro «le chiavi del regno dei cieli», designando così ciò che verrà chiamato “primato petrino”, un primato esclusivo non fra pari. Questa autorità, sebbene trasmessa a tutta la Chiesa, è stata affidata a Pietro in modo speciale, costituendo la roccia su cui si erge il tempio eterno di Dio. Bisogna che Robert Francis Prevost muoia e che sorga finalmente Leone XIV. L'ordine stabilito da Gesù Cristo rimane ancora ; e San Pietro, che ha conservato fino a oggi la solidità della pietra, non abbandonò mai il governo della Chiesa di cui fu incaricato. Nella Chiesa intera, infatti, ogni giorno Pietro dice:" Tu sei il Cristo, il Figliuolo del Dio vivente".



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