Nell’omelia di oggi a Santa Marta, il Santo Padre ci fa riflettere sui dolori di Maria Santissima addolorata , festa che cade il primo venerdì della prima settimana del tempo di Passione.Il Papa se da una parte recupera un’antica tradizione che voleva ricordare la Madonna Addolorata, proprio nel venerdì prima della settimana Santa e collocarla negli eventi della Passione di Cristo, sottolineandone il ruolo di Madre di compassione ai piedi della croce. Dall'altra parte non fa che sottolineare che la Madonna non è «corredentrice», non condivide dunque con Gesù la potestà di redimere l’umanità dal peccato, e non serve «perdere tempo» con nuovi dogmi che stabiliscono nuovi titoli. Lo ha detto Papa Francesco nel corso della Messa di oggi 3 Aprile 2020 nella cappella della casa di Santa Marta.La questione del titolo di Maria «corredentrice» torna periodicamente nella storia moderna della Chiesa. La Chiesa già insegna quattro dogmi relativi alla Vergine, ossia la sua perpetua verginità, la sua dignità come Madre di Dio, la sua Immacolata Concezione e la sua gloriosa Assunzione in cielo in anima e corpo. Già nel Concilio Vaticano I (1869-1870) ci fu chi sostenne l’idea di un nuovo dogma per far partecipare Maria della potestà redentrice di Gesù. Pio XI (1922-1939) fu il primo Pontefice che parlò di Maria corredentrice, Giovanni Paolo II lo ha fatto più volte, ma tutti i Pontefici hanno rifiutato l’idea di un nuovo dogma. In seno al Concilio Vaticano II (1962-1965) alcuni vescovi avanzarono anch’essi la richiesta, in particolare, ma Giovanni XXIII e Paolo VI non la presero in considerazione, non da ultimo perché i protestanti non venerano Maria e una simile mossa avrebbe rischiato di rovinare i rapporti fra cristiani proprio nel pieno di un concilio ecumenico. Di recente due anziani cardinali – il messicano Juan Sandoval e l’indiano Telesphore Toppo – e quattro vescovi si erano rivolti al Papa chiedendo di proclamare il dogma di Maria corredentrice. Noi San Pio da Pietrelcina e tanti Santi, crediamo in Maria Corredentrice. Papa Francesco no.
Il termine "corredenzione" esprime la particolare cooperazione della Beata Vergine Maria all'opera di redenzione compiuta da Gesù Cristo. Non è una dottrina ancora compiutamente definita e accettata: è infatti oggetto di dibattito tra i teologi. Alla base della corredenzione di Maria ci sono i punti dottrinali seguenti: Maria, in quanto Madre di Cristo, è partecipe della Sua vita e delle Sue opere; nel disegno di Dio Padre, Maria è associata a Cristo per il trionfo sul peccato così come Eva fu associata ad Adamo nel peccato originale; Maria è stata associata alla Passione e morte di Gesù, partecipandovi con il suo dolore di madre.
Riguardo all'uso del termine "corredentrice" da parte del Magistero recente, gli oppositori alla definizione del nuovo dogma fanno notare che tale termine è sì presente in alcuni documenti pontifici, ma essi sono marginali e quindi privi di peso dottrinale. Nei documenti fondamentali di carattere mariano di qualche rilievo dottrinale, il termine "corredentrice" è assente. Nella lista dei sostenitori del dogma di Corredentrice, Mediatrice e Avvocata ci sono nomi importanti come Vincenzo Pallotti, Anna Caterina Emmerich, Leopoldo Mandic, Massimiliano Kolbe, Edith Stein, Padre Pio e Madre Teresa. C'è chi fa notare che lo stesso san Giovanni Paolo Il ha usato più volte il titolo "corredentrice", ad esempio durante l'udienza generale dell'8 settembre 1982 («Maria, pur concepita e nata senza macchia di peccato, ha partecipato in maniera mirabile alle sofferenze del suo divin Figlio, per essere Corredentrice dell'umanità»).Conseguentemente, Maria è ai piedi della croce dove Gesù è crocifisso. Dopo aver assistito anche alla crudeltà di chi ha piantano, nelle mani e nei piedi di Cristo, i chiodi, Lei sta li.Il Vangelo racconta che Maria “stabat”, che in latino significa “stava ritta” o “stava in piedi” ai piedi della croce. Questo dettaglio è molto importante e descrive il comportamento di Maria nel momento della crocifissione del Figlio. La Madre non si lascia sopraffare dal dolore e dal rifiuto della volontà di Dio ma, invece, rimane con Suo Figlio condividendone la sofferenza. Senza dubbio la Vergine Santissima ha compreso in quel momento le parole della profezia di Simeone: “E a te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35). Maria accoglie tra le sue braccia Gesù morto e, nell’ultimo dolore, vede il Figlio adagiato nel sepolcro.
Commenti
Posta un commento