Passa ai contenuti principali

L’emarginazione della Chiesa del card. Giuseppe Siri

Risultati immagini per cardinale giuseppe siri
La distruzione delle istituzioni morali e spirituali continua. Tutto questo sembra svolgersi secondo un piano preciso e preordinato. Ora, almeno nel nostro ambiente italiano, è la volta del Concordato. Non è in discussione se un Concordato debba essere buono per tutti i secoli. I secoli mutano e mutano i Concordati; ma è in discussione che la Chiesa ne faccia e ne abbia. Che cosa si vuole? Si vuole mettere la Chiesa ai margini della società civile. Che i laicisti vogliano questo nessuna meraviglia. Ma, non sono soli. Ci sono anche altri a volere una Chiesa senza alcun riconoscimento, completamente privatizzata, misconosciuta, lacera, pezzente, affamata, senza alcuna dignità e decoro. L’attacco è contro la figura pubblica della Chiesa, e lo si attendeva da tempo, perché da tempo era in atto il tentato logorio del Diritto Canonico. Il primo tentativo si collega al secondo. Tutto questo, se si tratta di cattolici, è un errore e potrebbe essere peggio. Infatti: . La Rivelazione, la cui custodia e il cui Magistero sono commessi alla Chiesa, è un fatto pubblico ed è destinato all’umanità. Dio è il creatore e i fatti suoi obiettivamente condizionano di pieno diritto i fatti degli uomini. Che Cristo abbia profetizzato lotte e persecuzioni a non finire, riguarda il peccato degli uomini; ma non scalfisce minimamente il diritto del divino Rivelatore. Le conseguenze di tutto questo sono chiare. L’ordine umano deve lasciare spazio sufficiente ad un’istituzione di origine divina. Per dire il contrario, bisogna negare Dio e la Rivelazione. Per comunità e per uomini, che si debbono trovare “soli” di fronte all’ineluttabile morte, è troppo pericoloso. 
 La Chiesa è stata istituita dal Fondatore divino come società e società visibile. Non può e non deve sostituire o contraddire ingiustamente la società civile, ma ha per positivo diritto divino il suo spazio.La visibilità della Chiesa nel suo ordinamento gerarchico, nel suo culto, nel suo complesso di rapporti, implica dei contatti. Qualunque contatto finisce, almeno tacitamente, in un accordo, in una tolleranza più o meno reciproca, in uno scontro. Negare la pubblicità della Chiesa, a parte che si negherebbe l’evidenza, sarebbe negazione della Chiesa stessa. È chiaro pertanto dove vanno e dove finiranno i discorsi contorti di certa gente. I contatti, gli accordi, spesso non hanno altra soluzione giusta che nei Concordati. Certo, si possono ipotizzare Paesi in cui i diritti civili arrivano al più largo riconoscimento della libertà associativa e non mancano esempi. In tali Paesi, la Chiesa può vivere serenamente sfruttando il margine lasciato alla libertà. Ma non ci si illuda: basta un ritorno alla volontà di dominio di qualcuno e siamo immediatamente alla persecuzione. La Chiesa può non temerla; San Cipriano e con lui molti pastori, hanno temuto e temono assai di più il contrario. Però, chi ama le anime non si rassegna al pensiero che le persecuzioni possano popolare l’inferno.  Gli uomini, singoli e comunità, poiché sono mortali, non hanno il diritto d’impedire agli altri uomini di provvedere alla loro vita eterna. Comportarsi diversamente, oltre che ingiusto, sarebbe crudele. Se la Chiesa è, come è, una società necessaria per la salvezza eterna, è ovvio che qualunque Stato, anche agnostico, deve lasciare ad essa lo spazio di agire, tanto quanto - almeno - deve permettere ai cittadini di liberamente provvedere alla loro vita ultraterrena.  La Chiesa ha la missione di predicare, di santificare, di governarsi. L’ha da Dio. Agire in senso contrario non è contestare lo spazio alla Chiesa, ma a Dio stesso. Storicamente, questi contratti tra la Chiesa e la comunità civile hanno le applicazioni più svariate, talvolta anche improprie. Ma, da una parte e dall’altra è proprio della libertà umana conoscere abusi, complicazioni impreviste e sconcertanti. L’abuso della libertà non ne toglie l’uso. Mettiamoci pure al piano di chi non ha o ritiene di non avere la fede cattolica. Rifletta: la Chiesa, soggetto di diritto pubblico, è stata storicamente la più grande garanzia della libertà umana, proprio perché obiettivamente si pone come autonoma da tutti i poteri e tratta con essi come con soggetti sociali dai quali essa non dipende. La prova è che, quando si vuole attentare alla libertà dei popoli, si comincia sempre dall’attentare alla libertà religiosa e, concretamente, alla libertà della Chiesa. Tutte le condannevoli dominazioni vogliono soprattutto possedere l’anima degli uomini, perché, se non la posseggono, sanno di non durare. Su questo terreno a difendere la libertà non trovano che la Chiesa, che generosamente offre i suoi deportati, i suoi afflitti, i suoi martiri; si ritira in catacomba, ma dalla catacomba fa fremere la terra, anche per la umana libertà dei popoli. I laicisti dovrebbero ricordarsi che tutto diventa per loro più incerto e pericoloso, quando perseguitano; la Chiesa diviene più purificata e più libera quando è perseguitata. Senza la Chiesa, di fronte alle grandi e tiranniche dominazioni, gli uomini restano soli. E la tecnica, di fronte al potere, renderà, facendo quello sempre più forte, gli uomini più soli. Cerchiamo, dunque, le vie della pace, non quelle della violenza.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il nuovo vescovo D'Ivrea Daniele Salera" tolleranza zero per chi si inginocchia alla comunione"!

Carissimi amici e lettori, che nella Chiesa contino i gesti, si è sempre saputo.  Ma a Ivrea ora contano soprattutto le posizioni. Quelle del corpo. Da qualche settimana, in diverse parrocchie, i fedeli che si inginocchiano per ricevere l’Ostia vengono sistematicamente saltati. Il messaggio è chiaro, il metodo pure: ti inginocchi? Non comunichi. La scena si è già vista più volte: il parroco si avvicina, Ostia in mano, e quando incontra un fedele inginocchiato... tira dritto. Nessuno dice nulla, ma tutti capiscono. Qualcuno si alza all’ultimo secondo per non fare la figura dell’eretico, altri restano lì, come statue di gesso, in ginocchio davanti all’altare e col vuoto tra le mani. Benvenuti nella nuova liturgia in salsa eporediese, dove non si sa bene cosa si prega, ma si sa benissimo come bisogna stare. La direttiva – perché di questo si tratta – non è scritta, non è firmata, non è motivata. Ma c’è. E gira. E viene fatta rispettare alla lettera, come certe leggi non dette dei regi...

LA PREGHIERA CONSEGNATA DALLA MADONNA STESSA (REGINA DEGLI ANGELI) PER INVIARE GLI ANGELI A SCONFIGGERE I DEMONI

Nel 1864, in Francia, la Madonna apparve a un prete e gli insegnò una potente preghiera per combattere e sconfiggere i poteri dell’inferno. Il 13 gennaio 1864, il beato padre Luis-Eduardo Cestac fu improvvisamente colpito da un raggio di luce divina. Vide dei demoni sparsi per tutta la terra, causando un’immensa confusione. Allo stesso tempo, ha avuto una visione della Vergine Maria. La Madonna le ha rivelato che in effetti il ​​potere dei demoni era stato scatenato in tutto il mondo e che più che mai era necessario pregare la Regina degli Angeli e chiederle di inviare le legioni dei santi angeli per combattere e sconfiggere poteri dell’inferno. “Madre mia”, disse il prete, “sei così gentile, perché non mandi questi angeli per te senza che nessuno te lo chieda?” “No”, rispose la Beata Vergine, “la preghiera è una condizione stabilita da Dio stesso per ottenere questa grazia”. “Allora, santissima Madre”, disse il prete, “insegnami come vuoi che ti venga chiesto!” Fu allora che il Beato ...

Non sparate su Leone XIV di Aldo Maria Valli

Leone XIV Carissimi amici e lettori, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di Aldo Maria Valli che condividiamo pienamente. Carissimi amici, sappiate che 8 Maggio ero come tanti in piazza San Pietro, in attesa orante e inquieta per questa elezione. Quando Papa Leone XIV e apparso sulla loggia ho avvertito la carezza di Gesù per tutti noi. Il Signore ha ascoltato le nostre preghiere continuiamo a pregare vedrete che la Vergine Maria Madre della Chiesa lo condurrà per mano. Buona lettura e condivisione! A.diJ. di Aldo Maria Valli Cari amici di Duc in altum, nel campo tradizionalista c’è chi già sta facendo le pulci a papa Leone XIV passando al setaccio perfino le virgole e criticandolo per ogni sfumatura che possa anche lontanamente far supporre un segno di continuità con il pontificato bergogliano. Con la solita sincerità, devo dire che non condivido questo atteggiamento. L’esordio di Leone XIV mi è piaciuto. Mi è piaciuto il fatto che si sia presentato con mozzetta rossa ...