di A.Di.J.
Carissimi amici e lettori,
quando nelle famiglie ci sono delle dispute tra fratelli, i genitori cercano di essere arbitri e rimettere ordine e richiamare i contendenti della disputa.
Questo principio, dovrebbe essere applicato non solo nelle famiglie, ma anche nelle comunità religiose, specialmente nella Chiesa universale.
Quando il vescovo di Roma è in rottura con tutti gli insegnamenti dei papi,è lecito, senza entrare nei particolari tecnici della controversia attuale,che i vescovi e i cardinali lo frenino e lo inquadrino in quello che storicamente è il ruolo e il ministero del romano pontefice. Il problema è che il vescovo di Roma come Bergoglio ama essere chiamato, non sopporta le critiche ne le correzioni fraterne che il collegio cardinalizio prima, episcopale dopo, hanno incominciato a fargli, e di tutta risposta abbiamo vescovi rimossi dalle loro sedi, cardinali privati del piatto cardinalizio e dei benefici annessi alla propria carica.
Con il Concilio vaticano II, che sembrava che dovesse portare una nuova fiorente primavera nella Chiesa, con nuove attrattive posso tranquillamente caro lettore dirvi, che abbiamo invece avuto un interminabile inverno, che porta a un'era glaciale della fede cattolica che ha posto fine a vocazioni sacerdotali e religiose e ha aperto numerose controversie, divisione all'interno della Chiesa e nel suo corpo mistico, questo è causato dai novatori che pur di essere al passo con il mondo, hanno smarrito la rotta di navigazione e portando in acque torbide la barca di Pietro con il suo timoniere.
Il braccio di ferro che c'è tra i vescovi tedeschi e la Chiesa di Roma e la curia Vaticana, è una guerra di posizione che si protrae da quattro anni. Per il momento lo scontro si è cristallizzato, in attesa di come si svilupperà il prossimo Sinodo previsto per l'autunno. Da una parte c'è il Vaticano e dall'altra i vescovi tedeschi che hanno avviato un cammino fra l'altro che condurrà l'intera chiesa tedesca al Protestantesimo.
Carissimi lettori,il delitto di scisma, è uno dei tre delitti 'contra fidem', insieme a eresia e apostasia, come mai la Chiesa tedesca, svizzera, francese, e di mezzo mondo, non viene colpita dalla scomunica ?
(Il processo a Monsignor Viganò è un processo farsa, si vuole colpire la voce della coscienza che rimorde a chi oggi cattolico non lo è più da tempo).Nel Giugno del 2013 esattamente tre mesi dopo la elezione di Jorge Mario Bergoglio, alla suprema cattedra della Chiesa di Roma, l'ex nunzio apostolico degli USA, mons. Carlo Maria Viganò informa il papa, in una udienza concessagli, sulla condotta immorale del card.Theodore Edgar McCarrick, il dossier presentato al pontefice,era al quanto ricco e corpulento, cadde in Vaticano come un macigno, tanto che la Segreteria di Stato,corre ai ripari dicendo che al momento della nomina dell’arcivescovo a Washington Theodore McCarrick, nel 2000, la Santa Sede ha agito sulla base di informazioni parziali e incomplete. Jorge Mario Bergoglio, che fu eletto papa grazie all'aiuto e ai voti portati dell’ex cardinale arcivescovo di Washington suo grande amico , era bene informato sui presunti abusi del cardinale McCarrick, e si vede costretto a malincuore, visto che ha fatto molto scalpore nel 2018 dopo insistenti accuse che lo vedono protagonista di abusi sessuali reiterati nel tempo, viene sospeso a divinis, e successivamente nel 2019 viene dimesso dallo stato clericale dalla Congregazione per la dottrina della fede. Nel suo documento, mons.Viganò fa riferimento a decine di cardinali e vescovi tolleranti o promotori della "corruzione", aggiungendo ora i nomi di tre cardinali, cioè Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi. I tre, su incarico di Benedetto XVI, hanno indagato nel 2012 dopo lo scandalo Vatileaks: anche loro non avrebbero denunciato quanto sapessero. Papa Francesco, non perdonerà mai mons.Carlo Maria Viganò di avergli forzato la mano e da buon argentino vendicativo che è, ha giurato di fargliela pagare.Occorre ricordare che già nel caso dello scandalo pedofilia in Cile, inizialmente Francesco minimizzò. Il pontefice argentino ha cercato di arginare, in Irlanda, la rabbia contro la Chiesa per i casi di pedofilia. Il «rapporto Viganò» mira a togliergli credibilità.
A renderlo insidioso non è tanto l’autore, profondo conoscitore della Santa Sede. Il problema è di un Papa al corrente degli abusi; e incline a sottovalutarli per ragioni di realpolitik. A dilatare l’eco è quanto è avvenuto in Cile. Bergoglio ha difeso vescovi colpevoli di abusi sessuali, liquidando come «calunnie» le accuse. Poi, di fronte alla reazione dell’arcivescovo di Boston, Patrick O’Malley, ha ammesso di essere stato informato male, e aperto un’inchiesta. E l’episcopato cileno si è dimesso in massa. riconoscere le proprie responsabilità e iniziare a rimuovere vescovi prima difesi a spada tratta. Sicuramente è la conferma della gravità della questione pedofilia nella Chiesa e di uno scontro di potere in Vaticano sempre acceso.Oggi per rifarsi la Verginità, la cricca modernista vaticana, dopo aver aperto alle benedizioni Gay con la Dichiarazione “Fiducia supplicans” ,vuole colpire mons. Viganò per aver denunciato giustamente e messo in discussione il cattivo operato dei due argentini in Vaticano Bergoglio e Fernàndez. Non è necessario essere teologi di spiccata ortodossia per capire che la favorita nomina a prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede (DDF) di Víctor Manuel Card. FERNÁNDEZ, avrebbe finito di spalancare le porte dell’eresia e all'apostasia della Chiesa universale.Il solo fatto che Francesco abbia potuto pensare e mettere a capo del DDF ad un vescovo come Tucho con le sue posizioni ha il sapore di uno schiaffo sonoro a tutti quei cardinali prefetti timorati di Dio che un tempo guidarono quella che fu una nobile congregazione, -ora decaduta a dicastero-oggi grazie alla ditta Bergoglio-Tucho può essere considerata una Cloaca Maxima.
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