Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

martedì 28 novembre 2023

Quando la gatta non può arrivare al lardo, dice che sa di rancido.



Carissimi amici e lettori, quante cose ci dice questo proverbio, come accende la nostra immaginazione e a quante situazioni di vita reale ci riporta. I protagonisti di questa storia ahimè non sono i gatti, ma illustrissimi Signori, che di Dio e di diritto canonico e di regole varie, si riempiono la bocca, ma solo per aggraziarsi i potenti di turno.

Questo tempo a mio avviso è il più brutto, si calunnia si denigra gratuitamente e si cospira a danno di chi non si lascia prendere o tirare dalla giacchetta. Alcune persone pensano di poter trattare Vescovi e cardinali come "Napoleone Bonaparte" pretendeva di trattare papa Pio VII da cappellano e servirsene per i suoi scopi. Le intimidazioni e le dicerie, che vengono propinate da questi farisei, così vengono chiamati nel Santo Vangelo da Gesù stesso, vipere, sepolcri imbiancati, costoro carissimi sono insigni cattedratici, che provengono da note università Pontifice, con tutto il loro sapere e con tutte le loro novità producono solo confusione e stizza nei fedeli, suscitando sentimenti di profonda antipatia. "Divide et impera" è il metodo che da cinquanta anni, viene utilizzato dalla gerarchia vaticana per tenere a bada e nel ghetto i cattolici tradizionalisti. È una locuzione latina usata per indicare l'espediente di una tirannide o di qualsiasi altra autorità per controllare e governare un popolo, che consiste nel dividerlo in più parti, soprattutto provocando rivalità e fomentando discordie tra di esse. Il mondo cattolico, che segue la Tradizione, è caduto in questa meravigliosa trappola che il vaticano gli ha teso,essi si sono lasciati far dividere tra di loro, con la falsa promessa che non sarebbero mai stati sanzionati. Questa è stata la più grande bugia detta dalle autorità ecclesiastiche,e partorisce«TRADITIONIS CUSTODES» questa e la risposta di Bergoglio al clero e ai fedeli cattolici. La Chiesa, "maestra di verità" per antonomasia, ridotta a mentire e a perseguitare chi vuole utilizzare i libri liturgici antecedenti alla riforma liturgica.
Ma di cosa ci meravigliamo!
Di quanta soddisfazione abbia generato nel pontefice la malattia del porporato statunitense R.L.Burke, che Bergoglio considera un suo nemico?
Quale tripudio nel saperlo in terapia intensiva per Covid nel 2021. Questo e segno di un degrado umano che mette paura. E purtroppo anche testate cattoliche partecipano a questo coro di disumanità per piacere al tiranno. Neanche prendendo in considerazione che la vicenda Burke possa essere letta in una prospettiva di fede.

Questa notizia apparsa sulla Bussola il 27 Novembre 2023.

«Il cardinale Burke è un mio nemico, perciò gli tolgo l’appartamento e lo stipendio». È quanto avrebbe detto papa Francesco nella riunione con i Capi Dicastero della Curia Romana lo scorso 20 novembre e che una fonte vaticana ha rivelato alla Bussola. Vedete cari amici e lettori, il cardinale è un suo nemico perché ha detto senza troppi giri di parole che : «La sinodalità contraddice la vera identità della Chiesa».

«Il Sinodo che si è svolto in vaticano cela un’agenda più politica che ecclesiale e divina. La volontà di modificare la costituzione gerarchica della Chiesa è chiara, con un conseguente indebolimento dell'insegnamento in materia morale. Lo stesso processo usato in Germania».


Carissimi,se vogliamo cercare la santità di vita, vivere sulla terra come veri cittadini del cielo, cioè donare la nostra vita a Cristo, senza alcuna riserva, il nostro cuore deve cercare la sua saggezza e la sua forza nel Suo Cuore glorioso trafitto; la nostra coscienza deve essere addestrata ad ascoltare solo la voce di Dio e a rifiutare ciò che indebolirebbe o comprometterebbe, in qualsiasi modo, la nostra testimonianza della verità in cui Lui solo ci istruisce nella Chiesa.Mediante la preghiera e la devozione quotidiana, la conoscenza dei santi con cui siamo in comunione nella Chiesa, e lo studio dell'insegnamento ufficiale della Chiesa, la nostra coscienza si forma secondo la volontà di Dio, secondo la Sua legge che è vita per noi.
La bontà stessa delle nostre azioni rafforza la nostra coscienza nella sua coerenza con ciò che è vero, bello e buono. Amici miei,senza dubbio, la Chiesa sta attualmente sperimentando una delle più gravi crisi che abbia mai conosciuto. Oggi, come forse in nessun altro periodo del passato, c’è un fenomeno molto diffuso di confusione generale ed errore allo stesso interno del Corpo Mistico di Cristo. Nel passato, ci sono state delle più gravi crisi dottrinali, per esempio, l’eresia dell’Arianesimo nel quarto secolo cristiano che negava l’unione ipostatica, la verità delle due nature nell’unica divina persona del nostro Signore Gesù Cristo. Anche se in quel tempo l’eresia è stata assai diffusa e se, di tanto in tanto la Sede di Pietro è stata meno ferma di quanto dovesse essere, alla fine Roma, certamente grazie all’inabitazione dello Spirito Santo, si è tenuta ferma nella ininterrotta trasmissione della Fede dal tempo degli Apostoli. Oggi, però, in una marea di confusione riguardante molte verità della Fede, c’è la forte percezione che Roma stessa non sia più sicura e ferma.In questi dieci anni di “pontificato” abbiamo visto Bergoglio fare tutto quello che non ci si sarebbe mai aspettati da un Papa, e viceversa tutto quello che farebbe un eresiarca o un apostata. Che cosa dobbiamo fare?La risposta è semplice: pregare e seguire Santi vescovi,e santi sacerdoti, che continuano a fare quello che la Chiesa ha sempre fatto e testimoniato con le opere e con tutto il cuore dare testimonianza alla verità della Fede nella Chiesa.Dobbiamo dire spesso"Advéniat Regnum Tuum" dobbiamo lavorare per “instaurare omnia in Christo”,“restaurare ogni cosa in Cristo”. In un tempo come ora, dobbiamo conoscere bene il Signore con la preghiera ed attraverso lo studio della Fede trasmessaci dagli Apostoli nella Chiesa. Non è una questione di “dottrine pietrificate”, ma delle verità vive che Cristo ci comunica nella Chiesa per confermarci sulla via dell’amore di Dio e del prossimo, la via che ci conduce alla nostra dimora vera ed eterna.


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