«Nessuno viene al Padre se non attraverso me» (Gv 14, 6);
«Io sono la Porta se qualcuno entrerà per me sarà salvo» (Gv 10,)
Tutta la tradizione della Chiesa ci ha trasmesso questa dottrina, insegnata e definita trasmesso in maniera infallibile dal suo Magistero: nessuno può salvarsi senza la fede in Gesù Cristo e senza appartenere alla sua Chiesa che ne continua l’opera di evangelizzazione. Non voler «operare attivamente per la conversione» del nostro prossimo significa discriminarlo ingiustamente, privarlo colpevolmente dei soccorsi necessari per la sua salvezza ed esporlo alla dannazione eterna. Significa aver perso quel desiderio connaturale ad ogni uomo di buona volontà di condividere con il prossimo il Bene più prezioso. Significa essere infedeli al mandato di Gesù agli apostoli e quindi alla sua Chiesa: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà condannato» (Mc16, 15-16). Dov’ è dunque la vera carità che deve spingerci a volere il bene più grande per il nostro prossimo che è la salvezza della sua anima?
IL pontificato di Francesco con le riforme che egli propone; il suo modo di intendere la figura stessa del papa; la polemica con cui esterna il suo punto di vista e attacca i suoi oppositori, stanno creando continui malumori nel corpo mistico della Chiesa. Mi soffermo sulle riforme di Bergoglio, anche perché su questo piano mi pare di poter facilmente concordare con chi è ancora fermo nella Fede cattolica, nel dire che esse provocano reazioni contrastanti. Quanto l’ultima dichiarazione di Jorge Mario Bergoglio non ha ancora finito di scandalizzare i fedeli e provocare divisione tra i Pastori, ecco aggiungersene una nuova, di medesimo segno, che apre un’altra ferita nel martoriato corpo della Chiesa.Sono state recentemente pubblicate, con data del 31 Ottobre 2023, le Risposte ad alcune domande di S.E. Mons. José Negri, Vescovo di Santo Amaro in Brasile, circa la partecipazione al sacramento del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive (qui).Aldilà della definizione ipocrita di «persone omoaffettive» – quasi si potesse separare l’identità omosessuale dall’esercizio intrinsecamente peccaminoso della sessualità contro natura che la definisce – questo documento rappresenta un ulteriore allontanamento dalla dottrina cattolica, non solo per le domande cui accetta di rispondere, non tanto per le risposte che formula, ma anche e soprattutto per gli effetti che la sua interpretazione mediatica avranno presso i fedeli; una interpretazione che significativamente risulta coerente con il cosiddetto metodo induttivo teorizzato dallo stesso Bergoglio in un altro documento sullo studio della Sacra Teologia (qui).Secondo questa teoria – condannata da Pio XII – occorre «partire dai diversi contesti e dalle situazioni concrete in cui le persone si trovano, lasciandosi seriamente interpellare dalla realtà, per diventare un discernimento dei segni dei tempi». Non a caso tutti i media, titolano «Il Vaticano apre a trans e gay», «Sì ai divorziati come padrini», «I trans potranno essere battezzati, svolta del Vaticano».
Tutta questa lordura propinata alla Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, non fa altro che mettere in discussione il ministero stesso di questo papa che insegnando l'errore e obbligando tutta la Chiesa universale a accettare tali nefandezze,tramite il suo scagnozzo, Víctor Manuel Fernández, detto Tucho, che stravolgendo lo stesso piano di Dio sulla creazione la fanno da padroni.Carissimi lettori, le eresie tornano a minacciare l'integrità della Chiesa. Confusione, divisione ed l'errore «sono entrati nella Chiesa». E ancora. in questi tempi di crisi dottrinali della Chiesa «Il nostro tempo soffre intensamente per i risultati di un insegnamento superficiale e addirittura errato della fede. Noi come fedeli cattolici siamo chiamati a resistere a quei pastori che insegnano l'errore dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per difendere la nostra fede cattolica . Abbiamo il Catechismo San Pio X tutto quello che li è scritto imparatelo, tutto ciò che li non c'è, non sia nemmeno considerato.
Il Magistero della Chiesa Cattolica giorno dopo giorno viene azzoppato, da avventurieri criminali, che per quindici minuti di notorietà non si fanno scrupoli di gettare in pasto al mondo ciò che è Santo. Non è sufficiente piangere sulla catastrofe che si è abbattuta sulla Chiesa di Cristo «Per quel che mi riguarda non ci dobbiamo rassegnare ad assistere con le mani in mano all’agonia di Santa Madre Chiesa. Dobbiamo lottare più che mai per il Regno sociale di Gesù Cristo. In questa lotta non siamo soli; abbiamo con noi tutti i Papi fino a Pio XII incluso. Dio non ha permesso che trionfassero, ma non è una ragione per deporre le armi! Bisogna resistere. Occorre costruire mentre gli altri demoliscono».
«Io sono la Porta se qualcuno entrerà per me sarà salvo» (Gv 10,)
Tutta la tradizione della Chiesa ci ha trasmesso questa dottrina, insegnata e definita trasmesso in maniera infallibile dal suo Magistero: nessuno può salvarsi senza la fede in Gesù Cristo e senza appartenere alla sua Chiesa che ne continua l’opera di evangelizzazione. Non voler «operare attivamente per la conversione» del nostro prossimo significa discriminarlo ingiustamente, privarlo colpevolmente dei soccorsi necessari per la sua salvezza ed esporlo alla dannazione eterna. Significa aver perso quel desiderio connaturale ad ogni uomo di buona volontà di condividere con il prossimo il Bene più prezioso. Significa essere infedeli al mandato di Gesù agli apostoli e quindi alla sua Chiesa: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà condannato» (Mc16, 15-16). Dov’ è dunque la vera carità che deve spingerci a volere il bene più grande per il nostro prossimo che è la salvezza della sua anima?
IL pontificato di Francesco con le riforme che egli propone; il suo modo di intendere la figura stessa del papa; la polemica con cui esterna il suo punto di vista e attacca i suoi oppositori, stanno creando continui malumori nel corpo mistico della Chiesa. Mi soffermo sulle riforme di Bergoglio, anche perché su questo piano mi pare di poter facilmente concordare con chi è ancora fermo nella Fede cattolica, nel dire che esse provocano reazioni contrastanti. Quanto l’ultima dichiarazione di Jorge Mario Bergoglio non ha ancora finito di scandalizzare i fedeli e provocare divisione tra i Pastori, ecco aggiungersene una nuova, di medesimo segno, che apre un’altra ferita nel martoriato corpo della Chiesa.Sono state recentemente pubblicate, con data del 31 Ottobre 2023, le Risposte ad alcune domande di S.E. Mons. José Negri, Vescovo di Santo Amaro in Brasile, circa la partecipazione al sacramento del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive (qui).Aldilà della definizione ipocrita di «persone omoaffettive» – quasi si potesse separare l’identità omosessuale dall’esercizio intrinsecamente peccaminoso della sessualità contro natura che la definisce – questo documento rappresenta un ulteriore allontanamento dalla dottrina cattolica, non solo per le domande cui accetta di rispondere, non tanto per le risposte che formula, ma anche e soprattutto per gli effetti che la sua interpretazione mediatica avranno presso i fedeli; una interpretazione che significativamente risulta coerente con il cosiddetto metodo induttivo teorizzato dallo stesso Bergoglio in un altro documento sullo studio della Sacra Teologia (qui).Secondo questa teoria – condannata da Pio XII – occorre «partire dai diversi contesti e dalle situazioni concrete in cui le persone si trovano, lasciandosi seriamente interpellare dalla realtà, per diventare un discernimento dei segni dei tempi». Non a caso tutti i media, titolano «Il Vaticano apre a trans e gay», «Sì ai divorziati come padrini», «I trans potranno essere battezzati, svolta del Vaticano».
Tutta questa lordura propinata alla Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, non fa altro che mettere in discussione il ministero stesso di questo papa che insegnando l'errore e obbligando tutta la Chiesa universale a accettare tali nefandezze,tramite il suo scagnozzo, Víctor Manuel Fernández, detto Tucho, che stravolgendo lo stesso piano di Dio sulla creazione la fanno da padroni.Carissimi lettori, le eresie tornano a minacciare l'integrità della Chiesa. Confusione, divisione ed l'errore «sono entrati nella Chiesa». E ancora. in questi tempi di crisi dottrinali della Chiesa «Il nostro tempo soffre intensamente per i risultati di un insegnamento superficiale e addirittura errato della fede. Noi come fedeli cattolici siamo chiamati a resistere a quei pastori che insegnano l'errore dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per difendere la nostra fede cattolica . Abbiamo il Catechismo San Pio X tutto quello che li è scritto imparatelo, tutto ciò che li non c'è, non sia nemmeno considerato.
Il Magistero della Chiesa Cattolica giorno dopo giorno viene azzoppato, da avventurieri criminali, che per quindici minuti di notorietà non si fanno scrupoli di gettare in pasto al mondo ciò che è Santo. Non è sufficiente piangere sulla catastrofe che si è abbattuta sulla Chiesa di Cristo «Per quel che mi riguarda non ci dobbiamo rassegnare ad assistere con le mani in mano all’agonia di Santa Madre Chiesa. Dobbiamo lottare più che mai per il Regno sociale di Gesù Cristo. In questa lotta non siamo soli; abbiamo con noi tutti i Papi fino a Pio XII incluso. Dio non ha permesso che trionfassero, ma non è una ragione per deporre le armi! Bisogna resistere. Occorre costruire mentre gli altri demoliscono».
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