Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

martedì 2 giugno 2020

SUORA DI CLAUSURA SCRIVE A MONS. VIGANÒ


di Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ci rende partecipi di una lettera ricevuta da parte di una monaca di clausura, e della sua risposta alla stessa. Uno scambio epistolare veramente molto interessante, e degno di attenzione e riflessione. Buona lettura. 

Rev.ma Eccellenza Monsignor Carlo Viganò,



Sono una Monaca di clausura e Le scrivo dopo una conversazione avuta con il nostro Padre spirituale. Il nostro discorso riguardava l’ultimo “Appello” che ha girato il mondo per far svegliare le coscienze dal pericolo imminente che ci sta ormai incalzando dietro la maschera dell’emergenza “coronavirus”. Ed è interessante constatare come perfino i non credenti siano allarmati da tale percorso dispotico. La situazione è sempre più schiacciante, certamente, però la strategia usata da Bergoglio e le sue forze alleate verte ad una tecnica di isolamento e disgregazione di qualsiasi gruppo che possa formare una contro-forza. La chiamo “contro-forza” poiché la parola “resistenza” mi sembra “umana” e alquanto insufficiente.


A breve, probabilmente, la preparazione per la manifestazione dell’Anticristo sarà sempre più imposta ed oppressiva, anche per i passi che lo stesso Bergoglio deciderà di compiere a sua preparazione. L’obiettivo, ovviamente, è quello di eliminare le “teste calde” e sovversive che intralciano i piani di un disegno già pianificato e che non aspetta altro che di realizzarsi in pienezza. La preoccupazione che ho comunicato con il nostro Padre spirituale è il fatto che non ci sia una “contro-organizzazione” neanche all’interno della “Chiesa vera”, come una sorta di possibile “Chiesa clandestina”, capace di muoversi in modo coordinato, per quanto sia possibile. I prossimi passi saranno infatti specifici ad immobilizzare qualsiasi ribellione, cosa che sarà fattibile proprio per questa “strategia” (ormai non più tanto sotterranea) di isolamento e impossibilità di azione.

Come monaca di clausura credo in “strategie” ben diverse e soprannaturali, che sfuggono notevolmente anche alle forze più organizzate e totalitarie. Ma il problema è che il tempo mi sembra veramente breve. E qui, mi piace farLe sapere che anche la nostra Madre Abbadessa a tavola, ci legge spesso i suoi interventi lucidi e ben delineati. Quando si sente la voce della rettitudine e dell’amore per Cristo e la Sua Chiesa, non si può non riconoscerla.

Il Padre spirituale mi ha suggerito di comunicarLe queste riflessioni, incoraggiandoLa ad andare avanti. Le dico subito che non sono una mistica e nemmeno una santa, però mi faccio voce di molte altre voci silenziose della Chiesa, ricordandoLe che non è solo, e che la lotta è solo incominciata.

Guardando alle firme dell’Appello mi sembra che ci siano tante possibilità su cui lavorare proprio per un coordinamento, un “andare avanti insieme” come piccolo esercito dell’Immacolata (…e metto dentro anche i non credenti, come “potenzialità” dello stesso esercito, anche se inconsapevolmente). Se san Massimiliano M. Kolbe chiamava la Madonna “La sempre vittoriosa”, è anche vero che nella Bolla di Pio IX viene autorevolmente chiamata “l’Eterna Nemica” del diavolo. E Lei sa meglio di me che la battaglia a cui mi riferisco è proprio questa: la reale posta in gioco è la salvezza eterna di tantissime anime.

Ecco che queste povere righe vogliono essere un piccolo incoraggiamento a non demordere e a continuare anche in un’opera di dialogo costruttivo con quei “pochi” ma buoni monsignori e religiosi che soffrono per gli stessi motivi. Molte, potrebbero essere le ispirazioni dello Spirito Santo in queste anime di stretta collaborazione. Per quanto riguarda, invece, le calunnie, le incomprensioni e i vari personalismi che fanno soffrire, sono tutte cose che Lei ha conosciuto da vicino e rappresentano le gemme incastonate nella corona che L’attende… ma è una “corona” non ancora completa: l’Immacolata stessa vuole fissarne le gemme più preziose.

Vorrei concludere con un riferimento al famoso miracolo attribuito a Santa Chiara che fece sì che i saraceni, ormai sulle mura del monastero, scappassero senza più tornare. Ebbene, il miracolo avvenne per la fede di colei che è stata definita la più fedele “Impronta della Madre di Dio” e proprio in virtù del suo amore per il Santissimo Sacramento, vera Luce contro qualsiasi tenebra. Dico questo perché sono “queste” le “forze” in cui confidiamo e così temute dai nemici. Il miracolo avvenne solo al limite, quando ormai le speranze umane erano azzerate. Se il Trionfo del Cuore Immacolato non è distante, ora è il tempo della battaglia e la nostra Condottiera e Corredentrice vuole vederci lottare, soffrire ed implorare la Sua Vittoria che è ormai alle porte.

La ringrazio di avermi ascoltata pazientemente e Le chiedo umilmente la Sua benedizione, anche per tutta la comunità. Mi ricordi nella Sua Santa Messa quotidiana.

In Corde Matris

Lettera firmata di una monaca di clausura

29 Maggio 2020

San Vigilio Vescovo e Martire



Cara Sorella,

La ringrazio molto per la Sua lettera, che ho letto con viva partecipazione. Condivido pienamente la Sua visione nitida e realistica della presente situazione di crisi che coinvolge la Chiesa e il mondo.

Con uno sguardo soprannaturale, corroborato dalla Sacra Scrittura e dai vari messaggi di Nostra Signora, possiamo comprendere che in questo momento scorge ormai con maggior chiarezza la reale dimensione dello scontro epocale tra Bene e Male, tra figli della Luce e figli delle tenebre. Quello che lascia davvero scandalizzati è vedere come i vertici della Gerarchia si stiano mettendo apertamente al servizio del principe di questo mondo, facendo proprie le istanze onusiane del mondialismo globalista, della fratellanza massonica, dell’ecologismo malthusiano, dell’immigrazionismo… Si prepara un’unica religione mondiale senza dogmi e senza morale, secondo gli auspici della Libera Muratoria: è evidente che Bergoglio, e chi sta dietro di lui e lo sostiene, ambisce alla presidenza di questa infernale parodia della Chiesa di Cristo.

Avrà notato anch’Ella, cara Sorella, l’insistenza di tanti Prelati e dei media cattolici sulla presunta necessità di un Nuovo Ordine Mondiale: ne hanno parlato Cardinali e Vescovi, La Civiltà Cattolica e Vatican News, Avvenire eL’Osservatore Romano, con l’arroganza di chi sa di poter dire cose inaudite grazie alla protezione di cui godono. Ma ben poca cosa, a ben vedere, è l’organizzazione dei malvagi, la loro capacità di muoversi e di agire, la loro abilità nel dissimulare: sono talmente sicuri di aver ormai raggiunto i loro obiettivi, che con tracotanza ed ostentazione hanno apertamente rivelato i loro intenti, mettendo da parte quella prudenza e quell’astuzia che in altri momenti aveva loro permesso di tenerli nascosti. Ecco così scoperti i fautori del governo mondiale e le élites che vogliono imporre ai popoli la loro tirannide; ecco scoperti, con loro, anche chi si presta come braccio religioso di un neo-paganesimo, definito da alcuni green apostasy. Sappiamo chi sono, cosa muove le loro azioni e quali sono i loro fini: dietro di loro c’è sempre il Principe di questo mondo, contro cui la Regina delle Vittorie guida le nostre sconquassate milizie, assieme alle ben più terribili schiere celesti. Ma avendo noi già scelto in quale campo schierarci, non dobbiamo temere, poiché Nostro Signore ha già vinto, mentre ci offre la preziosa opportunità di intrecciare, in questi giorni apocalittici, una corona speciale.

Credo che il punto imprescindibile per condurre efficacemente una battaglia spirituale, dottrinale e morale contro i nemici di Cristo sia la persuasione che la crisi presente è la metastasi del cancro conciliare: senza aver compreso il rapporto di causalità tra il Vaticano II e le sue logiche e necessarie conseguenze nel corso degli ultimi sessant’anni, non sarà possibile riportare la barra del timone della Chiesa in direzione della rotta tracciata dal divino Nocchiero e mantenuta durante duemila anni. Ci hanno catechizzato per decenni con quell’odioso «indietro non si torna» sulla liturgia, sulla fede, sulla morale, sulla penitenza, sull’ascesi: oggi sentiamo riproporre pedissequamente le medesime espressioni anche nella sfera civile, allorché si tenta di indottrinare le masse che «nulla sarà più come prima». Modernismo e Covid-19 sono accomunati dal medesimo marchio, e per chi ha uno sguardo verso il trascendente non è difficile comprendere che il terrore di quanti vogliono lasciarci credere che la corsa verso l’abisso sia ineludibile ed inarrestabile consiste nel non prestar loro fede, nell’ignorarli, nello smascherare la loro congiura. Questo è il nostro compito, oggi: aprire gli occhi a tante persone, anche chierici e religiosi, che non hanno ancora composto il quadro complessivo, limitandosi a guardare la realtà in modo parziale e scomposto. Una volta che avremo fatto loro comprendere il meccanismo, capiranno anche tutto il resto.

Si può, Cara Sorella, tornare indietro; si può fare in modo che il bene che ci è stato sottratto fraudolentemente ci sia restituito: ma solo nella coerenza della dottrina, senza compromessi, senza cedimenti, senza opportunismi. Il Signore si degnerà di accordarci di aver parte alla Sua vittoria, ancorché deboli e senza mezzi materiali, solo se ci abbandoneremo totalmente a Lui e alla Sua Santissima Madre.

Mi affido alle Sue preghiere e a quelle delle Sue Consorelle, mentre di cuore benedico Lei e tutta la comunità.

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo





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