di Marcello Veneziani
Un articolo di una durezza senza precedenti, forse il più duro mai scritto su questo papa. Perchè non viene da un "conservatore", da un "ortodosso" che vede il suo modello di Chiesa e di fede messi in crisi da Papa Francesco. Ma da Marcello Veneziani, che di certo un ultrà cattolico non è.
Si appella, Veneziani su Il Tempo, al termine usato dallo stesso Bergoglio per definire le forze che lo stanno attaccando dall'interno della Chiesa sulla questione del dossier sul cardinale McCarrick: "Cani selvaggi", per sottolineare come i predecessori di Francesco non avessero definito "cani selvaggi" nemmeno i terroristi delle Brigate Rosse o dell'isis ("uomini delle Brigate Rosse", "uomini dell'Isis").
Per arrivare a dire come non siano, oggi, i conservatori, a dividere la Chiesa. Ma lo stesso Bergoglio abbia sin dall'inizio "fondato il suo papato su precise scelte di campo, sociale, politica, culturale, non dirò dottrinaria per la debolezza teologica di questo pontefice. Una scelta di campo nel linguaggio, nel modo di fare, nella lontananza dal rito, dalla liturgia, dalla tradizione" che inevitabilmente avrebbero portato a una divisione ta 'quelli di qual' e 'quelli di là'.
"Il Papa scelse temi, interlocutori, autori da citare, territori e popoli che non appartenevano alla Chiesa, alla civiltà cristiana, che non si ispiravano ai santi, ai martiri, ai padri della Chiesa. E l' idea stessa di chiamarsi Francesco, un papa senza pecedenti, fu un preciso segno di rottura. Ora con queste premesse mi pare assurdo invertire la sequenza e accusare i "conservatori" di complottare contro il Papa. E' Bergoglio che li ha messi fuori dalla Chiesa, li ha fatti sentire estranei e colpevoli. E' Bergoglio che ha spaccato la cristianità, che ha separato la Chiesa presente dalla sua tradizione millenaria, che ha preferito dialogare con i non cristiani, i non cattolici, i non europei, oscillando tra atei, islamici e protestanti e aprendo, seppure in modo contraddittorio, a coppie diverse dalle famiglie. Non a caso Bergoglio è diventato il leader morale di tutte le sinistre, acclamato dai liberal come dai radical, dall'establishment progressista e dagli antagonisti. E sul tema dell' accoglienza è andato ben oltre le aperture dei suoi predecessori, ponendosi drasticamente da una parte, con le Ong, senza mai considerare i disagi, i pericoli e l' arrivo massiccio di islamici".
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