Cina-Vaticano:Card. Zen:allora quale messaggio la Santa Sede intende mandare ai fedeli in Cina con questo comunicato? “Abbiate fiducia in noi, accettate quel che abbiamo deciso”?
C’è speranza ma molte preoccupazioni, tristezza e afflizione fra i cattolici cinesi alla notizia dell’accordo provvisorio sulle nomine dei vescovi firmato fra la Cina e la Santa Sede. Vi sono critiche ai vescovi illeciti a cui è stata cancellata la scomunica, perché “hanno amanti e figli” e sono “fedeli collaboratori del regime contro il Signore”, insieme a richieste di poter vedere e conoscere il testo dell’accordo. Vi è pure chi presenta tutta una serie di richieste a cui l’accordo dovrebbe rispondere, magari nel prossimo futuro; chi ricorda i vescovi imprigionati e ne chiede la liberazione. Mons. Guo Xijin, vescovo di Mindong, che dovrebbe diventare un ausiliare di mons. Vincenzo Zhan Silu, appena riammesso nella comunione cattolica (era uno dei vescovi scomunicati), preferisce tacere. Un altro, che dovrebbe essere sostituito - o condividere la responsabilità della diocesi- con uno dei vescovi ex scomunicati – dice di non sapere nulla del suo futuro destino. Qualcuno afferma che l’accordo provvisorio porterà ancora più confusione nella Chiesa e in Cina. I nomi delle persone sono stati cambiati o omessi per esigenze di sicurezza.
Il comunicato, tanto atteso, della Santa Sede è un capolavoro di creatività nel dire niente con tante parole.
Dice che l’accordo è provvisorio, senza dire la durata della sua validità; dice che prevede valutazioni periodiche, senza dire quando sarà la prima scadenza.
Del resto qualunque accordo può dirsi provvisorio, perché una della due parti può sempre aver ragione per chiedere una modifica od anche l’annullamento dell’accordo.
Ma la cosa importante è che se nessuno chiede di modificare od annullare l’accordo, questo, anche se provvisorio, è un accordo in vigore. La parola “provvisorio” non dice niente.
“L’accordo tratta della nomina dei Vescovi”. Questo la Santa Sede ha già detto tante volte, da tanto tempo. Allora qual’è il risultato della lunga fatica. Qual’è la risposta alla nostra lunga attesa? Non si dice niente! È segreto!?
Tutto il comunicato si reduce a queste parole “C’è stata la firma di un accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei Vescovi”. Tutto il resto sono parole senza senso.
Allora quale messaggio la Santa Sede intende mandare ai fedeli in Cina con questo comunicato? “Abbiate fiducia in noi, accettate quel che abbiamo deciso”(?)
E che cosa dirà il governo ai cattolici in Cina? “Obbedite a noi, la Santa Sede è già d’accordo con noi”(?)
Accettare ed obbedire senza sapere che cosa si deve accettare, in che cosa si deve obbedire? Una obbedienza “tamquam cadaver” nel linguaggio di Sant’Ignazio?
Siamo particolarmente preoccupati di sapere: “la nomina dei Vescovi” include anche la legittimazione dei sette? Include anche la rinomina dei Vescovi della Comunità “clandestina” presentati questa volta dal Governo? E quelli che non accettano tale rinomina, non rimane che essere riconoscenti al governo per riconoscerli finalmente come Vescovi Emeriti?
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