Blog della Tradizione Cattolica Apostolica Romana

giovedì 1 marzo 2018

Suprema Sacra Congregazione del Santo Uffizio Decretum contra communismum

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Vogliamo ricordare ai fedeli cattolici, che il partito comunista oggi si chiama partito Democratico, ed è alleato con Emma Bonino nota abortista quindi è vietato sostenere partiti politici che sono contro il magistero della Chiesa e la dottrina cattolica.


 È stato chiesto a questa Suprema Sacra Congregazione: 



1. se sia lecito iscriversi al partito comunista o sostenerlo; 

2. se sia lecito stampare, divulgare o leggere libri, riviste, giornali o volantini che appoggino la dottrina o l'opera dei comunisti, o scrivere per essi; 

3. se possano essere ammessi ai Sacramenti i cristiani che consapevolmente e liberamente hanno compiuto quanto scritto nei numeri 1 e 2; 

4. se i cristiani che professano la dottrina comunista materialista e anticristiana, e soprattutto coloro che la difendono e la propagano, incorrano ipso facto nella scomunica riservata alla Sede Apostolica, in quanto apostati della fede cattolica. 

Gli Eminentissimi e Reverendissimi Padri preposti alla tutela della fede e della morale, avuto il voto dei Consultori, nella riunione plenaria del 28 giugno 1949 risposero decretando:

1. negativo: infatti il comunismo è materialista e anticristiano; i capi comunisti, sebbene a volte sostengano a parole di non essere contrari alla Religione, di fatto sia nella dottrina sia nelle azioni si dimostrano ostili a Dio, alla vera Religione e alla Chiesa di Cristo; 

2. negativo: è proibito dal diritto stesso (cfr. canone 1399 del Codice di Diritto Canonico); 

3. negativo, secondo i normali principii di negare i Sacramenti a coloro che non siano ben disposti; 

4. affermativo. 

Il giorno 30 dello stesso mese ed anno il Papa Pio XII, nella consueta udienza all'Assessore del Santo Uffizio, ha approvato la decisone dei Padri e ha ordinato di promulgarla nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis.

(Decretum, 1 luglio 1949 - AAS 41 (1949) 334.)


Papa Pacelli, PIO XII, era un dotto, con opinioni risolute, sperimentato nell'alta diplomazia politica, un protagonista nel periodo della Guerra Mondiale e un protagonista assoluto nel periodo del dopoguerra in Italia con la sua personale guerra al comunismo condotta con ogni mezzo a disposizione. Ma l'arma della condanna morale fu la più tremenda, scomunicò tutti i comunisti e quelli che avevano votato comunista, indicandoli come "anticristi", uomini del "mondo del male", "i senza Dio".
Il Cardinale Ruffini in Sicilia reclamò e scrisse addirittura al Ministero degli Interni di mettere fuori legge i comunisti che stavano invadendo l'Isola.
Il Cardinale Ottaviani chiamò "traditori" quei democristiani siciliani che avevano dato vita a una giunta con l'appoggio proprio dei comunisti, ed è ancora lui il 4 aprile del 1959 a rinnovare la scomunica del 1949 ai comunisti, che estende ai socialisti e ai democristiani ribelli.

Ancora il 18 maggio 1960 l'Osservatore Romano preoccupato dai politici democristiani che stanno inventandosi un centrosinistra, intima a "sottomettersi al giudizio dell'autorità ecclesiastica".
Il Cardinale Lercaro a Bologna fece suonare le campane a morto perché la giustizia italiana aveva condannato il vescovo di Prato che aveva diffamato in pubblico e chiamato "pubblici peccatori e concubini" una coppia che si era sposata civilmente con il diritto costituzionale vigente.

L'Arcivescovo di Bari nel 1960 non fece partecipare alla grande festa cittadina del patrono San Nicola, l'intera giunta con il sindaco in testa perché di sinistra. Per lui i governanti della città di fatto con le disposizioni vigenti risultavano tutti scomunicati e vietava loro di partecipare ai festeggiamenti con la cittadinanza, che quel sindaco e quella giunta avevano votato.


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