Di MARCO TOSATTI
E alla fine il Vaticano ha ceduto, ed ha pubblicato la lettera che Benedetto XVI ha scritto in risposta all’invito di mons. Dario Edoardo Viganò. È interessante rimarcare però che i testi, sia del comunicato della Segreteria per le Comunicazioni, che quello della lettera, sono stato diffusi dalla Sala Stampa della Santa Sede, che dipende dalla Segreteria di Stato. Il che può far pensare che al vertice ci si sia resi conto, finalmente, del danno di immagine che questa vicenda stava recando alla Chiesa; nel presente e nel futuro. Ecco come la Segreteria giustifica tutta la vicenda:
Comunicato Stampa
In occasione della presentazione della collana La teologia di Papa Francesco, edita dalla Libreria Editrice Vaticana, avvenuta il 12 marzo scorso, è stata resa nota una lettera del Papa Emerito Benedetto XVI .
Sono seguite molte polemiche circa una presunta manipolazione censoria della fotografia distribuita come corredo fotografico.
Della lettera, riservata, è stato letto quanto ritenuto opportuno e relativo alla sola iniziativa, e in particolare quanto il Papa Emerito afferma circa la formazione filosofica e teologica dell’attuale Pontefice e l’interiore unione tra i due pontificati, tralasciando alcune annotazioni relative a contributori della collana.
La scelta è stata motivata dalla riservatezza e non da alcun intento di censura. Per dissipare ogni dubbio si è deciso quindi di rendere nota la lettera nella sua interezza.
Ed ecco la lettera di Benedetto XVI:
Interessante è notare dal comunicato il riconoscimento che la lettera era riservata e personale; e si ammette di conseguenza che forse non ci si è comportati al massimo dell’eleganza, usandola. Come si faccia a dire che “la scelta è stata motivata dalla sola riservatezza”, quando si è appena ammesso di averla violata rivelandola, è più di quanto siamo in grado di spiegare. Ma certamente non ci si è limitati a quanto ritenuto opportuno e relativo alla sola iniziativa. Anzi, sull’iniziativa in sé, e delle critiche esplicite e implicite del papa emerito, si è preferito non dire.
Non c’è dubbio che senza il lavoro mediatico neanche questo si sarebbe ottenuto. Adesso che si sono messi sulla buona strada, esortiamo i comunicatori vaticani a fare un altro piccolo sforzo: pubblicate anche la lettera di mons. Vigano a Benedetto XVI, così il quadro, una settimana dopo, sarà completo…
(Fonte Stilum Curiae)
Le ragioni del Papa emerito che lo portarono a rifiutare un suo contributo all'opera di 11 teologi
(a cura Redazione "Il sismografo")
(LB) Padre Bruno Cesareo, neo Responsabile della Libreria Editrice Vaticana, LEV, e ovviamente il Prefetto della Segreteria per la comunicazione, mons. Dario Viganò, in merito al gigantesco pasticcio della lettera del Papa emerito, letta e diffusa con omissioni e tagli non accettabili in generale secondo l'etica giornalistica e, a maggior ragione, più insopportabili quando si tratta di un documento di un ex vescovo di Roma, sono chiamati anche a spiegare - oltre alla manipolazione della lettera - un'altra questione ugualmente delicata.
Come è possibile che la Lev abbia commissionato a 11 teologi questi volumetti includendo fra loro due tedeschi che il Papa emerito, alla fine, considera la ragione per la quale non può dare il contributo richiesto? Come è stato possibile dare tribuna ad un teologo fondatore di un'organizzazione contraria apertamente al magistero pontificio?
Le parole di J. Ratzinger al riguardo sono come un macigno e si devono trarre le conseguenze.
Ecco la parte conclusiva delle lettera del Papa emerito:
"Solo a margine vorrei annotare la mia sorpresa per il fatto che tra gli autori figuri anche il professor Hünermann, che durante il mio pontificato si è messo in luce per avere capeggiato iniziative anti-papali. Egli partecipò in misura rilevante al rilascio della "Kölner Erklärimg", che, in relazione all'enciclica "Veritatis splendor", attaccò in modo virulento l'autorità magisteriale del Papa specialmente su questioni di teologia morale. Anche la "Europäische Theologengesellschaft", che egli fondò, inizialmente da lui fu pensata come un'organizzazione in opposizione al magistero papale. In seguito, il sentire ecclesiale di molti teologi ha impedito quest'orientamento, rendendo quell'organizzazione un normale strumento d'incontro fra teologi.
Sono certo che avrà comprensione per il mio diniego e La saluto cordialmente
Suo
Benedetto XVI (firma)
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