Passa ai contenuti principali

"Gaudete, Christus natus est ex Maria Virgine. Venite adoremus"!

Risultati immagini per natività caravaggio



La festa del Natale è talmente ricca di luci, di sentimenti, pensieri, motivi di riflessione e di studio, che non possiamo, in questo giorno, non sostare un momento, avidi come siamo di raccogliere i tesori che la Chiesa, la Liturgia, la rievocazione dei Misteri del Signore offrono alle nostre anime.

Di solito il Natale è considerato da noi nel suo aspetto umano. Basta soffermarsi al racconto evangelico per subirne quasi un fascino letterario, tanto è esso bello, incantevole, avvincente. Si può così ricostruire il prodigioso avvenimento con tutta la sua attrattiva umana, la sua poesia, i canti, i quadri semplici e meravigliosi, così veri, così parlanti, che la nostra devozione ne ha fatto il Presepio: la figurazione del Natale costruita nelle nostre case e famiglie, allo scopo appunto di rievocare ciò che avvenne a Betlemme. Si tratta, nondimeno, della scena umana, sensibile del Natale; ma non è la sola.

Dietro di essa ce n’è un’altra, immensamente profonda, misteriosa, ricca, che deve attrarre non i nostri occhi umani, ma i nostri spiriti, le nostre menti. È qui l’aspetto più vero e più dovizioso del Natale, quello che ci è presentato, in maniera speciale, in questo giorno e nella terza Messa, e che potremmo definire la teologia del Natale, con i divini splendori che esso racchiude.
IL FULGENTE MISTERO DELL'INCARNAZIONE

Che cosa c’è dietro la scena esteriore del Presepio? C’è l’Incarnazione, la discesa di Dio sulla terra. Qui è la sublime realtà: basta il semplice annunzio per accendere ed alimentare una nostra meditazione senza fine.


Primo commento vuol essere una parola, semplice e pur essa ricca, così da suscitare nelle anime una fervente contemplazione gioiosa. Che cosa è il Natale? È l’incarnazione, è la venuta di Dio sulla terra. Cioè: noi vediamo Iddio che entra nella scena del mondo. E come e perché? Chiunque abbia una qualche cognizione della realtà che ci circonda, dell’universo, resta sicuramente ammirato della sua grandezza incommensurabile, della arcana sapienza da cui è diretto. Le leggi che si riflettono in questo universo sono così varie, intrecciate, infallibili da offrirci sì un’immagine del Creatore, ma un’immagine che ci lascia pieni di sbigottimento e quasi di timore. Appaiono così inesorabili queste leggi dell’universo, così insensibili, così fatali da lasciarci qualche volta incapaci di saper porre al vertice, su di esse, un Dio personale, un Dio che sente, che parla, che conosce noi, invitati a colloquio proprio con gli ammirevoli ordinamenti che regolano il creato.Ma c’è un punto, nel complesso della grande realtà, che noi possiamo conoscere: e questo punto risplende oggi in modo preminente: è il Natale. In esso Dio si rivela nella sua infinita carità; rivela se stesso. In quale forma, in quale maniera? forse della potenza, della grandezza, della bellezza? No; il Signore si è rivelato in amore, in bontà. «Sic Deus dilexit mundum ut Filium suum unigenitum daret». Il cuore dell’Onnipotente si apre! Dietro la scena del Presepio c’è l’infinita tenerezza del Creatore che ama. In una parola: c’è la Bontà infinita. Iddio, amandoci, vuole intessere un colloquio con gli uomini, stabilire con noi rapporti di familiarità. Vuole che lo invochiamo come Padre nostro; diventa per noi fratello e vuole essere nostro ospite. È la Santissima Trinità a dare i suoi raggi a coloro che hanno occhi per scorgere e capacità di comprendere, ed ammirare, così, il mistero aperto di Dio.
INFINITA EFFUSIONE DELLA DIVINA BONTÀ

La bontà di Dio! Dio è buono! Questo è il messaggio del Natale; questo il tema di riflessione che ogni fedele in questo Santo Giorno dovrebbe meditare. Ricordino essi di continuo la bontà di Dio; e che in Gesù Cristo ciascuno di noi è stato pensato, ciascuno di noi è amato. Cristo è il centro da cui irraggiano le ricchezze della benignità del Signore; e un raggio, se noi lo vogliamo cogliere, si rifrange da Cristo sopra di noi.

Ognuno di noi deve sentire, oggi, quanto è amato da Dio. La bontà di Dio si interessa di ogni creatura umana; e suscita, di rimando, un atto di gioia, letizia, un canto di gratitudine. E perciò inesauribile è l’inno: gloria a Dio per la sua eccelsa bontà, per la sua infinita misericordia!

Ora - questa una prima, ineffabile deduzione - quando noi pensiamo di essere amati, non sentiamo che si modifica tutta la nostra psicologia? Un bambino, se avverte che i suoi genitori lo amano, progredisce nella docilità affettuosa; e quando uno, nel corso della vita, sente, è conscio che uno gli vuol bene, rettifica su questa traccia il cammino della propria esistenza.

Analoga trasformazione si riscontra nell’ambito spirituale. Se avvertiamo di essere amati da Dio, troviamo il giusto orientamento della nostra vita. Come è facile allora che il nostro culto si trasformi in ardente pietà, e la nostra religione attesti operosa carità; abbia bisogno di espandersi; e il dovere sacro non sia più quasi un giogo quotidiano imposto alle nostre anime, ma un respiro, un desiderio di effusioni, l’anelito di giungere al colloquio supremo con Dio, che, attraverso Gesù Cristo, interroga, parla, dichiara di amarci!
L'ECCELSO GAUDIO D'ESSERE AMATI DA DIO

Avviati su così luminoso sentiero, è pure facile migliorare il nostro costume. L’Epistola letta nella prima delle precedenti Messe Natalizie ci indica, derivandolo dalla Incarnazione, il programma del  nostro pellegrinaggio: Sobrie, et iuste, et pie vivaamus, expectantes beatam spem, et adventum gloriae magni Dei et Salvatoris Nostri Iesu Christi.

Ecco come si deve vivere da cristiani, se abbiamo capito di essere amati dal Signore. E inoltre: noi che siamo così poveri, egoisti, e temiamo ci sfugga il tesoro della vita e ci venga dagli altri rapito, quando ci sentiamo amati da Dio, diventiamo generosi, e la prodigalità del poco che abbiamo diventa quasi istintiva. In una parola, siamo capaci di amare gli altri, di fare il bene ed essere dispensatori di carità, poiché abbiamo intuito il segreto di Dio, che è Carità. Sicché avendo ricevuto noi questo suo grande, infinito dono, saremo, a nostra volta, ministri di carità e di bene per gli altri.

Questo è il Natale , questa la meditazione che ci proponiamo tutti, nella beatitudine e nella gioia di conoscere la ricchezza della bontà di Dio e di saperci amati da Lui.

Commenti

Post popolari in questo blog

Fiducia Supplicans: Colpo di Mano di una Setta di Eretici Corrotti.Mons. Carlo Maria Viganò.

Mons. Carlo Maria Viganò Sul Comunicato stampa circa la ricezione di Fiducia Supplicans https://www.lifesitenews.com/news/archbishop-vigano-cdl-fernandezs-defense-of-fiducia-supplicans-shows-his-manifest-heresy/ Il Cardinal Fernández scrive che “non c’è spazio per prendere le distanze dottrinali da questa Dichiarazione o per considerarla eretica, contraria alla Tradizione della Chiesa o blasfema”. Come risponderebbe a una simile osservazione? Non stupisce che l’autore di un documento in sé eretico cerchi di difenderlo contro ogni evidenza. Stupisce invece l’impudenza nel contraddire quella sinodalità che, a sentir loro, dovrebbe lasciare autonomia alle “chiese particolari”. Ma questo è ciò che avviene quando una lobby che pretende di avere una legittimazione “democratica” scopre che il popolo – sovrano solo a parole – non asseconda i suoi piani eversivi. Il consenso popolare diventa allora “deriva populista” (come quando non sono i Democratici a vincere onestamente un’elezione) e la st...

LA PREGHIERA CONSEGNATA DALLA MADONNA STESSA (REGINA DEGLI ANGELI) PER INVIARE GLI ANGELI A SCONFIGGERE I DEMONI

Nel 1864, in Francia, la Madonna apparve a un prete e gli insegnò una potente preghiera per combattere e sconfiggere i poteri dell’inferno. Il 13 gennaio 1864, il beato padre Luis-Eduardo Cestac fu improvvisamente colpito da un raggio di luce divina. Vide dei demoni sparsi per tutta la terra, causando un’immensa confusione. Allo stesso tempo, ha avuto una visione della Vergine Maria. La Madonna le ha rivelato che in effetti il ​​potere dei demoni era stato scatenato in tutto il mondo e che più che mai era necessario pregare la Regina degli Angeli e chiederle di inviare le legioni dei santi angeli per combattere e sconfiggere poteri dell’inferno. “Madre mia”, disse il prete, “sei così gentile, perché non mandi questi angeli per te senza che nessuno te lo chieda?” “No”, rispose la Beata Vergine, “la preghiera è una condizione stabilita da Dio stesso per ottenere questa grazia”. “Allora, santissima Madre”, disse il prete, “insegnami come vuoi che ti venga chiesto!” Fu allora che il Beato ...

Francesco decapita la diocesi di Roma, promuovendo per rimuovere. Via il suo vicario De Donatis e il suo “nemico”, l’ausilario Libanori

I due vescovi litigarono sul destino del gesuita Rupnik, accusato di violenza sessuale da 5 suore Papa Francesco ha deciso a modo suo di risolvere la lunga disputa fra il suo vicario a Roma, cardinale Angelo De Donatis e il gesuita Daniele Libanori, vescovo ausiliare della capitale: li ha sollevati entrambi dall’incarico ricoperto promuovendoli ad altro incarico. Come spiegato dal bollettino della sala stampa vaticana di sabato 6 aprile, il cardinale De Donatis è stato nominato nuovo penitenziere maggiore del Vaticano in sostituzione del cardinale Mauro Piacenza dimissionato qualche mese in anticipo (compirà 80 anni a fine estate). Libanori è stato invece nominato assessore personale del Papa per la vita consacrata, incarico creato ad hoc perché non è mai esistito: dovrà occuparsi di tutti gli istituti di vita consacrata. Con il suo vicario le incomprensioni iniziarono con la pandemia Era da tempo che il Papa aveva fatto trapelare l’intenzione di sostituire De Donatis, che lui stesso a...