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Sentinelle in piedi, ancora aggressioni provocazioni dei movimenti gay LGBT.



Insulti e offese. È quanto hanno subito le Sentinelle in Piedi nel corso della veglia che si è tenuta sabato 13 Dicembre a Roma in Piazza San Silvestro dalle 17 alle 18. Una veglia che si è svolta nel consueto stile, in piedi, leggendo un libro e in composto silenzio. Ma il silenzio, come è già capitato in altre piazze italiane, è stato ancora una volta pesantemente contestato. 
"Episodi - si legge in una nota di Sentinelle in piedi di Roma - che confermano quanto già denunciato dalle sentinelle. Se oggi infatti si viene accusati di omofobia soltanto stando in silenzio nelle piazze, domani, se il ddl Scalfarotto diventerà legge, le conseguenze potrebbero essere peggiori, anche penali. Andando così a ledere una libertà fondamentale, quella di pensiero ed espressione". 

Le Sentinelle in piedi, inoltre, hanno preso le distanze da alcuni gruppi di persone estranei alla veglia, che hanno concorso a causare disordini, rispondendo alle provocazioni dei movimenti gay LGBT. Non è infatti questo lo stile con cui le sentinelle intendono manifestare le proprie idee, in quanto non cercano nè vogliono alcun scontro, alcuna gazzarra. Desiderano solo sollevare un problema di libertà di coscienza e di pensiero.

Pur essendo oggetto di provocazioni, le 400 Sentinelle presenti, "a testimonianza della straordinaria unicità di un popolo che si mobilita, sono, infatti, rimaste in silenzio, senza reagire, dimostrando ancora una volta che lo scopo non è creare contrapposizioni ma difendere la libertà. Di tutti, pure di chi contesta".

Il comunicato si conclude esprimendo "un ringraziamento sentito alle Forze dell’Ordine che, in un clima ostile e pericoloso, hanno comunque garantito l’incolumità fisica delle Sentinelle".

Una manifestazione importante si è svolta anche a Milano. Da una parte in piedi e silenziosi per dire no al ddl Scalfarotto sull'omofobia e transfobia, dall'altra i contestatori seduti e rumorosi. "Il ddl Scalfarotto, approvato alla Camera e adesso al Senato, prevede il carcere per l'omofobia senza spiegare cosa è l'omofobia. Domani, quindi, solo per il fatto di dire che un bambino ha bisogno di una mamma e un papà, potrei essere accusata di omofobia" spiega Benedetta Frigerio, una delle sentinelle. Inoltre, aggiunge, "sappiamo che nelle scuole, sotto la parvenza dell'antidiscriminazione e dall'antiomofobia, ci sono dei corsi che fanno passare l'ideologia gender, che divide l'identità biologia dall'identità di genere".

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